martedì 26 luglio 2011

Il nostro TRINAKRIUS ha postato sul gruppo di FB "SCUOLA & TRINAKRIA" questo interessante contributo, richiestogli espressamente ci ha autorizzato a ripostarlo su "laquestionesiciliana" .


BBONA LITTURA!





Sin dalla nascita di questo nostro gruppo, robustamente ispirato alla visione sociale e politica dell’Indipendentismo democratico siciliano del F.N.S. è stata nostra intenzione ed aspirazione quella di avviare una riflessione ed un confronto sull'idea di scuola in e per la Sicilia.
Particolare attenzione abbiamo sempre dedicato alle questioni di politica scolastica e sindacali.
L'attenzione reale, partecipata ai bisogni delle lavoratrici e dei lavoratori è stata sempre del resto una delle note connotative dell'azione politica dell'indipendentismo progressivo e progressista che si organizza e opera nel Frunti Nazziunali sicilianu - "Sicilia Indipinennti".
La questione sindacale scolastica è per Noi oggi centrale per l'intera società siciliana e non solo siciliana.
Il problema delle ASSUNZIONI "IN RUOLO", anzi delle NON ASSUNZIONI "IN RUOLO" degli insegnanti e del personale ATA,dei molti precari della scuola è la "cartina di tornasole" dei tanti, troppi errori che certa politica e certo sindacalismo hanno ora prodotto ora avvallato.
E adesso? Dinnanzi al dramma professionale, sociale ed umano dei tanti precari, dinnanzi a un sindacalismo che non riesce a rinunciare alla sua autoreferenzialità istituzionalizzata , occorre in Sicilia fermarsi a riflettere sul KI FARI?
Anzitutto occorre determinare delle priorità , la prima più chiara, evidente è quella di individuare risorse e comunque soluzioni utili a garantire lavoro ai precari Docenti e ATA.
Noi individuiamo essere la Regione Siciliana il soggetto istituzionale e politico che potrebbe essere attore e soggetto di una EXIT STRATEGY dal precariato scolastico in Sicilia.


Certo perché il nostro “progetto” si realizzi occorrerebbe stimolare, pungolare, indirizzare quella politica oggi al potere e quel sindacato ambedue, disattenti, pigri, distratti dal potere e dalle diverse forme declinate e declinabili del suo esercizio.
Ma la nostra analisi non si ferma qui, abbiamo maturato, nel tempo, la convinzione che abbia ragione, nella sostanza, del ragionamento un piccolo, combattivo sindacato come l’UNICOBAS quando propone con lineare chiarezza la necessità di svincolare il presente e soprattutto il futuro del Comparto Scuola in Sicilia come in Italia dai destini del Pubblico Impiego e con esso da quello dei “cugini ricchi” dell’Università.
Ma Noi andiamo anche oltre e proponiamo anche un ulteriore passo e cioè la regionalizzazione in Sicilia dei contratti scolastici.
La nostra strategia, la nostra proposta dunque consta di 2 distinte ma correlate fasi:






  • di una EXIT STRATEGY dal precariato scolastico attraverso il pieno coinvolgimento della Regione Siciliana e attraverso la Regionalizzazione dei contratti della Scuola;


    lo sganciamento del Comparto Scuola, siciliano e non solo siciliano, dai destini d del Pubblico Impiego e con esso da quello dei “cugini ricchi” dell’Università.


    Tutto ciò a ben vedere e riflettere è tutt’altra cosa da quella lagnosa, indistinta “giaculatoria” di certi altri gruppi neo-sicilianisti o pseudo indipendentisti che non fanno altro che ripetere poche parole d’ordine o al massimo scimmiottare le nostre.
    Diversamente da quello che qualcuno pensa e qualcun altro codinamente insinua la nostra proposta non ha contatti e neppure si abbevera alla “Weltanschaaung” dell’odierno, montante quanto ininfluente federalismo, anzi se si ha tempo e volontà di ascoltare il senso della nostra proposta e dei ragionamenti sottesi esso appare evidentemente diverso anzi antitetico.
    Noi proponiamo che la Scuola Siciliana, i docenti, il personale tecnico, amministrativo , gli studenti e di converso anche le Famiglie e i Cittadini abbiano una scuola sottratta alla logica pervadente e pervasivamente ideologica di un certo “aziendalismo dell’istruzione”.
    La proposta di REGIONALIZZARE il contratto della scuola è condiviso da diverse culture politiche allogene e legate a tradizioni politiche di nazionalità allogene presenti nella forma Stato Italia, penso al Sindacalismo etnico valdostano come anche a quello Sardo. In buona sostanza da tutte quelle culture e tradizioni politiche ed ideali che con Noi condividono oltre che a una robusta ispirazione sociale anche una visione legata orgogliosamente al recupero delle loro Identità e delle loro Memorie collettive.
    Nessuno scandalo allora? Beh, occorrerebbe per superare vecchi pregiudizi, ideologici, politici e/o sindacali legati, nel nostro specifico, all’antisicilianità e saldati intorno all’idea che solo un paradigma unitario ed unitarista possa godere di diritto di cittadinanza e dignità politica.
    Occorre, dunque, trovare modo, occasione di confrontarsi,discuterne e possibilmente superare questi vecchi, indotti retaggi.
    Noi per parte nostra, né fa fede la stessa nascita di questo gruppo su FB, siamo appunto orientati e ben convinti dell’opportunità di un confronto, aperto, schietto e dialettico sull’idea autodeterminata di una scuola siciliana, popolare, laica, democratica e gratuita.
    In questa chiave per Noi Indipendentisti democratici du Frunti Nazziunali Sicilianu – “Sicilia Indipinnenti” la scuola ha e ininterrottamente ha avuto una centralità imprescindibile, di cui fanno fede le nostre prese di posizione e le nostre scelte.
    Ecco dunque perché siamo profondamente, assolutamente impegnati politicamente e in coerenza anche sindacalmente per una Scuola Siciliana e dei Siciliani popolare, moderna e democratica.
    E questo OGGI, DOMANI E SEMPRE!

    ANTUDU!




TRINAKRIUS

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