UNA RIFLESSIONE, INDIPENDENTE E
INDIPENDENTISTA, DI TRINAKRIUS A 62 ANNI DAL RITROVAMENTO A CASTELVETRANO
DEL CADAVERE DEL BANDITO GIULIANO
Il
5 luglio di 62 anni fa veniva trovato ucciso in quel lì di Castelvetrano Salvatore
Giuliano.
A
tanti anni di distanza ampie e fitte restano le zone d’ombra sulla vita e sulla
morte del noto bandito e ciò malgrado tanto si sia detto e scritto su di lui.
Qualcuno
anche tra i sicilianisti ne ha idealizzato la figura finendo così per perderne
il reale, concreto “tratto” storico.
Noi
du Frunti Nazziunali Sicilianu – “Sicilia Indipinnenti”, da anni, scriviamo,
diciamo e sosteniamo che la figura di Salvatore Giuliano da Montelepre fu la
sintesi dei tempi controversi in cui l’uomo visse e tuttavia sarebbe un errore
storico e politico, considerarla tout court come la figura di indipendentista.
E’
vero ed è innegabile che Giuliano visse una breve quanto intensa “stagione”
indipendentista ma è altrettanto vero che la parte più controversa della sua
parabola di bandito ed uomo la visse oramai lontano, conclamatamente lontano
dall’indipendentismo e saldamente calato, vuoi scientemente vuoi come pedina,
in quella “strategia stragista” parte integrale dei giochi di potere del dopo
guerra italiano e centralista.
Detto
ciò è evidente che Noi di F.N.S. non plaudiamo né accettiamo a nessuna delle
ricostruzioni “accomodate” che vorrebbero fare di “Turiddu” una sorta di “Robin
Hood” siciliano.
Per
essere chiari il nostro giudizio etico-politico è negativo dato che Giuliano,
il bandito Giuliano con il concorso della “sua” banda si macchiò di una strage
come quella di Portella della Ginestra, il primo maggio 1947, dove fu versato
il sangue innocente di tanti siciliani, di tanti nostri compatrioti, in maggioranza
contadini.
Da
qualche tempo si discetta su chi furono i “mandanti” di questa strage e si è
diffusa la teoria, che Giuliano sarebbe stato “strumento” nelle mani di
fascisti e servizi americani.
Nel
merito non abbiamo notizie e neppure nutriamo pregiudizi ma continuiamo a credere,
fino a prova contraria, che fu materialmente Giuliano a sparare a Portella e
che le responsabilità piuttosto che nel quadro geopolitico del tempo vadano e
debbano essere ricercate nei mefitici antri della politica centralista e “antropofaga”
di quel dopoguerra.
Comprendiamo
bene che teorie “complottiste” che chiamano in causa Decima Mas e CIA hanno,
comunque, il duplice, convergente vantaggio d’un lato di alleggerire, almeno in
parte, la posizione “criminale” di “Turiddu” e dall’altro di ricondurre la lettura storica del periodo in
un quadro più complesso e tuttavia attendiamo se ve ne saranno oggettivi,
circostanziati riscontri.
E’
anche evidente che la teoria “cospirativa” è oggettivamente,
giornalisticamente più avvincente e si fonda su alcune “incoerenze” che si
palesano nell’intero divenire dei “fatti”.
Si
pensi alle circolate differenti versioni sulla morte del bandito o ancora
all’ipotesi girata, che ha portato nel 2011 all’esumazione del cadavere
seppellito, che lo stesso Giuliano sarebbe fuggito negli U.S.A.
Molti,
dunque, attendono il fatidico 2016 quando dovrebbe venir meno il Segreto di
Stato. Vedremo. E’ tuttavia nostra opinione che le “carte” attese potranno al
massimo chiarire meglio alcuni punti ma, a nostro avviso, non aggiungeranno nulla di nuovo né ribalteranno
le verità acclarate.
Infine
permetteteci , da indipendenti ed indipendentisti, una piccola chiosa sulla
“leggerezza” con cui spesso si parla del Giuliano “indipendentista. A mo´
esemplificativo pensate che una nota enciclopedia on line ancora riporta su di
lui che […] è stato un brigante
siciliano, che sfruttò la copertura di capo dell'EVIS, un gruppo di
separatisti attivo principalmente a partire dalla fine della seconda guerra mondiale per le sue azioni
criminose[…].
E’
a tutti noto che Egli non fu mai il capo dell’EVIS, eppure quando si parla di
Giuliano il pregiudizio, le verosimiglianze, le “romanzature” si aggiungono e
prevalgono sulla verità storica. Noi pensiamo che sia tempo di dare voce e
spazio alla VERITA’ STORICA sull’uomo, sugli avvenimenti che provocò e in cui
fu coinvolto e così anche su quel convulso periodo, senza remore e senza
forzature di sorta.
TRINAKRIUS
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