giovedì 29 marzo 2012

LETTERA APERTA A LINKSICILIA




A MARGINE DELLA PRESA DI POSIZIONE DEL PROF. MASSIMO COSTA










In qualità di Siciliano, prima e di dirigente del Fronte Nazionale Siciliano poi mi permetto di offrire all'amico Massimo Costa e ai lettori di “Linksicilia” alcune veloci considerazioni sul merito del ragionamento che lo stesso ha sviluppato partendo dalla nostra presa di posizione sul progetto di costruire un mega-aeroporto cinese a Centuripe.
Costa scrive di non essere d'accordo con Noi. Sin qui nulla di male, noi rispettiamo tutte le opinioni. Poi Costa ci domanda se gli investimenti esteri in Sicilia siano, secondo noi, benvenuti o no.
Certo che i partner economici sono i benvenuti, il problema è semmai che l'investitore in questione è la Repubblica Popolare Cinese, che non è un partner qualunque enon è soltanto economico.
Ma è oggi, in concreto, prova ne abbiamo attraverso l'azione cinese in Africa negli ultimi lustri, una forza politico-economica dai marcati tratti imperialisti.
Su questo imprevidentemente Costa sembra glissare. Né mi convince il ragionamento, a corollario, secondo il quale la strategia infrastrutturale cinese ( ovviamente... pro domo sua) andrebbe di per sé bene poiché contrasterebbe gli interessi geopolitici francesi e norditaliani.
Al caro prof. Costa vorrei ricordare che come Indipendentisti il nostro precipuo, fondamentale ed unico interesse è difendere e consolidare innanzitutto gli interessi , economici e geopolitici della Sicilia e dei Siciliani .
Posto ciò, va da sé, che la realizzazione di un hub nel centro della Sicilia, con capitale e con “strategie” provenienti dalla più grande e spregiudicata autocrazia – superpotenza del Mondo, non è una grande opportunità per la Sicilia, ma semmai una iattura, che dobbiamo e possiamo evitare.
Chiarito ciò finisco, poi, per non seguire per nulla il pur brillante prof. Costa quando afferma “[…] se proprio di colonialismo dobbiamo morire, ricordiamoci che, sotto i colonialismi “lontani” ce la passavamo meglio (in relativo) che sotto quello vicino e asfissiante dell’Italia. L’Italia ci annienta come popolo, ci assimila, ci nega anche ogni identità geopolitica, calpesta come pezzo di carta la nostra Autonomia, compra i nostri politici e distrae i nostri elettori. Un ipotetico “dominatore” cinese non potrebbe mai fare altrettanto […]
Il senso sottinteso di questo ragionamento presuppone una sorta di irredimibilità economico-politica secondo la quale dobbiamo, quasi necessariamente, avere sempre un “padrone” e allora tanto vale “canciari” quello italiano con quello cinese.
Devo dire, che da indipendentista non posso, non voglio e non potrò mai sposare questa logica, neppure per un attimo anche perchè offensiva per il Popolo Siciliano che non accetta padroni, mai e comunque!
Costa, tirato il sasso...poi da consumato retore, prova a spostare l'attenzione dall'insostenibile posizione che ha assunto e allora cosa di meglio che contestare a Noi di FNS, da sempre opposizione e all'opposizione, la “colpa” di essere stati apertamente contrari al Rais Gheddafi. Scrive, infatti: “[ …] Sulla Libia, non mi piaceva Gheddafi né mai ho solidarizzato con lui durante la sua caduta, ma voi eravate in prima linea con gli Americani in quella presunta “guerra di liberazione”. Ora state ancora dalla parte degli Americani. E’ una coincidenza o una scelta strategica? Toglietemi questo orribile sospetto[…]”
La nostra posizione è lineare, anche se Costa prova a interpretare il nostro appoggio alla “primavera libica” e ai libici in rivolta, attraverso le vetuste categorie di un sillogismo: Voi siete contro Gheddafi, gli americani sono contro Gheddafi, Voi siete con gli Americani!
Noi nella Questione Libica eravamo, chiaramente, senza tatticismi, solo dalla parte di quel martoriato Popolo e volevamo che la Sicilia assumesse un ruolo attivo in difesa della pace e della collaborazione tra tutti i popoli del Mediterraneo. Tuttavia non ci spaventa minimamente trovarci, quando è giusto, dalla stessa parte del Popolo Statunitense.
Detto ciò, poi Costa ci chiede cosa pensiamo del MUOS. Presto detto. Noi siamo, sin dal tempo della lotta contro i missili a Comiso, per una Sicilia , portaerei di pace. Ne abbiamo dato prova allora e continuiamo a testimoniarlo oggi. Tuttavia il nostro essere pacifici, non ci sottrae al dovere di essere pronti a difendere i valori in cui crediamo.
Egli sostanzialmente afferma che con i soldi che verrebbero dal Colonialismo “cash” cinese potremmo pagare la sanità, la scuola, l’università e le pensioni siciliane. Senza precisare che, dietro questo “miraggio” senza garanzie, perderemmo, intanto, la nostra dignità, la nostra libertà e il nostro diritto all'avvenire di Popolo libero ed indipendente.
E' inutile dire, per concludere, che preferiamo creare noi stessi scuole più attrezzate, insegnamento di più alto livello per i nostri figli senza perdere la dignità, la libertà e i diritti fondamentali dell'uomo.
Ovviamente dovremmo subito mandare a casa l'attuale classe politica, asservita - nella quasi totalità dei casi - ad interessi estranei alla Sicilia. Né vogliamo collaborare con essa a nessun titolo e in nessun caso.
ANTUDU!





Prof. Fabio Cannizzaro
Vice Segretario Politico FNS

lunedì 26 marzo 2012

PERCHE' RICORDARE IL 730° ANNIVERSARIO DELLA RIVOLUZIONE DEL VESPRO?







IL SENSO PIU' VERO DELLA COMMEMORAZIONE, ORGANIZZATA DA FNS, NEL 730° ANNIVERSARIO

DELLA RIVOLUZIONE NAZIONALE SICILIANA DEL VESPRO






Il prossimo 31 marzo, come è tradizione quasi da mezzo secolo, 'u Frunti Nazziunali Sicilianu - “Sicilia Indipinnenti”, partito indipendentista e militante, organizzerà a Palermo una cerimonia religiosa per ricordare il 730° anniversario di quel fondamentale momento della Storia Siciliana che fu la Rivoluzione del Vespro.
Questo blog, indipendentista e aconfessionale, non si sottrarrà all'evento che riteniamo, senza tema d'esagerazione, una delle date, fondanti e fondative, della Nazione Siciliana modernamente intesa.
Ecco perché ci saremo ed ecco perché nello specifico derogheremo alla nostra abitudine di non partecipare mai, in modo sincrono, a cerimonie civili e religiose.
Però nel caso specifico, è bene ricordare, che fu appunto da una chiesa, quella stessa Basilica di Santo Spirito, in cui ci ritroveremo il 31 marzo alle 13, che partì la “scintilla” che diede il via alla prima organica rivolta nazionale della storia in quell'oramai lontano 1282.
Ci sembra giusta, dunque, la scelta di F.N.S. di commemorare lì e così questo importantissimo evento.
Ecco perché ci saremo ed ecco spiegato anche perché invitiamo il maggior numero possibile di donne e uomini siciliani a presenziare alla cerimonia.
Si tratta di celebrare una continuità nel sentire collettivo, si tratta di onorare ed inverare il nostro comune patrimonio storico, politico e morale di Siciliani.
Si tratta di ricordare e/o apprendere che la Sicilia, la nostra Terra, la nostra Patria è stata una terra ricca, pacifica in cui i nostri antenati coltivavano il loro giusto orgoglio comunitario e non solo o semplicemente la culla della mafia.
Partecipare alla cerimonia organizzata da F.N.S. significa anche finalmente avere ragione di una “rilettura” della Rivoluzione del Vespro, artata ed artefatta, piegata, a suo tempo, alle esigenze propagandistiche, di un potere nemico della verità' storica.
Il nostro appello è rivolto oggi, dunque, anche ai tanti “intellettuali ciechi”, che negano, sempre più senza convinzione, l'esistere, resistere e persistere di una chiara, evidente tradizione nazionale siciliana, dai contorni originali.
A costoro rivolgiamo l'invito a togliere le “lenti colorate” dell'ideologia e a rileggere con attenzione la vera storia della Rivoluzione del Vespro.
Se lo faranno emergerà un quadro, per loro nuovo, fatto di coraggio, dignità, determinazione politica, popolare ed etica che prima non avrebbero neppure sospettato.
Solo attraverso questo processo di recupero della memoria storica potremo sottrarci a quel destino di sudditanza che altri avevano pensato per Noi e per i nostri figli.
Libereremo, così, la nostra Memoria Collettiva di Popolo e Nazione.
A celebrare il 730° Anniversario ci saranno pure, in prima fila c'è da scommetterci, anche certi settori, ondivaghi e consociativi, che interessatamente si definiscono sicilianisti, indipendentisti ma che in concreto, vedrete anche i prossimità delle prossime elezioni amministrative, si schiereranno, in buon ordine, a fianco della solita “politica politicata”, a mo' di truppe cammellate.
Eppure anche costoro il 31 marzo a Santo Spirito saranno ben accetti e nessuno sarà rimandato indietro, dato che la forza evocativa degli eventi celebrati è tale e talmente forte che i loro “piccoli opportunismi”nulla possono e potranno!
A costoro però, infine rivolgiamo, con educazione, come è nostra abitudine, un monito e per farlo parafraseremo un sagace motto di Oscar Wilde: “Oggi certi sicilianisti ed indipendentisti conoscono il prezzo di tutto ed il valore di nulla.”.
Fuor di polemica, appuntamento, allora, a Palermo alla Basilica di Santo Spirito, insieme e con gli Indipendentisti du Frunti Nazziunali Sicilianu .- Sicilia Indipinnenti” per dire che la Nazione Siciliana e con essa il Popolo Siciliano non hanno dimenticato il valore, il monito di quel sacrificio che in anni lontani fu condotto anche in loro Nome.
Potrei citare altre cento motivazioni che dovrebbero spingervi, spingerci a partecipare alla cerimonia del 31 marzo, ma credo che l'argomento esiziale sia che è GIUSTO ESSERE LI' per ONORARE LA PATRIA SICILIANA, per la quale 730 anni fa i Siciliani non ebbero dubbi nello scendere in strada , nel ribellarsi, nel combattere, nel gridare a viva voce il loro ESSERE NAZIONE.
Torno dunque ad invitarvi a partecipare alla cerimonia e concludo con il grido che fu anche il grido di questa nostra coraggiosa, lunga rivoluzione: ANTUDU!









TRINAKRIUS

lunedì 19 marzo 2012

PER UNA SCUOLA SICILIANA E DEI SICILIANI INCLUDENTE, FORMATIVA E COMUNITARIA

È all’ordine del giorno per chi come Noi condivide un robusto, motivato punto di vista indipendentista di confrontarsi su di un tema centrale e imprescindibile qual è quello dell’istruzione.
Noi su questo blog, non abbiamo mai fatto mistero di essere favorevoli, favorevolissimi ad un processo di REGIONALIZZAZIONE dell’istruzione in Sicilia.
Spesso in virtù di ciò veniamo dunque tacciati di “provincialismo” e/o di avere una visione “limitata” del “problema”.
Sì perché va detto che oggi l’istruzione, le politiche scolastiche sono vissute come un “problema” all’interno della cornice politica della forma Stato Italia e ciò, da tempo, oramai prescindendo da visioni di destra, sinistra o centro.
Noi che ci riconosciamo come Indipendentisti nelle posizioni politico-organizzative du Frunti Nazziunali Sicilianu, invece, crediamo che l’istruzione sia una “risorsa” e non un “problema”.
E’ di queste settimane, ad esempio, in Sicilia il “dimensionamento” di parecchie istituzioni scolastiche. Sorvoliamo qui sui criteri di scelta e soffermiamo la nostra attenzione, in questo frangente, sul perché e come è stato possibile fare passare appunto i “dimensionamenti”.
La motivazione forte e apparentemente inattaccabile è stato l’appello ad argomenti economico-finanziari.
Si è detto, anche stavolta, non ci sono risorse bastanti per tenere in piedi le vecchie articolazioni burocratiche sul territorio. In base a ciò si sono poi sviluppati complessi ragionamenti dimensionatori e quasi nessuno ha saputo, potuto o voluto fermare il gioco, dire stop e sviluppare un ragionamento diverso come appunto quello che Noi qui sosteniamo.
È vero il denaro scarseggia ( omettiamo di dire qui come e perché …) ma intervenire sull’istruzione sulle scuole, sui finanziamenti per l’istruzione è davvero una strategia inevitabile? Noi, ovviamente, crediamo di NO!

I politici centralisti italiani oggi, con solo alcune, labili sfumature, pensano, dicono, proclamano e attuano il teorema secondo cui l’istruzione al pari di altri settori debba essere amministrata secondo criteri squisitamente economicistici.
Noi diciamo che la scuola deve prescindere da questi “parametri” e deve farlo poiché la scuola si occupa di studenti, che sono il futuro delle comunità e nel nostro specifico della Comunità Nazionale Siciliana.
Spendere per l’istruzione, quindi a ben vedere, è credere ed investire nel futuro, senza proclami ma con concreta determinazione.
Tutto ciò non sta accadendo in Sicilia ed è un trend che né la politica romana né quella “regionista” del Governo di Palermo e dell’A.R.S. hanno neppure provato a mettere in discussione.
NOI Indipendentisti che ci riconosciamo nelle posizioni politico-organizzative du Frunti Nazziunali Sicilianu non accettiamo le burocratizzate solfe legate a standard su spese e costi, non lo facciamo quando si tratta di istruzione, anche se siamo da sempre nemici degli sprechi ( non realizzati da Noi…).
Crediamo che il taglio delle spese produca e produrrà, sempre più, in concreto, un sistema scolastico, in Sicilia come altrove, a diverse velocità favorendo l’invirtuoso consolidamento di cosiddette scuole d’elite e scuole ghetto. Noi coltiviamo invece la lecita attesa di avere, in Sicilia, SCUOLE FUNZIONALI, sempre e comunque.
Solo, infatti, attraverso una SCUOLA INCLUDENTE, potremo recuperare e tesaurizzare al meglio quel senso per Noi nazionale di COMUNITA’ SICILIANA che è nostra preoccupazione sociale, culturale e politica.
I bimbi di oggi, lo ripetiamo, infatti, sono i Cittadini Siciliani di domani e questo non deve essere dimenticato mai, neppure per un attimo, da chi fa politica e che in teoria dovrebbe operare per il nostro “BENE COMUNE”.

Ecco perché la nostra idea di scuola è diversa e si fonda sul progetto di una SCUOLA PER I SICILIANI.


ANTUDU!





TRINAKRIUS