Nella Sala consiliare “Salvatore Carnevale” del Comune di
Galati Mamertino alla presenza di un pubblico interessato e straboccante si è
svolta ieri la presentazione del nuovo libro di Luciano Armeli Iapichino: “ L’uomo
di Al Capone”.
E’ stata l’occasione per
riflettere su di un periodo storico e su fenomeni quali l’emigrazione e il
proibizionismo attraverso la parabola umana e anche criminale di un galatese,
Antonino Lombardo,meglio noto negli States come Tony Lombardo.
Un uomo , che grazie alla penna sicura di
Luciano Armeli Iapichino è tornato a vivere nelle pagine del libro
restituendoci non solo un certo, sicuro profilo storico di quei tempi ma anche una
verosimile dimensione introspettiva dell’individuo
con particolare attenzione ai rapporti con la famiglia d’origine.
Nella sala gremita il dibattito è stato condotto, con piglio
sicuro e competente, dalla dottoressa Ornella Fanzone che fine conoscitrice del
mondo letterario siciliano e no, ha ben colto l’importanza di un’opera qual è “
L’uomo di Al Capone”.
Hanno portato i loro saluti tutt’altro
che rituali il sindaco di Galati Mamertino, Dott. Bruno Natale e il dirigente
scolastico dell’Istituto Comprensivo di Longi, prof.ssa Caterina Celesti.
Ha preso poi la parola il prof.
Fabio Cannizzaro, direttore dell’Istituto di cultura Politica per la Questione
Siciliana –xQS.
Cannizzaro ha presentato i motivi
d’originalità e di profonda intensità che dovrebbero spingere tutti, galatesi e
no, a leggere il nuovo libro di Luciano Armeli Iapichino, cogliendone una
duplice, correlata dimensione che fa sintesi feconda superando le vecchie
dicotomie tra storia “locale” e storiografia più generalmente intesa.
E’, quindi, intervenuto il prof. Antonio
Baglio, docente di storia contemporanea nel dipartimento di civiltà antiche e
moderne dell’Università degli Studi di Messina.
La relazione del prof. Baglio,
attenta e puntuale, si è incentrata sui fenomeni storico-sociali dell’emigrazione, siciliana ed italiana, e del proibizionismo dopo la fine della prima
guerra mondiale, rapportandole ai dati riportati da Luciano Armeli Iapichino,
con attenta dovizia, nel suo libro.
Particolarmente seguito è stato
poi l’intervento dell’Autore che ha chiarito le motivazione e le scelte fatte
in “ L’uomo di Al Capone”, che ha saputo essere un libro che sfugge il pericolo
sia di essere una, anche se precisa, ricostruzione storica sia di essere una sorta
di mera biografia monodimensionale.
L’Autore ha avuto parole di viva riconoscenza
sia per la prof.ssa Maria Concetta Pruiti, per la traduzione dei documenti in
lingua inglese pervenuti da Chicago sia per
l’editore Armenio per la sua sensibilità e disponibilità.
Particolarmente apprezzato è
stato poi l’intervento dell’On. Francesco
D'Uva, esponente del Movimento Cinque Stelle e componente della Commissione
parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle mafie e delle altre associazioni
criminali anche straniere, che ha riflettuto su alcuni snodi relativi a questi
fenomeni associativo-delinquenziali.
In conclusione dei lavori ha portato il proprio contributo e saluto il
Direttore, prof. Vincenzo Orlando, esponente di vaglia della cultura galatese e
nebroidea, che a nome dei tanti presenti
ha ringraziato l’autore e i relatori per la bella iniziativa culturale.