domenica 31 maggio 2009

ELEZIONI EUROPEE...





FOCUS TRINAKRIA
INVITA I SICILIANI
A VOTARE PER LA SICILIA




“ Noi di Focus Trinakria – ‘ppi la Kultura Siciliana ‘nto Munnu” non inviteremo i Siciliani a non andare a votare per il rinnovo del Parlamento Europeo.
Troppo forte è, infatti, in noi la cultura democratica e la considerazione dei bisogni e dei diritti del Popolo e della Nazione Siciliana – ha dichiarato il Presidente, Fabio Cannizzaro - e pur tuttavia vogliamo e dobbiamo fare e proporre dei distinguo, rispetto l’attuale complessiva uniformità nell’approcciare e proporre l’attuale quadro politico.”
“ Come Sodalizio Culturale indipendentista e progressista siciliano rileviamo che l’intera campagna elettorale per il rinnovo della deputazione siciliana a Strasburgo e Bruxelles si è , di fatto, in concreto, mutata in una sorta di referendum sulle politica parlamentare e di governo regionale.
Il che da un punto di vista prettamente indipendentista non sarebbe neppure male, e ciò nondimeno non possiamo non constatare che, il motivo della contesa, gli attori in campo, i modi di fare e proporre, tutto resta profondamente ancorato alla logica della vecchia ascara, “politica politicata” .”
“ Noi già abbiamo ribadito che gli Indipendentisti progressisti non provano alcuno interesse per lo scontro tra PDL e MPA se esso resta compreso ed iscritto, come ad oggi appare, in una logica elettoralistica e fors’anche di potere “.
“ Noi confermiamo che ben altri sono i problemi della Sicilia e dei Siciliani, problemi a cui ora si aggiunge anche il tentativo con una proposta di legge per modificare “arbitrariamente” lo Statuto siciliano.
Detto ciò sarebbe facile lanciare il solito, ennesimo appello al non voto con relativo invito alla balneazione.
Invece non lo faremo. “
“ Diremo- ha proseguito il Presidente del Think tank indipendentista - semmai alle donne e agli uomini di Sicilia di andare comunque a votare e di votare, secondo coscienza, preferendo, se vogliono, colui o colei, che sposa (si spera anche dopo il momento elettorale ) il riconoscimento della Sicilia come Nazione Europea tra le Nazioni.”
“Un riconoscimento, è bene ricordarlo, che nessuno dei deputati siciliani al Parlamento Europeo , di nessun partito, gruppo o nuance anche autonomista o presunta tale, ha voluto o saputo ricercare e proporre nella appena trascorsa ultima legislatura”.
Proseguendo Cannizzaro ha poi detto : “E’ il momento di ridare voce alla Sicilia vera, quella che inascoltata soffre, pena e spera.
Detto ciò ribadiamo che nulla ci piace di questa legge elettorale, nulla veramente ci convince di e in questi schieramenti e, tuttavia, noi crediamo ancora nelle Siciliane e nei Siciliani e speriamo che anche da un simile quadro possano emergere singolarità etiche e politiche pronte a spendersi per la Nazione ed il Popolo Siciliano.
Non è questo il momento di schierarsi con Caio o con Sempronio e neppure con il Cesare o Pompeo di turno, ma è semmai il tempo di ricordarsi di essere Siciliani e di comportarsi di conseguenza sia nella società come, se possibile, nelle urne.”

domenica 24 maggio 2009

TRA IL SUPERFLUO E IL PRESUNTO INDISPENSABILE PREFERIAMO LO STRETTO REALE

RICEVIAMO E BEN VOLENTIERI POSTIAMO






‘U Cumitatu Missinisi du Frunti Nazziunali Sicilianu – “Sicilia Indipinnenti” ribadisce che non esiste, né storicamente, né geograficamente né culturalmente alcuna ragione o motivo valido che legittimi o anche solo autorizzi a parlare seriamente di una REGIONE o AREA DELLO STRETTO.
Appaiono quindi poco più che mere disquisizioni i tentativi intellettualistici in atto di nobilitare una ipotesi, non nuova, che ha ragioni, a nostro avviso, molto più prosaiche.
Detto ciò appaiono esagerati ed apologetici, sebbene leciti, i tentativi di accreditare l’ibridazione a freddo tra la città siciliana di Messina e quella calabrese di Reggio come “fermenti di conurbazione che pervadono gli animi delle comunità delle due sponde” come avvenuto, ultimamente, nel corso di una iniziativa culturale a Messina.

Noi Indipendentisti du Cumitatu Missinisi du Frunti Nazziunali Sicilianu – “Sicilia Indipinnenti riteniamo che un siffatto profluvio di “vis retorica” non giovi né alla Sicilia né alla Calabria.
In realtà i problemi sono ben altri e tutti ben visibili.
La cosiddetta, evocata AREA di CONURBAZIONE alias REGIONICCHIA DELLO STRETTO è UNA IRRAGIONEVOLE IPOTESI che oltre a non rispettare secoli di storia minaccia insieme al correlato disposto del PONTE –IMBUTO, il futuro stesso di Messina e Reggio di Calabria.
Anziché pensare a nuovi “carrozzoni” burocratici o “infrastrutture” faraoniche quanto inutili, perché non si migliora il traghettamento? Perché non si spendono risorse ed energie per collegare le due sponde?
E’ evidente CHE SI PARLA COME SE SI FOSSE SICURI DI UN CONSENSO POPOLARE MAI DATO NE’ DAI SICILIANI NE’DAI CALABRESI.
PRETENDIAMO UN REFERENDUM SPECIFICO DA ATTUARE IN FORZA DI UNA LEGGE SPECIALE!



Il resto, ben lontano dai fatti, è solo un “flatus vocis” o poco più…









CUMITATU MISSINISI du FNS

venerdì 22 maggio 2009

GLI INDIPENDENTISTI DU CUMITATU MISSINISI FNS...




....RICORDANO IL 66° ANNIVERSARIO DEI BOMBARDAMENTI SU MESSINA DEI GIORNI
24 E 25 MAGGIO 1943




I giorni 24 e 25 maggio 1943 Messina subiva un pesante bombardamento aereo ad opera degli anglo-americani .
Iniziato il 24 maggio proseguì anche il 25 anche a causa del dato che le costruzioni cittadine, progettate dopo il terremoto del 1908 con criteri antisismici si mostravano più resistenti del pensato o previsto.
Cosa che fece sospettare agli anglo-americani che celassero chissà quali installazioni o fortificazioni.
In quei due infernali giorni chiese, palazzi compresa anche la sede della “Gazzetta del Sud” e l’Ospedale Piemonte ma anche le navi nella rada del porto cittadino vennero fatte indistintamente segno dei raid aerei .
Noi Indipendentisti du Cumitatu Missinisi du Frunti Nazziunali Sicilianu – “Sicilia Indipinnenti” (Comitato Messinese del Fronte Nazionale Siciliano – “Sicilia Indipendente”) vogliamo onorare i morti di 66 anni fa e ricordare le sofferenze sopportate allora dalla cittadinanza siciliana di Messina.
Messina che di lì a poco sarebbe stata tra le più appassionate interpreti della lotta popolare per l’Autodeterminazione e l’Indipendenza della nostra Sicilia.
Ricordando quei due sanguinosi giorni vogliamo inverare anche il ricordo dei spregevoli motivi che spinsero il Nazionalismo italocentrico e mussoliniano ad imbarcare siciliani e italiani in una guerra insensata e sanguinosissima, di modo che, ciò non possa più accadere in futuro.

W MESSINA, GLORIOSA CITTA’ SICILIANA!



CUMITATU MISSINISI F.N.S.

RICORDANDO FALCONE E I MARTIRI DI CAPACI DICIASSETTE ANNI DOPO




Nella triste ricorrenza del 17° anniversario della strage di Capaci, Noi Indipendentisti progressisti de “laquestionesiciliana” avvertiamo la necessità etica di ribadire e rinnovare la nostra comunanza, ieri come oggi, con chi, ad ogni livello, contrasta la mafia, ogni mafia.
Vivo e vivido è in Noi il ricordo di quanto accadde nel 1992 e delle sensazioni ed emozioni allora provate.
E’ dunque con tristezza che oggi dobbiamo constatare come nella prassi quotidiane, politiche e sociali, si assista ad un complessivo allentamento di quella tensione etica che sola può realmente permettere di mettere “alle corde” la cancrena mafiosa.
Rifuggendo vocazioni o tentazioni retoriche vogliamo qui, da questo nostro “diario” ribadire che il sacrifico di Giovanni FALCONE, Francesca MORVILLO, Antonio MONTINARO, Rocco DI CILLO e Vito SCHIFANI non è stato vano.
Questo, anzi, è oramai parte della migliore storia millenaria del Popolo Siciliano.
Noi indipendentisti progressisti rifiutiamo, anche in questa occasione,qualsivoglia equiparazione e/o accostamento tra l’esperienza della migliore tradizione indipendentista siciliana e la mafia.
Questa ingenerosa equazione appare ancor più smaccata se ci si ferma a riflettere sul fatto che Noi siamo rimasti tra i pochi, pochissimi che pongono e propongono, oggi, la pregiudiziale antimafia come condizione necessaria di un qualsiasi impegno Pro Sicilia.
Cogliamo altresì l’occasione per ribadire la nostra convinzione che la Sicilia di domani, quella che Noi auspichiamo e per cui ci spendiamo quotidianamente potrà essere e prosperare solo se si libererà prima dall’ipoteca mafiosa.

W FALCONE, W I MARTIRI DI CAPACI,
W LA SICILIA ONESTA ED AUTODETERMINATA!



Blog
laquestionesiciliana



VERSIONE IN CASTIGLIANO



En la triste solemnidad del 17° aniversario de la matanza de Capaci, Nosotros Independentistas progresistas de “laquestionesiciliana” ("lacuestiónsiciliana") advertimos la necesidad ética de remachar y renovar nuestra comunidad, ayer como hoy, con quién, a cada nivel, contrasta la mafia, cada mafia.
Vivo y vívido nos está en Nosotros el recuerdo de lo que ocurrió en el 1992 y de las sensaciones y emociones entonces probadas.
Y' pues con tristeza que hoy tenemos que constatar como en la regla cotidiana, política y social, se asista a un total aflojamiento de aquella tensión ética que sola realmente puede permitir de poner "a las cuerdas" la gangrena mafiosa.
Rehuyendo vocaciones o tentaciones retóricas queremos aquí, de este nuestro "diario" remachar que lo sacrificante de
Giovanni FALCONE , Francesca MORVILLO, Antonio MONTINARO, Rocco DI CILLO e Vito SCHIFANI no ha sido vana.
Este, más bien, está ya parte de la mejor historia milenaria del Pueblo Siciliano.
Nosotros independentistas Progresistas rechazamos, también en esta ocasión, cualquiera equiparación e/o acercamiento entre la experiencia de la mejor tradición independentista siciliana y la mafia.
Esta egoísta ecuación todavía aparece más empalagosa si se para a reflejar sobre el hecho que Nosotros hemos quedado entre los poco, pocos que ponen y proponen, hoy, el prejudicial antimafia como condición necesaria de un cualquier empeño Pro Sicilia.
Además aprovechamos la ocasión para remachar nuestra convicción que la Sicilia de mañana, la que Nosotros deseamos y por cuyo nos gastamos cotidianamente podrá ser y sólo prosperar si se librara primera de la hipoteca mafiosa.

W FALCONE, W LOS MÁRTIRES DE CAPACI,
¡W LA SICILIA HONESTA Y AUTODETERMINATA!




Blog
laquestionesiciliana” ("lacuestiónsiciliana")

martedì 19 maggio 2009

Termini Imerese, “Incontro con il Teatro Classico”





Promosso dall’Associazione SiciliAntica, Amnesty International e Compagnia Teatro d’Arte si terrà Giovedì 21 maggio, alle ore 17.30, nel chiostro dell’ex convento delle Clarisse, in via Garibaldi a Termini Imerese la manifestazione “Incontro con il Teatro Classico”.
In particolare saranno presentate le tragedie in programma al teatro greco di Siracusa “Edipo a Colono” di Sofocle e “Medea” di Euripide, a cura del prof. Orazio Aiello e della prof.ssa Carmen Cera.

Mimmo Minà, Patrizia Graziano e gli attori della Compagnia Teatro d’Arte reciteranno brani tratti dalle opere.

L’iniziativa è organizzata in collaborazione con ampio parterre di realtà associative e istituzionali e "laquestionesiciliana" come sempre quando si tratta di cultura è ben lieta di segnalare la cosa.

venerdì 15 maggio 2009

TRINAKRIUS RISPONDE A MASSIMO COSTA

PROSEGUE IL DIBATTITO AVVIATO DA L'ABATE VELLA, CHE HA VISTO DIVERSI INTERVENTI TRA CUI QUELLO DEL NOSTRO TRINAKRIUS E POI ANCHE DI MASSIMO COSTA. POSTIAMO, QUI DI SEGUITO, LA RISPOSTA DI TRINAKRIUS ALL'ANALISI DI COSTA CHE PUO' ESSERE LETTA INTEGRALMENTE SUL BLOG DE L'ABATE ( http://ilconsiglio.blogspot.com)

BONA LITTURA!



Caro Massimo Costa,

Sono Fabio Cannizzaro, alias Trinakrius ( un non segreto nella nostra area politico-culturale).
Premetto che ho apprezzato il tuo intervento pur non condividendolo in toto.
Mi permetto, nel merito, di sviluppare alcune riflessioni.
Ovviamente Io parlerò con cognizione di causa solo della e per l’organizzazione di cui mi onoro di esser parte ovvero ‘u Frunti Nazziunali Sicilianu – Sicilia Indipinnenti.
Questa premessa è necessaria dato che noi du F.N.S. mai abbiamo pensato d’essere tutto il processo storico e politico di liberazione nazionale siciliano, né di rappresentarlo in toto.
Noi esprimiamo e incarniamo, realisticamente, un punto di vista indipendentista che come avanguardia, democratica, pacifica e non violenta, offriamo al Popolo Siciliano.
Chiarito ciò devo dire che la nostra non è mai stata una ricerca primigenia di purezza ideologica, diversamente da altri noi ben comprendiamo il senso dell’adagio nenniano per cui “c’è sempre un puro più puro che ti epura”. E’ questo un dato che del resto ho chiarito, apertis verbis, nel mio intervento precedente.
Quanto alle critiche severe non ho mai avuto problemi ad ascoltarle e, se valide, puntuali e precise a coglierne spunto per superare ed inverare eventuali contraddizioni politiche.
Però approfondiamo, nello specifico, le critiche che avanzi.
Sulla lunga storia della partecipazione elettorale del FNS vorrei puntualizzare quanto segue:
E' una storia apparentemente "disperata”, ma fa parte di quella onestissima strategia che vuole dimostrare (e lo dimostra ) che l' FNS è rispettoso della regola democratica e della volontà popolare.
Anche quando in Sicilia il voto è condizionato da tanti fattori di frequente tutt’altro che virtuosi.
Non allarghiamo troppo in questa sede gli argomenti da dibattere, perchè perderemmo il piacere e l'occasione di discutere su alcune tue “valutazioni” apparentemente “inappellabili".
Parliamo delle Elezioni regionali del 2006?
Nell'incontro con CUFFARO , che si mostrò favorevole inizialmente ad un accordo elettorale, l'FNS, nel ribadire il proprio programma politico, proponeva la presentazione di proprie liste, del proprio simbolo e di propri candidati in cinque collegi "provinciali".
Una richiesta, questa, così forte e così chiara che ..... fu RESPINTA, proprio per i suoi contenuti e per i suoi programmi.
Prevalse cioè il VETO di alcuni partiti della stessa coalizione che ci temevano proprio in quanto INDIPENDENTISTI..
Ognuno in proposito ha detto ciò che ha voluto dire, anche menzogne . Qualcuno ha messo in circuito ipotesi fantastiche, per non dire pensieri farneticanti.
Ricordiamo anche l’alleanza, inter pares, che Tu lecitamente registri dal tuo punto di vista come “inquadramento” del FNS col centro-sinistra italiano alle comunali di Palermo del 2007.
Tornando a ricordare quell’evento, devo dire che l' FNS partecipò con una lista di coalizione fortemente autonomista e con parte molto significativa del proprio simbolo e con parte qualificata di propri rappresentanti per riaffermare i propri principi indipendentisti, politici e sociali.
Fu questa la direttrice che ci vide sostenere allora la candidatura di Orlando e che allora ci sembrò in buona fede la migliore scelta.
Non è stato certamente un successo e noi stessi l'abbiamo definita una TERMOPILI ELETTORALE.
Certamente è comprensibile il dileggio ed è pure accettato l' implacabile sarcasmo sul disastro elettorale, cui è andato consapevolmente incontro il nostro Pippo, per la "pochezza" di quella quarantina di voti pescati con la preferenza unica.
Soprattutto da parte di chi sottovaluta le difficoltà di prendere preferenze, individuali ma dichiaratamente"POLITICHE", nelle ELEZIONI PER IL "CONSIGLIO COMUNALE" ALLE QUALI A PALERMO PARTECIPARONO MIGLIAIA DI CANDIDATI e nelle QUALI LE PRESSIONI PERSONALI ED I PERSONALISMI, ORGANIZZATI e non, soffocavano LE VOCI POLITICHE VERE E PROPRIE, all'interno ed all'esterno delle liste.
Non cerchiamo attenuanti e condividiamo il giudizio di chi parla di mortificazioni e di disastro o dice di peggio.
Sul piano personale probabilmente è stata una mortificazione, ma sul piano politico quei voti significavano e significano che i Separatisti o gli Indipendentisti a Palermo esistono comunque e che sono certamente più di quaranta ( ..anche perchè sia pure in forma più ridotta nella stessa lista PER IL CONSIGLIO COMUNALE hanno preso voti gli altri esponenti dell'Indipendentismo Siciliano forte e puro.
Tu che sei stato CANDIDATO A SINDACO e che ti sei confrontato con pochissimi, pur se fortissimi, concorrenti, in un tipo di meccanismo elettorale del tutto DIVERSO, SBAGLIERESTI se pensassi di avere avuto un successo personale e politico in assoluto e a maggior ragione sbaglieresti se cantassi vittoria rispetto a chi si è candidato al CONSIGLIO.
A tal proposito e a titolo di esempio vorrei ricordare a me stesso che il LEADER MASSIMO della vostra formazione politica, il quale ha avuto il coraggio e la generosità di candidarsi,- ( candidatura di bandiera ), - ed al quale, sì, va il nostro apprezzamento per lo stile e la qualità del suo gesto, ha conseguito meno voti di preferenza delle dita di una mano. E' per questo un "perdente" ? Nemmeno per sogno!
ED i FATTI lo hanno dimostrato e continuano a dimostrarlo.
Per completezza di informazione posso dirti che sia l'FNS come PARTITO, sia i suoi Rappresentanti in altri tipi di elezione con altre leggi ed in altre circostanze hanno pure conseguito migliaia di VOTI.
Resta comunque il fatto che l'opinione pubblica ed i Siciliani di tenace concetto hanno rinnovato a noi dell'FNS, senza eccezioni, la rispettiva stima.
Vedi caro Massimo ( mi concederai il Tu che del resto Ti ho già affibbiato), Non rispondo nulla alle "notizie" che mi dai su un nostro ex iscritto.
Preferisco non parlare affatto delle persone assenti al dibattito in corso.
Ti ribadisco però che nell' FNS rispettiamo le idee e le opinioni di tutti, meglio ovviamente se espresse sinceramente, lealmente,civilmente.
Credo, difatti, che un partito politico trova la sua forza, la sua sintesi nella capacità che ha di valorizzare tutti gli uomini e le donne che vi militano senza, però dovere obbligare chi non vuole o non se la sente alla coerenza tra il detto e il fatto. Preso atto di ciò io sono altrettanto legittimato a voler orgogliosamente ricordare che sono approdate al partito energie ed esperienze nuove come quella, ad esempio, dell’arch. Leonardo D’Angelo che cito qui, senza voler fare torto ad altri, per la lunga amicizia che ci lega.
Massimo,Io non conosco traditori, anche se c’è stato chi con il partito ha pensato di poter giocare a “pigghia e lassa” “entrando” ed “uscendo” dall'FNS non una sola volta.
Io tuttavia rifiuto la logica dell’amico/nemico.
Qualcuno ha scelto strade diverse rispetto anche alla propria storia politica, poco male.
A tutti anche a chi con noi non è stato sportivo né imparziale sono andati e vanno i nostri sinceri auguri.
Questo stile, questa teoresi fanno du F.N.S. l’organizzazione di riferimento che è.
Un partito-movimento che prescinde e supera i troppi personalismi che segnano oggi sicilianismo e l’indipendentismo, sfuggendo il fanatismo.
Posto ciò Ti dirò che Noi non parliamo "a nome" dell'indipendentismo ma da indipendentisti.
Quando poi poni il quesito: Si può aprire un dialogo con l'autonomismo lombardiano di governo? Io dico che il dialogo, inteso come scambio di opinioni e comunicazione è stata sempre una nostra specificità.
E appunto in virtù di questa propensione dialettica che anche Noi stiamo dialogando.
Il problema è però squisitamente politico. Vengo e mi spiego.
Io posso dialogare, con attenzione umana e apertura intellettuale, con tutti e volendo con chicchessia, ma se devo ricondurre a senso e ragionamento politico questa mia, nostra “vocazione” allora debbo dire, che in un ottica indipendentista o anche solo sicilianista l’autonomismo lombardiano ha oggettivamente assunto delle scelte e posizioni che palesemente sono agli antipodi delle nostre. Penso al loro SI’ al Ponte, Penso al non detto, non fatto per la Sicilia.
Sono evidenze, accettabili come no, ma sono pur sempre evidenze politiche.
Caro Massimo confesso che via via seguo, sempre più con difficoltà, il tuo ragionamento che secondo me involve e si “incarta”.
Lecitissima scelta la Tua di preferire il NEO MIS all’FNS.
Del resto noi, onestamente, non ci sentiamo Nazionalisti e mai ci siamo definiti tali.
Permettimi ora di chiarire alcuni punti, senza alcuna “mielosità”
L’FNS, Caro Massimo, checché tu ne pensi, è una forza credibile.
Lo è anche, ma non solo, per quella che tu con una formula non felice definisci “anzianità di movimento”.
L’FNS ha, però, la sua credibilità nel suo background ideale e programmatico.
Il fatto che ambedue vengano ripresi e saccheggiati da molti è la migliore prova della sua evidente bontà e attualità.
La nostra strategia, Caro Massimo, non è la lotta armata.
Permettimi di definire la tua boutade, sbagliata nella forma e nella sostanza.
Nessuno come e più di Noi ha speso tempo, energie e riflessioni per affermare incontrovertibilmente la sua scelta democratica, pacifica e non violenta.
Su ciò non ammettiamo né arguzie né prendiamo lezioni da nessuno!
Detto ciò la nostra Strategia è chiara: difendere i diritti e affermare i bisogni delle Donne e degli Uomini di Sicilia, facendo di essi, della loro felicità, del loro progresso, della loro floridezza l’unica bussola del nostro impegno.
Un impegno per la memoria, per l’identità, per la libertà e per la emancipazione anche da mafia e malaffare.
Sbagli poi indirizzo quando ci accrediti di una strategia del non voto con l'elezione parallela di organismi rappresentativi della Nazione Siciliana.
Stanti gli attuali rapporti di forza chi propone simili scelte è fuori da ogni realtà politica e sociale.Vedi nel nostro ultimo, 13° congresso, Noi abbiamo scelto l’ALTERNATIVITA’e non la terzietà fra gli schieramenti italiani.
Quello delle ALLEANZE è un capitolo chiuso.
Chiedi poi proprio a Noi di spiegarTi il perché dell'avversione per gli autonomisti considerati peggiori dei poteri forti italiani che attanagliano la Sicilia? In merito dovresti pretendere una risposta da coloro che spargono odio e diffidenza nell’area come anche sul Web,
Noi “laicamente” come FNS semplicemente rileviamo dei fatti e dei non atti politici.
L’odio non è merce corrente nel nostro partito-movimento.Quanto poi all’unitarietà intesa come Unificazione in una sola casa politica, qualunque sia l’orientamento dei sicilianisti.
Ti dirò caro Massimo, che pur essendo coetanei, ho maturato in molti anni di militanza bastante esperienza che mi spinge a dubitare fortissimamente della reale praticabilità ed utilità di una siffatta prospettiva.
Tuttavia se vorrai potremo tornare a confrontarci anche su questo specifico dato.
Condivido e condividiamo poi quando parli della propensione diffusa a “fondare il proprio partitino ovvero buttare alle ortiche la propria militanza”.
Nel merito Ti invito a constatare che l’FNS non è tacciabile di avere partecipato a questo gioco di “scatole cinesi”.
Tuttavia non posso concordare con la “diminutio” che anche se tatticamente Tu fai delle sigle, intese come forme-partito in sé.
Tu scrivi: “Delle sigle in sé non me ne importa nulla”.
Le sigle certo non sono ll fine ma lo strumento, indispensabile però per realizzare la volontà e le scelte democratiche dei Siciliani.
Quanto al clima di offesa generalizzato ho già detto a nome mio, del mio partito cosa ne penso e ne pensiamo.Concludo rivolgendoTi l’invito a fare sì che questo nostro confronto sia il primo di una lunga serie di scambi e/o contraddittori, anche di persona,, sui temi più vari e utili.
Con l’occasione Ti giunga la mia più profonda stima e sappi che Io, diversamente da altri, non chiedo e non concedo patenti a nessuno.
Semplicemente milito e rifletto sul futuro mio, dei miei conterranei e della Patria Siciliana.

ANTUDU!


Fabio /Trinakrius

mercoledì 13 maggio 2009

C’E’ VITA OLTRE LE POLEMICHE

L’INDIPENDENTISMO SICILIANO HA BEN ALTRO DA FARE CHE PERDERSI IN INTERMINABILI DISCUSSIONI …

POSTIAMO IL TESTO DELL’INTERVENTO DI TRINAKRIUS AL DIBATTITO APERTOSI SUL BLOG DELL’ABATE VELLA

Caro Abate Vella,

Noi ci conosciamo per lo scambio d’opinioni avuto in diverse occasioni.
Tu e i tuoi lettori sapete che Io non faccio mistero della mio sostegno alle posizioni politiche indipendentiste e progressiste du Frunti Nazziunali Sicilianu – “Sicilia Indipinnenti”.
Non Ti stranizzerà dunque il fatto che qui, sulle colonne del Tuo blog, voglio porre il mio punto di vista e offrirlo a tutti, favorevoli e contrari.
Vedi Abate, vedete cari amici, devo dire che sono totalmente, assolutamente in dissenso, e me lo concederai non da oggi, con la linea maturata ed emersa nel corso di questo lungo scambio di “comment” riguardo l’ipotesi di sostenere, perorare o anche solo valutare positivamente l’esperienza e le prospettive del fenomeno politico noto come MPA.
Emerge chiaramente che molti degli intervenuti sostengono una linea di appoggio politico e strategico a Lombardo e ai suoi tanti alleati.
E’ questa una scelta in sé lecita come è indubbiamente anche altrettanto lecito dissentire.
Tuttavia caro Abate prendo però le distanze da chi per affermare la sua ritrosia non trova di più e meglio che offendere persone ed organizzazioni.
Io invece preferisco, Tu mi comprenderai, sviluppare ragionamenti politici.
A scanso d’equivoci premetto che la l’ultima, recente accessoria questione venutasi a collegare a ciò e tutta interna al NEO MIS mi lascia, in termini politici, freddo quanto indifferente.
Non aggiungo di più.
Vorrei ora, invece,riflettere con Te, se possibile, sull’idea che Lombardo, la sua organizzazione politica possano anzi già rappresentino e diano forma alla lotta dei Siciliani per la loro Autodeterminazione.
Io credo anzi affermo che così non è e chiamo a sostegno di questo mio ragionamento gli atti politici, amministrativi e parlamentari prodotti e soprattutto quelli non prodotti da questa organizzazione politica lungo il suo divenire.
Lo faccio senza acredine verso nulla e nessuno.
Dico però risolutamente che forse taluni (certo non Tu) dei frequentatori del tuo blog, hanno scambiato presi da un entusiasmo irrefrenabile ipotesi possibili e desideri personali come fossero oramai concretezze realizzate ed incontrovertibili.
Nel fare ciò mi permetto di notare che, presi dalla vis politica, hanno cercato di silenziare le voci contrastanti, come quelle che richiamavano il dibattito alla realtà dei fatti.
Perché vedi Caro Abate sarebbe facile e comodo soprattutto per i nemici della Sicilia se gli Indipendentisti militanti ( noi non ci avvertiamo né come duri né come puri )accettassero il gioco riduttivo di ricondurre tutto il dibattito sicilianista ed indipendentista a un mero PRO o CONTRO LOMBARDO, PRO o CONTRO MPA.
Io, i miei amici e compagni du FNS , rifiutiamo ciò , non leggerai , perché non ci interessa,, alcuna dichiarazione che vada oltre le poche righe di cui sopra sul NEO MIS.
Noi abbiamo ben chiaro, oggi come ieri, che il nostro compito non è e non può essere autoreferenziale.
Mentre altri si dedicano a definire “quarti di purezza” dettata o desunta, Noi continuiamo ad occuparci dei veri problemi della Sicilia.
Noi parliamo di SICILFIAT, Noi ci occupiamo dei dati derivanti dalla condizione di imperante e perdurante neocolonialità che gli autonomisti saldamente nelle stanze dei bottoni neppure hanno provato, finora, a dirimere.
Noi continuiamo ad opporci senza se e ma al Ponte sullo Stretto e parimenti ai processi di vanificazione, disarticolazione della Carta Statutaria di cui venerdì ricorre il 63° anniversario ).
Noi non arretriamo di un passo e difendiamo le giuste ragioni del nostro Popolo.
Mi sembra dunque una facile generalizzazione quella di quel tuo lettore che definisce pressappoco l’FNS come un mero custode testimoniale.
La verità è forse che tutti hanno ottimi consigli per gli indipendentisti. Domando: dove erano questi fini strateghi quando FNS difendeva solo le idee, i diritti e i bisogni del Popolo e della Nazione siciliana? Non certo al nostro fianco.
Noi non siamo mai stati dei fanatici ma siamo una avanguardia politica patriottica determinata, pacificamente e democraticamente, a conseguire risultati politici, istituzionali e sociali.
Molti di Voi se ben comprendo sono pronti a traghettarsi sulle balze vincenti dell’esperienza lombardiana.
Io vi auguro ogni bene, convinto però che condurrete oltre questo “rubicone” solo Voi stessi e pochi altri.
Tuttavia non mi sento neppure solidale con chi usa, contro voi o altri,l’offesa e la denigrazione come strumento politico.
Io ho argomenti per contestare e ho bastante educazione per dire ciò che penso e in cui credo senza per forza dovere offendere o denigrare.
Dunque Caro Abate, tra le varie parti di questo scontro tutto volto ad arruolare pezzi dell’indipendentismo TUTTI, davvero tutti, non hanno fatto i conti con il fatto che gli Indipendentisti du FNS lottano e mantengono viva, vigile e vitale quella bandiera che non è mai stata e mai sarà ammainata.
So per esperienza che darai spazio, anche se in disaccordo, a questo mio pensiero e anticipatamente Ti ringrazio e Ti rinnovo intatta la mia stima intellettuale.

TRINAKRIUS

domenica 10 maggio 2009

NO ALLE PERSECUZIONI RELIGIOSE, NO ALLE PERSECUZIONI CONTRO I CRISTIANI




Come Blog indipendentista progressista, pacifico e non violento, avvertiamo di dovere non tacere e non dimenticare i fatti che accadono nel Mondo.
Fatti che spesso hanno già un impatto per quanto talvolta indiretto, sulla vita del Popolo e della Nazione Siciliana.
Noi de “laquestionesiciliana” non dimentichiamo mai, infatti, che la Sicilia è posta geograficamente, politicamente, storicamente al centro del Mediterraneo, posizione che ne fa, da sempre, un “luogo” di incontro anche tra diverse religioni e le connesse costruzioni culturali.
In virtù di questi presupposti Noi de “laquestionesiciliana” vi proponiamo la lettura di una notizia mutuata integralmente dal sito vaticano dell’AGENZIA FIDES(
fides@fides.va).
Nell’agenzia in questione (
http://www.fides.org/aree/news/newsdet.php?idnews=30809&lan=ita) è affrontata una questione che molti sottovalutano o addirittura negano sic et simpliciter.
Ci riferiamo a ciò che, in varie parti del mondo, sta accadendo ai Cristiani minacciati, vessati,coartati da estremisti di altre religioni.
Nel testo che vi proponiamo si affronta la specifica situazione della città di Karachi, in Pakistan, e si correla all’azione dell’estremismo islamico e/o di certo islamismo passatista.
Tuttavia, non dimentichiamo che esistono anche altri, speculari estremismi come, ad esempio, quello induista.
Vi proponiamo quindi integralmente l’intervento dell’Agenzia FIDES come interessante, non vincolante, occasione di riflessione.
Comunque la si pensi comunque il brano solleva,, per laici, credenti e anche agnostici, una RIFLESSIONE e la necessità di una PRESA DI POSIZIONE A DIFESA di VALORI IMPRESCRITTIBILI ed IMPRESCINDIBILI come quelli della LIBERTA’ RELIGIOSA e dei DIRITTI UMANI.
Noi indipendentisti progressisti, pacifici e non violenti de “laquestionesiciliana” crediamo che questi valori non debbano mai essere oggetti di mediazioni né di REALPOLITIK e di sicuro non lo saranno nella Sicilia Autodeterminata che noi auspichiamo.




Torneremo, in ogni caso, a trattare l’argomento.

BONA LITTURA!


Il Blog
laquestionesiciliana



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PAKISTAN - Le famiglie cristiane di Karachi “chiuse in casa” per terrore dei talebani; pena di morte per il reato di “blasfemia”


Karachi (Agenzia Fides) – Temendo un’escalation della violenza talebana, constatata la debolezza del governo, della polizia e delle istituzioni civili, le famiglie cristiane della città di Karachi, aggredite la scorsa settimana da gruppi talebani armati, sono terrorizzate e rinchiuse nelle loro case. E’ quanto comunica all’Agenzia Fides p. Mario Rodriguez, Direttore delle Pontificie Opere Missionarie (POM) in Pakistan, esprimendo preoccupazione e allarme per l’espandersi della violenza dei gruppi militanti islamici nel paese, non solo nella Provincia della Frontiera di Nordovest, ma anche nelle principali città pakistane.P. Rodriguez afferma: “I talebani si aggirano minacciosi nei quartieri cristiani della città terrorizzando le donne e invitando la gente a convertirsi all’islam, pena la morte. Si susseguono episodi di violenza, percosse e maltrattamenti improvvisi. Sono militanti armati di pistole e kalashnikov. Siamo scioccati da questa situazione e da questa ondata di violenza insensata, che le autorità non dovrebbero permettere: la polizia ha il dovere di difendere tutti i cittadini dalle aggressioni”.Il Direttore delle POM chiede attenzione e sostegno a tutti cristiani del mondo e invita e pregare perché le minoranze cristiane in Pakistan stanno attraversando uno dei momenti più bui e difficili della loro storia.“Speriamo nell’aiuto del Signore e chiediamo al governo di riprendere il controllo della situazione, in tutto il paese, Intanto le famiglie cristiane sono terrorizzate e non escono dalle loro case. Sono costrette all’isolamento”.La Chiesa sta vivendo questa situazione cercando di coinvolgere la società civile (inclusi gruppi musulmani moderati) nel contrastare l’estremismo religioso. S. Ecc. Mons. Lawrence Saldanha, Arcivescovo di Lahore e presidente della Conferenza Episcopale del Pakistan, nelle scorse settimane ha inviato una lettera a tutti i leader politici e istituzionali del Pakistan, segnalando la situazione di terrore e violenza a cui sono sottoposte le minoranze religiose, sotto la pressione dei gruppi integralisti islamici, parlando della presenza di una “macchina omicida di terrore in nome della religione”. Oggi l’Arcivescovo sottolinea: “Esiste un fondato timore che gli episodi di violenza avvenuti a Karachi possano ripetersi in altre parti del paese. I cristiani già subiscono ingiustizie e violenze a causa della iniqua legge sulla blasfemia, usata contro di loro. Ora è in pericolo la loro stessa sopravvivenza”. L’Arcivescovo si chiede preoccupato: “Il governo sarà in grado di salvare i cristiani? Il governo e l’esercito sapranno salvare lo stato democratico del Pakistan?”. Intanto un’altra brutta notizia per le minoranze religiose viene dal sistema giuridico nazionale: per il reato di “blasfemia” (profanare il nome del Profeta Mometto) previsto dall’art 295.C del Codice Penale del Pakistan, ora è prevista la pena di morte, mentre è stata cancellata l’opzione dell’ergastolo. La Corte Suprema infatti, in una recente sentenza, ha reso la pena di morte obbligatoria. La Chiesa da tempo denuncia l’abuso della legge sulla blasfemia e il suo utilizzo per penalizzare o eliminare cittadini di fede non islamica. (PA)

(Agenzia Fides 6/5/2009 )




sabato 9 maggio 2009

MEMORIA E RISPETTO PER BOBBY SANDS E GLI “HUNGER STRIKERS”






Sono trascorsi 28 anni e qualche giorno da quando Robert Gerard Sands meglio noto come Bobby Sands morì durante lo sciopero della fame condotto , nella prigione di Long Kesh pure nota con il nome datole dagli inglesi di “Maze”.
Noi del “laquestionesiciliana” vogliamo ricordare, anche quest’anno, il sacrificio di quel giovane attivista nord irlandese e degli altri suoi compagni che sacrificarono la loro vita, usando l’arma etica e politica, dello sciopero della fame per una causa che consideravano giusta, quella della libertà, della giustizia e dell’unità dell’Irlanda.
Al martire Bobby Sands ai suoi compagni: gli “hunger strikers” va, da indipendentisti pacifici, democratici e progressisti, il nostro saluto e ricordo.


ANTUDU!






VERSIONE IN CASTIGLIANO


MEMORIA ES RESPETO POR BOBBY SANDS Y LOS “HUNGER STRIKERS”



Son transcurridos 28 años y algún día de cuando Robert Gerard Sands mejor conocido como Bobby Sands murió durante la huelga del hambre conducida, en la prisión de Long Kesh incluso nota con el nombre dado ella de los ingleses de "Maze."
Nosotros del "laquestionesiciliana" queremos recordar, también este año, el sacrificio de aquel joven activista Norte irlandés y de los otros sus compañeros que sacrificaron su vida, usando el arma ética y política, de la huelga del hambre por una causa que consideraron justa, aquel de la libertad, de la justicia y de la unidad de Irlanda.
Al mártir Bobby Sands a sus compañeros: los "hunger strikers" va, de independentistas pacífico, demócratas y progresistas, nuestro saludo y recuerdo.

¡ANTUDU!




mercoledì 6 maggio 2009

SOLIDARIETA’ A FRANCO PIRO

RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO

Gli Indipendentisti Progressisti du Frunti Nazziunali Sicilianu – “Sicilia Indipinnenti” ( Fronte Nazionale Siciliano –“Sicilia Indipendente” ) esprimono la loro solidarietà a Franco Piro, responsabile Economia del Pd Siciliano ed ex parlamentare fatto segno nella città di Termini Imerese di un attentato a scopo intimidatorio nel corso del quale è stata data alle fiamme una vettura dell’esponente politico.Per ‘u F.N.S. gesti del genere sono segnali che non devono né possono essere sottovalutati, giusto quindi l’invito della stessa vittima affinché forze dell'ordine e magistratura intensifichino la loro presenza ed i controlli a Termini Imerese e nel suo hinterland. Un appello che Noi Indipendentisti du F.N.S. sottoscriviamo pienamente rinnovando la nostra solidarietà a Franco Piro.
Palermo, 06 mayu ( maggio) 2009.
IL VICE SEGRETARIO FNS
Fabio Cannizzaro

martedì 5 maggio 2009

LA CHIMERA CHIAMATA PONTE SULLO STRETTO

Il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola intervenendo a Palermo ha dichiarato come riportato da diversi organi di informazione che "Il Ponte sullo Stretto non e' una chimera, e' un modo per rendere piu' accessibile non solo la Sicilia ma tutto il Sud Italia, che oggi e' troppo lontano dal Sud d'Europa".
Il ministro ligure è ovviamente liberissimo di pensarla come meglio crede resta innegabile però il fatto che le sue dichiarazioni non aggiungono nulla di definitivo o nuovo sull’argomento e sembrano più dichiarazioni di mero apostolato a favore di una causa quella del ponte che, di giorno in giorno, perde credibilità e consensi non solo in Sicilia ed in Calabria ma nell’intera Europa.
Peccato che nella sua visita a Palermo, Capitale Siciliana abbia utilizzato parte del suo tempo per perorare il ponte-iattura, tempo che poteva essere speso sicuramente in modo più proficuo.


Il Blog
laquestionesiciliana

domenica 3 maggio 2009

STABILIMENTO DI TERMINI IMERESE: FATTI NON PAROLE !


RICEVIAMO DA 'U F.N.S E VOLENTIERI POSTIAMO



ECCO I “46 MILIONI “DI MOTIVI CHE SPINGONO GLI INDIPENDENTISTI PROGRESSISTI DU F.N.S. E I TERMITANI A VIGILARE, A OCCHI SGRANATI, SUL FUTURO DEL STABILIMENTO SICILFIAT DI TERMINI IMERESE




Noi Indipendentisti Progressisti du Frunti Nazziunali Sicilianu – “Sicilia Indipinnenti assistiamo, con attenzione e rispetto, al coro pressoché unanime di soddisfazione e plauso, per l’accordo di recente siglato tra la Fiat e la casa automobilistica Chrysler.
Nell’insieme di prese di posizione ci è sembrato particolarmente equilibrata e apprezzabile quella rilanciata dalla Adnkronos lo scorso 30 aprile c.a. in cui padre Francesco Anfuso, parroco a Termini Imerese, auspicava, crediamo di poter dire a nome di tutti i suoi concittadini, che l’accordo rappresenti realmente di un punto di svolta.
Tuttavia era molto interessante anche il resto della dichiarazione dell’uomo di chiesa che incalzato dal redattore dell’agenzia dichiarava: "Dopo anni di annunci tra i lavoratori, ormai esasperati, e' diffuso il timore che ogni notizia che riguarda anche lo stabilimento sia un ennesimo bluff. Vedremo cosa accadra', ma l'intesa questa volta sembra una buona notizia anche per noi".
Emerge da questa breve dichiarazione una verità che molti vorrebbero scioccamente minimizzare e/o tacere e cioè il fatto, evidente, certificato, riscontrabile, che negli anni si è andata allargando la “faglia” tra lavoratori SicilFIAT, sindacati confederali e autonomi e certa “politica politicata”.
Tutti i lavoratori, le loro famiglie temono, infatti, l’ennesimo BLUFF.
E si perché va detto che sullo stabilimento di Termini Imerese si è bluffato tanto e lo hanno fatto davvero tutti. Sarebbe ora, invece, di realizzare fatti.
Noi ci uniamo comunque all’auspicio fatto da padre Anfuso, anche se temiamo fortissimamente che il futuro dello stabilimento siciliano di Termini Imerese non sia florido quanto, oggi, vogliono farci credere.
Abituati agli stop and go (pigghia e lassa) sullo stabilimento siciliano temiamo che tanto ottimismo dipenda, al momento, più che altro dal fatto che l’U.E. ha approvato il contributo statale di 46 milioni di euro destinati alla fabbrica siciliana di Fiat.
Occorre ora una vigilanza netta e stringente affinché i 46 milioni dei contribuenti italiani e anche siciliani siano oculatamente utilizzati a e per Termini Imerese.
Si dice, si scrive che questa montagna di denaro pubblico servirà ad ampliare lo stabilimento Fiat di Termini Imprese e si aggiunge che inoltre sarà anche utilizzato per modificare il processo di produzione e per diversificare la produzione.
Prendiamo nota di ciò e attendiamo risultati conseguenti.
Sempre in continuità a ciò apprendiamo anche, annotandolo, che questo progetto di investimento, fatto con soldi pubblici, si dice “ permetterà a Fiat di produrre nello stabilimento di Termini Imerese una nuova vettura del marchio Lancia, che sostituirà l'attuale Lancia Ypsilon. “
Cogliamo inoltre l’occasione per dire al Presidente della Regione, al suo Governo e alla maggioranza parlamentare che lo sostiene che la “vigilanza democratica” che attueremo coinvolgerà anche le Attività di Governo e politico-parlamentari esperite da tutti questi soggetti.
Perché non vogliamo e non possiamo dimenticare, che la Regione ha la responsabilità Etica e Politica di vigilare e difendere la Sicilia e i diritti dei Lavoratori e delle Lavoratrici Siciliane (travagghiaturi e travagghiatrici ) di Termini Imerese.
Invitiamo, parimenti, i I segretari generali siciliani dei sindacati, metalmeccanici e no, autonomi e confederali, a pensare nuove, più pregnanti, vocate forme di azione e rappresentanza sindacale dato che, prova ne è lo stato dell’arte, il sindacato risente troppo e troppo fortemente degli equilibri politici, interni ed esterni, alle diverse confederazioni.
Noi Indipendentisti Progressisti du F.N.S.ci poniamo in attesa.
Vogliamo essere degli OTTIMISTI PRAGMATICI pur sapendo che l’ennesimo BLUFF segnerebbe la fine definitiva dello Stabilimento di Termini Imerese e con esso dell’economia e della vita della cittadina del palermitano.
Concludiamo dicendo che Noi Indipendentisti Progressisti du Frunti Nazziunali Sicilianu – “Sicilia Indipinnenti”, insieme ai Termitani,
CREDIAMO A TUTTI MA , A RAGIONE NON CI FIDIAMO, A SCATOLA CHIUSA, DI NESSUNO.

VULEMU FATTI, NENTI PAROLI!

Palermo, 03 maju ( maggio) 2009.




FRUNTI NAZZIUNALI SICILIANU
"SICILIA INDIPINNENTI"

sabato 2 maggio 2009

NOI INDIPENDENTISTI PROGRESSISTI NON ABBIAMO DIMENTICATO PIO LA TORRE


Noi de “laquestionesiciliana” non abbiamo dimenticato, non potremo mai dimenticare il martirio di Pio La Torre.
Dopo 27 anni il suo sacrificio segna ancora uno spartiacque evidente, significativamente pregnante, nella storia contemporanea della Sicilia e dei Siciliani che non si sono mai rassegnanti ad essere alla mercé della mafia.
E tra costoro ci siamo anche Noi Indipendentisti progressisti e travagghisti.
Pio La Torre fu assassinato, a Palermo, il 30 aprile 1982, insieme a Rosario Di Salvo mentre si recava nella sede del P.C.I., partito di cui l’anno prima era tornato ad essere segretario regionale.
Pio La Torre era un Siciliano innamorato della sua terra.
Un deputato comunista, ex sindacalista bracciantile, che diversamente da tanti, troppi suoi compagni di allora (e di qualche stinto erede di oggi) amava profondamente la Sicilia, la sua Terra.
E crediamo fu appunto anche in virtù di questo amore che Pio La Torre propose una disegno di legge che introduceva il reato di associazione mafiosa ( poi Legge Rognoni-La Torre) ed una norma che prevedeva la confisca dei beni ai mafiosi.
Furono con ogni probabilità queste le cause che segnarono il destino Suo e di Di Salvo.
Noi Indipendentisti progressisti allora come oggi, vicini al Fronte Nazionale Siciliano – “Sicilia Indipendente ne ricordiamo, anche nella evidente, ovvia diversità di posizioni e visioni, l’onestà politica, la curiosità intellettuale e la rettitudine personale.
Né dimentichiamo che fu Pio La Torre l’uomo che nei primi anni ’80 più si spese contro la costruzione della base missilistica dell’OTAN-NATO a Comiso.
Noi eravamo allora a Comiso schierati, tra i primi contro la Base anche se su di una piattaforma siciliana, alternativa a quella della sinistra italiana in quanto per nulla filo-URSS e tuttavia avemmo modo, allora, di apprezzare la sua verve politica.
Oggi a 27 anni dal suo vile omicidio dobbiamo constatare che dopo la sua morte nulla fu più come prima nella lotta alla mafia.
Restano a tutti i Siciliani onesti , di sinistra e no, la sua memoria politica, la sua nettezza etica e con esse il ricordo citato di una sua frase che amava ripetere : “La mafia è un cancro e non le si può accordare nemmeno un giorno di vita in più”.-
Nulla di più vero fu mai detto in proposito da un siciliano sulla mafia che minaccia il futuro, oggi come ieri, del Popolo e della Nazione siciliana.
Salutiamo quindi Pio La Torre e Rosario Di Salvo due siciliani che come molti altri nostri “connazionali” , prima e dopo di loro, ebbero il coraggio di guardare in faccia la mafia e combatterla in nome di un futuro degno di questo nome.
Perché ricordiamolo la Sicilia sarà libera socialmente e anche politicamente, solo se si libererà prima della cancrena mafiosa.





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