Si terrà, a Palermo,
presso l'Addaura Hotel dal 5 al 7 ottobre prossimo, una conferenza
della sinistra mediterranea dal promettente titolo di “ DA
SUD A NORD – Unire le lotte dei Popoli per la giustizia sociale la
democrazia, la pace “.
La conferenza sarà
organizzata dalla Federazione della Sinistra e dal Partito della
Sinistra Europea.
Per la cronaca riportiamo
anche che i relatori saranno : Paolo
Ferrero , segretario nazionale (N.d.R. italiano) del PRC, Leoluca
Orlando, sindaco di Palermo ( ed esponente IdV) e Giovanna Marano ,
candidata alla Presidenza della Regione Siciliana per l'aggregazione
della sinistra italiana in Sicilia.
E' certo questa una
notizia di qualche interesse nonostante sia lecitamente
inquadrabile nel vivo dipanarsi della campagna elettorale per il
rinnovo dell'Assemblea Regionale Siciliana e della Presidenza della
Regione. L'importanza della stessa è, pur tuttavia, a mio avviso,
scandita dalla logica che è sottesa a questa iniziativa.
Ovvero si organizza una
conferenza della sinistra mediterranea in Sicilia penso con la lecita
attesa di contornare il quadro socio-politico e storico -economico
della realtà mediterranea di oggi, muovendo dalla nostra amata
Sicilia, senza volere o sapere affrontare quel tema cruciale ed
ineludibile che è da sempre la Questione Siciliana.
Una Questione percepita
da tutti Siciliani, come un dato politico reale, vincolante quanto
originale e specifico.
E' quindi evidente che
una conferenza siffatta, se dovesse glissare e non affrontare il tema
della Questione Siciliana rischierebbe di essere inficiata,
incorrendo, direi quasi necessariamente, nella SINDROME DI NIMBY,
dove NIMBY sta per l'acronimo di “ NOT IN MY BACKYARD” , ovvero
“ NON NEL MIO GIARDINO”.
Ovvero si parlerebbe di giustizia
sociale, di democrazia e di pace escludendo che una siffatta
riflessione possa riguardare anche quegli ampi settori della società
e delle classi siciliane che credono nella necessità di una propria
Autodeterminazione nazionale e parimenti sociale.
A leggere il parterre
degli invitati apprendiamo che saranno a Palermo rappresentanti
dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina ( O.L.P.), del
Partito
Curdo per la Pace e la Democrazia – BDP,
del Partito Comunista Israeliano, di Syriza, partito di sinistra
greco assurto recentemente agli onori della cronaca, della spagnola
Izquierda Unida della sinistra tedesca di Linke, del Partito
comunista Francese - Front de la Gauche, del Fronte Polisario e dei
partiti di sinistra di Tunisia, Algeria, Marocco, Libano, Egitto e
Cipro.
Siamo ben contenti che
intervengano tante e tali qualificate delegazioni, avvertiamo però
altresì come obbligo politico ed imperativo etico di ricordare e/o
dire a tutti costoro , se non ne fossero informati, che assente ma
presente come convitato di pietra ci sarà a questa conferenza, anche
se questa avesse, come qualcuno sospetta, una mera funzione
d'appoggio elettorale, la QUESTIONE SICILIANA.
Non spetta certo a me
giudicare l'incapacità o assoluta indisponibilità della Sinistra
italiana in Sicilia, e dunque non solo di Rifondazione, a riconoscere
ed affrontare, l'esistenza di una specifica, peculiare Questione
Siciliana, tuttavia avverto e riporto la stridente contraddizione che
una simile “rimozione” finisce giocoforza per produrre
nell'analisi offerta sulla società e sulla sinistra del e nel
Mediterraneo.
Ai compagni e alle
compagne di Palestina, , Israele, dei Curdi di Turchia, come a quelli
greci, tedeschi, francesi, del Sahara occidentale e di Tunisia,
Marocco, Egitto, Libano e Cipro, l'Istituto di Cultura Politica per
la Questione Siciliana – xQS, di cui sono uno dei fondatori e
dirigenti, rivolge, anzitutto, un caloroso saluto e benvenuto nella
nostra amata Patria Siciliana e li invita, se vorranno, a interrogare
i loro ospiti sul perché di questa “scelta”.
Una “decisione” che
li accomuna ingloriosamente, de facto, ai tanti, troppi , che in
ogni parte del mondo, spesso anche nei paesi da cui le delegazioni
provengono, soffrono della misteriosa “sindrome di NIMBY”,
riconoscendo certi diritti a tutti tranne che alle minoranze,
religiose, culturali e politiche presenti all'interno delle loro
forme stato.
Tutto ciò è ancor più
incomprensibile e grave se ci si ferma a riflettere sul fatto che la
Sicilia vive una indubitabile, quasi ovvia centralità politica e
strategica nell'odierno scenario mediterraneo e mondiale.
E' noto infatti che sia
considerata oggi un “campo” d'azione militare, economico e
geopolitico in cui anche per l'insipienza della politica italiana si
“confrontano” le attuali superpotenze.
Si pensi all'interesse
militare degli U.S.A e/o all'installazione del M.U.O.S., o ancora alla
penetrazione economica, già da tempo in atto, da parte del colosso
autocratico cinese.
E' dunque di tutta
evidenza che bene hanno fatto gli organizzatori a porre e proporre ,
in Sicilia, un tema di confronto come quello “DA SUD A NORD –
Unire le lotte dei Popoli per la giustizia sociale la democrazia, la
pace “. Eppure ci sentiamo di fare loro un “appunto”, né
piccolo né secondario.
Perché dimenticare
di affrontare, in termini sia pure critici e dialettici, l'esistere,
persistere ed insistere, in Sicilia, piaccia o no, di una Questione
siciliana, che è parimenti, inestricabilmente Questione Nazionale e
Questione Sociale?
Gli organizzatori
glisseranno, tout court, su questo dato?
Un elemento che, piaccia
o no, è comunque per questioni storico-politiche un dato
ineliminabile nella valutazione della vicenda e del divenire non
tanto dell'idealità indipendentista e/o sicilianista ma
dell'esistenza stessa di tutto il Popolo Siciliano, nell'intero corso
riconosciuto della sua parabola storica,ed in tutte le sue componenti
e classi sociali, come nel 1860 riconosceva Marx.
Posto ciò gli
organizzatori e giocoforza con essi i relatori dovrebbero,
conoscendone l'onestà intellettuale, riuscire a recuperare questa
dimensione affrontandola per come vorranno e potranno.
Ai compagni del Fronte Polisario non meno che a quelli dell'O.L.P. o ancora del PC Israeliano o di Izquierda Unida senza dimenticare tutti gli altri , Noi rivolgiamo l'invito a spronare i loro “compagni” dei partiti della gauche italiana in Sicilia su questi temi.
Ai compagni del Fronte Polisario non meno che a quelli dell'O.L.P. o ancora del PC Israeliano o di Izquierda Unida senza dimenticare tutti gli altri , Noi rivolgiamo l'invito a spronare i loro “compagni” dei partiti della gauche italiana in Sicilia su questi temi.
Chiedete loro : Come
mai la riflessione sul rapporto, l'interrelazione tra SUD A NORD ,
l'appello alla sinergia delle e nelle lotte dei Popoli per la
giustizia sociale la democrazia, la pace non prevede non dico un
ruolo da attori peri Siciliani come Popolo e la Sicilia come loro
Patria ma neppure la possibilità che questa possa esprime , al pari
di altri popoli, compresi quelli rappresentati da Voi delegati, una
loro proiezione e volontà autonoma e sganciata da valutazioni
legate alla forma stato Italia?
E' questo l'interrogativo
, che oggi xQS – Istituto di Cultura Politica per la Questione
Siciliana, a nome della Manca siciliana, democratica e
autogestionaria e pacifica rivolge a Voi esponenti della Sinistra
Mediterranea e che ovviamente indirizza anche agli organizzatori ed
ai relatori attendendo ed attendendosi che la risposta sia degna, non
delle nostre argomentazioni, ma semmai dei temi che, comunque la si
pensi, queste sollevano in relazione al passato, al presente ed al
futuro della Sicilia, Terra al centro del Mediterraneo e più che mai
centrale per la pace ed la democrazia del nostro comune ambito
mediterraneo.
Vi salutiamo dunque con
l'antico motto dei Siciliani, che sin dal lontano 1282, quando
insorsero da Popolo durante la Rivoluzione Nazionale dei Vespri è il
loro grido di lotta e speranza: ANTUDU!
Fabio Cannizzaro
Vice
Presidente e Direttore di xQS –
Istituto
di Cultura Politica per la Questione Siciliana
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