Noi de “laquestionesiciliana” non abbiamo dimenticato, non potremo mai dimenticare il martirio di Pio La Torre.
Dopo 27 anni il suo sacrificio segna ancora uno spartiacque evidente, significativamente pregnante, nella storia contemporanea della Sicilia e dei Siciliani che non si sono mai rassegnanti ad essere alla mercé della mafia.
E tra costoro ci siamo anche Noi Indipendentisti progressisti e travagghisti.
Pio La Torre fu assassinato, a Palermo, il 30 aprile 1982, insieme a Rosario Di Salvo mentre si recava nella sede del P.C.I., partito di cui l’anno prima era tornato ad essere segretario regionale.
Pio La Torre era un Siciliano innamorato della sua terra.
Un deputato comunista, ex sindacalista bracciantile, che diversamente da tanti, troppi suoi compagni di allora (e di qualche stinto erede di oggi) amava profondamente la Sicilia, la sua Terra.
E crediamo fu appunto anche in virtù di questo amore che Pio La Torre propose una disegno di legge che introduceva il reato di associazione mafiosa ( poi Legge Rognoni-La Torre) ed una norma che prevedeva la confisca dei beni ai mafiosi.
Furono con ogni probabilità queste le cause che segnarono il destino Suo e di Di Salvo.
Noi Indipendentisti progressisti allora come oggi, vicini al Fronte Nazionale Siciliano – “Sicilia Indipendente” ne ricordiamo, anche nella evidente, ovvia diversità di posizioni e visioni, l’onestà politica, la curiosità intellettuale e la rettitudine personale.
Né dimentichiamo che fu Pio La Torre l’uomo che nei primi anni ’80 più si spese contro la costruzione della base missilistica dell’OTAN-NATO a Comiso.
Noi eravamo allora a Comiso schierati, tra i primi contro la Base anche se su di una piattaforma siciliana, alternativa a quella della sinistra italiana in quanto per nulla filo-URSS e tuttavia avemmo modo, allora, di apprezzare la sua verve politica.
Oggi a 27 anni dal suo vile omicidio dobbiamo constatare che dopo la sua morte nulla fu più come prima nella lotta alla mafia.
Restano a tutti i Siciliani onesti , di sinistra e no, la sua memoria politica, la sua nettezza etica e con esse il ricordo citato di una sua frase che amava ripetere : “La mafia è un cancro e non le si può accordare nemmeno un giorno di vita in più”.-
Nulla di più vero fu mai detto in proposito da un siciliano sulla mafia che minaccia il futuro, oggi come ieri, del Popolo e della Nazione siciliana.
Salutiamo quindi Pio La Torre e Rosario Di Salvo due siciliani che come molti altri nostri “connazionali” , prima e dopo di loro, ebbero il coraggio di guardare in faccia la mafia e combatterla in nome di un futuro degno di questo nome.
Dopo 27 anni il suo sacrificio segna ancora uno spartiacque evidente, significativamente pregnante, nella storia contemporanea della Sicilia e dei Siciliani che non si sono mai rassegnanti ad essere alla mercé della mafia.
E tra costoro ci siamo anche Noi Indipendentisti progressisti e travagghisti.
Pio La Torre fu assassinato, a Palermo, il 30 aprile 1982, insieme a Rosario Di Salvo mentre si recava nella sede del P.C.I., partito di cui l’anno prima era tornato ad essere segretario regionale.
Pio La Torre era un Siciliano innamorato della sua terra.
Un deputato comunista, ex sindacalista bracciantile, che diversamente da tanti, troppi suoi compagni di allora (e di qualche stinto erede di oggi) amava profondamente la Sicilia, la sua Terra.
E crediamo fu appunto anche in virtù di questo amore che Pio La Torre propose una disegno di legge che introduceva il reato di associazione mafiosa ( poi Legge Rognoni-La Torre) ed una norma che prevedeva la confisca dei beni ai mafiosi.
Furono con ogni probabilità queste le cause che segnarono il destino Suo e di Di Salvo.
Noi Indipendentisti progressisti allora come oggi, vicini al Fronte Nazionale Siciliano – “Sicilia Indipendente” ne ricordiamo, anche nella evidente, ovvia diversità di posizioni e visioni, l’onestà politica, la curiosità intellettuale e la rettitudine personale.
Né dimentichiamo che fu Pio La Torre l’uomo che nei primi anni ’80 più si spese contro la costruzione della base missilistica dell’OTAN-NATO a Comiso.
Noi eravamo allora a Comiso schierati, tra i primi contro la Base anche se su di una piattaforma siciliana, alternativa a quella della sinistra italiana in quanto per nulla filo-URSS e tuttavia avemmo modo, allora, di apprezzare la sua verve politica.
Oggi a 27 anni dal suo vile omicidio dobbiamo constatare che dopo la sua morte nulla fu più come prima nella lotta alla mafia.
Restano a tutti i Siciliani onesti , di sinistra e no, la sua memoria politica, la sua nettezza etica e con esse il ricordo citato di una sua frase che amava ripetere : “La mafia è un cancro e non le si può accordare nemmeno un giorno di vita in più”.-
Nulla di più vero fu mai detto in proposito da un siciliano sulla mafia che minaccia il futuro, oggi come ieri, del Popolo e della Nazione siciliana.
Salutiamo quindi Pio La Torre e Rosario Di Salvo due siciliani che come molti altri nostri “connazionali” , prima e dopo di loro, ebbero il coraggio di guardare in faccia la mafia e combatterla in nome di un futuro degno di questo nome.
Perché ricordiamolo la Sicilia sarà libera socialmente e anche politicamente, solo se si libererà prima della cancrena mafiosa.
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“laquestionesiciliana”
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