NESSUNA MANOVRA ANTISICILIANA DELLA “PERFIDA ALBIONE” , SI TRATTA DI UNA LECITA RIFLESSIONE GIORNALISTICA DI UN NOTO QUOTIDIANO BRITANNICO
“ J’ACCUSE ”
DELLA STAMPA BRITANNICA
CONTRO CERTI SETTORI DELLA
CASTA POLITICO-BUROCRATICA
DOMINANTE IN SICILIA,
FAUTORI DI “ MERENDA 2000”
NO ALLA AUTODIFESA DELLA CASTA POLITICO-BUROCRATICA DOMINANTE IN SICILIA FATTA, CONTRO INTELLIGENZA, IN NOME DI QUELLO STESSO POPOLO CHE E’ STATO DEFRAUDATO DI MILIARDI DI EURO
Circa un decennio fa gli Indipendentisti du Frunti Nazziunali Sicilianu – “ Sicilia Indipinnenti”, sola forza politica siciliana che fece ciò, denunciarono subito, apertamente, pubblicamente il pericolo cogente che i fondi di “Agenda 2000”avviassero una stagione di sprechi e simonia da parte della classe politico-burocratica dominante che stigmatizzarono sinteticamente come “Merenda 2000”.
Oggi ad oltre due lustri da allora possiamo dire che gli Indipendentisti FNS furono facili profeti.
Perché FNS fu l’unica forza politica in Sicilia ad additare questo pericolo? Datevi da soli la risposta.
Oggi a tanti anni di distanza e dopo qualche miliardo di euro vanamente dilapidato sia pure con dolore, ma a ragione, Noi del blog “laquestionesiciliana”, che condividiamo il progetto politico-organizzativo du FNS, constatiamo, che in perfetta controtendenza rispetto alla grande stampa siciliana e italiana, il blasonato quotidiano britannico “The Times” ha trovato il tempo e la “curiosità”di accorgersi dello spreco di denaro comunitario perpetrato da parte della classe politica dominante.
E’ un “ J’accuse” senza appello rivolto,appunto, contro quella parte di classe politico-burocratica dominante che ha “bruciato”, senza vantaggi per la Sicilia ed i Siciliani, qualcosa come 8,5 miliardi di euro.
“The Times” fa parlare in modo inoppugnabile i numeri; il quotidiano, infatti, cita e mostra cifre da capogiro e scrive, giustamente, sacrosantamente che questo fiume di denaro è stato speso senza contribuire per nulla a migliorare le condizioni strutturali dell’economia siciliana né a ridurre il GAP interno né quello rispetto alle altre “parti” dell’Unione. Il quotidiano britannico non fa altro che fotografare la realtà.
Un insieme di fatti la cui responsabilità politica ricade a pieno sulla classe politico-burocratica dominante, senza eccezioni né differenze di nuancè, coinvolgendo le diverse maggioranze ed opposizioni
Non potendo contestare la forza inoppugnabile dei numeri, della mole di denaro comunitario, pubblico, dei Siciliani improvvidamente speso e più spesso, a vedere i risultati, sprecato e dilapidato alcuni settori della solita, immarcescibile classe politico-burocratica dominante hanno tentato di svicolare, cercando di sviare la giusta indignazione dei Siciliani lasciando intendere loro che l’affondo giornalistico de “The Times” era un attacco a tutto il Popolo Siciliano. Non è vero!
Questi sono tentativi di “autodifesa zoppa” fatti da settori della casta politico-burocratica dominante.
Il quotidiano londinese fa quello che in un Paese democratico deve fare una stampa libera e indipendente niente di più niente di meno.
Speriamo che ciò serva anche da MEMENTO ad alcuni settori “intorpiditi” della nostra informazione.
Quando “The Times” scrive del complessivo “spreco” di 8,5 miliardi di euro non parla di dati evanescenti ma scrive di denaro appartenente a Noi Popolo Siciliano che è stato concretamente sprecato e che segnerà in negativo le possibilità di un futuro per Noi e per i nostri figli.
Di fronte a tutto ciò come Cittadini e Siciliani crediamo sarebbe bene che le Autorità preposte individuassero e se è il caso sanzionassero, se ve ne sono, eventuali responsabilità, che è bene ricordarlo sono sempre circostanziate e comunque personali in uno Stato di diritto.
Noi invitiamo anche, oltre FNS che non ha mai smesso di farlo, le altre forze politiche a fare altrettanto se non altro in un pur tardivo sussulto etico.
Speriamo che però non siano le solite, arcinote giaculatorie “ad usum” dei media da parte spesso addirittura di quelli, singoli o organizzazioni sociali e/o politiche che a parole si dicono indignati ma nei fatti, ovviamente in modi e forme diverse e modulate, hanno anch’essi contribuito allo “andazzo”, “pasteggiando” con essi o anche solo tacendo o distogliendo lo sguardo davanti a “Merenda 2000”.
Detto ciò Noi del blog “laquestionesiciliana” troviamo le tentate difese d’ufficio di taluni inficiate da un “peccato d’origine”, quello di aver tentato di fare passare la sacrosanta critica ad una casta come una offesa a tutti i Siciliani e le Siciliane. NON E’ COSI! NON NASCONDETEVI DIETRO IL POPOLO SICILIANO CHE AVETE ANCORA UNA VOLTA TRADITO!
Questa volta non vi riuscirà il solito “giochetto” autoassolutorio, il solito “scatto” autoreferenziale per “smarcarvi” da evidenti responsabilità politiche.
Bene dunque ha fatto l’arcinoto quotidiano britannico a proiettare un “cono di luce”sugli eventi passati ma anche odierni e futuri di Agenda 2000.
Sul banco degli accusati qui non sono i Siciliani, la Sicilia ma una elitè, una classe politica e burocratica dominante che fa quel che vuole in mancanza, da tempo, di una vera opposizione sociale politica organizzata ed attiva in Sicilia.
Che fine faranno i fondi restanti AGENDA 2000? Altri miliardi di euro nostri, dove finiranno?
Se lo domanda “The Times” ce lo domandiamo Noi e con Noi tutti i Siciliani.
Ancora una volta finiranno nel solito “girone autoreferenziale” di elitè che sfruttano a loro vantaggio la Sicilia e i Siciliani?
Occorre vigilare, dare forza ad una Opposizione Indipendente, Indipendentista e Popolare come quella du F.N.S. che non mangia dalle mani di nessuno, che non sostiene ( come ha dimostrato recentissimamente) né fiancheggia nessuno.
Cambiare si può come si può creare una SICILIA SICILIANA retta, onesta che può e deve dire grazie, anzi THANKS ai giornalisti del quotidiano britannico “The Times”.
Palermo, 02/11/2010
TRINAKRIUS