giovedì 4 ottobre 2012

NOT IN MY BACKYARD...


Si terrà, a Palermo, presso l'Addaura Hotel dal 5 al 7 ottobre prossimo, una conferenza della sinistra mediterranea dal promettente titolo di “ DA SUD A NORD – Unire le lotte dei Popoli per la giustizia sociale la democrazia, la pace “.
La conferenza sarà organizzata dalla Federazione della Sinistra e dal Partito della Sinistra Europea.
Per la cronaca riportiamo anche che i relatori saranno : Paolo Ferrero , segretario nazionale (N.d.R. italiano) del PRC, Leoluca Orlando, sindaco di Palermo ( ed esponente IdV) e Giovanna Marano , candidata alla Presidenza della Regione Siciliana per l'aggregazione della sinistra italiana in Sicilia.
E' certo questa una notizia di qualche interesse nonostante sia lecitamente inquadrabile nel vivo dipanarsi della campagna elettorale per il rinnovo dell'Assemblea Regionale Siciliana e della Presidenza della Regione. L'importanza della stessa è, pur tuttavia, a mio avviso, scandita dalla logica che è sottesa a questa iniziativa.
Ovvero si organizza una conferenza della sinistra mediterranea in Sicilia penso con la lecita attesa di contornare il quadro socio-politico e storico -economico della realtà mediterranea di oggi, muovendo dalla nostra amata Sicilia, senza volere o sapere affrontare quel tema cruciale ed ineludibile che è da sempre la Questione Siciliana.
Una Questione percepita da tutti Siciliani, come un dato politico reale, vincolante quanto originale e specifico.
E' quindi evidente che una conferenza siffatta, se dovesse glissare e non affrontare il tema della Questione Siciliana rischierebbe di essere inficiata, incorrendo, direi quasi necessariamente, nella SINDROME DI NIMBY, dove NIMBY sta per l'acronimo di “ NOT IN MY BACKYARD” , ovvero “ NON NEL MIO GIARDINO”. 
Ovvero si parlerebbe di giustizia sociale, di democrazia e di pace escludendo che una siffatta riflessione possa riguardare anche quegli ampi settori della società e delle classi siciliane che credono nella necessità di una propria Autodeterminazione nazionale e parimenti sociale.
A leggere il parterre degli invitati apprendiamo che saranno a Palermo rappresentanti dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina ( O.L.P.), del Partito Curdo per la Pace e la Democrazia – BDP, del Partito Comunista Israeliano, di Syriza, partito di sinistra greco assurto recentemente agli onori della cronaca, della spagnola Izquierda Unida della sinistra tedesca di Linke, del Partito comunista Francese - Front de la Gauche, del Fronte Polisario e dei partiti di sinistra di Tunisia, Algeria, Marocco, Libano, Egitto e Cipro.
Siamo ben contenti che intervengano tante e tali qualificate delegazioni, avvertiamo però altresì come obbligo politico ed imperativo etico di ricordare e/o dire a tutti costoro , se non ne fossero informati, che assente ma presente come convitato di pietra ci sarà a questa conferenza, anche se questa avesse, come qualcuno sospetta, una mera funzione d'appoggio elettorale, la QUESTIONE SICILIANA.
Non spetta certo a me giudicare l'incapacità o assoluta indisponibilità della Sinistra italiana in Sicilia, e dunque non solo di Rifondazione, a riconoscere ed affrontare, l'esistenza di una specifica, peculiare Questione Siciliana, tuttavia avverto e riporto la stridente contraddizione che una simile “rimozione” finisce giocoforza per produrre nell'analisi offerta sulla società e sulla sinistra del e nel Mediterraneo.
Ai compagni e alle compagne di Palestina, , Israele, dei Curdi di Turchia, come a quelli greci, tedeschi, francesi, del Sahara occidentale e di Tunisia, Marocco, Egitto, Libano e Cipro, l'Istituto di Cultura Politica per la Questione Siciliana – xQS, di cui sono uno dei fondatori e dirigenti, rivolge, anzitutto, un caloroso saluto e benvenuto nella nostra amata Patria Siciliana e li invita, se vorranno, a interrogare i loro ospiti sul perché di questa “scelta”.
Una “decisione” che li accomuna ingloriosamente, de facto, ai tanti, troppi , che in ogni parte del mondo, spesso anche nei paesi da cui le delegazioni provengono, soffrono della misteriosa “sindrome di NIMBY”, riconoscendo certi diritti a tutti tranne che alle minoranze, religiose, culturali e politiche presenti all'interno delle loro forme stato.
Tutto ciò è ancor più incomprensibile e grave se ci si ferma a riflettere sul fatto che la Sicilia vive una indubitabile, quasi ovvia centralità politica e strategica nell'odierno scenario mediterraneo e mondiale.
E' noto infatti che sia considerata oggi un “campo” d'azione militare, economico e geopolitico in cui anche per l'insipienza della politica italiana si “confrontano” le attuali superpotenze.
Si pensi all'interesse militare degli U.S.A e/o all'installazione del M.U.O.S., o ancora alla penetrazione economica, già da tempo in atto, da parte del colosso autocratico cinese.
E' dunque di tutta evidenza che bene hanno fatto gli organizzatori a porre e proporre , in Sicilia, un tema di confronto come quello “DA SUD A NORD – Unire le lotte dei Popoli per la giustizia sociale la democrazia, la pace “. Eppure ci sentiamo di fare loro un “appunto”, né piccolo né secondario.
Perché dimenticare di affrontare, in termini sia pure critici e dialettici, l'esistere, persistere ed insistere, in Sicilia, piaccia o no, di una Questione siciliana, che è parimenti, inestricabilmente Questione Nazionale e Questione Sociale?
Gli organizzatori glisseranno, tout court, su questo dato?
Un elemento che, piaccia o no, è comunque per questioni storico-politiche un dato ineliminabile nella valutazione della vicenda e del divenire non tanto dell'idealità indipendentista e/o sicilianista ma dell'esistenza stessa di tutto il Popolo Siciliano, nell'intero corso riconosciuto della sua parabola storica,ed in tutte le sue componenti e classi sociali, come nel 1860 riconosceva Marx.
Posto ciò gli organizzatori e giocoforza con essi i relatori dovrebbero, conoscendone l'onestà intellettuale, riuscire a recuperare questa dimensione affrontandola per come vorranno e potranno. 
Ai compagni del Fronte Polisario non meno che a quelli dell'O.L.P. o ancora del PC Israeliano o di Izquierda Unida senza dimenticare tutti gli altri , Noi rivolgiamo l'invito a spronare i loro “compagni” dei partiti della gauche italiana in Sicilia su questi temi.
Chiedete loro : Come mai la riflessione sul rapporto, l'interrelazione tra SUD A NORD , l'appello alla sinergia delle e nelle lotte dei Popoli per la giustizia sociale la democrazia, la pace non prevede non dico un ruolo da attori peri Siciliani come Popolo e la Sicilia come loro Patria ma neppure la possibilità che questa possa esprime , al pari di altri popoli, compresi quelli rappresentati da Voi delegati, una loro proiezione e volontà autonoma e sganciata da valutazioni legate alla forma stato Italia?
E' questo l'interrogativo , che oggi xQS – Istituto di Cultura Politica per la Questione Siciliana, a nome della Manca siciliana, democratica e autogestionaria e pacifica rivolge a Voi esponenti della Sinistra Mediterranea e che ovviamente indirizza anche agli organizzatori ed ai relatori attendendo ed attendendosi che la risposta sia degna, non delle nostre argomentazioni, ma semmai dei temi che, comunque la si pensi, queste sollevano in relazione al passato, al presente ed al futuro della Sicilia, Terra al centro del Mediterraneo e più che mai centrale per la pace ed la democrazia del nostro comune ambito mediterraneo.
Vi salutiamo dunque con l'antico motto dei Siciliani, che sin dal lontano 1282, quando insorsero da Popolo durante la Rivoluzione Nazionale dei Vespri è il loro grido di lotta e speranza: ANTUDU!



Fabio Cannizzaro

Vice Presidente e Direttore di xQS –
Istituto di Cultura Politica per la Questione Siciliana

Nessun commento: