Il 34° Report Sicilia realizzato in tandem da DISTE e Fondazione CURELLA fotografa oramai ritualmente lo stato economico in cui si trova o meglio sarebbe dire versa la Sicilia.
E infatti anche quest’anno le notizie contenute nel Report non sono incoraggianti.
Come poteva essere del resto altrimenti, basta, difatti, avere occhi ed orecchi, per intendere che la situazione sociale ed economica in cui si dibattono Sicilia e Siciliani è difficile.
E’ ovviamente il nostro un giudizio politico come è anche giusto che sia.
E infatti anche quest’anno le notizie contenute nel Report non sono incoraggianti.
Come poteva essere del resto altrimenti, basta, difatti, avere occhi ed orecchi, per intendere che la situazione sociale ed economica in cui si dibattono Sicilia e Siciliani è difficile.
E’ ovviamente il nostro un giudizio politico come è anche giusto che sia.
Tuttavia onde evitare che le nostre considerazioni siano considerate una mera impressione autoreferenziale eccovi alcuni dati:
· 304.000 disoccupati ufficiali in Sicilia
· disoccupazione al 22,3% in Sicilia pari ad ¼ dell’intera popolazione isolana
· Il numero di occupati cala per il quarto anno consecutivo nel settore industriale
· La situazione del comparto agricolo è poi davvero triste
Ci sarebbero altri dati resta il fatto che già questi dati basterebbero a determinare un “clima” che definire fosco non è eccessivo.
Del resto lo stesso DISTE (Dipartimento Studi Territoriali) prevede per il 2010 una stagnazione del P.I.L. in Sicilia
· 304.000 disoccupati ufficiali in Sicilia
· disoccupazione al 22,3% in Sicilia pari ad ¼ dell’intera popolazione isolana
· Il numero di occupati cala per il quarto anno consecutivo nel settore industriale
· La situazione del comparto agricolo è poi davvero triste
Ci sarebbero altri dati resta il fatto che già questi dati basterebbero a determinare un “clima” che definire fosco non è eccessivo.
Del resto lo stesso DISTE (Dipartimento Studi Territoriali) prevede per il 2010 una stagnazione del P.I.L. in Sicilia
Ne ci sentiamo di condividere le soluzioni che propone dopo la lettura dei dati Pietro Busetta, della Fondazione CURELLA che dice che bisogna puntare sulla logistica e in tale ambito cita Augusta, il Ponte sullo Stretto di Messina, l’alta velocità ferroviaria e la Salerno Reggio Calabria.
Senza voler essere irrispettosi crediamo come Indipendentisti Progressisti che debbano e possa essere altre le soluzioni non certo il Ponte sullo Stretto di Messina né tantomeno la Salerno Reggio Calabria ( ambedue a regime sottoposte a pedaggi).
Noi crediamo che si debba rilanciare invece l’idea ,che fu anche del grande economista FRISELLA VELLA di elevare l’intero Territorio Siciliano a ZONA FRANCA ecocompatibile, programmata e controllata in cui siano rispettati i diritti sindacali dei nostri lavoratori e siano altresì contrastate tutte le attività malavitose e/o mafiose.
Il rilancio economico della Sicilia passa per una nuova idea politica di Sicilia e del suo ruolo geopolitico ed economico nell’ambito Euromediterraneo.
Il futuro della Sicilia passa per il PROGETTO POLITICO DELL’INDIPENDENTISMO PROGRESSISTA DU F.N.S.
Senza voler essere irrispettosi crediamo come Indipendentisti Progressisti che debbano e possa essere altre le soluzioni non certo il Ponte sullo Stretto di Messina né tantomeno la Salerno Reggio Calabria ( ambedue a regime sottoposte a pedaggi).
Noi crediamo che si debba rilanciare invece l’idea ,che fu anche del grande economista FRISELLA VELLA di elevare l’intero Territorio Siciliano a ZONA FRANCA ecocompatibile, programmata e controllata in cui siano rispettati i diritti sindacali dei nostri lavoratori e siano altresì contrastate tutte le attività malavitose e/o mafiose.
Il rilancio economico della Sicilia passa per una nuova idea politica di Sicilia e del suo ruolo geopolitico ed economico nell’ambito Euromediterraneo.
Il futuro della Sicilia passa per il PROGETTO POLITICO DELL’INDIPENDENTISMO PROGRESSISTA DU F.N.S.
TRINAKRIUS
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