sabato 28 agosto 2010

SICILIA LABORATORIO? CUI PRODEST?

Sabato prossimo leggiamo su di un quotidiano si terrà a Rieti, in Lazio, un incontro organizzato dall’A.P.I. di Rutelli dal titolo: “ Sicilia, laboratorio di politica”.
Il parterre apprendiamo sarà tutto siciliano essendo composto dal Presidente Raffaele Lombardo, dal sottosegretario Gianfranco Miccichè, da leader dei “fliniani” in Sicilia, Giuseppe Scalia e dal deputato all’A.R.S. dell’A.P.I., Mario Bonomo.
La domanda che ci sovviene spontanea è:
E’ NECESSARIO DISCUTERE DI SICILIA, DI POLITICA SICILIANA, TRA SICILIANI, IN TERRA REATINA?
Temiamo che la risposta sia insita nella logica che ispira ed anima tanta parte, ahinoi, della “politica politicata”. Ovvero i bisogni, le aspirazioni, gli interessi della Sicilia e dei Siciliani sono accessori, sovrastrutturali rispetto agli equilibri politici centrali, romani o padani che siano.
La Sicilia quindi è, apertis verbis, solo appunto un “laboratorio” o peggio una "cavia".
Per il resto essa sembra non abbia, non possa avere una reale sua soggettività politica, sociale, istituzionale, culturale ed economica.
La scelta di svolgere un dibattito in quel lì, pur piacevolissimo di Rieti, ci sembra rientare a pieno in questa logica.
Detto ciò ci chiediamo: E’ QUESTA LA LOGICA CHE ISPIREREBBE IL FUTURIBILE TERZO POLO ITALIANO? Ancora una volta le “vecchie” logiche si pongono alla testa di un presunto “rinnovamento”.
La nostra idea di CAMBIAMENTO, quella rappresentata politicamente da 'u F.N.S. è, fortunatamente, un’altra!

ANTUDU!



TRINAKRIUS

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