Un
breve rispettosa quanto critica chiosa ai lavori del IV° congresso Siciliano di
Rifondazione Comunista da parte del nostro blog, espressione del “travagghismu”
indipendentista siciliano.
Inizia
oggi e si concluderà domani 8 luglio a Palermo
il IV° Congresso Siciliano del Partito della Rifondazione Comunista.
Il
tema dell’assise dei Comunisti della Rifondazione in Sicilia riguarda il costruire il polo della alternativa e
della sinistra, anche in prospettiva delle imminenti elezioni per il rinnovo
del Parlamento Siciliano.
Questo
blog, notoriamente indipendente, indipendentista e travagghista,vicino alle
posizioni di sodalizi politico- culturali come Focus Trinakria e xQS, augura ai delegati e militanti di Rifondazione
buon lavoro e vuole offrire loro alcuni, sintetici quanto critici spunti di riflessione.
Troviamo
molto interessante il tema del dibattito, tuttavia ci sentiamo di chiedere alla
dirigenza di Rifondazione Siciliana come mai tutto questo ritardo nell’analisi
sulla QUESTIONE SICILIANA e sul suo riconoscimento?
Ovvero,
perché siete ancora tra i più zelanti assertori di una “osservanza” centralista
antisiciliana? Canone che può essere ed anzi è, una delle con-cause che hanno
portato in Sicilia all’assottigliarsi della presenza e della pregnanza politica
dei comunisti e della sinistra in genere.
Sarebbe
dunque, utile anche se crediamo non sia uno dei temi in cima alla vostra Agenda
discutere di sinistra, di cambiamento, di lotta politica e di alternativa
mutando “copernicanamente” la prospettiva e volgendola, finalmente,
definitivamente, a favore del Popolo Siciliano e delle sua specifiche esigenze,
che di per sé non è e non vuole significare né chiusura al Mondo né egoismo.
Chissà
se Rifondazione Comunista Siciliana
vorrà e saprà trovare la propria “VIA GIALLO-ROSSA” al socialismo.
Una via
antimafiosa, popolare e per questo finalmente siciliana.
Siamo sicuri
che in Rifondazione come anche negli altri partiti della sinistra siciliana
sono presenti ed operano “compagni” e “compagne” che condividono questa analisi
e che però hanno paura di esporsi temendo dileggio ed ostracismi.
A costoro diciamo che non è tempo di pavidezze e
come blog “travagghista” ed indipendentista, senza alcun tatticismo, diciamo
loro, nel rispetto delle loro appartenenze e scelte, che una “manca” siciliana
e dei Siciliani non solo è possibile ma sarebbe anzi utile e necessaria, oggi
più che mai per risolvere la QUESTIONE
SICILIANA che è parimenti QUESTIONE NAZIONALE IRRISOLTA e
QUESTIONE SOCIALE INCANCRENITA.
IL BLOG
“laquestionesiciliana”
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