INTERESSANTE INTERVENTO DEL NOSTRO TRINAKRIUS
Cari Amici,
è nostra opinione e convinzione che la Democrazia Politica in Sicilia come altrove debba procedere di pari passo con la Democrazia Culturale.
Ovvero Noi di ”laquestionesiciliana” crediamo che senza rispetto delle diversità, delle differenze; anche della diversità e quindi anche della peculiarità culturale “nazionale” siciliana si corre il rischio di seriamente ipotecare e/o danneggiare l’idea stessa di democrazia in quanto tale in tutta la forma-stato Italia.
Idea quella democratica che in Sicilia si afferma, non casualmente, come pratica e prassi “praticata”, seppure spesso negata e/o piegata ad interessi spesso spuri, pienamente solo con la conquista dell’Autonomia.
Perché va detto, e lo diciamo Noi Indipendentisti Progressisti, che la Specialità Statutaria, l’Autonomia ha diverse valenze, tutte centrali e parimenti connettive e significative.
Ovvero essa segna come detto una linea di continuità istituzionale, appunto, con il patriottismo costituzionale siciliano ma anche una evidente “vulnus”, rispetto alla mai spenta, ma pervicacemente negata continuità storico-culturale.
Questa continuità storico-culturale è ancor oggi pervicacemente negata, silenziata e sottaciuta.
E’ questo un dato evidente che deve e sempre più dovrà essere studiato.
Dobbiamo Tutti come Siciliani avere il coraggio e l’onestà intellettuale di affrontare la questione.
Dobbiamo dire che tutto ciò è stato possibile grazie alla “fattiva” collaborazione di taluni “chierici”.
Un COLONIALISMO CULTURALE su cui, sulle cui dinamiche, dovremo necessariamente tornare a riflettere tutti, Sicilianisti, Indipendentisti e No.
Tutto ciò non è facile vuoi perché il sistema culturale legato al potere grazie anche a certi settori della stampa di potere e al potere fanno di tutto per ignorare sia Noi sia la nostra battaglia Identitaria e Culturale, silenziando, spesso e volentieri, tacendo su delle nostre iniziative o proposte salvo poi “orientare altrove” talune battaglie a favore di certi settori autodefinitesi “autonomisti”ma ben contigui al potere ben sapendo che costoro non costituiscono alcun pericolo per il loro rodato sistema di relazioni.
Intorno a Noi, potere, cultura, media, tutti appassionatamente, provano a creare un “vuoto pneumatico” culturale e politico che però non riesce ad essere né silenzio politico né silenziosità sociale.
Noi, dunque, non accettiamo di piegarci, né diluire le nostre “posizioni” nel crogiuolo del qualunquismo parolaio delle diverse declinazioni autonomiste che promettono tanto e realizzano tutte immancabilmente poco o nulla per la Sicilia e i Siciliani.
Noi dunque non accettiamo di diluire la nostra iniziativa politica, ideale e culturale, delegandola o appaltandola a settori di quel potere protervo che additiamo e contrastiamo.
Dunque come Blog Indipendentista progressista che si riconosce apertamente nelle posizioni politiche du F.N.S., organizzazione politica, pacifica, democratica, quanto risolutamente indipendentista avvertiamo la necessità di creare condizioni politiche che liberino la Società Siciliana dall’essere ostaggio della PARTITOCRAZIA CENTRALISTA.
Ma per fare ciò, è ovvio, evidente che occorre non solo né tanto accordarsi, oggi più che mai, nelle mutate condizioni date, con il Tizio o il Caio di turno quanto più e meglio rappresentare e testimoniare, con il cuore e la faccia, un’ALTERNATIVA di Sistema e al Sistema.
Ecco qual è la strada che ‘u F.N.S. percorre solitario ma non isolato e che vede convintamente impegnato anche il nostro Blog.
Certo questa è la nostra analisi, che offriamo a Tutti ma che comprendiamo non sarà apprezzata naturalmente da tutti e tuttavia grazie alla sua linearità Noi pensiamo che il nostro “punto di vita” possa essere, nella diversità, perché no anche, un “input” per la futura politica culturale del Governo Lombardo dato che ad oggi possiamo definirla eufemisticamente timida, timidissima.
Vogliamo credere che le nostre riflessioni, diverse per stile e sostanza, dal coro dei soliti YESMEN, possano determinare perché NO uno scarto politico e culturale in tanti al governo come alle opposizioni.
Noi Indipendentisti progressisti del Blog “laquestionesiciliana” insieme a ‘u F.N.S. oggi diamo voce e coerenza a quest’idea di SICILIA intesa come ENTITA’ CULTURALE NAZIONALE CONSAPEVOLE.
E’ questo un fatto innegabile ma taciuto poiché ammettere l’esistenza di una CULTURA SICILIANA implica dover ammettere che questi “chierici” hanno svolto, consapevolmente o no, un ruolo di fiancheggiamento per il monoculturalismo centralista italocentrico, sbagliando clamorosamente a schierarsi.
E’ questo quel modello di nazionalismo culturale che si prova, dal 1861, ad indurre in Noi un SENSO DI PRIVAZIONE e di RASSEGNAZIONE POLITICA E CULTURALE.
Eppure malgrado quest’ultra centenaria campagna di negazione e mortificazione, oggi resistono, esistono, anzi crescono, fortunatamente, settori che nutrono nel merito, sempre più e meglio, per dirla con Don Sturzo, “affinità di convinzioni comuni”
Quando certuni attaccano la CULTURA SICILIANA il suo diritto ad esistere e la sua ostinazione nel resistere e alle pesanti pressioni dei suoi tanti avversari cosa fanno?
Provano più o meno tutti, seppure con modi e stili diversi, a banalizzare, disarticolare il nostro millenario passato.
Nel fare ciò si leggono e soprattutto si ascoltano davvero fraintendimenti e dichiarazioni infarcite, spesso e volentieri, di una crassa quanto supponente ignoranza.
Inoltre per Noi sono chiare le connessioni che la questione culturale racchiude e in tale chiave nessuno può permettersi di fare a meno di riflettere sulla dimensione e sul ruolo ricoperto in essa dalla SCUOLA SICILIANA.
Noi Indipendentisti progressisti siamo oggi tra i pochi, anzi forse gli unici, anche nella cosiddetta area sicilianista e nello stesso indipendentismo che hanno una chiara prospettiva in materia.
Diversamente da taluni che pontificano, restando, però comodamente alla finestra facciamo scelte e assumiamo su di noi l’onere e l’onore delle nostre elaborazioni e scelte.
E’ questo del resto uno dei motivi per cui Noi non piacciamo, a taluni, perché procediamo per la nostra strada diversamente da certuni “sicilianisti” che cercano in altri la loro LEGITTIMAZIONE.
Noi siamo legittimati, dunque, dalla nostra azione politica e culturale quotidiana che non richiede né input né imprimatur da chicchessia.
Accettare la subordinazione acritica, immediata e a scatola chiusa al neoautonomismo o a chicchessia significherebbe accettare, de facto, di farsi DEPOTENZIARE anche nella BATTAGLIA CULTURALE.
A chi vuole nella cosiddetta area sicilianista far “soffiare lo spirito” autonomista ricordiamo ( come i Teologi che amano dire ) che “lo spirito soffia dove vuole”.
L’impegno e l’attenzione che poniamo nella BATTAGLIA CULTURALE diversamente da altri, ci permette di cogliere, prima di altri, che è in atto, operante un processo di pseudo-sicilianizzazione del lessico politico siciliano, che può abbindolare taluni, ma non dovrebbe né tentare né scalfire chi è o dovrebbe essere convintamente sicilianista o ancor più indipendentista.
A ciò si aggiunga che certi settori “autonomisti” oggi poi sono, concretamente, schierati, con i fatti, con chi persegue interessi oggettivamente diversi da quelli della stragrande maggioranza dei Siciliani e della Sicilia.
Questi che sono quelli, per intendersi, che a parteggiano per il Ponte sullo Stretto, che perorano solo verbalisticamente soluzioni neppure originali contro la povertà, il bisogno e che non spendono una parola né tanto meno un’azione politica per la nostra Identità Culturale, storica o linguistica.
Essi non difendono concretamente i nostri diritti né hanno neppure difeso lo Statuto.
Noi siamo critici con i silenzi e le passività, le troppe passività politiche e culturali riguardo la Sicilia e i Siciliani.
E’ ovvio poi che ognuno fa ( e ha fatto anche assai recentemente) le sue scelte.
Cosa che abbiamo fatto anche Noi Indipendentisti Progressisti riuniti ‘ntu lu FNS. Noi diciamo e sosteniamo, infatti, che il cosiddetto “sicilianismo” è oggi debole perché taluni, spesso, non sanno o non vogliono fare scelte chiare assumendosi la responsabilità politica delle loro scelte.
Noi diciamo a costoro: Guardate che non si può essere tutto e il contrario di tutto.
Occorre carattere in politica e non si possono praticare doppie triple, morali a secondo dei settori in cui ci si pone o propone.
I vostri appaiono solo apparentemente ragionamenti ragionevoli ma in realtà non lo sono. Questi settori scontano una sorte di SINDROME DI PIMBY ( Please in my backyard)
Il nostro scopo culturale è quello di DEMINORIZZARE la NAZIONE SICILIANA, mentre quello politico resta per Noi quello di offrire un’autonoma, forte, chiara rappresentanza al Popolo Siciliano, alla Communitas Siciliae.
Ecco quali sono le nostre priorità, ecco quali sono i nostri punti di riferimento ideali e politici. Come sempre siamo, infatti, esclusivamente dalla parte del Popolo e della Nazione Siciliana.
è nostra opinione e convinzione che la Democrazia Politica in Sicilia come altrove debba procedere di pari passo con la Democrazia Culturale.
Ovvero Noi di ”laquestionesiciliana” crediamo che senza rispetto delle diversità, delle differenze; anche della diversità e quindi anche della peculiarità culturale “nazionale” siciliana si corre il rischio di seriamente ipotecare e/o danneggiare l’idea stessa di democrazia in quanto tale in tutta la forma-stato Italia.
Idea quella democratica che in Sicilia si afferma, non casualmente, come pratica e prassi “praticata”, seppure spesso negata e/o piegata ad interessi spesso spuri, pienamente solo con la conquista dell’Autonomia.
Perché va detto, e lo diciamo Noi Indipendentisti Progressisti, che la Specialità Statutaria, l’Autonomia ha diverse valenze, tutte centrali e parimenti connettive e significative.
Ovvero essa segna come detto una linea di continuità istituzionale, appunto, con il patriottismo costituzionale siciliano ma anche una evidente “vulnus”, rispetto alla mai spenta, ma pervicacemente negata continuità storico-culturale.
Questa continuità storico-culturale è ancor oggi pervicacemente negata, silenziata e sottaciuta.
E’ questo un dato evidente che deve e sempre più dovrà essere studiato.
Dobbiamo Tutti come Siciliani avere il coraggio e l’onestà intellettuale di affrontare la questione.
Dobbiamo dire che tutto ciò è stato possibile grazie alla “fattiva” collaborazione di taluni “chierici”.
Un COLONIALISMO CULTURALE su cui, sulle cui dinamiche, dovremo necessariamente tornare a riflettere tutti, Sicilianisti, Indipendentisti e No.
Tutto ciò non è facile vuoi perché il sistema culturale legato al potere grazie anche a certi settori della stampa di potere e al potere fanno di tutto per ignorare sia Noi sia la nostra battaglia Identitaria e Culturale, silenziando, spesso e volentieri, tacendo su delle nostre iniziative o proposte salvo poi “orientare altrove” talune battaglie a favore di certi settori autodefinitesi “autonomisti”ma ben contigui al potere ben sapendo che costoro non costituiscono alcun pericolo per il loro rodato sistema di relazioni.
Intorno a Noi, potere, cultura, media, tutti appassionatamente, provano a creare un “vuoto pneumatico” culturale e politico che però non riesce ad essere né silenzio politico né silenziosità sociale.
Noi, dunque, non accettiamo di piegarci, né diluire le nostre “posizioni” nel crogiuolo del qualunquismo parolaio delle diverse declinazioni autonomiste che promettono tanto e realizzano tutte immancabilmente poco o nulla per la Sicilia e i Siciliani.
Noi dunque non accettiamo di diluire la nostra iniziativa politica, ideale e culturale, delegandola o appaltandola a settori di quel potere protervo che additiamo e contrastiamo.
Dunque come Blog Indipendentista progressista che si riconosce apertamente nelle posizioni politiche du F.N.S., organizzazione politica, pacifica, democratica, quanto risolutamente indipendentista avvertiamo la necessità di creare condizioni politiche che liberino la Società Siciliana dall’essere ostaggio della PARTITOCRAZIA CENTRALISTA.
Ma per fare ciò, è ovvio, evidente che occorre non solo né tanto accordarsi, oggi più che mai, nelle mutate condizioni date, con il Tizio o il Caio di turno quanto più e meglio rappresentare e testimoniare, con il cuore e la faccia, un’ALTERNATIVA di Sistema e al Sistema.
Ecco qual è la strada che ‘u F.N.S. percorre solitario ma non isolato e che vede convintamente impegnato anche il nostro Blog.
Certo questa è la nostra analisi, che offriamo a Tutti ma che comprendiamo non sarà apprezzata naturalmente da tutti e tuttavia grazie alla sua linearità Noi pensiamo che il nostro “punto di vita” possa essere, nella diversità, perché no anche, un “input” per la futura politica culturale del Governo Lombardo dato che ad oggi possiamo definirla eufemisticamente timida, timidissima.
Vogliamo credere che le nostre riflessioni, diverse per stile e sostanza, dal coro dei soliti YESMEN, possano determinare perché NO uno scarto politico e culturale in tanti al governo come alle opposizioni.
Noi Indipendentisti progressisti del Blog “laquestionesiciliana” insieme a ‘u F.N.S. oggi diamo voce e coerenza a quest’idea di SICILIA intesa come ENTITA’ CULTURALE NAZIONALE CONSAPEVOLE.
E’ questo un fatto innegabile ma taciuto poiché ammettere l’esistenza di una CULTURA SICILIANA implica dover ammettere che questi “chierici” hanno svolto, consapevolmente o no, un ruolo di fiancheggiamento per il monoculturalismo centralista italocentrico, sbagliando clamorosamente a schierarsi.
E’ questo quel modello di nazionalismo culturale che si prova, dal 1861, ad indurre in Noi un SENSO DI PRIVAZIONE e di RASSEGNAZIONE POLITICA E CULTURALE.
Eppure malgrado quest’ultra centenaria campagna di negazione e mortificazione, oggi resistono, esistono, anzi crescono, fortunatamente, settori che nutrono nel merito, sempre più e meglio, per dirla con Don Sturzo, “affinità di convinzioni comuni”
Quando certuni attaccano la CULTURA SICILIANA il suo diritto ad esistere e la sua ostinazione nel resistere e alle pesanti pressioni dei suoi tanti avversari cosa fanno?
Provano più o meno tutti, seppure con modi e stili diversi, a banalizzare, disarticolare il nostro millenario passato.
Nel fare ciò si leggono e soprattutto si ascoltano davvero fraintendimenti e dichiarazioni infarcite, spesso e volentieri, di una crassa quanto supponente ignoranza.
Inoltre per Noi sono chiare le connessioni che la questione culturale racchiude e in tale chiave nessuno può permettersi di fare a meno di riflettere sulla dimensione e sul ruolo ricoperto in essa dalla SCUOLA SICILIANA.
Noi Indipendentisti progressisti siamo oggi tra i pochi, anzi forse gli unici, anche nella cosiddetta area sicilianista e nello stesso indipendentismo che hanno una chiara prospettiva in materia.
Diversamente da taluni che pontificano, restando, però comodamente alla finestra facciamo scelte e assumiamo su di noi l’onere e l’onore delle nostre elaborazioni e scelte.
E’ questo del resto uno dei motivi per cui Noi non piacciamo, a taluni, perché procediamo per la nostra strada diversamente da certuni “sicilianisti” che cercano in altri la loro LEGITTIMAZIONE.
Noi siamo legittimati, dunque, dalla nostra azione politica e culturale quotidiana che non richiede né input né imprimatur da chicchessia.
Accettare la subordinazione acritica, immediata e a scatola chiusa al neoautonomismo o a chicchessia significherebbe accettare, de facto, di farsi DEPOTENZIARE anche nella BATTAGLIA CULTURALE.
A chi vuole nella cosiddetta area sicilianista far “soffiare lo spirito” autonomista ricordiamo ( come i Teologi che amano dire ) che “lo spirito soffia dove vuole”.
L’impegno e l’attenzione che poniamo nella BATTAGLIA CULTURALE diversamente da altri, ci permette di cogliere, prima di altri, che è in atto, operante un processo di pseudo-sicilianizzazione del lessico politico siciliano, che può abbindolare taluni, ma non dovrebbe né tentare né scalfire chi è o dovrebbe essere convintamente sicilianista o ancor più indipendentista.
A ciò si aggiunga che certi settori “autonomisti” oggi poi sono, concretamente, schierati, con i fatti, con chi persegue interessi oggettivamente diversi da quelli della stragrande maggioranza dei Siciliani e della Sicilia.
Questi che sono quelli, per intendersi, che a parteggiano per il Ponte sullo Stretto, che perorano solo verbalisticamente soluzioni neppure originali contro la povertà, il bisogno e che non spendono una parola né tanto meno un’azione politica per la nostra Identità Culturale, storica o linguistica.
Essi non difendono concretamente i nostri diritti né hanno neppure difeso lo Statuto.
Noi siamo critici con i silenzi e le passività, le troppe passività politiche e culturali riguardo la Sicilia e i Siciliani.
E’ ovvio poi che ognuno fa ( e ha fatto anche assai recentemente) le sue scelte.
Cosa che abbiamo fatto anche Noi Indipendentisti Progressisti riuniti ‘ntu lu FNS. Noi diciamo e sosteniamo, infatti, che il cosiddetto “sicilianismo” è oggi debole perché taluni, spesso, non sanno o non vogliono fare scelte chiare assumendosi la responsabilità politica delle loro scelte.
Noi diciamo a costoro: Guardate che non si può essere tutto e il contrario di tutto.
Occorre carattere in politica e non si possono praticare doppie triple, morali a secondo dei settori in cui ci si pone o propone.
I vostri appaiono solo apparentemente ragionamenti ragionevoli ma in realtà non lo sono. Questi settori scontano una sorte di SINDROME DI PIMBY ( Please in my backyard)
Il nostro scopo culturale è quello di DEMINORIZZARE la NAZIONE SICILIANA, mentre quello politico resta per Noi quello di offrire un’autonoma, forte, chiara rappresentanza al Popolo Siciliano, alla Communitas Siciliae.
Ecco quali sono le nostre priorità, ecco quali sono i nostri punti di riferimento ideali e politici. Come sempre siamo, infatti, esclusivamente dalla parte del Popolo e della Nazione Siciliana.
TRINAKRIUS
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