mercoledì 29 ottobre 2008

FRONTE NAZIONALE SICILIANO: ENNESIMA CADUTA DI STILE DELL'ARS...






LETTO, CONDIVISO E BEN VOLENTIERI POSTATO



...ILLEGITTIMA ED ILLOGICA L'ASSEGNAZIONE ALL'ONOREVOLE MATTARELLA DEL SEGGIO DESTINATO AL CANDIDATO ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE.





L'ARS ha recentemente deciso di assegnare all'On. Bernardo Mattarella, già candidato all'ARS nel Collegio provinciale di Palermo, il seggio lasciato libero (bontà sua!....) dalla Senatrice Finocchiaro. Quest'ultima, com'è noto, era stata già "Candidata-Presidente" in tutta quanta la Sicilia ed era risultata la prima, in ordine di voti, fra i candidati non eletti, alla Presidenza della Regione, appunto.
Un iter elettorale, questo, distinto e diverso rispetto a quello seguito dall'On. Mattarella.
Questa diversità, formale e sostanziale, fa apparire, pertanto, la decisione dell'ARS come inopportuna ed illegittima. Ed anche INCOSTITUZIONALE, considerato il fatto che la decisione dell'ARS è stata adottata in un contesto di premesse e di motivazioni palesemente ILLOGICHE. Ci sarebbe voluto poco a capire, infatti, che il CANDIDATO ALLA PRESIDENZA è il CANDIDATO ALLA PRESIDENZA. Ed è suo, - ricorrendone le altre condizioni,- il diritto al seggio conteso. Chi non è stato candidato alla Presidenza non possiede, in conseguenza, neppure il minimo dei REQUISITI necessari ed indispensabili per ottenere "quel" seggio.
* * * * *
Fermo restando quanto detto, è certo che le regole del "gioco" non si possono cambiare dopo che la partita si è conclusa. Cioè ad elezioni avvenute. A seguito della "opzione" di una candidata (che avrebbe avuto il dovere, morale e politico, di capeggiare l'Opposizione in Parlamento).
Ci sia consentito di rilevare che, nel caso specifico, l'ARS avrebbe dovuto prendere in giusta considerazione anche il fatto che la candidatura della Finocchiaro a Presidente della Regione era stata "voluta" e reclamizzata in modo quasi plebiscitario anche in sede di "primarie". Non era, inoltre, espressione di una sola lista, ma di un'intera coalizione. La Finocchiaro non è, pertanto, sostituibile con un candidato supplente NON ESISTENTE al momento delle candidature nè al momento delle votazioni. E - lo ripetiamo - NON previsto dalla legislazione vigente in materia.
Se gli elettori del CENTRO-SINISTRA avessero voluto Mattarella, lo avrebbero proposto democraticamente, sia in occasione delle primarie, sia al momento della presentazione delle liste ....
* * * * *
L'FNS, mentre stigmatizza la caduta di stile (e di "sostanza") del Parlamento Siciliano, esprime apprezzamento per il comportamento dell'On. Arena, che è stato l'unico deputato regionale ad avere avuto il coraggio di opporsi apertamente ad una decisione assurda.
L'FNS si augura, comunque, che l'On. Mattarella, che si pone spesso all'avanguardia di tante lotte contro l'illegalità, rinunzi ad una "NOMINA" a dir poco SOSPETTA.





GIUSEPPE SCIANO'
Segretario Politico F.N.S.

SCIANO': L'FNS E' INDIPENDENTISTA E NON SI FERMA CERTAMENTE AD OBIETTIVI REGIONALISTICI, MA RITIENE CHE L'APPLICAZIONE INTEGRALE DELLO STATUTO ...




RICEVIAMO E CONVINTAMENTE POSTIAMO


...SIA UN DIRITTO IRRINUNCIABILE ED IMPRESCRITTIBILE DEL POPOLO SICILIANO, DA RISPETTARE ANCHE IN SEDE DI RIFORME FEDERALISTE
DELLO STATO.





Con queste parole, il Segretario Politico Giuseppe SCIANO', nel corso di un incontro di lavoro con i "Quadri", conclusosi ieri a tarda sera, a Palermo, ha chiarito la posizione degli Indipendentisti di lu Frunti Nazziunali Sicilianu in ordine alle polemiche sul Federalismo e sull'applicazione integrale dello Statuto di Autonomia per la Regione Siciliana. <<>> - ha puntualizzato -
<<>>.
<<>>. Ha puntualizzato Scianò che ha concluso il proprio intervento affermando: <<>>.
L'incontro è stato diretto dal Prof. Corrado MIRTO, il quale ha ribadito come l'eventuale, minacciata, rottura unilaterale da parte dello Stato del PACTUM originario, - dal quale, a suo tempo, ebbe origine lo Statuto, - rimetterebbe "TUTTO" in discussione ....
Sono intervenuti al dibattito: Rosalia D'ANTONI, Giovanni BASILE, Giuseppe SORRENTINO ed altri Esponenti dell'FNS, oltre che "Esperti" esterni, appositamente invitati. Tutti d'accordo sul principio che la Specialità dello Statuto Siciliano debba uscire RAFFORZATA (e non mortificata o soppressa) dal confronto con i Neo-Federalisti italo-padani.



FRUNTI NAZZIUNALI SICILIANU

SICILIA INDIPINNENTI

mercoledì 22 ottobre 2008

SABATO 25 OTTOBRE IMPORTANTE INIZIATIVA CULTURALE PER RICORDARE ANDREA FINOCCHIARO APRILE PATRIOTA SICILIANO E FIGLIO ILLUSTRE DI LERCARA FRIDDI









Sabato 25 Ottobre alle ore 18,00 presso il Circolo Culturale “ ALFONSO GIORDANO” di LERCARA FRIDDI (PA) il Dott. Giuseppe SCIANO’ terrà una conferenza sul tema:






ANDREA FINOCCHIARO APRILE INDIPENDENTISTA E PRECURSORE DEL FEDERALISMO”.



Conferenza che verrà moderata dal Dott. Salvatore Giovanni LO FORTE e che vedrà anche la testimonianza del Dott. Avv. Attilio SCARLATA.
Nel merito “laquestionesiciliana” ha sentito per l’appunto il relatore Giuseppe SCIANO’ ai frequentatori del nostro blog noto poiché segretario politico du Frunti Nazziunali Sicilianu – Sicilia Indipinnenti, instancabile INDIPENDENTISTA nonché rinomato animatore della IDENTITA’ NAZIONALE e della CULTURA SICILIANA.
E’ stata questa dunque l’occasione per un veloce scambio di battute sul senso della figura di ANDREA FINOCCHIARO APRILE e sull’iniziativa che si svolgerà a Lercara Friddi.
Nel merito “laquestionesiciliana” ha sentito per l’appunto il relatore Giuseppe SCIANO’ ha tenuto a precisare che: “si tratta di un avvenimento che ha potuto organizzarsi grazie alla determinazione culturale di questo sodalizio che ha una assodata tradizione di studi, ricerche, conferenze e dibattiti su fatti e personaggi storici nonché su fatti e persone tra le più interessanti ed attuali della nostra società. “
A tal proposito PIPPO SCIANO’ ha colto l’occasione che gli abbiamo offerto per ringraziare il Presidente del sodalizio, Dott. Salvatore TOSTO .
Poi ha voluto anche aggiungere che : “ E’ particolarmente emozionate tenere una conferenza su ANDREA FINOCCHIARO APRILE, nella bella cittadina che gli diede i natali e che può appunto vantare tra i suoi figli una delle figure che più si spesero negli anni quaranta del secolo scorso per la libertà, l’indipendenza e il riscatto di tutto il Popolo Siciliano”
“ANDREA FINOCCHIARO APRILE è e resta per Noi Indipendentisti du F.N.S.,che siamo gli eredi politici e militanti di quelle sue lotte, lotte della migliore parte dell’Indipendentismo del secolo scorso, una figura capace di spendersi e spendere tutto se stesso per l’Ideale di una Sicilia prospera e liberata dal bisogno e dal colonialismo.”
SCIANO’ prosegue e fluidamente argomenta, e Noi, volentieri riportiamo testualmente:
“ANDREA FINOCCHIARO APRILE in questa lotta mise tutto se stesso, sacrificò privilegi e prebende in ciò fu un politico diversissimo da quelli che oggi tutti siamo abituati a vedere.”
“Parlare, riflettere dunque sulla figura storica di ANDREA FINOCCHIARO APRILE e segnatamente sulla parabola politica che va dal 1943 al 1946 significa riportare alla luce e dunque sottrarre all’oblio una pagina di STORIA NAZIONALE SICILIANA a tutt’oggi negata, minimizzata o peggio banalizzata”
Ascoltato SCIANO’ aggiungiamo Noi concludendo che questa iniziativa culturale voluta e organizzata nella bella, importante cittadina di Lercara Friddi, dal Circolo Culturale “ ALFONSO GIORDANO” Sicuramente sarà un evento da non perdere che qualifica come attenti conoscitori e indagatori della Realtà Siciliana i soci del Sodalizio lercarese e con essi quelli della locale Pro Loco , presieduta dal Dott. Antonino DI SALVO, che patrocinano a loro volta l’evento.

Ringraziando Giuseppe SCIANO’, Pippo SCIANO’ per la passione che mette nel suo impegno culturale e nella sua militanza politica e nache per l’attenzione che a voluto dedicare a “laquestionesiciliana” non ci resta che INVITARVI a recarvi nella bella LERCARA FRIDDI, per assistere, Sabato 25 OTTOBRE, a questa interessante conferenza su uno dei grandi PATRIOTI SICILIANI DEL XX° SECOLO.



ANTUDU ANDREA!






TRINAKRIUS

per il blog "laquestionesiciliana"

martedì 21 ottobre 2008

UNA DUPLICE INTERESSANTE INIZIATIVA CULTURALE ED EDITORIALE






RICEVIAMO E VOLENTIERI POSTIAMO




Vi segnaliamo che organizzata dalla Multigraf Editrice di Messina, si svolgerà, mercoledì 22 Ottobre 2008 alle ore 9, a Palermo, nei locali dell'Ex Collegio San Rocco - Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Palermo - in Via Maqueda, con ingresso dalla Via Ugo Antonio Amico, nell'ambito del Convegno dedicato alla ricorrenza del Centenario della nascita di Attilio CASTROGIOVANNI e di Antonio CANEPA, la presentazione dei seguenti libri:





"ATTILIO CASTROGIOVANNI, L'UOMO DELLA RABBIA"
di GIROLAMO BARLETTA;

"ANTONIO CANEPA ED IL SEPARATISMO SICILIANO"
di LINO CARRUBBA.





Numerosi gli interventi previsti, fra i quali quello del Pittore siculo-argentino JUAN MARIO MIANO, autore dei quadri in mostra nello stesso Istituto.
Saranno, altresì, effettuati collegamenti telefonici con il Professore Francesco RENDA e con il Professore Agatino VITTORIO.
I lavori saranno coordinati dall'Editore messinese Rino BAELI.

lunedì 20 ottobre 2008

IL VICESEGRETARIO POLITICO FNS INCONTRA ALCUNI ESPONENTI DELLA DIASPORA SICILIANA IN LIGURIA






RICEVIAMO E VOLENTIERI POSTIAMO



Il Vice Segretario Politico degli Indipendentisti del F.N.S., CANNIZZARO, da Genova, scandisce i punti programmatici ed ideali del moderno indipendentismo militante siciliano




‘U Frunti Nazziunali Sicilianu – Sicilia Indipinnenti ( Fronte Nazionale Siciliano – Sicilia Indipendente) dopo alcune sollecitazioni giunte ha avviato una serie di confronti con alcune comunità siciliane di emigrati e/o residenti nel Nord Italia sull’azione politica e i temi qualificanti portati avanti da ‘u F.N.S.
Ed è appunto in questa chiave che il suo Vice Segretario Politico, Fabio CANNIZZARO ha partecipato, appunto ieri, ad un incontro conviviale organizzato,nella Città di Genova, in una residenza privata, con un gruppo di Siciliani emigrati e/o residenti in Liguria.
L’incontro è stato a 360° con domande che hanno spaziato dal ruolo del Governo Regionale ( criticato in modo argomentato più vocato al dire che al fare) al dissesto al Comune di Catania (condizione definita estrema e paradigmatica) sino al cosiddetto “FEDERALISMO FISCALE” e su quale sia l’idea di Sicilia che gli Indipendentisti F.N.S. offrono e propongono ai siciliani ponendo particolare attenzione a spiegare perché ‘u F.N.S. si oppone alla IATTURA PONTE SULLO STRETTO.
Il vice segretario politico du Frunti Nazziunali Sicilianu riguardo il FEDERALISMO FISCALE, voluto dalla Lega, ha detto che: “ questo, nei fatti, è "un attacco alle prerogative statutarie della Sicilia e alle guarentigie che lo Statuto Speciale d’Autonomia sancisce e garantisce anche oltre e al di là della vergognosa quasi totale non applicazione imposta dai partiti centralisti italiani”
CANNIZZARO ha poi aggiunto che : “ l’applicazione del Federalismo, in salsa leghista, avrà ovviamente conseguenze e contribuirà, nel medio e lungo termine al mantenimento di odiose condizioni di Neocolonialismo in Sicilia."
Interrogato, dai Siciliani intervenuti al momento conviviale,poi riguardo alla crisi finanziaria, CANNIZZARO ha criticato l’idea, che anche in Sicilia, ha tanti sostenitori, che il Capitale Finanziario possa sostituire la reale produzione di beni.
Sono bolle speculative di cui tutti, ma proprio tutti oggi e soprattutto domani pagheremo il conto.
“Ovviamente la priorità è stabilizzare il sistema finanziario, ma in occasione di ciò occorre riformarlo definitivamente per legarlo alla Sicilia Antimafiosa, produttiva, democratica, pacifica, florida e Autodeterminata che Noi vogliamo costruire”.
CANNIZZARO ha poi invitato, nel corso dell’incontro, gli astanti ad un minuto di silenzio, in ricordo del 64° anniversario della cosiddetta “Strage del Pane” consumatasi a Palermo appunto il 19 ottobre 1944 quando l’Esercito con funzioni di polizia e al servizio dell’allora rinato Governo Italiano ( con all’interno anche gli allora SocialComunisti) lasciò sulle strade della Capitale Siciliana una scia di morte e sangue sparando sulla folla inerme.
Quei morti prima obliati, grazie anche all’impegno du F.N.S., oggi vengono finalmente ricordati ma si è lontani da soddisfare ancora la sete di verità e giustizia che i parenti delle vittime a tutto oggi lecitamente coltivano. CANNIZZARO ha, quindi, ricordato come, nelle stesse ore, presso la Sede Nazionale di Palermo du F.N.S., si svolgesse un ATTIVO su quei tragici eventi e il clima politico di quegli anni.
L’occasione d’incontro si è poi conclusa con una serie fitta di domande dei presenti su ‘u F.N.S., le sue iniziative e con la reciproca promessa di rincontrarsi a breve nella bella Terra di Liguria.




W LA SICILIA!
ONORE ALLA DIASPORA SICILIANA!

sabato 18 ottobre 2008

Garibaldi voleva….

Il Nizzardo, in un dibattito a Catania, al quale ha partecipato il sottosegretario agli Affari esteri, Stefania Craxi, è stato presentato come quasi antesignano dell’attuale “ federalismo fiscale”.
Un ipotesi “affettata” che proprio non Ci convince e non convince!






Viene da parafrasare il vecchio slogan del ’68 e dire “fantasia di potere” per definire il senso e la logica sottesa al dibattito svoltosi ieri a Catania.
Alla manifestazione organizzata da una serie di soggetti dell’implosa galassia ex socialista è intervenuta anche Stefania Craxi, figlia dello scomparso segretario del PSI, Bettino, presidente della Fondazione Craxi ( uno dei soggetti organizzatori ) nonché attualmente sottosegretario agli Affari esteri nel Governo Berlusconi.
Sin qui la cronaca, poi però Stefania Craxi ha sviluppato, sia pur lecitamente, alcuni ragionamenti, di cui da conto la stampa, che Noi e chiunque conosca lo stato della ricerca e della riflessione storiografica su Giuseppe Garibaldi, fa fatica ad accettare sic et simpliciter.
Affermazioni tipo: "…l'eroe, colui che sa vincere e perdere sempre con la stessa grandezza d'animo, lo stratega geniale, il combattente coraggioso e invincibile che odia le guerre e predica la fratellanza delle genti, che ammette solo la violenza dei popoli che si ribellano ai tiranni".
O ancora quando parlando della vita e dell’opera del Nizzardo la Craxi ha detto(citiamo fonti stampa) "…cariche di insegnamenti per chi vive nelle nostre società e nel nostro tempo, ancora oggi, per chi si trova di fronte al dovere e alla responsabilità di conciliare le straordinarie conquiste e possibilità della scienza con le esigenze di pace, di solidarietà e di progresso diffuse ovunque nel nostro Paese, in Europa e nel mondo ".
Argomenti lecitamente esprimibili ma altrettanto lecitamente contestabili soprattutto se depurati da una innegabile vis retorica e/o nazionalista.
Ma ciò che davvero a segnato lo “Zenith” dell’acutizzazione politica e storiografica, a nostro avviso, è stato quando l’On. Craxi afferma "… Possiamo dire che il federalismo fiscale di cui discutiamo oggi compie l'auspicio di Cattaneo e Garibaldi per un effettivo e completo decentramento amministrativo".
Un po’ troppo smaccata la volontà di attualizzare la vulgata “federalista” berlusconian-leghista della sottosegretaria.
La quale suo malgrado non può non evidenziare, però, con la sua onestà intellettuale, il fatto che il modello delineato dal cosiddetto “ federalismo fiscale” mira più ad “Uno Stato forte e unito” e che era quest’appunto, lo Stato Unitario l’orizzonte-sogno di Garibaldi.
Infine come non sottolineare che il sottosegretario Craxi ha ripreso il vecchio armamentario del vecchio, rodato meridionalismo sociologico, affermando:

"Sono certa che il federalismo fiscale innescherà un processo virtuoso anche nel Mezzogiorno...”. Campacavallo!
In verità, quindi, il dibattito etneo ha solo segnato l’occasione per fare di Garibaldi, come sempre è successo, durante e dopo la sua vita, una sorta di “icona” tramite la quale veicolare idee altrui, in questo caso appunto quelle di Stefania Craxi.
E così facendo il dibattito di Catania non solo non ha fugato ma ha confermato tutte le nostre remore e i nostri dubbi argomentati sul mito di Garibaldi e sull'agiografia Risorgimentale che tanto male hanno fatto, per tanto tempo, alla Sicilia e al Meridione Continentale.

laquestionesiciliana

venerdì 17 ottobre 2008

IL 19 OTTOBRE, PER NON DIMENTICARE !













ANCHE FOCUS TRINAKRIA, SODALIZIO CULTURALE E THINK TANK DEL SICILIANISMO E DELL'INDIPENDENTISMO DEMOCRATICO, ADERISCE ALL'ATTIVO PROMOSSO DA 'U FRUNTI NAZZIUNALI SICILIANU - SICILIA INDIPINNENTI PER DOMENICA 19 OTTOBRE ALLE ORE 10,00, A PALERMO, NEI LOCALI DI VIA BRUNETTO LATINI, 26.


E ANCHE NOI DE "laquestionesiciliana" VOGLIAMO ESSERE IMPEGNATI IN TAL SENSO DANDO LA NOSTRA CONVINTA ADESIONE ALL'INIZIATIVA F.N.S. E RIPUBBLICANDO QUI LA POESIA DI GIOVANNI BASILE ( DIRIGENTE FNS) DAL TITOLO:
'A STRAGGI D'U 19 OTTUVIRU 1944














U pòpulu di Palermo
nun nni putìa cchiù
di suppurtàri 'a miseria,
lu malupàtiri d'ogni jornu,
'u 'ntrallàzzu e 'u maluguvernu.

Era lu 19 Ottùviru 1944:
'a genti addumannàva a lu Guvernu
pani e travagghiu, sì,
ma, cu' lu sangu all'occhi,
a frunti àuta e c’a vuci forti,
abbanniàva p'avìri Justizzia,
libìrtàti e Indipinnenza,
p'a Sicilia e p'i Siciliani.

E 'nveci truvau 'a morti,
a' Via Maqueda,
'ddu malidittu Diciannòví Ottùviru
d'u Míllinovicentuquarantaquattru.

Ddi puvírèddi prutistàvanu,
curaggiùsi, cu' palori duri,
dispiràti, sì, e chini 'i ràggia,
ma senza armi e mancu cutèddi,
picchi vulìanu'a paci e no'a guerra.

Ma li surdàtí 'taliani,
pi' fuddìa, pí' òdiu, pi' scantu,
mannàti e cumannàti
da genti senza cori,
accuminciàru a sparari,
comu quannu si fa 'a guerra,
e coma ci avìanu 'nzignàtu
li supiriùra, pi' cuntrastàri
li .... piriculùsi ribbelli siciliani!

E ficiru 'na straggi,
tirribbili e spavintusa:
'a strata addivintau russa
di sangu 'nnuccènti

Sùbbitu sùbbitu partìu'u cumànnu
di nun parràri di 'ddu fattu
e dì nun diri mai 'a viritàti.

E oj si nni parra picca e nenti
e sulu cuntànnu munzignarìi.

Ma nuàutri, no, nun li scurdàmu,
nun l'avèmu mai scurdati,
'ddi pòviri Fratùzzi nostri,
picchi sunnu'na spina dulurùsa
ca s'azziccàu 'nta lu nostru cori
'ddu Diciannovi Ottùviru
d'u Millinovicentuquarantaquattru,
quannu, pi' la tristízza,
lu celu addivintàu scuru scuru
a menzujornu!

C’a manu supra ‘u cori dicèmu
ONURI A LI POVIRI MORTI
E PACI ETERNA!
Ma pritinnèmu Justizzia e Viritàti!











GIOVANNI BASILE

giovedì 16 ottobre 2008

STRAGE DI VIA MAQUEDA. NELLA RICORRENZA DEL 64° ANNIVERSARIO, L'FNS RIVENDICA IL RISPETTO DEL DIRITTO ALLA VERITA'...





...ED ALLA MEMORIA STORICA DEL POPOLO SICILIANO. NON SI NASCONDANO, QUINDI, LE GRAVI RESPONSABILITA' DEI POLITICI DELL'EPOCA.




Al fine di ricordare, ed anche al fine di comprendere meglio i significati e gli aspetti umani, storici, sociali e politici (sì: POLITICI!) della STRAGE, avvenuta a Palermo, nella centralissima Via MAQUEDA, il 19 Ottobre del 1944, gli Indipendentisti di lu Frunti Nazziunali Sicilianu organizzano, per DOMENICA 19 OTTOBRE 2008, alle ore 10, nei locali di Via Brunetto Latini 26, un ATTIVO sul tema:

" IL DIRITTO ALLA MEMORIA STORICA E IL DIRITTO ALLA VERITA' PASSANO ANCHE DALL'ORRENDA STRAGE DEGLI INNOCENTI DEL 19 OTTOBRE 1944. "

L'FNS ritiene, infatti, che, aldilà di altre iniziative e di altre manifestazioni, pure utili e alle quali auguriamo successo, non si possa ulteriormente tollerare il fatto che, ancora, a Palermo, in concreto, non sia stata dedicata alle vittime una strada o una piazza, nell'area urbana che ruota attorno al Palazzo Comitini e alla Via Maqueda. Così come non è stato costruito un monumento alle povere vittime e non è stata collocata una lapide anche all'ESTERNO dell'Edificio della Provincia.
E', questo, un fatto inquietante, così com'è stato inquietante il fatto che, per ben mezzo secolo, le istituzioni a Palermo avessero evitato con cura di ricordare le povere vittime della strage.
L'FNS si associa, pertanto,allo sdegno di quanti continuano a fare rilevare che esiste soltanto la lapide, posta in uno dei cortili del Palazzo Comitini, che risale al 1994. E che fu lì collocata, infatti, dopo ben 50 anni dalla strage. E che costituì, comunque, un gesto di coraggio dell'Amministrazione e del Presidente della Provincia di quell'epoca. Un gesto coraggioso, del quale abbiamo dato sempre ampio riconoscimento. Ma un gesto non sufficiente.
Com'è noto, infatti, quella lapide è all'INTERNO dell'edificio e quindi non è visibile ai cittadini. Ed è una lapide nella quale non si fa cenno a COME e PERCHE' e DA CHI furono uccisi, in quella tragica giornata del 1944, ben VENTIDUE cittadini innocenti e indifesi, in maggioranza giovani e ragazzi. Sarebbe, pertanto, urgente ed opportuno che la auspicata lapide esterna desse notizie adeguate anche sotto questo importante aspetto del problema. E, a sua volta, desse un contributo alla ricerca della verità.
L'Attivo dell'FNS mira ad individuare le specifiche responsabilità dei partiti, dei sindacati, dei gruppi di potere e di quanti avevano POTERI DECISIONALI nella Sicilia del dopoguerra. Senza sconti ed omissioni.
I lavori dell'Attivo sarano presieduti dal Prof. Corrado MIRTO.






GIUSEPPE SCIANO'
Segretario Politico FNS
(fnsnews@aliceposta.it)

mercoledì 15 ottobre 2008

CONTRO TUTTI I REVISIONISMI, PER LA VERITA' STORICA !

VI proponiamo un articolo preso dal sito: http://temi.repubblica.it/micromega-online/141008-comiso-in-migliaia-contro-il-revisionismo-storico-della-destra/ a firma di Giuseppe Giulietti che qui vi riproponiamo e a cui facciamo seguire una breve, incisiva, a nostro avviso, nota del Vice Segretario Politico du Frunti Nazziunali Sicilianu , Fabio Cannizzaro che Noi de "laquestionesiciliana" pienamente condividiamo!

BUONA LETTURA! BONI LITTURA!



Comiso, in migliaia contro il revisionismo storico della destra

Migliaia di persone hanno riempito Piazza Diana a Comiso per dire il loro no alla decisione del sindaco di destra Alfano (un nome una garanzia) di levare i nomi di Pio La Torre e Rosario di Salvo dall’aeroporto di Comiso. La Torre e Di Salvo furono ammazzati dai mafiosi per dare una lezione a quei comunisti che predicavano il rispetto della legalità e della dignità delle persone.
I loro nomi dovrebbero essere sostituiti da quello del generale Vincenzo Magliocco, combattente fascista in Etiiopia. Del resto era stato proprio il presidentissimo del consiglio a ricordare che Balbo e i suoi aviatori avevano fatto “buone e belle cose” in Africa. Tra le cose belle e buone si ricordano le torture, gli stupri, i bombrdamenti. Il sindaco di Comiso, in piena sintonia con lo spirito dei tempi, ha pensato bene di tentare di cancellare anche il ricordo di La Torre e Di Salvo. Per sua sfortuna non tutti sono disponibili a piegare il capo. Così il centro La Torre, articolo 21 e tante altre associazioni hanno lanciato un appello. In pochi giorni hanno firmato quasi trenta mila persone. Un centinaio di deputati e senatori hanno presentato un'interrogazione.
Il presidente Napolitano ha voluto ricordare, con un suo messaggio, le figure di questi due italiani ammazzati mentre combattevano la mafia. Al termine di questo percorso migliaia di siciliani si sono ritrovati a Comiso, per dire no a ogni odiosa forma di revisionismo storico e persino toponomastico, ma anche per dire no a tanti altri episodi simili che si stanno consumando in tante altre località. A Capo d’Orlando volevano cancellare il ricordo di Garibaldi, a Cento di Ferrara la destra forcaiola vorrebbe eliminare via Gramsci, altrove già si pensa di dedicare piazze e strade a Giorgio Almirante, condannato dai tribunali della repubblica per le attività svolte durante il regime fascista.
Per queste ragioni il centro Pio la Torre, con il suo presidente Vito Lo Monaco e l’associazione articolo 21, hanno deciso di dar vita a una sorta di osservatorio contro il revisionismo e per la tutela della memoria e della dignità nazionale.
L’osservatorio raccoglierà le segnalazioni dei diversi episodi, le trasformerà in denunce e cercherà di promuovere iniziative civili e politiche capaci di contrastare il triste spirito dei tempi.
Chiunque fosse interessato potrà utilizzare anche questo blog oppure scrivere al sito di articolo 21.
Ci auguriamo, infine, che a nessun sindaco, neppure al più scatenato berlusconiano, possa ora venire in mente levare una targa dedicata, tanto per fare un esempio, ai giudici Falcone e Borsellino per metterne una dedicata allo stalliere di Arcore, il mafioso Mangano.

Giuseppe Giulietti

REPLICA DEL VICE SEGRETARIO F.N.S.

CONTRO TUTTI I REVISIONISMI, PER LA VERITA' STORICA !

Mi permetto di intervenire a chiosa dell’ intervento di cui sopra per semplicemente far notare che non trovo giusto e politicamente corretto (anche se la generalizzazione è ovviamente un’arma politica) il fatto che vengano accomunati fatti eventi e scelte fondamentalmente diverse al fine di farne , è il caso di dirlo, un sol fascio.
Ora vorrei chiedere a Giulietti: perché mai affiancare eventi altri e diversi come La criticabilissima scelta di disintitolare l’aeroporto di Comiso a Pio La Torre e Rosario di Salvo o ancora il tentativo della destra a Cento di Ferrara che vorrebbe eliminare l’intitolazione di una via ad Antonio Gramsci con un evento di natura e finalità ben diverse qual’è stata la decisione del Sindaco di Capo d’Orlando, nel messinese, di reintitolare la piazza antistante la locale stazione ferroviaria sostituendo al nome di Giuseppe Garibaldi una data evocativa per la realtà paladina e per la storia siciliana tutta ( IV luglio 1299 )?
Voglio quindi fare notare a lei Giulietti che non è la stessa logica che informa di sé questi diversi, diversissimi eventi anche se i metodi possono apparire ad un osservatore distratto forse similari (ma certo non simili) per fini e scopi.
Diversamente da “quelli” di Comiso e di Cento di Ferrara, Noi che appoggiamo la decisione del Sindaco Orlandino non nutriamo alcun rancore ma anzi simpatia per la storia di personale coerenza e coraggio di due nostri Conterranei come Pio La Torre e Rosario di Salvo e/o anche per un uomo, un Sardo di tenace concetto quale fu e resta Antonio Gramsci.
Ella forse, non volutamente, confonde e mischia due piani diversi e non sovrapponibili.
Il cosiddetto REVISIONISMO va combattuto specie quando come nel caso del neofascismo e nazismo è NEGAZIONISTA, ma il revisionismo, va combattuto anche, quando esso, pure NEGAZIONISTA, opera nei confronti della verità storica sui Popoli compreso quello Siciliano e quelli del Meridione continentale che subirono una brutale invasione e successiva depredazione economica e deprivazione culturale da parte del Piemonte Savoiardo.
Tutto ciò significa finalmente , attraverso dati, indagini storiografiche, anche affrontare il tema dei cosiddetti “Padri della Patria” come appunto il nizzardo Giuseppe Garibaldi.
E allora perchè scandalizzarsi se un Sindaco, alla luce di dati storici assodati e incontrovertibili, oggi decide di compiere un atto di verità storica è sottrarre a quel “mito”( oggi meno fulgente poiché finalmente storicamente inquadrabile senza tema di spiacevoli conseguenze personali) uno spazio civico per intitolarlo ad un evento di importanza non secondaria nella storia della Città e della Sicilia tutta?
Cosa c’entra tutto ciò con Almirante o con lo stalliere di Arcore? Più o meno, crediamo, quello che lega Paolino Paperino con la fisica quantistica!
Temiamo che pur in nome di ottime battaglie contro il revisionismo storico qualcuno cerchi di fare passare il bambino con l’acqua sporca!
Peccato che gli eventi e le scelte maturate a Capo d’Orlando siano lineari e non si prestino facilmente a generalizzazioni gratuite.


Cordialmente


Fabio Cannizzaro

Vice Segretario Politico
Frunti Nazziunali Sicilianu – Sicilia Indipinnenti





FRUNTI NAZZIUNALI SICILIANU
FRONTE NAZIONALE SICILIANO

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Tel.091329456
e-mail:
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lunedì 13 ottobre 2008

DA SOFIA PASSANDO PER CAPO D’ORLANDO PER UNA GENESI DI CERTA MEMORIA NAZIONALISTA E PATRIOTTARDA

Amiamo il calcio, tutto il calcio. Confessiamo questa nostra “debolezza”.
Non poteva quindi sfuggirci ciò che è accaduto allo stadio di Sofia in occasione della partita tra le nazionali italiana e bulgara.
Gli slogan scanditi, gli atti compiuti da questi “fascistelli “ (come li ha definiti una parte della stampa) sono davvero solo il frutto avvelenato di una visione soltanto fascista e xenofoba?
Temiamo che la cosa non sia così facile e tutto sommato consolatoria.
C’è qualcosa, a nostro avviso, di più ed altro.
Essendo Noi Indipendentisti, democratici e antifascisti manteniamo ben chiara la memoria politica di come il fascismo si affermò e si impose in Sicilia ed in Italia, grazie anche al clima politico-culturale patriottardo, delle sue classi dirigenti e politiche di allora.
Possiamo dire, in riferimento ai fatti di Sofia, che la insulsaggine e il folclore fascista non riescono da soli e totalmente a spiegare il perché di siffatti comportamenti e del “brodo di coltura” in cui questi si “maturano”.
Non dobbiamo mai, infatti, dimenticare che dietro anche simili comportamenti apparentemente acefali si nascondono, necessariamente, atti, prassi e fatti di tipo sociale e politico che vanno letti ed analizzati obbligatoriamente nel medio e lungo periodo.
Non facciamo però confusione. Deve essere ben chiaro, difatti, che noi non sosteniamo né tanto meno peroriamo teorie o teoremi complottisti da smascherare.
Ciò che più seriamente e verosimilmente sosteniamo è invece l’idea che le “frange fascistissime” di Sofia null’altro fanno che elaborare un clima esistente.
Essi sono solo i compost politico ed ideologico frutto di una condivisa, ripetuta logica neo-nazionalista italiana.
Chi ci segue, chi legge questo nostro Blog de “laquestionesiciliana” sa che una delle nostre convinzioni più profonde è quella che le Idee, buone o cattive che siano, hanno sempre conseguenze.
E allora ci domandiamo e domandiamo a tutti: Siete davvero sicuri che questi “ figli della lupa italica” in trasferta siano esclusivo frutto dei lombi politici di Mussolini o di Alemanno o ancora di Storace non meno che di Fiore, Romagnoli o di Tilgher?
Noi crediamo certo che se la madre ( mater semper certa est ) è certamente la nebulosa fascista tanti però sono e possono essere i padri.
E Tutti , difatti, egualmente in rapporti carnal-ideali oggi con la sublimazione nazionalista italiana.
Davvero questa “folata” di ritrovato “ardore patriottico italico “ è solo demerito e frutto del lavorio delle sigle della “destra/destra”?
Noi crediamo di no.
Questi giovani, certo e comunque abbacinati dall’ideologia fascista, approfittano del clima culturale e delle condizioni date e poste ed in virtù di tutto ciò affondano i loro canini nel corpo sociale, nei corpi sociali.
In tutto ciò la vera novità riposa nel fatto che questa nuova ondata di sciovinismo patriottardo muove su canali paralleli che non sono solo ed esclusivamente quelli della destra “nera e dura” ma che trovano contatti e convergenze non secondarie anche nelle analisi di settori nominalmente progressisti e/o engagé a sinistra.
Verrebbe da dire che gli “opposti unitarismi” coincidono nell’interesse nazionalista italiano.
Abbandonando questi giovani al loro destino politico e/o giudiziario, in Bulgaria come in Italia, vorremmo però fare tesoro di un simile smaccato spaccato politico e culturale che Essi ci hanno permesso, sia pure inconsapevolmente, di illuminare traendone più d’un spunto di riflessione.
Il dato è quello dell’ACCELLERAZIONE voluta dalla politica istituzionale ed istituzionalizzata di sistema sui temi del NAZIONALISMO ITALIANO.
Un simile atteggiamento chiama in causa una serie di avvenimenti diversi, lontani ma comunque legati da percorsi di senso e da relazioni politiche più o meno evidenti.
Lampante, a nostro avviso, è, ad esempio, il collegamento di questa “bulimia neosciovinista” con quanto accaduto, quest’estate, in quel lì della bella Città siciliana di Capo d’Orlando.
Tutti ricorderete i fatti. Il sindaco della Città paladina, Enzo Sindoni, ebbe l’ardire ( e taluni sostengono anche la sfrontatezza) di reintitolare la piazza antistante la locale stazione ferroviaria sottraendola alla “tutela” di Giuseppe Garibaldi da Nizza.
Si trattava certo di un atto politico e culturale simbolico ( noi del resto rispettiamo certo le idee di chi la pensa diversamente da Noi ma ci sentiamo in dovere di protestare contro chi ci vuole per forza imporre un mito falso e bugiardo) che scatenò una rabbiosa reazione degli ambienti nazionalisti italiani sia prima a livello cittadino e locale e poi grazie all'attenzione di quotidiani come il “CORSERA”,l’inglese”THE TIMES” e network televisivi come la RAI e le reti MEDIASET, vedendo scendere in campo certe truppe cammellate del nazionalismo italiano stavolta rappresentate e capitanate, non solo, dalla stampa di destra e destrorsa, ma da fogli di grande tiratura che generalmente non esitiamo a definire democratici e progressisti ma che stavolta sembravano tutt'altra cosa.
I fatti diCapo d’Orlando vuoi anche per il montante, inatteso consenso alle posizioni e alle analisi indipendentiste, comunque dai media siciliani taciute e silenziate, furono letti come un pericoloso precedente da certi “COSMOPOLITI SCIOVINISTI “che infatti attaccarono l’indipendentismo, tout court, con toni che definire allarmistici e anche maldicenti è forse poco, salvo sempre guardandosi bene dall’offire spazio e occasione per il confronto e/o il contraddittorio.
In quest’occasione apparve chiaro che l’EGEMONIA CULTURALE che GRAMSCI invocava come strumento di cambiamento, negli anni nella prassi si è realizzata solo come successiva occupazione degli spazi culturali, che oggi sono utilizzati addirittura ( povero Gramsci!) in funzione Sciovinista e Centralista, con argomenti, si badi bene, che sino a qualche anno fa erano esclusivo appannaggio della più becera destra “radicale”.
Perché poi dunque stupirisi se poi certe frange interessate sfruttano queste premesse, questi temi e questo neo nazionalismo risorgimentalista e patriottardo per tornare a porre la centralità del vecchio cruccio del nazionalismo: il Primato.
Riflettano dunque i democratici, i progressisti e la sinistra tutta.
Riflettano, anche in Sicilia, sui fatti di Sofia coloro che si beano e si fregiano di essere anti-sicilianisti (e quindi, di fatto anti-siciliani).
Ricordate, infatti, che se a quei “fascistelli" si facesse un’analisi del DNA politico si troverebbe in esso traccia di talune parole d’ordine politiche scioviniste da tempo circolanti anche in quella parte del mondo politico non di estrema destra.
Sono anche, dunque, probabilmente buona parte di essi confortati da questi atteggiamenti .
Che dire, infine, se non, parafrasando una famosa pubblicità: LA NOSTRA COMUNITA’ POLITICA E’ DIVERSA!
FORTUNATAMENTE PER NOI E PER LA SICILIA!

Con Amicizia


Il Gruppo del Blog
laquestionesiciliana

domenica 12 ottobre 2008

Sine mora, pro Patria Siciliana











VI PRESENTIAMO IL NOSTRO NUOVO BANNER E VI INVITIAMO SIN DA ORA SE VORRETE A LINKARLO E AD INSERIRLO
SUI VOSTRI BLOG E SITI!











Grazie e


A N T U D U !

LA CHIAVE DI VOLTA STA NEL RAPPORTO POLITICO DI INTERDIPENDENZA CHE SAPREMO CREARE TRA EUROPA COMUNITARIA E NAZIONE SENZA STATO SICILIA






PUBBLICHIAMO, SCRITTO DAL NOSTRO TRINAKRIUS, QUESTO INTERESSANTE POST


BUONA LETTURA ! BONA LITTURA!





Come Indipendentisti ben sappiamo che il nostro compito più importante è quello di difendere i diritti del Popolo Siciliano.
Questo compito richiede dedizione, attenzione e preparazione. Ciò è ancor più vero oggi che esistono ed operano, sia pure all’interno della logica di potere, gruppi e cordate che si definiscono “autonomiste”.
Queste hanno conquistato, secondo i soliti parametri “cencelliani ”posti chiave nonché "pattuglie" di rappresentanti istituzionali a Palermo come presso il Parlamento romano.
Eppure malgrado la logica dei numeri e della politica giocherebbe, con tutta evidenza, a loro favore nulla o quasi è cambiato nella e per la Sicilia. Perché?
E’ nostra maturata convinzione che ciò dipenda da dati che prescindono da meri elementi personali e/o tattici ma è legata a fatti strutturali.
Questi gruppi, queste forze non sono se non nominalmente autonomisti in realtà rappresentano, pur con qualche lodevole eccezione, l’ennesima riallocazione di forze, all’interno del rodato schema di potere, della partitocrazia italiana in Sicilia.
Costoro, a Roma come a Palermo, difendono e difenderanno solo gli interessi dei loro sodali, sconoscono per tradizione e prassi l’idea stessa di Bene Comune che per essi solo di rado coincide fortunosamente con il Bene dei loro "amici"
.
E allora, da Indipendentisti, domandiamoci: Che fare?
Privi realmente oggi di qualsivoglia difesa in tutti gli organismi elettivi rappresentativi, a Roma come a Palermo, dobbiamo trovare il modo democratico e pacifico di uscire da questo cul de sac.
Per quel che riguarda l’area dell’Indipendentismo democratico quella per intenderci a cui anche Noi facciamo riferimento, che si rifà organizzativamente all’azione politica portata avanti da ‘u Frunti Nazziunali Sicilianu – Sicilia Indipinnenti, da tempo proponiamo e pratichiamo, in linea, con la realtà socio-politica ed economico culturale dell’Arcipelago Siciliano d’oggi, un progetto di INDIPENDENZA POLITICA che passi per la MEMORIA e per l’AUTODETERMINAZIONE della Sicilia all’interno dei processi aggregativi promossi nell’Unione Europea.
Noi siamo profondamente convinti che una Nazione senza Stato qual è la Sicilia possa trovare la sua Libertà ed Indipendenza politica pacificamente oggi solo all’interno della cornice europea.
Cornice europea che superando i vecchi egoismi nazionalisti degli stati-nazione centralisti restituisca diritti e libertà alle nazioni senza stato troppo a lungo conculcate come appunto la Sicilia.
In questa ottica strategica appare chiaro che l’EUROPA è per Noi Indipendentisti du Frunti Nazziunali Sicilianu – Sicilia Indipinnenti la CHIAVE DI VOLTA per il futuro della Nazione e del Popolo Siciliano.
Va allora da sé che, nel 2009, in occasione del delle prossime Elezioni Europee è per Noi utile e anzi centrale offrire al maggior numero di Siciliane e Siciliani l’occasione di riflettere su questi dati.
Le elezioni per il rinnovo della deputazione europea siciliana è dunque l’occasione politica per dare spazio e visibilità a questo nostro punto di vista indipendentista rappresentato politicamente da ‘u Frunti Nazziunali Sicilianu – Sicilia Indipinnenti.
Un punto di vista che faccia la differenza rispetto alle verbosità autoreferenziali e alle prassi continuiste di certo autonomismo di potere.
Noi dobbiamo e possiamo rappresentare l’alternativa sia all’ascarismo nazionalista della partitocrazia italiana in Sicilia (di destra, sinistra e/o centro) sia all’autonomismo di maniera.
Ben comprendiamo è ovvio che si tratta di una lotta difficile, difficilissima che ci pone politicamente ma ancor più organizzativamente davanti ad ostacoli non facili.
Eppure possiamo e dobbiamo accettare la sfida. Sta a Noi oggi porre all’attenzione di questa classe politica disattenta e indifferente al Bene Collettivo le ragioni di una Agenda politica che guardi al futuro della Sicilia inteso come riscatto e crescita economica e sociale.
Noi siamo proiettati a ricercare per le Siciliane e i Siciliani un futuro di prosperità.
Per fare ciò occorre però democraticamente quanto intransigentemente scardinare i CAPISALDI di una DIPENDENZA COLONIALE che vorrebbe fare di Noi , in eterno, dei “dannati della Terra”.
Per riuscire in ciò dobbiamo mutare non solo la rappresentanza politica ma anche la sua qualità.
Solo così potremo offrire all’opinione pubblica, nostra ed internazionale, il senso di una Sicilia che si possiede e capace di pensarsi volano nel centro del Mediterraneo, oggi ritrovato centro del Mondo.
Se falliremo in ciò saremo condannati , ad infinituum, al ruolo di mero mercato di assorbimento delle produzioni altrui e ad essere una sorta di centro intermodale per le economie del Nord continentale nel Mediterraneo.
Ciò poi significherà per Noi la definitiva scomparsa come Popolo e Nazione.
Possiamo permetterci ciò? Noi du F.N.S. pensiamo di NO!
Per fare ciò dobbiamo, dunque, iniziare a cambiare la nostra rappresentanza istituzionale.
Sarebbe necessario ed utile, a tal fine, che neppure uno degli attuali Eurodeputati siciliani venisse riconfermato e ancor meglio che neppure i loro partiti ( espressioni tutti dell’unico partito reale quello ASCARO ) trovassero più bastanti consensi.
Certo ciò non sarà facile da ottenere ad una manciata di mesi dalla scadenza elettorale del 2009.
Diversamente, infatti, da taluni altri, anche dell’area sicilianista e/o indipendentista, Noi crediamo che, sempre e comunque, alla base di un simile, siffatto cambiamento debba stare una stagione politica e sociale di mobilitazione.
In questa chiave noi chiamiamo, sin da adesso, le donne e gli uomini che militano, simpatizzano per la nostra organizzazione politica ad impegnarsi sempre più e meglio per affermare il punto di vista Nazionale Siciliano. Ma ciò è ovvio che non può e non deve bastare.
Ben comprendiamo che sarebbe utile e necessario che tutti i settori della Società Siciliana, anche quelli economici ed imprenditoriali, sposassero questa analisi e che tutti , ognuno per come vuole, sa o può, contribuissero politicamente ed anche economicamente, attraverso il fundraising, all’impegno per dare rappresentanza, in Europa, e quindi in prospettiva anche in Sicilia e nel Parlamento romano, quella SICILIA ALTRA capace di possedersi e possedere chiavi di sviluppo, crescita e prosperità economica e sociale contro ogni camarilla , mafia e malaffare.
Un ulteriore difficoltà è data anche dal clima indotto che si respira in quella che non a caso Noi chiamiamo la “nebulosa” sicilianista ed indipendentista.
E’ tutto un sorgere e defungere di lì a poco di sigle, acronimi voluti da singoli o piccoli gruppi di sodali che si definiscono più genericamente e furbescamente a seconda della bisogna ora sicilianisti, ora autonomisti e talvolta persino ( solo quando è utile tatticamente ) indipendentisti.
Costoro coltivano il più delle volte impossibili sogni personali di grandeur e altre volte sono indirizzati a ciò da altri gruppi che ritengono che la confusione favorisca la disgregazione elettorale della nostra proposta indipendentista.
Ed effettivamente è così.
Costoro condividono insieme ad una serie di altri soggetti ed elementi la responsabilità ( non invidiabile) di contribuire a tenere sotto giogo la Sicilia.
Ciò è verosimile pensare che accadrà anche stavolta, a ridosso, del momento della presentazione delle liste elettorali per il rinnovo del Parlamento di Strasburgo e Bruxelles.
Noi non abbiamo intenzione di farci trascinare né nel solito groviglio di polemiche né nel gioco autoreferenziale del “purismo” (che spesso poi nella realtà connota i più puri concretamente come i più spuri).
Noi molto più semplicemente proseguiamo come Partito-Movimento per la nostra strada, quella tracciata dal nostro ultimo congresso.
Consapevoli stavolta che malgrado la disparità delle forze in campo, l’ignavia di taluni piccoli caudillos sicilianisti e la montante importanza che nella politica centralista assume come paradigma in negativo il Leghismo ci sia oggi spazio e modo per restituire dignità e futuro ai Siciliani e alla Sicilia.
Una serie di eventi, sondaggi ma anche accadimenti come quelli di quest’estate ( quando nel messinese, a Capo d’Orlando; un coraggioso sindaco ha reintitolato una piazza della città paladina mettendo in discussione così l’intero castello dell’agiografia risorgimentalista e centralista ) ci dicono che monta e cresce, quantitativamente e qualitativamente, il consenso, riscontrabile e constatabile intorno a Noi, e alle nostre prese di posizione ed iniziative.
Iniziative e scelte che coagulano sempre più considerazione, simpatia e approvazione.
Nell’Opinione Pubblica Siciliana, in Patria come nella Diaspora, si va affermando sempre più spiccatamente un ottica, politica e culturale, che vede con favore l’idea di una Sicilia Autodeterminata all’interno del contesto dell’Unione Europea.
Sta a Noi du F.N.S., adesso, dare forma politica e senso compiuto a questo sentire e se è possibile tramutarlo, sin da subito, in rappresentanza istituzionale e politica diffusa, in nome e per conto del Popolo e della Nazione Siciliana, finalmente!



TRINAKRIUS




SI SVOLGERA', A PALERMO, IL XIII° CONGRESSO DI LU FRUNTI NAZZIUNALI SICILIANU IL 22 E 23 NOVEMBRE 2008



RICEVIAMO E BEN VOLENTIERI POSTIAMO



La Segreteria Nazionale ed il Comitato Centrale di lu Frunti Nazziunali Sicilianu "Sicilia Indipinnenti", in riunione congiunta, hanno deciso di fare slittare ai giorni 22 e 23 novembre c.a. (anzichè nei giorni 24 e 25 ottobre) le date entro le quali si dovrà svolgere il 13° Congresso del Partito.
Ciò, al fine di non sovrapporre le iniziative politico-culturali in corso, per celebrare il centenario della nascita del Martire Indipendentista Antonio Canepa Vaccaro, (nato, appunto, a Palermo il 25 ottobre 1908), già professore nelle Università di Palermo e di Catania, e che, con lo pseudonimo di MARIO TURRI, era stato il primo Comandante dell'EVIS. Com'è noto, "CANEPA-TURRI" fu ucciso a Randazzo il 17 giugno del 1945. Con lui morirono anche i giovani Carmelo Rosano e Giuseppe Lo Giudice.
Si precisa, altresì, che l'FNS ha dedicato al "Centenario" della nascita del Prof. Canepa il proprio tesseramento, la manifestazione in memoria dell'anniversario dell'Eccidio di cui sopra ed ogni altra iniziativa, di carattere politico-programmatico di grande respiro, adottata nel corso del 2008.
Anche il tema del 13° Congresso FNS mira ad esaltare l'attualità e la validità del pensiero del Martire Siciliano. Ne riportiamo di seguito il testo:

"
Se noi saremo ben decisi, compatti, intransigenti (e certamente lo saremo) saremo anche invincibili.
Popolo siciliano, popolo dei Vespri, svegliati! Popolo grande, eroico e generoso, abbi fede! Asciuga le lacrime e stringi i denti! Le tue sofferenze sono ormai alla fine. Coraggio, dunque! Tienti pronto ad innalzare la bandiera della Sicilia libera e indipendente! La Sicilia di domani sarà quale noi la vogliamo: pacifica, laboriosa, ricca, felice, senza tiranni e senza sfruttatori!
(MARIO TURRI, "LA SICILIA AI SICILIANI", 1944) "

sabato 11 ottobre 2008

PUR SE AVESSE VOLUTO FARE SOLTANTO UNO SHOW, PERALTRO DI PESSIMO GUSTO, SGARBI,PROPONENDO A GHEDDAFI L'ANNESSIONE DELLA SICILIA, HA OFFESO...





Riceviamo da 'u F.N.S. e pubblichiamo



...L'ONORE E LA DIGNITA' DI TUTTI I SICILIANI.


E NON SI E' COMPORTATO CON QUELLA SERIETA' CHE L'ALTO LIVELLO DELL'INCONTRO RICHIEDEVA.





" La Sicilia aspira all'autonomia dall'Italia. Potrebbe approfittarne per annetterla alla Libia. "
Con queste parole, - (rivolte al Capo dello Stato Libico, MOAMMAR GHEDDAFI),- il politico italiano, "televisivo" per eccellenza, Vittorio SGARBI, ha forse trovato la pubblicità e la visibilità che cercava, ma certamente ha offeso l'amor proprio, l'onore e la dignità di tutti i Siciliani, Cittadini di Salemi compresi.
Ancorquando "colonia" interna, sottoposta all' "imperialismo" interno dello Stato italiano e degli interessi e dei Gruppi di Potere "forti" delle Regioni del Settentrione e della Padania, la Sicilia, infatti, NON E' IN VENDITA, nè è disponibile ad essere oggetto di scambi. Neppure per scherzo. Aspira, piuttosto, alla Indipendenza e alla Libertà, proprio per uscire dalla condizione coloniale.
Riconosciamo che, seppure nell'ambito di un'azione di scherzo, di dileggio e di scherno, Sgarbi ha, tuttavia, riconosciuto l'identità nazionale del Popolo Siciliano. Una identità che rende la Nazione Siciliana distinta e diversa da quella Italiana. Ma le "offese" e la mancanza di rispetto rimangono inopportune, ingiustificate ed insopportabili.
Il Popolo Siciliano, di ciò, dovrà tenere conto.
Checchè, poi, abbia scritto, su "Il Giornale", Vittorio Sgarbi, autore del servizio giornalistico che lo riguarda (come dire: Cicero pro domo sua), noi Siciliani, che, con il Mondo Arabo e con il Popolo Libico in particolare, riteniamo di avere moltissime affinità storiche e culturali, cogliamo dalla vicenda un dato di fatto inoppugnabile. E cioè che il comportamento del solito onorevole Sgarbi, nel corso di un "INCONTRO" di così alto livello, nella storica tenda di Gheddafi, non sia stato affatto gradito, nè considerato di buon gusto dallo stesso Gheddafi. E riteniamo, anzi, che alle Autorità Libiche non siano sfuggite le SCORRETTEZZE formali e sostanziali compiute dallo Sgarbi, che pure il Paese ospitante aveva appena premiato.
Il Vittorio nazionale italiano, in realtà, si è preso, con Gheddafi, troppa confidenza, approfittando, probabilmente, della cortesia del Padrone di casa. Una "confidenza" ed una "libertà" che, fino a quel momento, lo stesso Sgarbi non si era potuto permettere con altri Capi di Stato Europei, Occidentali od Orientali che fossero. Quelli italiani compresi.
Cosa grave, questa, anche perchè Gheddafi non era e non è un Capo di Stato qualsiasi.
E', appunto, la "GUIDA DELLA RIVOLUZIONE" ed è il Capo carismatico della JAMAHIRIA.
E' uno dei maggiori Leader del Mondo Arabo e del Mondo Musulmano. E, da qualche decennio, è riconosciuto da tutti i Popoli di quella vasta ed importante Area geo-politica come l'unico, vero, Leader del Continente Africano.
L' "Incontro" in questione, inoltre, come lo stesso Sgarbi ha scritto, era collegato alle iniziative connesse alla ricorrenza del GIORNO DELLA LEALTA' (7 ottobre), che è una Festa solenne e politica. (Non si trattava, quindi, di un programma televisivo di intrattenimento della RAI o di MEDIASET o di altra Rete).
Insomma: un po' più di serietà e meno protagonismo, da parte dell'OSPITE Sgarbi, ci sarebbero sembrati opportuni, se non doverosi.
L'F.N.S., comunque, esprime la speranza che, sul piano culturale, - (e, in un domani non lontano, anche sul piano politico), - Moammar GHEDDAFI possa dare il proprio riconoscimento ufficiale alla identità nazionale del Popolo Siciliano e al diritto, imprescrittibile, della Sicilia alla sovranità e all'indipendenza.
Il tutto sicuramente con parole più sapienti, più nobili, più appropriate ed anche più autorevoli di quelle adoperate, in tutti i suoi discorsi, dall'onorevole Vittorio Sgarbi.
* * * * *
L'FNS auspica, infine, che i Cittadini di Salemi comincino a conoscere di più e meglio il "personaggio" che hanno scelto come Sindaco.
Dopotutto: sbagliando s'impara !




GIUSEPPE SCIANO'
Segretario Politico FNS

KOSOVO:LE RELAZIONI DI THAÇI CON ISRAELE IRRITANO IL MONDO ARABO


Vi proponiamo un articolo, tradotto a senso in italiano da “laquestionesiciliana” preso dal sito dell’associazione Le Courrier des Balkans (http://balkans.courriers.info) che a sua volta è la traduzione in francese di un articolo pubblicato da KOHA DITORE ,il principale quotidiano del Kosovo.
Abbiamo trovato l’articolo oltremodo interessante e vogliamo, quindi, proporvelo sia nella versione francese che in quella, a senso, italiana.

BUONA LETTURA, BONA LITTURA!



Koha Ditore
Kosovo : les relations de Thaçi avec Israël irritent le monde arabe





Traduit par Belgzim Kamberi
Publié dans la presse : 6 septembre 2008
Mise en ligne : vendredi 10 octobre 2008
Sur la Toile

Hashim Thaçi, le Premier ministre du Kosovo, joue la carte diplomatique du rapprochement avec Israël, pays allié des États-Unis. Mais au prix de l’irritation des pays du monde arabe, dont aucun n’a encore reconnu l’indépendance du nouvel État. Koha Ditore fait le tour des interventions récentes du Premier ministre et dénonce des maladresses envers des pays qui pourraient pourtant devenir des alliés s’ils connaissaient mieux le Kosovo.
Par Sami Kastrati
Si l’ex-Président défunt du Kosovo, Ibrahim Rugova, était perçu comme l’homme qui a rapproché le Kosovo et le Vatican, le Premier ministre actuel, Hashim Thaçi, semble s’identifier avec Israël. Ces deux pays n’ont pas été sélectionnés par hasard par les dirigeants du pays qui vient juste de naître : le Vatican pour son influence auprès de beaucoup de pays du monde, et Tel-Aviv pour ses liaisons spécifiques avec les États-Unis.
Des relations renforcées avec Israël
Le renforcement des relations avec le Vatican avait poussé l’ex-président Rugova de proposer la construction d’une cathédrale géante au centre de Pristina, peuplé par une majorité de musulmans. De son côté, alors qu’il n’était encore qu’un des leaders de l’opposition et membre de l’équipe de négociation en 2006, Thaçi fut interpellé par le gouvernement israélien, recevant les premières garanties de la part du vice-Premier ministre Shimon Peres pour la reconnaissance du Kosovo par Israël.
Avant les élections, Thaçi avait engagé l’ancien gouverneur de la banque d’Israël, David Klein, pour rédiger le programme de développement économique du Kosovo. Dès qu’il arriva au pouvoir, il s’épaula aussi d’un haut conseiller israélien, Ariel Raubvogel, qui est notamment connu comme son homme de l’ombre. « Nous avons aussi nos particularités et nos point communs comme peuples et pays. Nos deux pays sont les plus pro-américains au monde ; donc, nous devons être partenaire et amis, et nous sommes en train de construire ce rapport », avait déclaré le Premier ministre Hashim Thaçi lors d’un entretien pour Radio Kosova le 8 février 2007.
L’irritation des pays arabes
Mais, les relations proches avec Israël peuvent créé une irritation du monde arabe, évoquent plusieurs analystes politiques. « La question des bonnes relations avec Israël est en train d’être utilisée comme un argument négatif. Il ne faut pas favoriser un pays pour perdre 22 pays du monde arabe et 57 de la Conférence islamique », lance Qemal Morina, professeur à la Faculté des études islamiques.
Le dernier rapport de l’organisation prestigieuse pour la prévention des conflits International Crisis Group a critiqué le Premier ministre Thaçi pour son approche de lobbying dans le monde arabe.
« En août de cette année, le Forum 2015 a emmené des activistes civils et des intellectuels des pays arabes à une conférence à Pristina, mais Thaçi n’a pas réussi à en tirer pleinement profit », est-il évalué dans le rapport. Le rapport donne aussi des détails à travers une note de bas de page qui rapporte comment, lors d’un dîner avec les intellectuels arabes qui avaient participé à la conférence « Le monde arabe et le Kosovo », Thaçi aurait donné une « leçon » au conseiller du Premier ministre libanais, Ridwan al-Sayed, sur les plans du Kosovo pour renforcer ses liens avec Israël.
Un autre témoin qui a voulu garder l’anonymat a déclaré pour Koha Ditore qu’un autre intellectuel de Syrie ayant demandé au Premier ministre pourquoi il avait des relations si proches avec Israël, ce dernier lui aurait répondu : « Si vous ne nous reconnaissez pas plus vite, alors c’est Israël qui le fera ». Thaçi a déclaré que « le chemin du Kosovo pour plus de reconnaissance internationale passe à travers Bruxelles et Washington, et non à travers des adresses douteuses ».« Cette déclaration a complètement annulé l’effet de la conférence ’Le Kosovo et le monde arabe’ », a déclaré le professeur Morina.
Selon Lutfi Haziri, membre de la Commission pour les Affaires étrangère au Parlement du Kosovo, la politique étrangère a été subordonnée aux pays partenaires. « Les relations bilatérales entre eux et Israël sont sensibles et mêmes les relations réciproques de ces pays dépendent beaucoup de celles qu’ils ont construites avec Israël », déclare Haziri. Selon lui, les propos du Premier ministre lors du dîner avec les intellectuels arabes sont un résultat des relations « qu’il a construites avec les autorités israéliennes ».« La sensibilité sera importante, par ce qu’un grand nombre de pays islamiques relie ceci à nos relations avec Israël », ajoute-t-il.
Bien que le ministère des Affaires étrangères du Kosovo ait prévu une visite dans les pays du Golfe persique, celle-ci ne s’est toujours pas concrétisée. L’État indépendant du Kosovo n’a pas de politique envers les pays du monde arabe, put-il constater lors de la conférence « Le Kosovo et le monde arabe » organisé par le Forum 2015 en août de cette année à Pristina, après celle qui fut organisée à Aman en Jordanie. Les intellectuels arabes avaient appelé les autorités kosovares à s’engager davantage dans la création de relations entre la République du Kosovo et les différents pays islamiques pour rendre possible la reconnaissance de l’indépendance du Kosovo.
L’une des raisons évoquées pour lesquelles les pays arabes hésitent encore à reconnaître l’indépendance du Kosovo est le manque de contactes propres et d’informations nécessaires sur le Kosovo dans le monde arabe.Le professeur d’études islamiques à l’Université libanaise et conseiller du Premier ministre libanais, Ridwan al-Sayed, avait évoqué que les pays arabes n’ont rien contre l’indépendance du Kosovo, mais que pour ces États, il n’est pas facile de reconnaître un nouvel État. « Il faut faire des efforts conjoints pour que les pays arabes reconnaissent le Kosovo. Je vous assure qu’au minimum dans cinq pays, on ne parle même pas du Kosovo. Votre voix doit aussi être entendue là-bas », a appelé le conseiller du Premier ministre libanais.
Depuis la proclamation de l’indépendance du Kosovo, seuls 5 des 57 pays membres de l’Organisation de la Conférence islamique (OIC), dont aucun du monde arabe, ont reconnu le Kosovo. Jusqu’à maintenant, le Kosovo a été reconnu seulement par ces pays à majorité musulmane : la Turquie, l’Albanie, la Sierra Leone, le Burkina-Faso et le Sénégal. Dernièrement, l’Arabie saoudite a fait savoir qu’elle reconnaîtra bientôt l’indépendance du Kosovo.









KOSOVO:LE RELAZIONI DI THAÇI CON ISRAELE IRRITANO IL MONDO ARABO



TRADOTTO IN FRANCESE DA BELGZIM KAMBERI
TRADOTTO IN ITALIANO A SENSO DA ”laquestionesiciliana

Pubblicato nella stampa: 6 settembre 2008
Collocamento in fila: venerdì 10 ottobre 2008

Sul Campo

Hashim Thaçi, Primo Ministro del Kosovo, gioca la carta diplomatica dell'avvicinamento con Israele, paese alleato degli Stati Uniti.
Ma al prezzo dell'irritazione dei paesi del mondo arabo, Paesi dei quali nessuno ha riconosciuto ancora l'indipendenza del nuovo Stato.
Koha Ditore analizza i recenti interventi del Primo ministro e le denuncie delle goffezze verso i paesi che potrebbero diventare tuttavia degli alleati se meglio conoscessero il Kosovo.


Se l'ex-Presidente defunto del Kosovo, Ibrahim Rugova, era percepito come l'uomo che ha avvicinato il Kosovo ed il Vaticano, l’attuale Primo ministro, Hashim Thaçi, sembra identificarsi con Israele.
Questi due paesi non sono stati selezionati dai dirigenti del paese che ha appena nato per caso: il Vaticano per la sua influenza vicino a molti paesi del mondo, e Tel-Aviv per i suoi collegamenti specifici con gli Stati Uniti.

Le relazioni rinforzate con Israele

Il rafforzamento delle relazioni col Vaticano aveva spinto l'ex-presidente Rugova a proporre la costruzione di una cattedrale gigante al centro di Pristina, popolato per una maggioranza di musulmani.
Dal suo canto, mentre non era uno dei leader dell'opposizione ed era membro della squadra di negoziato nel 2006, Thaçi fu ammonito dal governo israeliano, ricevendo le prime garanzie da parte del Vice-Primo Ministro Shimon Pères per il riconoscimento del Kosovo da parte diIsraele.
Prima delle elezioni, Thaçi aveva assunto il vecchio governatore della banca di Israele, Davide Klein, per redigere il programma di sviluppo economico del Kosovo.
Appena arrivò al potere, si servì della consulenza anche di un alto consigliere israeliano, Ariel Raubvogel che è conosciuto particolarmente come il suo uomo dell'ombra.
Abbiamo anche le nostre particolarità ed il nostro punto comune come popoli e paesi. I nostri due paesi sono i più pro-americani al mondo; dunque, dobbiamo essere partner ed amici, e noi stiamo costruendo questo rapporto ", aveva dichiarato il Primo ministro Hashim Thaçi all'epoca di un colloquio per Radio Kosova il 8 febbraio 2007.

L'irritazione dei paesi arabi

Ma, le strette relazioni con Israele possono creare l'irritazione del mondo arabo, sottolineano parecchi analisti politici.
La questione delle buone relazioni con Israele sta essendo utilizzata come un argomento negativo. Non bisogna favorire un paese per perdere 22 paesi del mondo arabo e 57 della Conferenza islamica ", ammonisce Qemal Morina, professore alla Facoltà degli studi islamici.
L'ultimo rapporto dell'organizzazione prestigiosa per la prevenzione dei conflitti Internazionale Crisis Group ha criticato il Primo ministro Thaçi per il suo approccio di lobbying nel mondo arabo.
In agosto di questo anno, il Foro 2015 ha portato degli attivisti civili e degli intellettuali dei paesi arabi ad una conferenza a Pristina, ma Thaçi non è riuscito a tirare ne pienamente profitto ", è valutato nel rapporto. Il rapporto dà anche dei dettagli attraverso una nota di basso di pagina che riporta come, all'epoca di una cena con gli intellettuali arabi che avevano partecipato alla conferenza il mondo arabo ed il Kosovo ", Thaçi avrebbe dato una "lezione" al consigliere del Primo ministro libanese, Ridwan al-Sayed, sui piani del Kosovo per rinforzare i suoi legami con Israele.
Un altro testimone che ha voluto custodire l'anonimato ha dichiarato a Koha Ditore che un altro intellettuale siriano avendo chiesto al Primo ministro perché aveva delle relazioni così vicine con Israele, questo ultimo gli avrebbe risposto: " Si vous ne nous reconnaissez pas plus vite, alors c'est Israël qui le fera ".
Thaçi ha dichiarato che la strada del Kosovo per un più ampio riconoscimento internazionale passa attraverso Bruxelles e Washington, e non attraverso indirizzi ambigui ".
Questa dichiarazione ha annullato completamente l'effetto della conferenza "Il Kosovo ed il mondo arabo' ", ha dichiarato il professore Morina.
Secondo Lutfi Haziri, membro della Commissione per l'AffariEsteri del Parlamento del Kosovo, la politica estera è stata subordinata ai paesi partner.
Le relazioni bilaterali tra essi e Israele sono sensibili e le stesse relazioni reciproche di questi paesi dipendono molto da quelle costruite con Israele ", dichiara Haziri.
Secondo questo, i propositi espressidal Primo ministro all'epoca della cena di lavoro con il gruppo di intellettuali arabi sono il risultato delle relazioni che ha costruito con le autorità israeliane ".
La sensibilità sarà importante, per ciò un gran numero di paesi islamici collega queste alle nostre relazioni con l'Israele ", aggiunge.
Sebbene il ministero degli Affari Esterii del Kosovo abbia previsto una visita nei Paesi del Golfo Persico, questa a tutt'oggi non si è svolta.
Lo stato indipendente del Kosovo non ha una politica verso i paesi del mondo arabo, potèrono constatare quegli intellettuali all'epoca della conferenza Il Kosovo ed il mondo arabo organizzato per il Foro 2015 in agosto di questo anno a Pristina, dopo quella che fu organizzato ad Aman in Giordania. Gli intellettuali arabo avevano chiamato gli autorità kosovare ad imbarcarsi oltre nella creazione di relazioni tra le Repubbliche del Kosovo ed i differenti paesi islamici per rendere possibile la riconoscenza dell'indipendenza del Kosovo.
Una delle ragioni evocate per spiegare perchè i paesi arabi esitano ancora a riconoscere l'indipendenza del Kosovo è la mancanza di contatti propri e di notizie necessarie sul Kosovo nel mondo arabo.
Il professore di studi islamici all'università libanese e consigliare del Primo ministro libanese, Ridwan al-Sayed, aveva rievocato che i paesi arabi non hanno niente contro l'indipendenza del Kosovo, ma che per questi Stati, non è facile riconoscere un nuovo Stato. Bisogna fare degli sforzi congiunti affinché i paesi arabi riconoscono il Kosovo. Vi assicuro che al minimo in cinque paesi, non si parla anche del Kosovo. La vostra voce deve essere anche sentita laggiù ", ha chiamato il consigliere del Primo ministro libanese.
Dalla proclamazione dell'indipendenza del Kosovo, solo 5 dei 57 paesi membri dell'organizzazione della Conferenza islamica, OIC di cui nessuno del mondo arabo, hanno riconosciuto il Kosovo. Fino al Kosovo è stato riconosciuto adesso, solamente da questi paesi a maggioranza musulmana: la Turchia, l'Albania, il Sierra Leone, il Burkina-Faso ed il Senegal.
Ultimamente, l'Arabia Saudita ha fatto sapere che riconoscerà presto l'indipendenza del Kosovo.


Sami Kastrati



mercoledì 8 ottobre 2008

PALERMO:SOLIDARIETA' ALLE FORZE DELL'ORDINE E AI CITTADINI DELL'ALBERGHERIA CHE, NELLA STRAGRANDE MAGGIORANZA, SONO ONESTI E LABORIOSI





RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO



Gli Indipendentisti di lu Frunti Nazziunali Sicilianu, pur se rattristati e partecipi del dolore delle famiglie per la morte dei giovani, sfortunati, Pasquale Ferrara e Giuseppe Giuffrida, ritengono ingiustificate ed ingiustificabili le recenti manifestazioni vandaliche che si sono verificate nel rione dell'Albergheria. Indecenti ed ingiustificabili anche le scritte sui muri.
L'Albergheria rimane un glorioso e, a sua volta, sfortunato rione centrale della Città, che merita di risorgere agli antichi splendori, in forma moderna e tale da assicurare abitazioni confortevoli ed occasioni di lavoro a chi là vive. In maggioranza gente onesta, laboriosa e perbene, ancorquando assillata da problemi di povertà e di disoccupazione. A questi cittadini, costretti a subire sulla propria pelle gli effetti negativi di esplosioni di violenza e di inciviltà, va la più sincera solidarietà dell'FNS.
L'FNS condivide, altresì, la preoccupazione di quanti, - a ragion veduta, - vedono in queste esplosioni scomposte (ma rientranti nelle bieca cultura dello SQUADRISMO al servizio degli opposti estremismi di infelice memoria) pericoli di infiltrazioni e di strumentalizzazioni dei peggiori settori della mafia e della politica (con la "p" minuscola).
Una particolare solidarietà l'FNS esprime, infine, alle Forze dell'Ordine che, ancora una volta, si sono trovate in prima linea a difendere la legalità e la vita dei cittadini, subendo, a loro volta, aggressioni ed insulti.
Da parte dei Siciliani tutti, e soprattutto dai Palermitani, l'FNS si aspetta una chiara, ferma condanna, non solo morale, di quanti si sono macchiati di reati così gravi (bisogna finirla di considerare come "ATTENUANTI" l'alto numero di "squadristi" o la loro politicizzazione d'accatto). Ma bisogna, finalmente, condannare pure gli eventuali mandanti e coloro che seminano vento ed odio nella speranza di procurare tempesta (agli altri).




GIUSEPPE SCIANO'
Segretario Politico FNS

martedì 7 ottobre 2008

SCIANO': << OPPORTUNA E NECESSARIA LA COSTITUZIONE DEL TERRITORIO SICILIANO IN ZONA FRANCA INTEGRALE, ECOSOSTENIBILE E CONTROLLATA >>





RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO


" La costituzione della Sicilia in Zona Franca integrale avrebbe, soprattutto in questo momento di crisi economica internazionale, un ruolo fortemente trainante per l'economia dei Paesi che gravitano sul Mediterraneo e per l'economia di tutto il Sud Europa ". Ha dichiarato il Segretario Politico di lu Frunti Nazziunali Sicilianu "Sicilia Indipinnenti", nel corso dell'Attivo "aperto" ad Iscritti e Simpatizzanti e conclusosi nel tardo pomeriggio di ieri, a Palermo, nei locali di Via Brunetto Latini, 26.
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Provocatorio il tema dell'attivo: "CHE FINE HA FATTO IL DISEGNO DI "LEGGE-VOTO PRESENTATO, L'11 LUGLIO 1967, ALL'ARS DALL'ON. MODESTO SARDO, PER LA COSTITUZIONE DEL TERRITORIO DELLA REGIONE SICILIANA IN ZONA FRANCA? "
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" Si tratta di una scelta opportuna e necessaria, se vogliamo valorizzare la centralità geografica della Sicilia nel Mediterraneo, inteso anche come punto d'incontro di tre Continenti: EUROPA, ASIA e AFRICA ". " Ed infatti quella proposta di legge-voto (che lo stesso deputato proponente, purtroppo, non ebbe, poi, la forza politica e fisica di fare uscire dall'insabbiamento) è ancora oggi valida ed attuale " ha sottolineato Scianò che ha, però, precisato come, oggi, vadano inserite garanzie sul rispetto delle altre vocazioni del territorio, sulla difesa dell'ambiente e della qualità della vita, sull'applicazone della Legislazione sociale e dei contratti di lavoro (che potranno essere migliorativi e non peggiorativi). E vada anche accettato, da parte delle imprese, l'inserimento nella programmazione che la Regione Siciliana darà alla "Zona Franca". Insomma: la Zona Franca dovrà essere al servizio della Sicilia e non viceversa.
" Soltanto così la Sicilia Zona Franca diventerà l'Area Motrice dell'economia mediterranea e Sud Europea. E cancellerà la disoccupazione dalla Sicilia e dal Mezzogiorno d'Italia ". Ha ancora affermato il Segretario FNS, che ha concluso il proprio intervento evidenziando come la Sicilia ZONA FRANCA INTEGRALE e programmata sia una iniziativa a se stante, non confondibile con l'Area Euro-Mediterranea di Libero Scambio, nè con le modeste Zone Franche Urbane, che hanno ben altre finalità e che non provocherebbero analoghi effetti.
Sono intervenuti nel dibattito: Giovanni Basile, Rosalia D'Antoni e Giuseppe Sorrentino, il quale ha fatto rilevare come, sia il Governo Regionale che l'Ars, avvalendosi dell'articolo 18 dello Statuto, dovrebbero presentare un nuovo Disegno di Legge-Voto, rivendicando l'anzianità politica e giuridica del precedente.





FRUNTI NAZZIUNALI SICILIANU

SICILIA INDIPINNENTI