venerdì 28 dicembre 2012

LO “SPIRITO” DI GALATI MAMERTINO


 NOTE A MARGINE DEL CONVEGNO “SICILIA TRA BISOGNI SOCIALI INEVASI ED IDENTITÀ NEGATA

Lo scorso 23 dicembre organizzato da Noi  Socialisti Sicilianisti dell’Istituto di Cultura Politica per la Questione Siciliana - xQS  si è svolto, com’è noto,  a Galati Mamertino, cittadina del versante messinese dei Nebrodi, un convegno sul tema : “Sicilia tra bisogni sociali inevasi ed identità negata”.
E’ stata l’occasione per  avviare una road map sul futuro del Socialismo in Sicilia.
Futuro che per Noi coincide con la possibilità che settori, sempre più ampi, del movimento socialista  siciliano prendano, alla fine, coscienza dell’esistere e persistere di una specifica, originale Questione Siciliana.
E muovendo da questa consapevolezza, poi, si impegnino politicamente per portare,  con scelte ed  iniziative adatte , questa  a soluzione.
A Galati Mamertino i socialisti sicilianisti hanno riflettuto, dialetticamente insieme, ad altri compagni ed ospiti, del passato, del presente e soprattutto del futuro dei Siciliani.
In questa chiave  Galati Mamertino ha rappresentato una prima importante occasione di confronto.
Chi ha partecipato all’incontro  ha potuto constatare, di persona, che se su molte cose Noi compagni e compagne ci siamo trovati d’accordo mentre su altre sono apparse diversità di vedute e di analisi.
Eppure queste diversità d’opinioni, d’analisi non sono state vissute, a Galati Mamertino,  come dati di semplice, mera criticità ma casomai come occasione per un  confronto aperto a futuro pregnanti convergenze.
 Del resto l’analisi della situazione e della realtà siciliana che Noi Socialisti Sicilianisti proponiamo è basata su una circostanziata riflessione sugli ultimi 150 anni di storia del nostro Popolo. Una storia che, per Noi,  parla di privazione economica, di alienazione culturale e di  sfruttamento sociale.
Un modello di relazioni di tipo coloniale prima e neo-coloniale dopo paradigmatico nel suo divenire e persistere.
La Questione Siciliana va intesa, dunque,  secondo Noi Socialisti Sicilianisti, come risultante di un modo centralista, centralizzato e spesso anche  indecente di intendere, porre e determinare il divenire sociale, economico, culturale e politico della Sicilia non in funzione degli interessi collettivi del suo Popolo ma in virtù degli interessi dello Stato centrale e del capitalismo italiano.
Noi come Socialisti Sicilianisti comprendiamo che questa nostra analisi della realtà e della situazione siciliana non è quella canonica, sposata e praticata, fino a ieri, da ampi settori della sinistra italiana in Sicilia e tuttavia, i compagni, le compagne , cui riconosciamo buona fede e amore sincero per la verità e la libertà di tutti, non esclusa quella dei Siciliani, sappiamo sapranno, se liberi dalle lenti colorate di un datato  pregiudizio, riconoscere la realtà e la  bontà evidente delle nostre analisi sociali volte a determinare un originale divenire socialista per la Sicilia.
 Noi ci rivolgiamo,dunque,  con rispetto ed attenzione, a queste compagne, a questi compagni,  e non chiediamo loro conversioni di alcun tipo come, del resto,  speriamo che loro non chiedano a Noi di rinunciare alla nostra analisi sulle cause che determinarono e continuano a determinare le condizioni in cui la nostra Isola versa anzi è tenuta.
In tale chiave avvertiamo però la necessità , anzi il dovere di proporre, a questi compagni come al resto della società siciliana,  soluzioni politiche concrete che permettano di portare a soluzione la Questione Siciliana, distinguendola da quella meridionale e risolvendo con essa i bisogni e le aspirazioni comunitarie del nostro popolo.
Tutto ciò senza che da Socialisti, da Siciliani e Sicilianisti noi ci sottraiamo, neppure per un minuto,  dall’avere una coscienza di classe.
Ecco il senso innovativo e profondo dell’incontro di domenica 23 dicembre.
Attraverso il rispetto, la pratica non manierata del dialogo e della dialettica, a Galati Mamertino abbiamo rilevato e constatato che si sta verificando, grazie anche al nostro impegno, anche se non esclusivamente per nostro merito, un processo di COSCIENTIZZAZIONE , che inizia a traversare, trasversalmente , la sinistra siciliana, sia essa sicilianista o no.
Ecco perché chi è stato a Galati Mamertino ha rilevato come si sia respirata una “aria” di dialogo fattiva, criticamente orientata nel senso della buona volontà tra Noi Socialisti Sicilianisti e i compagni che si riconoscono in altre tradizioni, specificatamente in quelle della sinistra italiana in Sicilia.
E’ l’inizio di un processo, aperto a tutti coloro che vorranno esserne parte,  né scontato né immediato. Si tratta, pertanto, della fase iniziale di un dialogo volto a determinare le condizioni possibili che possano portare a pensare alla nascita di una originale, importante forma politico.-organizzativa autonoma dei Socialisti Siciliani che conduca, in prospettiva, alla nascita del Partito Socialista dei Siciliani.
Ben sappiamo che una simile prospettiva, per quanto sia inscritta nel divenire stesso, sociale e politico,  della Sicilia e della sinistra nell’Isola, troverà resistenze, titubanze e determinerà incertezze conservatrici, tuttavia tutti Noi dobbiamo ammettere che dopo Galati Mamertino si è aperto, per il Socialismo in Sicilia, la possibilità concreta, praticabile di un “nuovo” inizio comune.
Inizio che può connaturare  in sé il giusto riconoscimento delle ragioni dell’equità sociale, del socialismo nella democrazia, con  le aspirazioni alla libertà e all’autodeterminazione nell’autogoverno dei Siciliani oltre che  la piena difesa, senza se e senza ma,  delle ragioni del lavoro e dei lavoratori, contro lo sfruttamento come anche contro la cancrena mafiosa.
Lo spirito che ha conformato ed ha animato i lavori al convegno di Galati Mamertino  è la “ratio” che , a nostro avviso, determinerà, in grandi linee,  le priorità dei prossimi dieci anni per il Socialismo in Sicilia, se questo vuole essere guida e indirizzo per Noi e per le future generazioni di siciliani.

Fabio Cannizzaro

domenica 4 novembre 2012

FUGACI NOTE A MARGINE DELLE ELEZIONI PER IL RINNOVO DEL PARLAMENTO SICILIANO DELLO SCORSO 28 OTTOBRE.



Per Noi  Socialisti Sicilianisti dell’Istituto di Cultura Politica per la Questione Siciliana –xQS si impone, liberi dall’immediatezza dei dati elettorali una valutazione politica sui dati emersi dalle elezioni per il rinnovo del Parlamento Siciliano dello scorso 28 ottobre c.a.
Una prima considerazione è legata ovviamente ad alto, altissimo astensionismo dei Siciliani.
E’ un dato che più che demonizzato e stigmatizzato va analizzato e se possibile compreso nelle sue dinamiche e ragioni.  Più della metà delle donne e degli uomini di Sicilia hanno ritenuto che nessuno dei candidati o candidate presidente come anche le liste in lizza sapessero o potessero rappresentare i loro interessi, bisogni o aspirazioni.
E’ questo un dato evidente, oggettivo e soprattutto incontrovertibile che dovrebbe fare ragionare tutti i soggetti politici nessuno escluso.
Eppure malgrado ciò occorre che in democrazia, se non constano palesi violazioni o impedimenti, anche in casi come questo, riconoscere i risultati come espressione della volontà liberamente espressa dalla maggioranza dei Siciliani.
 La vittoria come Presidente della Regione Siciliana di Rosario CROCETTA non può dunque essere negata o sminuita, Egli, piaccia o no, è il Presidente liberamente eletto dalla maggioranza dei Siciliani. Altro discorso si può e, a nostro avviso, si deve fare nell’analizzare il peso politico specifico dell’alleanza che ha portato Crocetta e le liste che lo sostenevano alla vittoria. Crediamo si tratti di una VITTORIA che senza togliere nulla a CROCETTA e alla sua storia segni elementi di lineare continuità nell’esercizio di prassi politiche consocianti e consociative. Prassi che tanto, troppo male hanno fatto alla Sicilia e ai Siciliani. Diciamo questo senza particolare piacere ma constatando che posto ciò la "palla" passa ora a Crocetta che dovrà impegnarsi, per come sa e può, per smentire questi nostri fondati dubbi.
In attesa che CROCETTA riesca a smentire o meno  questa facile , sin qui, analisi, se  dei vincitori ci sono stati in termini politici ma anche oggettivamente quantitativi, dobbiamo riconoscere che questi sono stati i “Grillini”.
Conquistando, infatti, ben 15 seggi sono i trionfatori, discussi ma oggettivi, delle elezioni  siciliane.
Tutti ora li attendiamo alla prova dei fatti.
Crediamo, senza pregiudizi di sorta, che dovranno superare il loro “qualunquismo” se vorranno realmente cambiare la Sicilia e il suo sistema politico.
Pensiamo alle recenti discussioni sullo stipendio dei politici , tema più propagandistico che reale e che rischia di essere meramente accessorio rispetto agli sprechi concreti e continuati di un sistema fattosi “casta”.
Il nostro è un atteggiamento non ideologico né prevenuto, Noi attendiamo il movimento 5S, i suoi nuovi deputati regionali, l’intera A.R.S. alla prova dei fatti.
Non lanciamo “fatwe” , ma analizziamo e continueremo ad esaminare scelte e proposte guardando solo allo interesse della Patria Siciliana e del Popolo Siciliano e soprattutto delle sue classi più disagiate e deboli.
E’ tuttavia ovvio che non è questo quadro emerso dal voto del 28 ottobre il nostro quadro ottimale di riferimento.
Noi siamo e restiamo per definire e costruire uno SCHIERAMENTO SICILIANO  E SOVRANISTA D’ALTERNATIVA , orientato all’Autodeterminazione e socialmente ispirato che difenda i diritti dei Siciliani e soprattutto , appunto, dei suoi ceti più deboli.
Ceti più deboli che solo risolvendo la Questione Siciliana potranno ottenere la reale, concreta giustizia economica, sociale e politica che meritano e cui anelano.
Permetteteci, adesso,  un breve inciso sulle polemiche, dipanatesi prima, durante e dopo il voto, nella cosiddetta “area sicilianista”, polemiche che definire  squallide è poco.
Queste non ci appassionano. E infatti non ce ne siamo fatti coinvolgere,   ma, in sé,  spiegano, almeno in parte, il perché la gente, a ragion veduta, orienti altrove le proprie scelte di cambiamento.

TRINAKRIUS

martedì 16 ottobre 2012

SI UNIFICANO FOCUS TRINAKRIA E L’ ISTITUTO DI CULTURA POLITICA PER LA QUESTIONE SICILIANA - xQS




NASCE L' ORGANIZZAZIONE DEI SOCIALISTI SICILIANISTI, DEMOCRATICI, UMANITARI ED INDIPENDENTISTI

Due importanti sodalizi dell’area indipendentista notoriamente orientati al sociale, Focus Trinakria e l’Istituto di Cultura Politica xQS, hanno, in questi ultimi mesi, lentamente, silenziosamente quanto proficuamente avviato una comune riflessione sullo stato sociale, economico, politico ed istituzionale in cui versa la Sicilia. Attraverso il confronto si è determinata così  una “corrente di sintonia” , ideale, culturale e politica che,  cosa assolutamente in controtendenza rispetto all’area sicilianista, ha portato le due associazioni e pensare, prevedere e pianificare l’unificazione sia degli sforzi prodotti che anche delle due organizzazioni.
In tale chiave in modo strettamente riservato, i primi giorni di ottobre c.a.,  si è  svolto  un seminario organizzato dalle due associazioni  per affrontare le questioni inerenti al comune, nuovo percorso.
E’ stata l’occasione per riflettere, discutere ed analizzare le condizioni dell’area indipendentista siciliana, le sue linee d’azione e le prospettive a cui questa tende.
All’iniziativa, hanno partecipato i dirigenti dei due sodalizi. Dall’incontro  e dallo schietto confronto seguito , è emerso un quadro allarmante riguardo lo stato in cui versa l’intera area politico-culturale indipendentista siciliana: “ la vera emergenza
interna all’area politico-culturale indipendentista  – secondo quanto affermato da Fabio CANNIZZARO, Presidente di Focus Trinakria –  è legata al crescente, montante qualunquismo che invade e pervade gruppi, e movimenti.
Come Focus Trinakria, espressione di un socialismo sicilianista, democratico, umanista e indipendentista, riteniamo che occorra ripensare l’intero complessivo modo con cui gli Indipendentisti dell’area progressista e socialista , approcciano e interagiscono con questi settori qualunquistici e spesso trasformistici. E’ questo un elemento di riflessione dal quale non vogliamo e non possiamo  prescindere nell’analisi del quadro complessivo.
Risolvere queste “contraddizioni” è a nostro avviso una non più differibile necessità.
Convitato di pietra è stato, in queste settimane, il momento elettorale che, anche al di là delle dichiarazioni di rito, ha finito se possibile,  per dividere, e frantumare, ancor di più il già debole e sfibrato “sicilianismo”.
In questa rincorsa a calamitare veri o presunti consensi elettorali, pessima prova di sé hanno dato anche molti, troppi  che si dicono “indipendentisti”.
Questo andazzo, a nostro avviso, deleterio e foriero solo di contraddizioni ha mostrato ai Siciliani il lato più bassamente opportunista  di quest’area politica.
Esistono gruppi, organizzazioni, movimenti che hanno, infatti, imboccato un pericolosa deriva di  litigiosità quando non anche di contiguità sia politica che elettorale con le organizzazioni politiche di e al potere. Il quadro è oggettivamente sconsolante. 
Un simile perseverato andazzo non solo danneggia  l’indipendentismo ma anche e soprattutto il Popolo e la Patria Siciliana. Noi rifiutiamo questa “logica” e chiamiamo fuori da questo “teatrino” le nostre due organizzazioni. Lo facciamo, secondo stile e tradizione, agendo concretamente e con un atto politico concreto ovvero praticando l’unità d’intenti e fini ed amalgamandoci in una unica realtà associativa.
Il socialismo sicilianista, democratico, umanista e indipendentista, da oggi, parla con una voce sola e lo fa distinguendo la propria azione da questa “palude” sempre più rissosa, faziosa e traversata da personalismi e gelosie.
Nel momento in cui tutti, a parole invocano l’unità, Noi, senza clamore e senza incertezze e senza qualunquismi, la realizziamo!
Si tratta di un modo di fare politica diverso, nuovo, originale  che non  vuole sacrificare agli interessi, agli egoismi di pochi il futuro dell’intera Sicilia ed il suo Benessere Comune.
Rivendichiamo la nostra storia, i nostri ideali e l’indipendentismo, pacifico e democratico, come solo ed unico strumento di reale cambiamento, a patto che, sappia e voglia, liberarsi da  verbosismi  da ‘spot” elettorali ed elettoralistici.”
L’analisi comune di  Focus Trinakria e dell’Istituto di Cultura Politica xQS conferma, in buona sostanza,  le strategie politico-culturali portate avanti, in questi anni, dalle due compagini anche se attraverso l’unificazione degli intenti e degli sforzi  si mira, adesso, a  rideterminare e ridelineare le comuni, condivise  linee d’approccio nell’iniziativa sicilianista, socialista ed indipendentista in questo primo scorcio di XXI° secolo siciliano.
La nuova associazione condivide la comune appartenenza ideale all’indipendentismo militante siciliano inteso come sintesi ed evoluzione continua nella società siciliana di una popolare, schietta aspirazione all’Autogoverno politico, istituzionale e sociale dei propri destini.
Particolare attenzione è stata posta alla definizione di cosa si intenda per QUESTIONE SICILIANA. Il nuovo sodalizio ha convenuto sul bisogno di intendere per QUESTIONE SICILIANA un grumo irrisolto di necessità, bisogni ed aspirazioni che trovano sintesi ed espressione storicamente conclamata nel definirsi appunto
di una originale QUESTIONE SICILIANA che è parimenti ed imprescindibilmente QUESTIONE NAZIONALE e QUESTIONE SOCIALE.
Le due associazioni hanno deciso di “fare sintesi”  del meglio del loro impegno e delle loro iniziative, nella convinzione che occorra non duplicare sforzi e progetti in modo da potersi più e meglio proiettare sul territorio e tra le Comunità della Diaspora Siciliana nel Mondo.
Da questo momento in poi  i dirigenti hanno espressamente rinunciato a parlare a nome delle rispettive sigle d’appartenenza e si sono impegnati ad operare all'unisono in nome e per conto dell'associazione , che d’ora innanzi, si chiamerà: ISTITUTO DI CULTURA POLITICA PER LA QUESTIONE SICILIANA  - xQS.
E’ stato scelto come Presidente del sodalizio unificato il Prof. Leonardo D’angelo, già presidente di xQS e come vice presidente Fabio Cannizzaro, già, per anni, presidente di Focus Trinakria.
Nel merito si è inoltre deciso che Focus Trinakria, da oggi, cessi qualsiasi attività, senza però rinunciare né declinare al proprio nome, che diverrà patrimonio esclusivo del nuovo sodalizio.
In conclusione l’ ISTITUTO DI CULTURA POLITICA  - Xqs ha anche deciso, per le prossime elezioni siciliane del 28 ottobre, di non sostenere nessuno dei candidati alla carica di Presidente della Regione Siciliana e nessuna delle liste in lizza non ravvisando in alcuno/a di questi e in nessun raggruppamento elementi tali da dare voce e prospettiva, congiuntamente,  ad una visione schiettamente socialista e robustamente sicilianista e indipendentista. 

xQS- Istituto di Cultura Politica
per la QUESTIONE SICILIANA

giovedì 4 ottobre 2012

NOT IN MY BACKYARD...


Si terrà, a Palermo, presso l'Addaura Hotel dal 5 al 7 ottobre prossimo, una conferenza della sinistra mediterranea dal promettente titolo di “ DA SUD A NORD – Unire le lotte dei Popoli per la giustizia sociale la democrazia, la pace “.
La conferenza sarà organizzata dalla Federazione della Sinistra e dal Partito della Sinistra Europea.
Per la cronaca riportiamo anche che i relatori saranno : Paolo Ferrero , segretario nazionale (N.d.R. italiano) del PRC, Leoluca Orlando, sindaco di Palermo ( ed esponente IdV) e Giovanna Marano , candidata alla Presidenza della Regione Siciliana per l'aggregazione della sinistra italiana in Sicilia.
E' certo questa una notizia di qualche interesse nonostante sia lecitamente inquadrabile nel vivo dipanarsi della campagna elettorale per il rinnovo dell'Assemblea Regionale Siciliana e della Presidenza della Regione. L'importanza della stessa è, pur tuttavia, a mio avviso, scandita dalla logica che è sottesa a questa iniziativa.
Ovvero si organizza una conferenza della sinistra mediterranea in Sicilia penso con la lecita attesa di contornare il quadro socio-politico e storico -economico della realtà mediterranea di oggi, muovendo dalla nostra amata Sicilia, senza volere o sapere affrontare quel tema cruciale ed ineludibile che è da sempre la Questione Siciliana.
Una Questione percepita da tutti Siciliani, come un dato politico reale, vincolante quanto originale e specifico.
E' quindi evidente che una conferenza siffatta, se dovesse glissare e non affrontare il tema della Questione Siciliana rischierebbe di essere inficiata, incorrendo, direi quasi necessariamente, nella SINDROME DI NIMBY, dove NIMBY sta per l'acronimo di “ NOT IN MY BACKYARD” , ovvero “ NON NEL MIO GIARDINO”. 
Ovvero si parlerebbe di giustizia sociale, di democrazia e di pace escludendo che una siffatta riflessione possa riguardare anche quegli ampi settori della società e delle classi siciliane che credono nella necessità di una propria Autodeterminazione nazionale e parimenti sociale.
A leggere il parterre degli invitati apprendiamo che saranno a Palermo rappresentanti dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina ( O.L.P.), del Partito Curdo per la Pace e la Democrazia – BDP, del Partito Comunista Israeliano, di Syriza, partito di sinistra greco assurto recentemente agli onori della cronaca, della spagnola Izquierda Unida della sinistra tedesca di Linke, del Partito comunista Francese - Front de la Gauche, del Fronte Polisario e dei partiti di sinistra di Tunisia, Algeria, Marocco, Libano, Egitto e Cipro.
Siamo ben contenti che intervengano tante e tali qualificate delegazioni, avvertiamo però altresì come obbligo politico ed imperativo etico di ricordare e/o dire a tutti costoro , se non ne fossero informati, che assente ma presente come convitato di pietra ci sarà a questa conferenza, anche se questa avesse, come qualcuno sospetta, una mera funzione d'appoggio elettorale, la QUESTIONE SICILIANA.
Non spetta certo a me giudicare l'incapacità o assoluta indisponibilità della Sinistra italiana in Sicilia, e dunque non solo di Rifondazione, a riconoscere ed affrontare, l'esistenza di una specifica, peculiare Questione Siciliana, tuttavia avverto e riporto la stridente contraddizione che una simile “rimozione” finisce giocoforza per produrre nell'analisi offerta sulla società e sulla sinistra del e nel Mediterraneo.
Ai compagni e alle compagne di Palestina, , Israele, dei Curdi di Turchia, come a quelli greci, tedeschi, francesi, del Sahara occidentale e di Tunisia, Marocco, Egitto, Libano e Cipro, l'Istituto di Cultura Politica per la Questione Siciliana – xQS, di cui sono uno dei fondatori e dirigenti, rivolge, anzitutto, un caloroso saluto e benvenuto nella nostra amata Patria Siciliana e li invita, se vorranno, a interrogare i loro ospiti sul perché di questa “scelta”.
Una “decisione” che li accomuna ingloriosamente, de facto, ai tanti, troppi , che in ogni parte del mondo, spesso anche nei paesi da cui le delegazioni provengono, soffrono della misteriosa “sindrome di NIMBY”, riconoscendo certi diritti a tutti tranne che alle minoranze, religiose, culturali e politiche presenti all'interno delle loro forme stato.
Tutto ciò è ancor più incomprensibile e grave se ci si ferma a riflettere sul fatto che la Sicilia vive una indubitabile, quasi ovvia centralità politica e strategica nell'odierno scenario mediterraneo e mondiale.
E' noto infatti che sia considerata oggi un “campo” d'azione militare, economico e geopolitico in cui anche per l'insipienza della politica italiana si “confrontano” le attuali superpotenze.
Si pensi all'interesse militare degli U.S.A e/o all'installazione del M.U.O.S., o ancora alla penetrazione economica, già da tempo in atto, da parte del colosso autocratico cinese.
E' dunque di tutta evidenza che bene hanno fatto gli organizzatori a porre e proporre , in Sicilia, un tema di confronto come quello “DA SUD A NORD – Unire le lotte dei Popoli per la giustizia sociale la democrazia, la pace “. Eppure ci sentiamo di fare loro un “appunto”, né piccolo né secondario.
Perché dimenticare di affrontare, in termini sia pure critici e dialettici, l'esistere, persistere ed insistere, in Sicilia, piaccia o no, di una Questione siciliana, che è parimenti, inestricabilmente Questione Nazionale e Questione Sociale?
Gli organizzatori glisseranno, tout court, su questo dato?
Un elemento che, piaccia o no, è comunque per questioni storico-politiche un dato ineliminabile nella valutazione della vicenda e del divenire non tanto dell'idealità indipendentista e/o sicilianista ma dell'esistenza stessa di tutto il Popolo Siciliano, nell'intero corso riconosciuto della sua parabola storica,ed in tutte le sue componenti e classi sociali, come nel 1860 riconosceva Marx.
Posto ciò gli organizzatori e giocoforza con essi i relatori dovrebbero, conoscendone l'onestà intellettuale, riuscire a recuperare questa dimensione affrontandola per come vorranno e potranno. 
Ai compagni del Fronte Polisario non meno che a quelli dell'O.L.P. o ancora del PC Israeliano o di Izquierda Unida senza dimenticare tutti gli altri , Noi rivolgiamo l'invito a spronare i loro “compagni” dei partiti della gauche italiana in Sicilia su questi temi.
Chiedete loro : Come mai la riflessione sul rapporto, l'interrelazione tra SUD A NORD , l'appello alla sinergia delle e nelle lotte dei Popoli per la giustizia sociale la democrazia, la pace non prevede non dico un ruolo da attori peri Siciliani come Popolo e la Sicilia come loro Patria ma neppure la possibilità che questa possa esprime , al pari di altri popoli, compresi quelli rappresentati da Voi delegati, una loro proiezione e volontà autonoma e sganciata da valutazioni legate alla forma stato Italia?
E' questo l'interrogativo , che oggi xQS – Istituto di Cultura Politica per la Questione Siciliana, a nome della Manca siciliana, democratica e autogestionaria e pacifica rivolge a Voi esponenti della Sinistra Mediterranea e che ovviamente indirizza anche agli organizzatori ed ai relatori attendendo ed attendendosi che la risposta sia degna, non delle nostre argomentazioni, ma semmai dei temi che, comunque la si pensi, queste sollevano in relazione al passato, al presente ed al futuro della Sicilia, Terra al centro del Mediterraneo e più che mai centrale per la pace ed la democrazia del nostro comune ambito mediterraneo.
Vi salutiamo dunque con l'antico motto dei Siciliani, che sin dal lontano 1282, quando insorsero da Popolo durante la Rivoluzione Nazionale dei Vespri è il loro grido di lotta e speranza: ANTUDU!



Fabio Cannizzaro

Vice Presidente e Direttore di xQS –
Istituto di Cultura Politica per la Questione Siciliana

domenica 23 settembre 2012

XQS, NON SOSTERRA’, NESSUN CANDIDATO PRESIDENTE E NESSUNA LISTA, ALLE PROSSIME ELEZIONI REGIONALI DEL 28 OTTOBRE


Riceviamo e volentieri pubblichiamo


L’Istituto di Cultura Politica per la Questione Siciliana –xQS  annuncia il proprio disimpegno nella prossima competizione elettorale per il rinnovo del Parlamento Siciliano e per l’elezione del Presidente della Regione.
xQS valuta non sussistano più oggi le condizioni politiche perché l’Istituto sostenga chicchessia durante questa tornata elettorale.
Deriva da ciò che nessun dirigente o iscritto di xQS sarà candidato in alcuna lista o raggruppamento.
L’Istituto di Cultura Politica per la Questione Siciliana, anche in questa occasione, ribadisce il suo impegno politico-culturale in difesa del Popolo e della Nazione Siciliana e per una equa e socialmente giusta soluzione della Questione Siciliana


Castellammare del Golfo, 22 settembre  2012

Il  presidente di xQS
Leonardo D’Angelo


Il vice presidente di xQS
Fabio Cannizzaro 

lunedì 20 agosto 2012

IL RITORNO DEL "PONTISMO"


Martedì scorso si poteva leggere sull’Edizione di Messina de “Il Giornale di Sicilia” un articolo –intervista ad un docente universitario a Venezia ed “esperto internazionale di ponti”.
 L’articolo meritava la lettura, in quanto a nostro avviso, segna l’evidente rilancio della “strategia” pontista.
Il Docente parla nell’articolo del Ponte sullo Stretto come una opera simbolo per tutto il Paese ( intende l’Italia N.d.R), ma poi va oltre e prova, lecitamente dal suo punto di vista, a sdoganare il Ponte dicendo che la stessa ipotesi è a suo dire “lungimirante”.
Ma è , in termini politici, l’ultima parte dell’articolo particolarmente “interessante”. Apprendiamo che lo stesso professore in raccordo con il Rettore  dell’Università degli Studi di Messina propone un “direttorio” per approntare uno studio giuridico-istituzionale dell’intera area metropolitana dello Stretto. Un ennesimo studio si staglia, dunque, all’orizzonte?
Ancora una volta gli Indipendentisti del Frunti Nazziunali Sicilianu  avevano visto giusto quando invitavano, i Messinesi e i Siciliani tutti ad non abbassare la guardia, dato che i “pontieri” restavano in agguato con la loro “faraonica” opera-iattura.
E non è neppure casuale che al Ponte sullo Stretto si abbini l’idea artificiosa della Area Metropolitana dello Stretto, declinazione di quella Regionicchia siculo-calabra che dovrebbe disarticolare geograficamente, politicamente e socialmente la Sicilia, sottraendo Messina alla sua storia, economia e vocazione.
E neppure ci convince certa “geopolitica” pontista evocata di corredo,che ha il suo “culmine” nell’interesse cinese per il progetto.
L’articolo su “Il Giornale di Sicilia” ha il merito dunque di chiarire, in modo immediato e sintetico, quali sono le linee perseguite oggi dai pontieri.
Altro che rinuncia al Ponte! Sbagliavano dunque tutti coloro che invitavano ad abbandonare il campo, come se la “mobilitazione” contro il Ponte fosse una battaglia vinta.
E a Noi cittadini Siciliani, di Messina e no,  tocca , dunque, ancora ed ancora,  vigilare per evitare la IATTURA PONTE!

ANTUDU!

TRINAKRIUS

mercoledì 25 luglio 2012

APPELLO AI 24 ATLETI SICILIANI CHE PARTECIPERANNO ALLE OLIMPIADI DI LONDRA




24 atleti siciliani parteciperanno ai giochi olimpici che cominceranno il prossimo 27 luglio a Londra.
Faranno parte della compagine italiana di 273 atleti e gareggeranno per i colori della Forma-Stato Italia.
I nostri 24 compatrioti sono: Giorgio De Luca, Anita Pistone, Simona La Mantia, Vincenzina Calì, Rosario La Mastra , Emanuele Di Gregorio, Domenico Rao, Anita Pistone, Vincenzina Calì, Gian Nicola Casale, Fabiana Sgroi, Carmela Incerti, Silvia Bosurgi , Maddalena Musumeci, Cinzia Ragusa, Chiara Brancati, Genny Pagliaro, Antonio Scaduto, Valerio Vermiglio, Mauro Maugeri , Claudio Licciardello, Luca Marin,Alessandro Cavallaro , Giuseppe Gibilisco.
A tutti costoro l'augurio di Noi Indipendentisti Progressisti del think-tank  di Focus Trinakria – ‘ppi la Kultura Siciliana ‘nto Munnu, da Siciliani, di ottenere soddisfazioni sportive e la richiesta di solennizzare le loro performance sventolando orgogliosamente la loro, la nostra bandiera materna, quel vessillo giallo-rosso con la Trinacria che è simbolo millenario del nostro essere un Popolo ed una Nazione al centro del Mediterraneo e del Mondo.
Facciamo sì che la nostra identità, la nostra bandiera garrisca anche per e nello Sport olimpico!


Palermo, 24/07/2012




FOCUS TRINAKRIA
ppi la Kultura Siciliana ‘nto Munnu

giovedì 19 luglio 2012

LETTERA APERTA AGLI INDIPENDENTISTI E AI SICILIANI DI TENACE CONCETTO



Amiche, Amici,
Si vanno moltiplicando in questi giorni gli appelli all’unità d’azione delle forze sicilianiste, seppure latamente intese. Questo modo di offrirsi al confronto politico con proposte dal marcato tono elettoralistico non ci stupiscono né meravigliano.
Sono per lo più iniziative rivolte, a grandi linee, un po’ a tutti: Siciliani, sicilianisti e pure agli indipendentisti.
La gran parte di questi “appelli” affondano le loro “radici” in dei quadri di riferimento che sono chiaramente, spesso innegabilmente autonomisti.
Il senso di molti di questi ragionamenti possono, anzi essere considerati, senza difficoltà, una perorazione per un “ritorno alle origini”non tanto del movimento sicilianista quanto dei tanti, diversi, gli uni contro gli altri armati movimenti autonomisti.
E tuttavia Noi leggiamo in queste iniziative degli elementi di utile chiarezza, dato che dovrebbero, logicamente, politicamente allontanare da essi i soggetti che si dicono e che sono indipendentisti. O almeno così dovrebbe essere.
E invece malgrado ciò taluni settori “indipendentisti” sebbene senza più nessuna possibilità di fraintendimento, condividono e sposano, inverosimilmente, analisi ed aspirazioni autonomiste, che avranno come effetto verosimile la perpetuazione del’attuale sistema di relazioni politiche di potere.
Questi “indipendentisti”, spesso verbosamente agguerriti, specie sui social network e/o in rete, con le loro scelte fanno correre alla Sicilia, ai Siciliani all’area politico-culturale indipendentista, il concreto rischio di essere percepiti, tutti indistintamente, come “truppe cammellate” per gruppi, movimenti autonomisti  che così potranno uscire dall'impasse, in cui essi stessi si sono cacciati a seguito dal loro scarso impegno a favore di quella Sicilia e di quei Siciliani che dicevano di volere tutelare e difendere e che non hanno, in concreto, né tutelato né appoggiato quanto avevano promesso, sebbene, taluni di loro, addirittura, fossero al Governo e in posizione tutt'altro che defilata tanto a Roma quanto a Palermo.
Stando così le cose il “quadro” non è dei più incoraggianti e sarebbe ben strano che Noi, come la stragrande maggioranza degli Indipendentisti, sposassimo o anche solo accettassimo silenziosamente una siffatta linea, che dal nostro angolo visuale, se accolta, sarebbe davvero “autocastrante” in termini politici.
La nostra “pietra di paragone” è dunque la questione della coerenza politica tra detto e fatto che fa emergere le tante contraddittorietà politiche che sovrastano, a nostro avviso, il senso di simili, sempre uguali riflessioni, al punto che immancabilmente si individua nella vittoria di queste “linee” quasi automaticamente, guarda un po’, la vittoria dell'intero Popolo Siciliano.
Noi come espressione pacifica, democratica della tradizione più militante dell'Indipendentismo siciliano rifiutiamo, ovviamente, questa “pseudo-logiche” e crediamo che avrebbe poco “senso politico” legare il futuro dell'area indipendentista a simili prospettive.
Qui si tratta di questioni politiche che vanno, oggettivamente, concretamente, oltre i purismi presunti o le diffidenze e che abbracciano dati sostanziali irrinunciabili.
Segnaliamo, a viso aperto, dunque, come “insanabili, stridenti contraddizioni” le scelte operate da taluni “indipendentisti” che sostengono siffatte linee e che ne avranno di strada da fare per conciliare gli ideali dichiarati con le prassi perseguite.
Tuttavia, come è nostro costume, non ci limitiamo a contestare ma, semmai, offriamo agli Indipendentisti come anche agli autonomisti, che non si rassegnano all'avvilente presente, e a tutti i Siciliani di tenace concetto UN PROGETTO ALTRO, DIVERSO, ALTERNATIVO, TRAVERSALE E PARTECIPATO.
Progetto che passa esemplarmente attraverso un ATTO POLITICO E parimenti SIMBOLICO di grande importanza. Ci riferiamo alla RICHIESTA FATTA A Pippo SCIANO', leader carismatico dell'Indipendentismo Siciliano, DI CANDIDARSI ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE E DI GUIDARE UN RASSEMBLEMENT INDIPENDENTISTA E SICILIANO.
E’ del resto nostra maturata convinzione che in questo momento storico-politico, esistano DUE DIVERSE, non sovrapponibili “LINEE”: una AUTONOMISTA ( pur declinata secondo varie, mutevoli “osservanze”) e quindi, sic et simpliciter, oggi, ben calata nel quadro delle relazioni politiche date ed un'altra INDIPENDENTISTA o PATRIOTTICA, che dir si voglia, orientata schiettamente a determinare le condizioni possibili di una VERA ALTERNATIVA.
Un’ALTERNATIVA SICILIANA popolare, democratica, vocata all'autodeterminazione e fieramente avversaria degli immarcescibili equilibri dati.
Lanciamo, dunque, una CHIAMATA A RACCOLTA di TUTTE LE FORZE INDIPENDENTISTE SICILIANE perché sotto la guida di Pippo SCIANO' diano battaglia democratica per la Patria e il Popolo Siciliano, incalzando tutti, autonomisti compresi, e lottando per una SICILIA ANTIMAFIOSA, AUTODETERMINATA, RICCA, FLORIDA, PACIFICA ED APERTA LA MONDO IN VIRTÙ DELLE SUE TRADIZIONI E DELLA SUA MEMORIA COLLETTIVA.

ANTUDU!


Messina, 19 luglio 2012






TRINAKRIUS

sabato 7 luglio 2012

¿NO CAMBIARÁN?




Un breve rispettosa quanto critica chiosa ai lavori del IV° congresso Siciliano di Rifondazione Comunista da parte del nostro blog, espressione del “travagghismu” indipendentista siciliano.


Inizia oggi e si concluderà domani 8 luglio a Palermo  il IV° Congresso Siciliano del Partito della Rifondazione Comunista.
Il tema dell’assise dei Comunisti della Rifondazione in Sicilia riguarda il   costruire il polo della alternativa e della sinistra, anche in prospettiva delle imminenti elezioni per il rinnovo del Parlamento Siciliano.
Questo blog, notoriamente indipendente, indipendentista e travagghista,vicino alle posizioni di sodalizi politico- culturali come Focus Trinakria e xQS,  augura ai delegati e militanti di Rifondazione buon lavoro e vuole offrire loro alcuni, sintetici  quanto critici spunti di riflessione.
Troviamo molto interessante il tema del dibattito, tuttavia ci sentiamo di chiedere alla dirigenza di Rifondazione Siciliana come mai tutto questo ritardo nell’analisi sulla QUESTIONE SICILIANA e sul suo riconoscimento?
Ovvero, perché siete ancora tra i più zelanti assertori di una “osservanza” centralista antisiciliana? Canone che può essere ed anzi è, una delle con-cause che hanno portato in Sicilia all’assottigliarsi della presenza e della pregnanza politica dei comunisti e della sinistra in genere.
Sarebbe dunque, utile anche se crediamo non sia uno dei temi in cima alla vostra Agenda discutere di sinistra, di cambiamento, di lotta politica e di alternativa mutando “copernicanamente” la prospettiva e volgendola, finalmente, definitivamente, a favore del Popolo Siciliano e delle sua specifiche esigenze, che di per sé non è e non vuole significare né chiusura al Mondo né egoismo.
Chissà se Rifondazione Comunista Siciliana vorrà e saprà trovare la propria “VIA GIALLO-ROSSA” al socialismo.
 Una via antimafiosa, popolare e per questo finalmente siciliana.
 Siamo sicuri che in Rifondazione come anche negli altri partiti della sinistra siciliana sono presenti ed operano “compagni” e “compagne” che condividono questa analisi e che però hanno paura di esporsi temendo dileggio ed ostracismi.
A costoro diciamo che non è tempo di pavidezze e come blog “travagghista” ed indipendentista, senza alcun tatticismo,  diciamo loro, nel rispetto delle loro appartenenze e scelte, che una “manca” siciliana e dei Siciliani non solo è possibile ma sarebbe anzi utile e necessaria, oggi più che mai per risolvere la QUESTIONE SICILIANA che è parimenti QUESTIONE NAZIONALE IRRISOLTA e QUESTIONE SOCIALE INCANCRENITA.


IL BLOG
laquestionesiciliana


giovedì 5 luglio 2012

UNO, NESSUNO E CENTOMILA TURIDDI!





UNA RIFLESSIONE, INDIPENDENTE E INDIPENDENTISTA,  DI TRINAKRIUS A 62 ANNI DAL RITROVAMENTO A CASTELVETRANO 
DEL CADAVERE DEL BANDITO GIULIANO



Il 5 luglio di 62 anni fa veniva trovato ucciso in quel lì di Castelvetrano Salvatore Giuliano.
A tanti anni di distanza ampie e fitte restano le zone d’ombra sulla vita e sulla morte del noto bandito e ciò malgrado tanto si sia detto e scritto su di lui.
Qualcuno anche tra i sicilianisti ne ha idealizzato la figura finendo così per perderne il reale, concreto “tratto” storico.
Noi du Frunti Nazziunali Sicilianu – “Sicilia Indipinnenti”, da anni, scriviamo, diciamo e sosteniamo che la figura di Salvatore Giuliano da Montelepre fu la sintesi dei tempi controversi in cui l’uomo visse e tuttavia sarebbe un errore storico e politico, considerarla tout court come la figura di indipendentista.
E’ vero ed è innegabile che Giuliano visse una breve quanto intensa “stagione” indipendentista ma è altrettanto vero che la parte più controversa della sua parabola di bandito ed uomo la visse oramai lontano, conclamatamente lontano dall’indipendentismo e saldamente calato, vuoi scientemente vuoi come pedina, in quella “strategia stragista” parte integrale dei giochi di potere del dopo guerra italiano e centralista.
Detto ciò è evidente che Noi di F.N.S. non plaudiamo né accettiamo a nessuna delle ricostruzioni “accomodate” che vorrebbero fare di “Turiddu” una sorta di “Robin Hood” siciliano.
Per essere chiari il nostro giudizio etico-politico è negativo dato che Giuliano, il bandito Giuliano con il concorso della “sua” banda si macchiò di una strage come quella di Portella della Ginestra, il primo maggio 1947, dove fu versato il sangue innocente di tanti siciliani, di tanti nostri compatrioti, in maggioranza contadini.
Da qualche tempo si discetta su chi furono i “mandanti” di questa strage e si è diffusa la teoria, che Giuliano sarebbe stato “strumento” nelle mani di fascisti e servizi americani.
Nel merito non abbiamo notizie e neppure nutriamo pregiudizi ma continuiamo a credere, fino a prova contraria, che fu materialmente Giuliano a sparare a Portella e che le responsabilità piuttosto che nel quadro geopolitico del tempo vadano e debbano essere ricercate nei mefitici antri della politica centralista e “antropofaga” di quel dopoguerra.
Comprendiamo bene che teorie “complottiste” che chiamano in causa Decima Mas e CIA hanno, comunque, il duplice, convergente vantaggio d’un lato di alleggerire, almeno in parte, la posizione “criminale” di “Turiddu” e dall’altro di  ricondurre la lettura storica del periodo in un quadro più complesso e tuttavia attendiamo se ve ne saranno oggettivi, circostanziati riscontri.
E’ anche evidente  che la teoria  “cospirativa” è oggettivamente, giornalisticamente più avvincente e si fonda su alcune “incoerenze” che si palesano nell’intero divenire dei “fatti”.
Si pensi alle circolate differenti versioni sulla morte del bandito o ancora all’ipotesi girata, che ha portato nel 2011 all’esumazione del cadavere seppellito, che lo stesso Giuliano sarebbe fuggito negli U.S.A.
Molti, dunque, attendono il fatidico 2016 quando dovrebbe venir meno il Segreto di Stato. Vedremo. E’ tuttavia nostra opinione che le “carte” attese potranno al massimo chiarire meglio alcuni punti ma, a nostro avviso,  non aggiungeranno nulla di nuovo né ribalteranno le verità acclarate.
Infine permetteteci , da indipendenti ed indipendentisti, una piccola chiosa sulla “leggerezza” con cui spesso si parla del Giuliano “indipendentista. A mo´ esemplificativo pensate che una nota enciclopedia on line ancora riporta su di lui che […] è stato un brigante siciliano, che sfruttò la copertura di capo dell'EVIS, un gruppo di separatisti attivo principalmente a partire dalla fine della seconda guerra mondiale per le sue azioni criminose[…].
E’ a tutti noto che Egli non fu mai il capo dell’EVIS, eppure quando si parla di Giuliano il pregiudizio, le verosimiglianze, le “romanzature” si aggiungono e prevalgono sulla verità storica. Noi pensiamo che sia tempo di dare voce e spazio alla VERITA’ STORICA sull’uomo, sugli avvenimenti che provocò e in cui fu coinvolto e così anche su quel convulso periodo, senza remore e senza forzature di sorta.


TRINAKRIUS

giovedì 31 maggio 2012

IN THE RECURRENCE OF THE 67° ANNIVERSARY OF THE SLAUGHTER OF MURAZZU RUTTU




Translation in English of FNS PRESS RELEASE.


SUNDAY, JUNE 17 TH 2012, AT  5 PM,

IN THE RECURRENCE OF THE 67° ANNIVERSARY OF THE SLAUGHTER HAPPENED TO THE ENTRANCE OF RANDAZZO IN THE 1945, THE  FRUNTI NAZZIUNALI SICILIANU – SICILIA INDIPINNENTI /  SICILIAN NATIONAL FRONT –INDEPENDENT SICILY WILL COMMEMORATE ALL THE CORPSES OF THE VOLUNTARY  ARMY FOR THE  INDEPENDENCE OF SICILY ( E.V.I.S.) AND IT WILL BRING TO THE CENTER OF THE POLITICAL AGENDA HER "SICILIAN QUESTION" WHAT SHE IS "QUESTION OF A STATELESS NATION"

According to a tradition ever interrupted, Sunday June 17 th 2012, at 5 pm, near the "CIPPU" devoted to the corpses of the E.V.I.S.,  the independentists of F.N.S. will commemorate the corpses of the E.V.I.S. and the tragic historical period of the years that have gone since 1943 to 1946 
Particularly the figures and the role of Anthony CANEPA will be remembered, professor of the University of Catania, that with the pseudonym of "Mario TURRI" it was the first Commander of the EVIS (Voluntary Army for the Independence of Sicily); Carmelo ROSANO, university student and graduating in economy and commerce, Vice-Commander of the EVIS and  Giuseppe Lo Giudice , young volunteer and student in the college.
Will also be remembered the soldiers of the E.V.I.S .Francesco ILARDI and Raffaele DILIBERTO , dead  different places and in different circumstances  but in the same historical and political context, during the popular struggle for the independence and for  the redemption of Sicily.
Other protagonists of the independentist struggle will be remembered , known and not, that survived to the guerrilleros stories  of that period and that they kept on fighting with pacific methods for the Sicilian Cause, also at the cost of enormous personal and economic sacrifices (Andrea Finocchiaro Aprile, Concetto Gallo, Attilio Castrogiovanni and so many others that it is impossible to remember here).
 The commemoration of this year has a particular meaning, meanwhile for the attempts and the actual conspiracies  to infringe and to cancel the Historical Memory, the Identity, also from the points of view institutional, juridical and geographical of Sicily. As well as to Murder same Sicily and his "role" of strong subject in Europe in the Mediterranean and in the World.
A respectable role, despite substantially Sicily both today colony of fact (inside to the Italian State) enslaved to the Exclusive Affairs of the North of Italy.  
A role that however Sicily could lose hit if they had to succeed the Ignoble attempts to dismember the Sicilian territory in two or three small, unnatural and artificial Regions.
Danger, this, real and incumbent.
You thinks, in fact, for instance to the "great manoeuvres" in progress to found the small, unnatural and artificial Region "Calabrian-Sicilian" REGION  OF THE NARROW one that the dismemberment of the City and the Province in Messina from Sicily to do an only of it "Region Monster" (over that a City Monster) through the forced union to the City and the Province of Reggio Calabria. In short: the noble, ancient and glorious Messina owes "to disappear" as it owes "to disappear" the whole Sicily.
To Randazzo, from the Cippu of Murazzu Ruttu, the True Sicilians, particularly the true inhabitants of Messina will confirm theirs No to so much fool…
The same scorn the True Sicilians will show for the Project Of the Bridge on the Narrow one (what it reenters among the other in the logic to legitimate the Regionicchia of the Narrow one). And the geographical change also in Sicily that would become Peninsula and bottom sole of the Boot from Island, harpooned by the Bridge-funnel. Without some referenda on the wish of the People more directly parties. And that is of the Sicilian People and of the Calabrian People.
We don't speak, then, of the Special Statute of Autonomy, emanated the 15 May of 1946, ever applied in these 66 years, despite It had sprung from a "PACTUM" contract among the representatives of the Sicilian People in weapons and the Italian Government of the epoch.
 We have so a "PACTUM" violated, a Special autonomy frustrated to a Statute together stamped on to the Constitutional Rights of the Sicilian People. A true, outrageous, Taken around for CANEPA and for the other Martyrs that had sacrificed as already not her them same existence for the Regional Autonomy rather for the Independence and the Freedom of Sicily.
And obviously a Taking around also and above all for that Sicilians in good faith, that you/they had ended with to accept the Compromise of the autonomy to put an end to the shedding of blood. We had, nevertheless, sets her/it "condition" to which cannot abdicate that the Sicilian Statute had that federalist formulation that could safeguard in the time of it the role of "Almost-is". Certainly that to accept the compromise was an unforgivable error, considered the ancient contentious that it already existed among the Italian State and the Sicilian People since 1860. The continuous Violations of the Human Rights it is considered consumed in Sicily by the various Italian governments, always from 1860 in then. 
In short: to Randazzo the F.N.S. will confirm that that Statute cannot be violated that, - as it had to write Attilio CASTROGIOVANNI, - It had been written, - article for article, - with the blood of the Sicilian People. 
And that It  is not allowed to some (even to how many SICILIANISTs are qualified) to smuggle its Specialty, neither to grant Amnesty for the violations of the PACTUM and for the Manipulations  of the Sicilian Statute. 
All to Murazzu Ruttu, therefore, the 17 June of 2012. To honor the Martyrs of the EVIS and to respect its wish. 
As ? Opening, meanwhile, a new page of the Sicilian History of the Third Millennium and vindicating the right to the future and the right for the Sicilian People, for the Sicilian Nation, return to embrace the other People of the World!

ANTUDU!


President of FNS
Corrado MIRTO


Secretary of FNS
Giuseppe SCIANO’

mercoledì 16 maggio 2012

A PROPOSITO DI SICILIA, EUROPA....




Chiosa di commento di Fabio Cannizzaro, Presidente di Focus Trinakria, ad un articolo di Gabriele Bonafede dal titolo “CARA ANGELA MERKEL, GO HOME! “ pubblicato dal giornale on line “LinkSicilia”.

http://www.linksicilia.it/2012/05/cara-angela-merkel-go-home/


Sebbene bloccato da una fastidiosa indisposizione ho letto, con attenzione, l’articolo e credo che abbia ragione, in questo suo intervento, Bonafede quando scrive: “ […] il rigore, troppo perseguito sinora da Monti, va accoppiato con la politica di crescita, anche e non solo nel campo della politica monetaria. […]”.  E tuttavia mi sono chiesto, e chiedo a tutti Voi, davvero nella valutazione complessiva della crisi, delle sue cause, delle sue ricadute, Noi Cittadini Siciliani, i nostri Rappresentanti, le nostre Istituzioni parlamentari e politiche (Assemblea Regionale, le nostre delegazioni parlamentari a Roma come a Bruxelles, il Governo Siciliano) siamo condannati a un ruolo di meri spettatori? Io credo di No, o meglio, credo che restare alla finestra non sia l’unica opzione praticabile. Cercherò di spiegarmi meglio.
Proprio ieri abbiamo riflettuto, almeno chi come me si riconosce nelle posizioni, pacifiche e democratiche, degli indipendentisti del F.N.S., su cosa l’Autonomia ha rappresentato o meglio non ha rappresentato negli ultimi 66 anni di storia siciliana e su cosa lo Statuto (quello del 1946, nella sua pienezza) può e deve, finalmente, rappresentare, come strumento, per tutti i Siciliani.
Ed ecco che si pone, da subito, grazie anche l’intervento di Bonafede l’occasione per concretamente attualizzare le potenzialità sociali, politiche ed economiche di quella “quasi - indipendenza” di cui si lamentava, a suo tempo, Einaudi.
Chi segue l’F.N.S. ben sa quali posizioni economiche il Fronte Nazionale Siciliano proponga, tra queste una ritengo, nella contingenza dell’oggi, assume un’inderogabile centralità. Mi riferisco alla proposta di istituire l’INTERO TERRITORIO SICILIANO in ZONA FRANCA. Possibilità immediata, d’esclusiva competenza politico-legislativa siciliana, opzione, appunto, garantita dallo Statuto Speciale d’Autonomia.
So già che la proposta scatenerà come, in passato ha scatenato, tutta una ridda di “callose” proteste e pur tuttavia se si supera il riverbero ideologico di certe “lenti colorate” si noterà che una ZONA FRANCA CONTROLLATA, PROGRAMMATA, ECO E SOCIO SOSTENIBILE come quella che propone, in Sicilia, FNS è oggi, stante anche la presenza soffocante della mafia, l’unica reale, collettiva possibilità di sviluppo virtuoso.
 Il senso del ragionamento di FNS è semplice: In Sicilia il modello dell’intervento Statale e di quello Regionale è, alla prova dei fatti, miseramente fallito anche a causa di una classe politico- burocratica non sempre, pur senza generalizzare, all’altezza della sfida etica.
 Detto ciò, e coscienti dell’incombere, a tutt’oggi, ahinoi, castrante della mafia, occorre sviluppare un tessuto economico e produttivo sano, svincolato dagli errori  del passato, che, parimenti,  permetta la necrotizzazione della cancrena mafiosa, che molto affonda il suo humus nel perpetuarsi, anche, del bisogno economico e lavorativo.
 L’unico modo è quello di attrarre imprenditori che vogliono investire in Sicilia. Ora per fare ciò senza scatenare mala politica e mafia, non occorre sviluppare un’iniziativa meramente localizzata in una parte del nostro territorio, ma semmai offrire ad imprenditori volenterosi  la possibilità di guadagnare in  Sicilia, nel centro del Mediterraneo.
 Ciò si badi bene, per FNS, non significa ripercorre la strada delle vecchie, neocoloniali FREE ZONE ma semmai garantire agli imprenditori interessati  e non al mero capitale finanziario (ciò attraverso un’oculata selezione) un’occasione lecita di guadagno, legata più che altro agli sgravi fiscali per la produzione  e, comunque,  con l’obbligo vincolante del reinvestimento di una  parte considerevole degli utili in loco.
Tutto ciò, è bene chiarirlo, SENZA LEDERE O MINIMAMENTE INTACCARE I DIRITTI SALARIALI O SINDACALI DEI SICILIANI E DEI LAVORATORI in genere né tantomeno permettendo di aggredire il già martoriato, patrimonio naturale dell’Isola.
Detto ciò può apparire strano che una siffatta proposta venga dal Frunti Nazziunali Sicilianu, da taluni stigmatizzato, spesso, come un movimento progressista e socialista, eppure il ragionamento sviluppato da FNS ha una sua coerenza logica. Essi affermano che oggi, in Sicilia, se si ha acuore il benessere della Sicilia e dei Siciliani,  occorre essere liberali in economia e progressisti in campo sociale. Scegliete voi quale etichetta affibbiare, in conseguenza di ciò, ad FNS, sappiate che loro sono, Noi siamo e ci sentiamo semplicemente degli indipendentisti, pacifici e democratici; dei patrioti siciliani.
Posto ciò i Siciliani possono essere protagonisti del loro destino, della loro economia e del loro futuro, ma per ottenere questo occorre superare il concreto, visibile empasse che c’è oggi, tra la “politica politicata” e il Bene Comune della totalità dei Siciliani.
Occorre, in altre parole, una RIVOLUZIONE POLITICA E CULTURALE, PACIFICA, DEMOCRATICA QUANTO SCHIETTAMENTE SICILIANA.
 In democrazia questo passaggio è dato solo dal cambio dei Siciliani eletti.
Non esistono, non possono esistere altre vie o scorciatoie, pena affidarsi a demagoghi o peggio a plumbei “uomini del destino”.
Adesso, in ore in cui tutti, non a torto, discutono e discettano, del futuro della UE e della moneta europea, credo che occorra non perdere la testa, cercare soluzioni le più possibili realiste e condivise, compenetrando, finalmente in modo concreto, i bisogni dei Popoli, di un Popolo, in particolare, come quello Greco con le esigenze dell’intera Europa e delle sue Genti prima che delle banche, e delle grandeur dei vecchi Stati-Nazione.
Solo così potremo evitare di assistere al dirompere, concretamente già in atto, cito nuovamente Bonafede di: […] egoismi, particolarismi, xenofobia, risentimenti reciproci  […]”.
Oggi Angela Merkel rappresenta, politicamente e metaforicamente, un modello di equilibri e relazioni politiche, sin qui vincenti, non solo in Germania ma nell’intera U.E., che devono e possono essere superate.
Tutte le “famiglie politiche” europee (socialisti, popolari, verdi, liberali ecc) devono prendere atto degli errori perpetuati e avviare, da subito, una EXIT STRATEGY.
 In questo contesto i Cittadini Europei possono essere la chiave di volta della crisi, imponendo ai “rappresentanti” la svolta attraverso la “sfida” del voto, presente o futuro, sia esso greco, francese, italiano, siciliano piuttosto che maltese, finlandese, basco o tedesco.
Quanto al destino politico della signora Merkel è qualcosa di accessorio, che non muta in sé i termini della questione.
 Qui, oggi, interessano mutamenti strutturali di strategia e di  prassi e non una accessoria personalizzazione di processi economici che trascendono e travalicano i destini di un essere umano singolo.
Sperando di avere aggiunto qualche ulteriore elemento di riflessione, vi giungano i miei Cordiali Saluti.

Fabio Cannizzaro
Presidente di Focus Trinakria
E-mail: focustrinakria@yahoo.it