giovedì 31 luglio 2008

IDENTITA' GEOGRAFICA, IDENTITA' POLITICA E IDENTITA' COMUNITARIA







L’inaugurazione oggi nella bella isola siciliana di Ustica della mostra “ LA SICILIA DI CARTA, LE CARTE DELLA SICILIA” presso il Palazzo Vecchio dell’isola ci offre e offre a molti l’occasione per tornare a riflettere sul senso percepito della nostra Identità geografica e del nostro condiviso essere Arcipelago, Comunità plurale e originale e Nazione.
In questa ottica torna importante anche la riflessione avviata dall’Indipendentismo democratico du F.N.S. sull’INTEGRITA’ GEOGRAFICA della Sicilia oggi minacciata pesantemente dal progetto - iattura del Ponte sullo Stretto ma anche della volontà interessata di certi politicanti o satrapi locali, di dividere e parcellizzare, la Sicilia in regionicchie artificiali e burocratizzate ( Sicilia Occidentale, Sicilia Orientale, Area dello Stretto)
Sono queste tutte offese alla storia, alla cultura e alla memoria nonché alla geografia della Sicilia.
Ecco perché la mostra che si apre a Ustica è importante perché testimonia incontrovertibilmente attraverso le sue rappresentazioni grafiche dell’Arcipelago dal Rinascimento all’ Età dei Lumi, un lungo periodo in cui la Sicilia era percepita e si percepiva come Nazione e Communitas tra le altre.






UNA CHIOSA F.N.S. SULL’INTERVISTA DI CONSOLO AL CORSERA DI OGGI

Gli Indipendentisti du Frunti Nazziunali Sicilianu – Sicilia Indipinnenti considerano che, la breve intervista a Vincenzo Consolo pubblicata oggi dal “Corsera” a corollario dell’articolo su Capo d’Orlando e la querelle sull’intitolazione della piazza antistante la stazione ferroviaria, ha il “pregio” di inanellare una serie di imprecisioni, verosimiglianze e improvvisazioni e anche inesattezze politiche e di senso legate anche alla cronologia e alla conseguente verità storica e politica dei fatti che rischiano di stravolgere e/o travolgere la stessa credibilità del noto scrittore.
Ora lungi da Noi voler fare i difensori, d’ufficio e no, degli autonomisti o di altri gruppi e movimenti indipendentisti, è ovvio che Noi parliamo solo di Noi e per Noi indipendentisti democratici du Frunti Nazziunali Sicilianu – Sicilia Indipinnenti, del think tank Focus Trinakria e del blog d’area “laquestionesiciliana”.
Diciamo dunque che l’immagine generalizzata che Consolo offre è non solo ingenerosa ( e ben sappiamo che l’ingenerosità è un arma politica ) ma anche storiograficamente e politilogicamente grossolana.
Diremo solo in questa sede, ma siamo ovunque e comunque disposti al pubblico contraddittorio, che l’indipendentismo democratico e socialmente orientato è apertamente e schiettamente schierato contro la mafia, contro ogni tipo di malaffare.
Consolo in virtù di un suo pregiudizio nega anni di scelte, atti e dichiarazioni politiche che costituiscono la realtà del nostro impegno per il futuro e l’Autodeterminazione della Sicilia. Un'altra generalizzazione propagandistica è quella che vuole tutto il sicilianismo, tutto l’indipendentismo schierato, succube e favoreggiatori della linea e della prassi leghista. Beh sappia che Noi non solo non siamo legati al leghismo, ma anzi la nostra storia, le nostre scelte, le nostre inziative testimoniano una diversità profonda rispetto alla prassi e all’ideologia leghista. E’ nostro diritto come Indipendentisti democratici, come Frunti Nazziunali Sicilianu – Sicilia Indipinnenti, come Focus Trinakria e come blog d’area “laquestionesiciliana” chiedere di essere valutati non in base a sviste o peggio pregiudizi ma per ciò che diciamo, facciamo e proponiamo. Quando Consolo parla di cointeressenza con il leghismo faccia nomi, cognomi e indichi movimenti e gruppi per nome.
Quanto poi alla riproposizione necessariamente fumosa e generalizzata di vecchi cliché sul Separatismo, sarebbe bene che Vincenzo Consolo si tenesse informato sullo stato attuale del dibattito ,anche e soprattutto, negli ambienti culturali e sociali centralisti in cui sembra bramoso di arruolarsi.
Se così avesse fatto allora saprebbe che anche in quei settori è in atto un lento ma continuo ripensamento ed una revisione affidata al senso e al buon senso che sta spuntando i vecchi refrain a cui ancora si abbarbica, invece, Consolo.
Il rischio per il bravo scrittore è quello di essere “ più realista del re “.
Viene d’impeto il dubbio che i settori della storiografia e della politologia non sono certo gli ambiti d’eccellenza in cui dipana l’ attenzione critica di Consolo. Consolo che, volente e nolente, è anch’egli parte della Comunità e della Nazione Siciliana.

IL CORRIERE DELLA SERA PARLA DEI "FATTI" DI CAPO D'ORLANDO ...E ANCHE DI NOI.





Anche se indirettamente, ma attraverso la citazione di Fabio Cannizzaro e di quella pur parziale di Focus Trinakria - pri la kultura siciliana ‘nto munnu oltre che degli amici du Cumitatu Missinisi du Frunti Nazziunali Sicilianu – Sicilia Indipinnenti oggi il “ CORRIERE DELLA SERA”, in un articolo a firma di Felice Cavallaro, CI CITA E CITA LA NOSTRA CAMPAGNA CULTURALE E DI SENSIBILIZZAZIONE a favore dell’iniziativa promossa dal Sindaco di Capo d’Orlando per reintotolare la piazza antistante la stazione ferroviaria cittadina e della ratio in essa sottesa.
L’attenzione di uno dei quotidiani italiani più autorevoli è la prova di quale "impatto", in termini culturali, ideali e politici, ha avuto e può ancora avere la scelta presa dal Sindaco paladino, Sindoni.
Noi de “laquestionesiciliana”, per nostro conto, continueremo ad occuparci di questi eventi in modo partecipato e attivo.

martedì 29 luglio 2008

COMMEMORATO IL LEADER INDIPENDENTISTA FRANCESCO RESTUCCIA





In occasione della prossimo novantanovesimo anniversario della nascita di Francesco Restuccia, che cade appunto il prossimo 31 c.m., ‘U Frunti Nazziunali Sicilianu – Sicilia Indipinnenti nel corso di un attivo, svoltosi presso la sede di Palermo, ha ricordato la figura e l’azione politica dell’indimenticato leader e animatore della lotta politica indipendentista.
“ La figura di Francesco Restuccia è importante nella storia dell’Indipendentismo Siciliano del XX° secolo- ha dichiarato Fabio Cannizzaro, Vice segretario F.N.S. - perché testimonia concretamente la volontà dei settori più militanti dell’indipendentismo di non rinunciare mai alla lotta per la libertà e l’autodeterminazione della Nazione Siciliana.
Una volontà questa – ha proseguito Cannizzaro – che segnò tutta la vita di Ciccio Restuccia, che si spense, ahinoi prematuramente, a soli 58 anni nel 1967.
Noi dunque, qui , vogliamo ricordarne e inverarne il coraggio e la coerenza.
Fermezza e costanza che lo portarono, ad esempio, nel 1963, in occasione delle elezioni per il rinnovo dell’Assemblea Regionale Siciliana a presentarsi pressoché da solo, nel collegio messinese, per tenere alta la bandiera dell’Indipendentismo siciliano.
Raccolse allora, nelle condizioni date, 2400 voti dando prova che l’impegno e l’idealità indipendentiste avevano ancora forza.
A Lui rivolgiamo, dunque, in occasione del prossimo anniversario della nascita, il novantanovesimo, il nostro grato ricordo”.-


W Ciccio Restuccia!
W la Sicilia!

domenica 27 luglio 2008

UN NUOVO PASSO VERSO L'AUTODETERMINAZIONE DELLA SCOZIA, DELLA NAZIONE SCOZZESE






La recente vittoria del Partito Nazionale Scozzese ( SNP ) alle elezioni suppletive nel collegio elettorale di Glasgow Est, con l'elezione di John Mason, è stata ripresa, con una certa evidenza, dai media. Molti e non a torto hanno visto in questa sconfitta, in una di quelle che storicamente erano le “piazzeforti” del Labour, l’inizio della fine dell’Era Brown.
Secondo costume de “ laquestionesiciliana” pubblichiamo qui i dati elettorali relativi ai candidati, ai partiti di cui erano espressione e ai voti validi ricevuti




John Mason- SNP - 11.277 voti;
Margaret Cuuran- Lab -10.912 voti;
Davena Rankin - Cons - 1.639 voti;
Ian Robertson - LD - 915 voti
Frances Curran - SSP- 555 voti;
Trincia McLeish - Solidarity -512 voti;
Dr. Eileen Duke - Scottish Greens -232 voti;
Chris Creighton - Ind -67 voti;
Hamish Howitt - Freedom 4 Choice - 65 voti;



Non sappiamo se il neo deputato del SNP abbia ragione quando ha affermato che “si è trattato di una vittoria epica”. E’ certo però che la spinta politica rappresentata dagli Indipendentisti Scozzesi primariamente del SNP ma poi anche da altri partiti come lo SSP( Scottish Socialist Party) o ancora gli Scottish Greens danno il polso dell’atmosfera che oggi si respira in tutta la Scozia.
Concludendo, quindi, ci permettiamo di augurare buon lavoro a Mason e comunque un futuro autodeterminato e pacifico agli Scozzesi e con essi a tutte le Nazioni senza Stato oggi presenti nella U.E. non ultima la nostra Sicilia.


SOLIDARIETA’ INTERNAZIONALE - INTERNATIONAL SOLIDARITY - SOLIDARIDAD INTERNACIONAL






MULTILINGUAL VERSION - ENGLISH, ITALIAN AND CASTILIAN- ON GHJURNATE INTERNAZIUNALI








I prossimi 2 e 3 Agosto si rinnoverà , anche quest’anno, l’oramai atteso appuntamento di Corti, in Corsica, con le GHJURNATE INTERNAZIUNALI.
Agli Organizzatori e ai delegati tutti giungano gli auguri di buon lavoro degli Indipendentisti du Frunti Nazziunali Sicilianu, di Focus Trinakria e del Blog “ laquestionesiciliana




BONU TRAVAGGHIU!

A N T U D U!

W ‘A NAZZIUNI CORSA!
W ‘A NAZZIUNI SICILIANU!

W LI NAZZIUNI SINZA STATU DU MEDITERRANEU!




VERSIONE IN INGLESE



There will be the next 2 and 3 August, also this year, the attended appointment of Corti, in the Corsica, with the GHJURNATE INTERNAZIUNALI.
To the Organizers and all Delegates come the wishes of good job of the Independentists of the Frunti Nazziunali Sicilianu- Sicilia Indippinnenti ( Sicilian National Front - Independent Sicily ), of think tank- Focus Trinakria and of the Blog " laquestionesiciliana"( Sicilian Question).



GOOD JOB!
ANTUDU!



W THE CORSICAN NATION
W THE SICILIAN NATION

W STATLESS NATIONS OF THE MEDITERRANEAN!




VERSIONE IN CASTIGLIANO




Los próximos 2 y 3 de agosto se renovará, también este año, él ya esperado encuentro de Cortes, en Córcega, con los GHJURNATE INTERNAZIUNALI.
A los Organizadores y a los encargados todo lleguen las felicidades de buen trabajo de los Independentistas du Frunti Nazziunali Sicilianu, de Focus Trinakria y del Blog “ laquestionesiciliana"



¡BUEN TRABAJO!

¡A N T U D U!


¡W ELLA NACIÓN CORSA!
¡W L A. NACIÓN SICILIANA!

¡W LOS NACIONES SIN ESTADO DEL MEDITERRÁNEO!

sabato 26 luglio 2008

Luttamu 'ppi l’Autonumia Siciliana


A nuatri pari impurtanti diri chi li Diputati dâ Assimblea Reggiunali Siciliana, ‘nta chista lèggislatura,vosiru fari arreri ‘a Cummissiuni Parramintari ppi ‘a Riforma dû Statutu Spiciali d’ Autonomia.
Ni dumannamu allura: Picchì?
‘Ppi capiri ‘sta dicisiuni avemu a pinsari chi ‘u nostru Statutu e’, ‘ntu quatru puliticu e Istituzziunali ‘talianu, unicu e sulu.
Chistu fattu ni parra dû Status nazziunali sicilianu. Ricurdamuni, dunca, cû nostru statutu e’ ‘na vera Costituzziuni.
Nuddu s’avi a scurdari chi e’ ‘n jocamu ‘u futuru nostru.
Nuatri hamu a diri ca òj cu voli “rifurmari” ‘u nostru Statutu ammeci voli solu arrubbari i nostri diritti.
Dunca ‘u nostru pariri ‘su ‘sta dicisiuni e’ negativu.
Stanno pruvannu ‘a Mburdirini . E di ‘stu “omicìdiu” puliticu-istituzziunali sunnu compriçi tutti li partita ‘taliani e puru, bbona, i partiti autonumisti.
Avemu allura a diri e scriviri ca tutti chisti, ‘mprima si fannu eliggiri pî difinniri a Sicilia e li Siciliani e doppu si vinnunu ‘u Statutu ca e’ a nostra “ Magna Charta”.
Fannu li brasi. Quannu ci cunvieni si buccazziarianu comu difinsuri dâ Sicilia e doppu a pugnalanu. Bbi, chi sunnu bravi!
E nuatri avissimu agghiuttiri? Certu chisti cuntanu supra u fattu chi li jurnala, li tilivisiuni òj sunnu parti dû sistèma di putiri. Iddi vulissiru allura ca nuatri stessimo zitti e muti.
L’opposizziuni òj semu sulu nuatri, sulu nuatri dicemu a i Siciliani comu sunnu li cosi e sulu nuatri difinnemu ‘a viritati e ‘a Justizzia.
Picchì s’avi a diri e abbanniari chi òj e’ ‘n piriculu ‘a democrazìa.
N’hannu a diri picchì fussi utili , necissariu farini abbabbalucchiri.
Picchì avemu a cridiri chi si ‘ni facemu arrubbari i nostri Diritti ( òj difinnuti ntû Statutu dû 1946) avissimu essiri cchiù democratici?
‘A viritati e’ chi ni vonnu fricari.
Chisti sunnu tra iddi tutti amiciuzzi e parrucciani. Chisti nun hannu propriu dicoru e hannu ammeci ‘a facci di corìu.
Faccioli e farsi, tempu arreri, ‘ntu Parramentu Sicilianu pruvaru, ammucciuni ammucciuni, a fricarini tirannu fori l’agghi e vulennu canciddaru ‘u Statutu.
Hamu a diri chi tannu ‘nu giuvani Diputatu, ‘nu Sicilianu onestu e curaggiusu i sputtanau tutti.
Ora pirò chisti pruvanu arreri a fari fora ‘a nostra Autonumia comu vonnu i patrona continentali, i pupari di iddi.
Puru stavota hamu a firmari ‘stu schifiu.
Ni vadi di li Diritti Cumunitari di tuttu ‘u nostru Populu, speci di chiddi ca stanno peju ntâ nuatri.
Cu voli “ammazzari” ‘u nostru Statutu voli puru vinniri ‘a Sicilia e li Siciliani pî favuriri u Putiri,e ntâ Sicilia i so’ gruppi e curdati di galuppina.
‘U nostru e’ ‘nu Raggiunamentu, ‘nu studiu dî la realtati.
Hamu allura a capiri chi stavota chisti nun ponnu attaccari u sceccu unni vonnu e tuttu attamaci. Hamu a fari accussì ppi nun chianciri poi amari lacrimi a cosi cunsati.
Facemu pulitica, divintamu Nuatri Oppusizziuni suciali, popolari siciliana e democratica. Finemula , puru ntû sicilianismu, di farini cannuliari da certi Rivoluzziunari câ scazzetta, chi nun quagghianu e fannu quagghiari.
‘U nostru pariri e’chi òj nuatri nun putemu cchiù farini arrubbari u nostru futuru.
Futuru ca dipinni da li diritti ca putemu e sapemu aviri e difinniri. Nuatri dicemu
No a ‘u prugettu di Cuntra-riforma statutaria.
‘Na dicisiuni, ‘n ordini chistu chi veni a li ascari siciliani da li so’ patroni du Cuntinenti.
A chisti òrdini oppunemu u nostru NO. E dicemu NO picchì nuatri nun avemu scurdatu dunni veni a origini dû Statutu, dâ nostra Autonumia.
‘Stu Statutu fu scrittu cû lu sangu di li figghi, li frati e li soru dâ Sicilia.
Cû lu sangu di chiddi ca ‘nta l’anni quaranta du vintesimu seculu paharu pî tutti nuatri u prezzu cchiù granni: ‘a Vita.
Picchì accussì nuatri, tutti i Siciliani, ajèri, òj e dumani, putissimo essiri libbiri , filici e viviri ‘nta Justizzia.
Ppi ‘stu fattu dunca nuatri nun putemu , nun duvemu e nun vulemu farini scippari ‘a nostra Liggi Principali: u nostru Statutu.
Statutu, Autonumia ca signa, ‘nta nostra Sicilia, u veru accuminciari dâ Democrazìa.
Dumannamuni allura: Picchì assai genti abbrama cuntra a nostra Autonumia ?
Picchì dicemulu o chisti hannu i so’ cavigghieddi di gruppu o pirsunali o picchì li cunvinceru di essiri ‘taliani e propriu fôru educati a schifiari u fattu di essiri e sintirisi siciliani. Comu si iddi nun facissiru parti di ‘stu Populu anticu e gluriusu ca vivi ‘nta u centru du Mediterraneu, ca e’ centru dû Mediterraneu.
Arrivau pirò u tempu di vinciri ‘sta alienazziuni pulitica e culturali.
Comu putemu fari? Dapprincìpiu n’hamu a cunvinciri chi sulu cû li mezzi justi putemu arrinesciri a vinciri ‘a nostra lotta.
E òj u megghiu mezzu e’ propriu u Statutu.
Nun e’ ‘nu casu ca u putiri puliticu cû e pî mezzu dî so’ ascari siciliani tiniu ‘a nostra Autonumia ntâ ‘n agnuni.
Usannula sulu quannu ci sirviu ppi ingranniri i so’ privilèggi e tenenu a u chiaccu chiddi parti du Statutu chi ammeci putianu serviri a libbirari i Siciliani, tutti i Siciliani puru dâ puvirtà.
Dunca òj doppu chi trattaru u Bbeni Cumuni comu robba soi, pirsunali ‘sti ascari, di centru, di destra e di manca, ora vonnu scaricari supra a nostra Autonumia ‘u schifiu, ‘u scialibbiu chi iddi e i so’ parrucciani ficiru.
Arrivau u tempu di diri BBASTA, nun ‘ni putemu cchiù !
‘Mprima chisti ‘ntu Statutu ci assupparu ‘u panuzzu e poi ‘u schifiaru.
Vinni dunca u tempu di difinniri u dirittu dû nostru Populu a l’avviniri, ppi nuatri comu pî i novi generazziuni. Pî fari ‘sta cosa hamu a addifinniri a nostra Autonumia. E’ ‘na battàgghia ntâ cui nun si poti ristari neutrali. Avemu, Aviti a dicidiri da chi parti vuliti stari: o cuntra o a favuri dâ Sicilia.
T R I N A K R I U S

CONTRO GLI INSULTI DI BOSSI...


...DA PARTE DEI DEPUTATI MERIDIONALI E SICILIANI SI SONO ELEVATE VOCI DEBOLI. OCCORREVA, INVECE, CHE SI RISPONDESSE A VOCE ALTA ED IN NOME DELLA CULTURA E DELLA DIGNITA' DELLA NAZIONALITA' MERIDIONALE E DI QUELLA SICILIANA




Gli Indipendentisti di lu Frunti Nazziunali Sicilianu ritengono che gli apprezzamenti di Bossi contro gli insegnanti meridionali siano stati offensivi e discriminanti. E che costituiscano una ulteriore dimostrazione di quanto sia stata e sia fallmentare la politica di ascarismo e di asservimento agli interessi del Nord-Italia, condotta dal 1860 ad oggi dalle classi, dai partiti politici e dai personaggi di potere, di governo e di opposizione, dominanti nel Sud ed in Sicilia. I quali, peraltro, ci hanno anche imposto, con la forza, i falsi miti risorgimentali con i rispettivi protagonisti come Garibaldi, Cavour, Vittorio Emanuele e compagnia bella, in modo che alla condizione di colonialismo economico e politico si aggiungesse la condizione di colonialismo culturale. Anzi: di alienazione culturale. Come, peraltro, dimostrano le polemiche che si scatenano ogni qualvolta si cerchi di ripristinare un minimo di verità storica su quello che è stato il TRAUMA del cosiddetto Risorgimento italiano in Sicilia e nel Meridione.
Avevamo pensato, per la verità, che i deputati del Sud avrebbero dovuto e potuto rispondere adeguatamente. Invece hanno risposto spesso invocando la fratellanza e quei VALORI risorgimentali che non sono mai esistiti nel Sud ed in Sicilia. Hanno risposto, cioè, senza l'orgoglio e la consapevolezza di essere Meridionali e/o Siciliani. Non poteva, forse, andare diversamente dal momento che la stragrande maggioranza dei Rappresentanti politici nei Parlamenti di Roma, di Palermo e di Bruxelles sono essi stessi CORRESPONSABILI e COMPLICI dell'attuale SISTEMA POLITICO ISTITUZIONALE e del rapporto NORD-SUD, che ci vede COLONIA INTERNA delle Regioni Settentrionali.






GIUSEPPE SCIANO'

Segretario FNS



A PROPOSITO DEL GIACIMENTO DI GAS NEL CANALE DI SICILIA, PREVALGANO GLI INTERESSI GENERALI DEL POPOLO SICILIANO


La scoperta del nuovo giacimento di gas a 22 chilometri circa dalla costa agrigentina ripropone in termini drastici (e forse anche drammatici) l'esigenza di una STRATEGIA SICILIANA per le fonti energetiche e soprattutto per la gestone delle riserve naturali di gas e di petrolio. Una strategia, questa, che, per essere chiari, deve partire dalla INTEGRALE APPLICAZIONE DELLO STATUTO SPECIALE DI AUTONOMIA e dalla tutela degli INTERESSI SUPERIORI DEL POPOLO SICILIANO, della sua salute, del suo ambiente e .... della sua economia. In questo quadro deve trovare spazio una riduzione "ragionata" del prezzo della benzina e degli altri carburanti.
Detto questo, gli Indipendentisti di lu Frunti Nazziunali Sicilianu ritengono che l'attenzione e la prudenza mostrate dall'Assessore Regionale all'Industria, Pippo GIANNI, siano condivisibili, se, appunto, finalizzate a mettere al riparo, dalle trame e dalle speculazioni dei Gruppi di potere del settore, le ricchezze del Popolo Siciliano. A differenza di quanto non sia avvenuto nel passato.






GIUSEPPE SCIANO'
Segretario FNS

lunedì 21 luglio 2008

LETTERA APERTA ALLA STAMPA ESTERA SUI FATTI LEGATI ALLA REINTITOLAZIONE DELLA PIAZZA ANTISTANTE LA STAZIONE FERROVIARIA A CAPO D’ORLANDO


Si fa un gran parlare di pluralismo e multiculturalità. Temi come quelli della, delle diversità sono evocati ad ogni piè sospinto.
Pensavamo e dunque potevamo lecitamente attenderci che una simile linea d’indirizzo culturale fosse divenuta parte del background dei più che, in Italia e in Sicilia, si occupano di cultura e politica. E invece?
Basta che un Sindaco, nello specifico quello della bella cittadina siciliana di Capo d’Orlando, nel messinese, decida, con la sua giunta, di cambiare nome alla piazza antistante la stazione ferroviaria cittadina mutandolo da quello di Giuseppe Garibaldi a quello di Piazza IV luglio (1299) perché si scateni un enorme baillame.
Al punto che taluni hanno gridato quasi al delitto di “ lesa maestà” arrivando ad invocare o evocare l’intervento prefettizio.
Se da un canto motivo del contendere è stato il “ depennamento” toponomastico di Garibaldi non poco pensiamo abbia infastidito anche la scelta di sostituire il nome barbuto Nizzardo con una nuova intestazione dal forte valore storico e simbolico. La data del IV luglio 1299, infatti, ricorda ed evoca un evento della storia millenaria della Sicilia, della Nazione Siciliana.
Un momento in cui i Siciliani si batterono, in una leggendario combattimento navale per la propria libertà sotto la guida di Federico III di Sicilia e di Blasco d’Alagona.
L’ idea, condivisa e condivisibile, del primo cittadino paladino è quella dunque di ricordare un evento, accaduto nel mare antistante l’attuale città, preferendo la data di questo e gli avvenimenti ad esso legati ad una mera intitolazione rituale, formale come era quella riservata a Garibaldi.
Dato ancor più meritorio poi se, dati, storici, economici e sociali, alla mano ci si sofferma anche a riflettere sul fatto che Giuseppe Garibaldi con la sua azione, oggi è noto ispirata e voluta in combutta da Impero Inglese e Piemonte sabaudo, determinò un oggettivo depauperamento della Sicilia e un correlato impoverimento, in prospettiva, di tutta l’intera società siciliana, specie delle classi più deboli.
L’idea, dunque, crediamo è quella di fare giustizia di vecchie “vulgate” storiche ufficiali ed ideologiche recuperando appunto la Memoria storica per “guardare con maggiore fiducia al futuro”.
Dapprima la polemica si è dipanata localmente poi grazie alla presa di posizione di una serie di diversi soggetti politici e culturali, tra cui non ultimo Focus Trinakria, essa si è oggettivamente trasformata in un caso emblematico che chiama in causa lo stato reale del dibattito sul pluralismo culturale e sulle diversità in Italia ed in Sicilia.
Se, infatti, ci si ferma ad analizzare, con attenzione, le diverse prese di posizione emergono chiaramente una ridda di posizioni ora favorevoli ora contrarie alla “reintitolazione”.
Girandola di posizioni che divide e attraversa schieramenti politici, culture ed ideologie.
Così, appunto, la scelta del Sindaco, Sindoni vede favorevoli oltre che i settori più militanti del sicilianismo e dell’indipendentismo democratico siciliano guidati da ‘u Frunti Nazziunali Sicilianu – Sicilia Indipinnenti ( Fronte Nazionale Siciliano - Sicilia Indipendente ) anche stimati intellettuali come, ad esempio, il prof. Corrado MIRTO, già Ordinario di Storia Medioevale presso l’Università degli Studi di Palermo e massimo conoscitore vivente di quel periodo storico o il prof Daniele TRANCHIDA dell’Università degli Studi di Messina; o ancora una personalità culturale politica, engagé a sinistra, come Ignazio COPPOLA, già stimato segretario provinciale del PdCI di Palermo.
I contrari, invece, vedono schierati per lo più forze politiche come il locale PD e ancora alcuni settori dell’opposizione consiliare sia riconducibili al centro destra che al centro sinistra.
Ci sembra, quindi, utile sottolineare una certa prevalenza degli elementi localistici e delle dinamiche particolaristiche di questo dissenso. Anche se nella tempistica e soprattutto nei toni emerge comunque la condivisione di temi e parole d’ordine tipiche di un certo neo-risorgimentalismo e negazionismo storico antisiciliano che non può e non deve essere letto in chiave squisitamente Orlandina.
Va detto, scritto che oggi, in Sicilia, nel nostro Arcipelago Siciliano si contrappongono due diverse idee e prassi culturali.
Una falsamente cosmopolita, ufficiale ed ufficializzata, che ama autodefinirsi anche popolare, che poi alla prova dei fatti risulta però essere non solo autoreferenziale ma anche monoculturale, esclusivista e conservatrice.
Sono costoro portatori di una variante della “sindrome di Nimby “. Per essi ,infatti, i diritti culturali, la pratica della multiculturalità, le regole del rispetto della Verità, storica e no, valgono solo per alcuni Popoli, meglio se lontani, mentre mai si applicano, in concreto, nei confini della forma-stato Italia e segnatamente alla Sicilia e al suo Popolo.
Ve n’è invece poi un’altra che vuole invece recuperare e valorizzare la Memoria e la Cultura Siciliana ( la sua lingua, letteratura, storia e le sue arti ) nella convinzione meditata che difendere e riscoprire la nostra MEMORIA COLLETTIVA di Popolo significa difendere e favorire anche la pluralità e il diritto di tutti, quindi anche di Noi siciliani, alla DIVERSITA’ CULTURALE proiettata nella complessità dell’oggi.
Ecco dunque chiarito qual è la “ posta in gioco “a Capo d’Orlando ed ecco spiegato anche il perché questi “ fatti “stanno facendo discutere ad appassionare tanti in Sicilia e No.
Appare via via sempre più evidente che ciò che molti contestano al coraggioso Sindaco di Capo d’Orlando non è solo d’aver reintitolato la piazza in questione quanto anche di aver invitato i suoi colleghi, Sindaci di Sicilia, a fare altrettanto promuovendo così una “RIVOLUZIONE CULTURALE” che può partire appunto anche dalla toponomastica.
Si comprende bene che un simile “appello”, nell’attuale, ingessato clima, culturale e politico, in cui questo sistema genera il “potere” e la stessa opposizione a se medesimo, potrebbe davvero rappresentare un “ valore aggiunto “ favorendo una irrefrenabile “Rivoluzione delle e nelle coscienze “.
Rivoluzione che potrebbe trasformare i Siciliani finalmente da sudditi e/o clientes in Cittadini.
Ecco dunque perché è importante quanto sta accadendo a Capo d’Orlando ed ecco perché occorre sostenere apertamente la scelta del Sindaco e della Giunta paladina.
Ecco anche perché non bisogna abbandonarsi a qualsivoglia tipo di provocazione o intemperanza, favorendo come vorrebbero taluni un oggettivo inasprimento delle reciproche posizioni.
Alla fine ciò gioverebbe solo ai soliti “parolai”, di una parte e dell’altra, alla ricerca solo di facile pubblicità.
Noi invece dobbiamo continuare dialetticamente, apertamente quanto convintamente la nostra battaglia culturale e di idee.
Siamo, infatti, convinti che la verità e il buon senso non potranno che darci ragione, oggi a Capo d’Orlando e domani speriamo ovunque in Sicilia.



Fabio Cannizzaro

Presidente di Focus Trinakria-
‘ppi la Kultura Siciliana ‘nto lu Munnu

domenica 20 luglio 2008

SI PARLA DI APRIRE UN CASINO’ A MILANO …. MA PRIMA DEVE ESSERE RIAPERTO IL CASINO’ A TAORMINA

Riceviamo e a stretto giro riproponiamo

La notizia che a Milano si vuole l’apertura di un Casinò, in coincidenza dell’EXPO’, non può che indignare i Siciliani che da diversi decenni aspettano la riapertura del CASINO’ di TAORMINA. Parliamo di riapertura non per riferirci alla vecchia società che lo gestiva e che potrebbe non esistere più, ma piuttosto per ribadire il diritto della Città ionica e della Sicilia tutta al ripristino della Casa di Gioco, ingiustamente chiusa. Mentre, com’è noto, a Venezia, a Sanremo, a Campione d’Italia e a Saint Vincent si continuava e si continua a giocare in regime di “esclusiva”. Il diritto di Taormina, quindi, prescinde dall’apertura del casinò milanese. Ribadiamo, però, che comunque Taormina deve avere la precedenza su Milano. E non è il caso che qualcuno ci venga a dire che quella del Biscione è una iniziativa a tempo limitato. Perché, - a parte il fatto che in Italia le cose provvisorie durano più di quelle definitive, - resta la questione di principio. Detto questo, ci permettiamo di puntualizzare che, risolto il problema del Casinò di Taormina, rimane quello dell’apertura di altre Case da Gioco in Sicilia, nelle località di rilevante interesse turistico. Insomma, i Siciliani sono stanchi di essere presi in giro. E sono stanchi anche di una classe politica pseudo-dirigente che consente che tutto ciò avvenga.
GIUSEPPE SCIANO
Segretario F.N.S.

sabato 19 luglio 2008

UNA LOCANDINA DA DIFFONDERE PER SOSTENERE LA REINTITOLAZIONE DELLA PIAZZA A CAPO D'ORLANDO




FOCUS TRINAKRIA CI HA INVIATO QUESTA LOCANDINA DI SOSTEGNO ALL'INIZIATIVA DI REINTITOLAZIONE DELLA PIAZZA ANTISTANTE LA STAZIONE DI CAPO D'ORLANDO.


A NOSTRA VOLTA NOI DE "laquestionesiciliana" INVITIAMO TUTTI A LEGGERLA E SE VOGLIONO RIPRENDERLA E RIPUBBLICARLA SUI LORO SITI E/O BLOG.


AFFERMIAMO, DUNQUE, INSIEME UN PRINCIPIO CULTURALE LEGATO ALLA TUTELA E AL RILANCIO DELLA NOSTRA MEMORIA COMUNITARIA TROPPO A LUNGO NEGATA E SVILITA.




W CAPO D'ORLANDO

W LA SICILIA

W PIAZZA IV LUGLIO

UN CHIARO E NETTO NO ALLA COSIDDETTA AREA DELLO STRETTO

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO




‘ U Cumitatu Missinisi du Frunti Nazziunali Sicilianu – Sicilia Indipinnenti valuta negativamente qualsiasi iniziativa o progetto che volge a favorire, perorare e sostenere la creazione di una presunta AREA DELLO STRETTO.
Del resto è questo un punto di vista che Noi Indipendentisti democratici du F.N.S. sosteniamo apertamente da sempre.
Noi riteniamo infatti che nulla di buono potrà venirne né ai Siciliani né ai Calabresi e segnatamente ai Messinesi e ai Reggini.
Dunque un iniziativa come quella ultima promossa dalle Camere di Commercio di Messina e Reggio della Calabria con la firma di un Protocollo d’intesa per lo sviluppo economico nell’ottica di questa area non può vederci né favorevoli né transigenti.
Consideriamo, quindi, un grave errore di prospettiva impegnare le due Camere di Commercio in una simile visione.
Se infatti ci si ferma a RIFLETTERE ci si può accorgere facilmente che il “Protocollo” siglato tra i due enti in sé non ha, lo diciamo con rispetto, reali concreti motivi economici, culturali e sociali.
Se davvero si dovesse dare il via all’ipotesi di una AREA DELLO STRETTO si tratterebbe , in concreto, di creare una sorta di nuova Regione, ibrida e ibridata.
Tutto ciò significherebbe la moltiplicazione dei costi e delle spese senza che alcun reale vantaggio, immediato e di prospettiva, sia all’orizzonte per i Siciliani di Messina e i Calabresi di Reggio.
E allora?
Noi Indipendentisti democratici du Cumitatu Missinisi du Frunti Nazziunali Sicilianu – Sicilia Indipinnenti crediamo che le due Camere di Commercio debbano invece di pensare a ciò o ad ancora più fumose unioni interregionali delle Camere di Commercio ad impegnarsi a realizzare sempre più o meglio le reciproche vocazioni economiche delle loro Città e/o comprensori.
Vocazioni che sono reciprocamente contestualizzate per Messina in Sicilia e per Reggio in Calabria.
Il resto, pemetteteci di dirlo, è solo una fumosa fuga dalla responsabilità.
Ed altresì parte di una strategia che non fa gli interessi dei nostri due Popoli.

giovedì 17 luglio 2008

RICORDARE IL 16° ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI VIA D’AMELIO PER DARE SPERANZA, FUTURO E AUTODETERMINAZIONE ALLA SICILIA E AI SICILIANI




RICEVIAMO E BEN VOLENTIERI POSTIAMO


‘ U Cumitatu Missinisi du Frunti Nazziunali Sicilianu – Sicilia Indipinnenti con l’approssimarsi del 16° anniversario della strage di Via D’Amelio, a Palermo, in cui perirono il giudice Paolo Borsellino e i cinque agenti della scorta ( Claudio Traina, Eddie Walter Cusina, Emanuele Li Muli, Agostino Catalano ed Emanuela Loi ) vuole ribadire da Messina, dal messinese la propria volontà di lottare, politicamente e culturalmente, contro la mafia nonché contro le sue diverse mimetizzazioni e spesso insospettabili ramificazioni.
Anche nella realtà del messinese - prosegue la nota stampa du Cumitatu Missinisi F.N.S. – non si può e non si deve concedere alcuna tregua alle organizzazioni mafiose.
Occorre dire e ripetere, facendo tesoro anche del sacrificio di tanti siciliani come Borsellino ma anche Falcone o il barcellonese Alfano, che la vera vittima della mafia è il POPOLO SICILIANO.
Dunque, attualmente, nel 2008, in un momento in cui la mafia prova ad assumere un “basso profilo”, silenzioso ma non meno insidioso, ebbene oggi è necessario ricordare i “sei eroi “di Via D’Amelio e grazie a ciò tornare a riaffermare l’indifferibile priorità della lotta alla mafia e ad ogni malaffare.
E ciò va detto vale a Palermo come a Gela, a Favara come nelle nostre realtà messinesi.
Del resto sin dalla propria fondazione, nel 1964, quando di mafia si parlava poco, gli Indipendentisti democratici du Frunti Nazziunali Sicilianu – Sicilia Indipinnenti hanno, sempre, fatto della lotta alla mafia, a questa “cancrena”uno dei loro leit-motiv politici caratterizzanti.
Siamo,infatti, convinti che la mafia è uno degli elementi che impediscono al Popolo e alla Nazione Siciliana di essere liberi, prosperi e autodeterminati.



Viva i Sei di Via D’Amelio!
Viva la Sicilia!

Abbasso la mafia!

sabato 12 luglio 2008

SI SENTIVA DAVVERO LA NECESSITA’ DEL NO DEL PD DI CAPO D'ORLANDO ALLA REINTITOLAZIONE DELLA PIAZZA ANTISTANTE LA STAZIONE ?


Interviene sulla paradigmatica questione di Capo d'Orlando anche 'u Cumitatu Missinisi du F.N.S. .- Ecco il comunicato postato dagli Indipendentisti Missinisi.



‘U Cumitatu Missinisi du Frunti Nazziunali Sicilianu – Sicilia Indipinnenti valuta come un oggettivo arretramento la presa di posizione tattica del PD di Capo d’Orlando che ha espresso la sua contrarietà alla decisione di reintitolare la piazza antistante la stazione ferroviaria ( precedentemente denominata, senza entusiasmo alcuno, piazza Garibaldi) Piazza IV luglio.
Ciò che ci meraviglia non solo e tanto è il NO, della dirigenza del PD cittadino, alla decisione maturata dal Sindaco Sindoni e dalla sua Giunta, quanto anche le motivazioni addotte e riportate dagli organi di stampa.
Leggere infatti che l’iniziativa oltraggia “l’amato eroe del risorgimento italiano” è a nostro avviso un oggettivo arretramento politico e culturale che danneggia un’intera area politica e culturale che in passato è stata conosciuta per essere apertamente schierata a favore della ricerca del nuovo e del giusto.
Si tratta di una presa di posizione frutto di un clima trasversale che testimonia un montante conservatorismo neo-centralista che coinvolge anche ampi settori della dirigenza del cosiddetto frangente progressista? Speriamo di no.
Questa presa di posizione del PD ci sembra successiva e conseguente a tutta una serie di reazioni- alcune comprensibili altre no - volte a impedire, nei fatti, qualsivoglia cambiamento o anche solo riflessione sul nostro passato temendo che questa possa essere foriera anche di scelte nuove per il presente e soprattutto per il futuro.
E’ proprio necessario farsi coinvolgere dai cattivi esempi?
Apprezzamento e solidarietà dunque al Sindaco Sindoni laddove con la sua iniziativa ha contribuito a sollevare la coltre di silenzio che il conformismo e l’ufficialità stantia pensavano di aver calato sulla Storia e sulla Memoria Identitaria dei Paladini e del Popolo Siciliano tutto.
L’accusa poi “ di non aver coinvolto né i cittadini né il Consiglio Comunale” mossa da taluni, fortunatamente sparuti, è ingenerosa e si aggrappa al “formale” e non al “sostanziale“, dimenticano che questa è spesso la scusa di chi nulla vuol fare e far fare.
Noi siamo certi che i Paladini, come tutto il Popolo Siciliano non abbiano paura della loro storia né della verità.
In questa convinzione siamo certi che Essi saranno in prima linea nel difendere questo atto di coraggio civile e di recupero della cultura.
Adesso che il processo è avviato, comunque, auspichiamo che il Sindaco Sindoni e la sua Giunta abbiano tutto l’interesse a coinvolgere sempre più e meglio l’intera Comunità di Capo d’Orlando, Città Siciliana che ha tutto da guadagnare e nulla da perdere dal pieno recupero della propria Memoria.



FRUNTI NAZZIUNALI SICILIANU "Sicilia ‘Ndipinnenti"

FRONTE NAZIONALE SICILIANO "Sicilia Indipendente"

Via Brunetto Latini, 26 - 90141 Palermo

tel/fax (+39) 091329456

CUMITATU MISSINISI
f
nsme@yahoo.it

martedì 8 luglio 2008

FOCUS TRINAKRIA SOSTIENE ANCHE A CAPO D'ORLANDO LE RAGIONI DELLA VERITA' STORICA

Riceviamo da Focus Trinakria e convintamente ne diamo diffusione



Si è fatto un gran parlare riguardo la decisione del Sindaco, Enzo Sindoni di volere cambiare l’intestazione toponomastica di una piazza della città paladina sostituendo alla precedente intestazione dedicata a Giuseppe Garibaldi la data evocativa, per la comunità cittadina e per la Sicilia intera, del 4 luglio 1299, giorno in cui a largo dell’attuale Capo d’Orlando si combattè una sanguinosa battaglia navale decisiva per le sorti della Nazione Siciliana.
Com’era prevedibile la scelta politicamente controcorrente e culturalmente coraggiosa del Sindaco Sindoni ha scatenato una ridda di polemiche e/o recriminazioni che si stanno via via trascinando.
Noi di Focus Trinakria, think tank del Sicilianismo e dell’Indipendentismo democratico siciliano, pur non volendo entrare nella logica tipicamente cittadina e locale delle polemiche innescate a seguito della decisione e dei suoi modi operativi, vorremmo però altresì prendere posizione sul senso culturale più generale, complessivo della questione sollevata comunque da Sindoni e dalla Amministrazione da Lui presieduta.
Sorvoleremo ( e non perché non potremmo rispondere, rintuzzare o contrastare) su molte delle affermazioni gettate sul tavolo della polemica per riportare Tutti, coloro che coltivano comunque una vocazione dialettica, ai reali termini della questione.
Nessuno oggi può negare ciò che la storiografia e le cronache del tempo, finalmente depurate dalla riscrittura agiografica di certo risorgimentalismo apocrifo, ci testimoniano riguardo la sopravvalutazione del valore politico, storico e militare della figura di Giuseppe Garibaldi.
Ciò che dunque ha spinto Enzo Sindoni a “disintitolare” la piazza della stazione ferroviaria paladina è dunque un dato assodato che non dovrebbe fare gridare allo scandalo nessuno.
Tanto ciò è vero che molte delle polemiche rivolte contro la sua scelta sono indirette e diremmo quasi “accidentali”.
Sul merito poi della scelta della data del IV luglio crediamo sia giusto che i Territori, Capo d’Orlando nello specifico, coltivino e vivifichino la memoria collettiva e comunitaria della Sicilia.
Siamo quindi convinti che probabilmente ciò che ha inquietato taluni sia stato più l’appello che il Sindaco ha rivolto agli altri sindaci dell’arcipelago siciliano a fare altrettanto.
Un intera classe di intellettuali , politici si è sentita superata e scavalcata da un atteggiamento nuovo che, scientemente o no, comunque, fa piazza pulita di vecchi abiti ideologici contribuendo così a restituire ai Siciliani il proprio Io collettivo.
Concludendo Focus Trinakria sostiene lealmente la scelta del Sindaco Sindoni e le ragioni culturali che lo hanno mosso, ritiene altresì che si debba e si possa procedere su questa linea coinvolgendo sempre più e meglio la Città e il Consesso Civico al completo.
La Società Siciliana, infatti, a nostro avviso è abbastanza matura per abbandonare i vecchi ideologismi risorgimentali e recuperare memoria e consapevolezza di sé , per come ha dichiarato Enzo Sindoni “guardare meglio al nostro futuro”.




Fabio Cannizzaro
Presidente di Focus Trinakria- ‘ppi la Kultura Siciliana ‘nto lu Munnu

sabato 5 luglio 2008

MEMORIE, CENSURE, CESURE E DEMOCRAZIA...

È stata pubblicata, ieri Venerdì 4 luglio 2008, nella pagina delle Lettere, Commenti & idee del quotidiano “ La Repubblica” una lettera a firma di Carlo Spagnolo, dell’Università degli studi di Bari, sottoscritta da un gruppo di 60 storici su tema della condanna inflitta a Carlo Ruta curatore del Blog “ AccaddeinSicilia.net”.
Ve la riproponiamo nella convinzione che vada letta e veicolata il più possibile.


SE UN SITO DI STORIA DIVENTA
“ STAMPA CLANDESTINA”

Siamo un gruppo di 60 storici e vediamo con preoccupazione la sentenza di condanna, emessa dal Tribunale di Modica, per “ stampa clandestina” di un sito Web di informazione e documentazione quale AccaddeinSicilia.net, curato da Carlo Ruta, del quale si è imposta la chiusura.
Come fruitori delle tecnologie informatiche, crediamo che non si possa applicare ai siti digitali una normativa originariamente pensata per la carta stampata e formulata in un clima segnato dalla transizione dalla seconda guerra mondiale alla guerra fredda. Non può essere etichettato come stampa clandestina un sito liberamente accessibile a chiunque, autorità comprese.
Come studiosi, pensiamo che la chiusura di un sito, con dossiers sulla storia della Sicilia in età contemporanea, rischia di costituire un precedente che potrebbe domani influire sulla libertà di discussione e diffusione di informazioni sulla storia contemporanea italiana.
Come cittadini, riteniamo importante che la libertà di ricerca, documentazione sia tutelata specie in una materia delicata come i rapporti tra mafia, politica e affari.
Mentre troviamo che debbano esistere responsabilità civili e a volte penali, per eventuali informazioni false e lesive della dignità altrui, riteniamo incongrua una condanna penale per il solo fatto di pubblicare notizie sul Web ( seguono le firme di 60 professori di storia e ricercatori delle università italiane )

QUALE MODELLO NEI RAPPORTI INTERNI ALLA UE?


L’idea d’Europa che Noi coltiviamo e per cui impegniamo le nostre energie intellettuali e politiche è un modello di Europa dei Popoli, capace di coniugare il rispetto delle identità nazionali e culturali con l’esercizio reale e condiviso dei diritti civili, culturali e politici di tutti i popoli che ne fanno o ne faranno, in futuro, parte.
E’ questo il nostro orizzonte. Certo a nessuno sfugge il fatto che, da sempre, esistono tante, diverse, tra loro anche antitetiche, idee di Europa e di Unione Europea. In questo baillâmes ineludibile forte è poi il tema del peso delle burocrazie, delle tecnocrazie sul futuro di Noi tutti. Sono questi temi su cui anche Noi come Indipendentisti democratici riflettiamo. A ciò poi si aggiunga anche che i vecchi posizionamenti ideali, ideologici che in passato corrispondevano grossomodo all’adesione ai gruppi, alle famiglie politico-parlamentari in seno al Parlamento Europeo hanno oggi poi perso concretamente di valore e senso.
Un esempio paradigmatico di ciò lo troviamo nella bella intervista realizzata da Luca Sebastiani a Jean Paul Fitoussi e pubblicata lo scorso 03 luglio dal quotidiano “ Il Riformista”.
Qui l’economista subalpino , orientato a sinistra, parla de temi su accennati e dimostra come il suo punto di vista sia vicino e viciniori a quello del “conservatore” Sarkò.
Proprio per la sua duplice, sintetica paradigmaticità riportiamo qui di seguito quell’articolo, a cui poi faremo seguire solo un breve nostro commento.


Buona Lettura!


INTERVISTA. FITOUSSI DIFENDE A SPADA TRATTA L’INIZIO DEL SEMESTRE FRANCESE




“ BRAVO SARKOZY CHE PARLA CHIARO
E ATTACCA LA BCE ”




“ BASTA CON I CONFORMISMI DI BRUXELLES E FRANCOFORTE, IL PRESIDENTE HA FATTO BENE A DIRE CHIARAMENTE CHE LA POLITICA EUROPEA NON PENSA AI CITTADINI “

Parigi. Meglio provocarle le tensioni, invece che ripararsi dietro un consenso di facciata che nasconde solo “ l’immobilismo”. Meglio, come ha fatto Nicolas Sarkozy con la Banca Centrale Europea, “ attaccare piuttosto che fare finta di niente”.
Jean Paul Fitoussi , presidente dell’Osservatorio delle congiunture economiche ed economista classificato piuttosto a gauche, non ha paura di difendere l’esordio rumoroso di Sarkò alla presidenza della Ue.
Il professore, anzi, denuncia il conformismo dottrinale che domina Bruxelles e continua a non farsi illusioni sulla capacità della politica europea di farsi carico, finalmente, degli interessi dei popoli europei.
Oggi la Bce annuncerà il rialzo dei tassi d’interesse e Nicolas Sarkozy, che ha preso martedì la presidenza della Ue, ha ben pensato di cominciare il proprio mandato attaccando Francoforte.

Un inizio con il piede sbagliato?

“ Non lo credo affatto, sono d’accordo con lui. Del resto l’ho già detto molte volte che alzare i tassi oggi non ha senso.
Non ha un’utilità neanche per combattere l’inflazione. L’unico effetto che avrà sarà di rallentare una crescita già molto debole senza neanche scalfire il problema dei prezzi. Veramente non se ne capisce l’utilità.
Ma il problema vero dell’Europa va oltre quello della Bce , ed è esattamente quello che ha indicato Sarkozy quando ha detto che Francoforte dovrebbe occuparsi anche della crescita economica e non solo dell’inflazione.
Il problema è che in Europea manca un sistema di dialogo tra le autorità monetarie e le autorità politiche. Eccola la vera questione.”

Ma prendendo una posizione così netta, Sarkozy non rischia di accendere tensioni con alcuni stati membri e di veder così allontanarsi la possibilità di un consenso intorno alla riforma della Bce?

“ Non bisogna illudersi sul consenso, non ci sarà mai. L’unica strada oggi praticabile per pervenire al consenso tra i Ventisette paesi è quella dell’immobilismo e del silenzio. Ma a cosa servirebbe? Solo a mantenere la pace e a conservare la propria reputazione. Prendere posizione, almeno, vuol dire mettre le carte in tavola, dire forte e chiaro che c’è un problema, che cioè la politica europea non è una politica concepita per fare il bene dei cittadini. Non c’è alternativa e Sarkozy ha ben fatto”.

Spesso però gli attacchi alla Banca Centrale vengono vissuti dai tedeschi come un attacco personale. Che ne sarà del nocciolo duro se Sarkozy si aliena l’appoggio di Berlino?

“ Anche in Germania stanno evolvendo sul tema. La verità è che la mossa annunciata da Jean Claude Trichet di alzare i tassi d’interesse, non va giù a nessuno, neanche ai tedeschi.
Tanto che la settimana scorsa sono stati loro stessi a criticare la Bce. Il ministro delle Finanze l’ha detto chiaramente”.

Sarkozy può riuscire a trovare un consenso sulla riforma della Bce e dei suoi obiettivi?

“ Credo che la cosa non sia mai stata discussa veramente. Il problema è arrivare dai Ventisette con una proposta che vada al di là della Bce e che sia in grado di immaginare un sistema di governo europeo che faccia la politica fiscale, monetaria, etc.”.

Per ora l’Ue funziona ancora con il consenso. Crede che Sarkozy riuscirà a trovarlo in materia fiscale, sulle sue proposte di riduzione dell’Iva sulla benzina, la ristorazione e i prodotti ecologici?

“ Lo spero, io glielo auguro. La verità, però, è che con la legge dell’unanimità l’Europa non è governabile”.

Nella sua prima uscita in qualità di presidente della Ue Sarkozy, oltre ad attaccare la Bce, ha criticato il commissario al Commercio Peter Mandelson sul negoziato che sta conducendo al Wto per conto dei Ventisette. Un classico caso di patriottismo economico?

“ Credo che Sarkozy abbia ragione. Non si tratta di uno scontro tra gli interessi della Francia e quelli generali dell’Europa, ma tra una politica europea impossibile da delineare e gli interessi di tutti i paesi membri. Giulio Tremonti la pensa esattamente come Sarkozy, e come lui anche molti altri che non osano parlare “.

Per non passare da protezionisti?

“ Vede il problema è che gli europei non sapendo essere pragmatici diventano dottrinali. E quando c’è qualcuno che non è d’accordo lo si accusa subito di essere protezionista. Il risultato è che in Europea non c’è dibattito. È il solito sistema. Gli irlandesi dicono No e invece di guardare al problema, e cioè che l’Europa non salvaguarda gli interessi dei popoli si dice che i popoli sbagliano e che il problema non c’è “.



Comprenderete bene dopo aver letto l’intervista a Fitoussi di Sebastiani che essa ci offre più di un interessante spunto.
In essa infatti emerge chiaramente il tema dell’urgente necessità, per l’Europa politica di recuperare il governo della propria dimensione Economica e finanziaria. Temi come quelli del rapporto e della complessivo ridimensionamento del potere a-popolare concesso alla Bce e al sistema rappresentato dal Wto sono temi ineludibili su cui tutti dobbiamo e possiamo riflettere.
Troviamo poi interessantissima la riflessione che Fitoussi fa sul protezionismo e con essa la sua sintetica chiosa sui fatti Irlandesi con il No al trattato di Lisbona. Quando Egli dice: “ Gli irlandesi dicono No e invece di guardare al problema, e cioè che l’Europa non salvaguarda gli interessi dei popoli si dice che i popoli sbagliano e che il problema non c’è” .
Come non vedere qui una sintesi mirabile di quanto accaduto, che fa ben comprendere in poche parole lo stato della questione, alla faccia dei fiumi di inchiostro ampollosamente sprecati da più parti.
Riteniamo dunque che su questi temi anche il Movimento Democratico delle Nazioni Abrogate in europea e dei Federalisti debbano da subito dire la loro.
E poi anche nello specifico della forma-stato Italia lavorare per dare anche rappresentanza istituzionale a queste posizioni politiche.
Domandiamoci e domandiamo, quindi, a tutti questi partiti, gruppi e movimentoi, qual è lo stato dei fatti seguito all’appello rivolto da CANNIZZARO, a nome du F.N.S, su questo blog ,alle diverse forze Indipendentiste, federaliste e nazionalitarie per determinare le condizioni di un CARTELLO autonomo per le prossime, imminenti elezioni europee del 2009?
O su questi come altri mille temi accettiamo solo di essere spettatori passivi dell’altrui elaborazione e/o azione?