giovedì 30 aprile 2009

1 MAJU ...





...FISTA DI LI TRAVAGGHITURI
DI LA NAZZIUNI SICILIANA
E DI TUTTU LU MUNNU


Domani è la Festa dei Lavoratori, una ricorrenza importante per chi come noi sostiene le ragioni politiche della Nazione Siciliana.
Perché sia chiaro che non esiste né mai potrà esistere una Sicilia Autodeterminata, che prescinda dalla centralità sociale e politica dei Lavoratori, anzi, di li Travagghiaturi, componente storica essenziale e feconda del Popolo Siciliano.
Né tanto meno dobbiamo mai dimenticare come Indipendentisti Progressisti che esiste, infatti, un nesso inscindibile ed imprescindibile nella nostra Patria Siciliana tra QUESTIONE NAZIONALE e QUESTIONE SOCIALE.
Per questo motivo il sodalizio di Focus Trinakria, think tank del Sicilianismo e dell’Indipendentismo progressivo siciliano, solidale rivolge un sentito, appassionato augurio fraterno alle Lavoratrici e ai Lavoratori, alle disoccupate, ai disoccupati e alle inoccupate e agli inoccupati della nostra Trinacria, auspicando che il 2009 segni attraverso la presa di coscienza politica e sindacale identitaria l’inizio di un lungo, ininterrotto periodo di prosperità pacifica per tutto il nostro Popolo.

Palermo , 30 Aprile 2009



Focus Trinakria



W LI TRAVAGGHIATURI !
W ‘A SICILIA !
ANTUDU!

domenica 26 aprile 2009

L'FNS PER MEZZO DEL SUO SEGRETARIO SCIANO' RICORDA...





Riceviamo e convintissimamente postiamo



...RAIMONDO CUSIMANO, IL FILOSOFO CHE PREDICAVA L'INDIPENDENTISMO
IN LINGUA SICILIANA





Raimondo Cusimano è morto il 23 aprile del 1988 a circa 56 anni, nel pieno della sua maturità politica , culturale e professionale.Si era iscritto al Fronte Nazionale Siciliano – “ Sicilia Indipendente fin dai primissimi giorni della sua fondazione. Allora era uno dei sarti più famosi di Palermo, e fra i suoi clienti annoverava esponenti dell'aristocrazia palermitana, intellettuali, professionisti e gente comune.Aveva, fra le tante, una caratteristica del tutto particolare.: dialogava con i suoi clienti su tutti gli argomenti di attualità, dai grandi eventi internazionali , ai fatti di cronaca minori.Dava la sua opinione e ascoltava con interesse le opinioni altrui. Non mancava di dilungarsi su questa o su quella teoria filosofica; non trascurava di addentrarsi in analisi politiche ed economiche. Non dimenticava mai al momento opportuno di affrontare la QUESTIONE SICILIANA e di tentare di convincere il proprio cliente ad aderire all 'F.N.S.-
Sì perchè per lui il "cliente", a prescindere da ogni interesse professionale e commerciale, era soprattutto un FRATELLO SICILIANO , che doveva essere consapevole ed orgoglioso della propria identità nazionale.E doveva anche essere UN CITTADINO CON IL DOVERE MORALE DI OCCUPARSI DI POLITICA, nel senso più alto del significato del termine: ED era il "suo" INTERLOCUTORE, a prescindere dal tempo che il dialogo si portava via e a prescindere dall'abito di volta in volta commissionatogli.Nessun complesso d'inferiorità,nessuna pietà per le idee che fino a quel momento il cliente-interlocutore aveva professato, o per il partito nel quale quest'ultimo militava o aveva incarichi di responsabilità....quasi mai il cliente se ne andava.E comunque gli interlocutori restavano affascinati dalla eloquenza e dalla ricchezza culturale, dallo spirito umanitario, dalla forte ed onesta SICILIANITA' che coglievano dalle parole di quel simpatico "filosofo- rompiscatole" che dimostrava di avere una cultura profonda,paragonabile soltanto a quella dei grandi Filosofi della Magna Grecia.E tutti, -anche gli Addetti ai lavori della materia di volta in volta affrontata,- restavano affascinati dal fatto che RAIMONDO si esprimesse quasi totalmente in LINGUA SICILIANA.

Ed in Siciliano traduceva anche la terminologia scientifica, per la quale, allora come oggi, si usava l'Inglese.Questo particolare linguistico e le grandi qualità umane che possedeva, consentiva a Raimondo di parlare degli stessi argomenti con la gente più semplice e priva di cultura scolastica.Nelle piazze, nelle strade ,nei vicoli,nei mercati,nei posti di lavoro nelle grandi e piccole CITTA' della Sicilia. Sempre con successo.In Siciliano faceva persino i comizi per le campagne elettrali dell'FNS.

In queste occasioni sfoderava una forte grinta ed anche, quando coglieva qualche occasione propizia, una grande VIS COMICA, non priva di AUTOIRONIA.-


****


I giovani indipendentisti dell'FNS lo stimavano e lo volevano bene. Lo consideravano uno di loro.Raimondo accettava volentieri che si instaurasse con lui un clima cameratesco e goliardico anche.Alla condizione però che il tutto fosse inquadrato in un più ampio discorso di attivismo e di attivismo militante.Fra i Giovani militanti dell'FNS , Raimondo privilegiava la collaborazione e lo scambio di idee, il dialogo, con un giovane intellettuale , Fabio Cannizzaro, studioso, serio ed impegnato,anche al di fuori del Partito.Non furono poche le iniziative di carattere culturale , politico o sindacale nelle quali RAIMONDO si avvaleva dell'aiuto e della collaborazione di Fabio. E viceversa.


****


Fra le benemerenze di Raimondo Cusimano va ricordata la costituzione di una grande Cooperativa sartoriale, che diede lavoro a diversi , qualificati,operatori del settore.Per portare a compimento questa iniziativa di grande respiro sociale Raimondo, con il fratello Benedetto, rinunciarono a gran parte del guadagno che la loro sartoria privata aveva fin a quel momento assicurato agli stessi perchè basata su quel rapporto personale cui ho fatto cenno. Ma Raimondo non viveva per il denaro. Si sentiva appagato diaver realizzato, seppure a costo di grandi sacrifici, una iniziativa produttiva a carattere sociale. Nonostante le difficoltà e la sorte avversa.


******


Non aggiungo altro, anche perchè è intenzione di Fabio Cannizzaro di ricordare più ampiamente in un incontro seminariale di FOCUS TRINAKRIA la figura e l'opera di Raimondo CUSIMANO.

" CUSIMANO è stato il nostro piccolo SOCRATE ed è stato anche un tenace e valido attivista dell'FNS. Abbiamo il dovere di raccoglierne e salvare le idee espresse nelle varie circostanze e di tramandarne la memoria alle giovani generazioni."

Ed è questo un dovere al quale tanto FOCUS TRINAKRIA che 'u FRUNTI NAZZIUNALI SICILIANU – “SICILIA INDIPINNENTIadempiranno con lo spirito di servizio e con l'entusiasmo, dei quali Raimondo CUSIMANO ci ha dato prova ed esempio.


Palermu 26 Aprile 2009




Giuseppe Scianò

giovedì 23 aprile 2009

NO AL PONTE! NO ALLA REGIONICCHIA DELLO STRETTO






RICEVIAMO DA 'U CUMITATU MISSINISI DU FRUNTI NAZZIUNALI SICILIANU - "SICILIA INDIPINNENTI" E VOLENTIERI POSTIAMO




Come Cumitatu Missinisi du Frunti Nazziunali Sicilianu – “Sicilia Indipinnenti “( Comitato Messinese del Fronte Nazionale Siciliano – “Sicilia Indipendente”) riflettiamo con attenzione, e non da oggi, sul progetto legato alla redazione del cosiddetto progetto "MESSINA 2020, VERSO IL PIANO STRATEGICO" .
Noi siamo e non ne facciamo alcun mistero estremamente critici con la prassi e la metodologia che ha ispirato ed ispira questa iniziativa.
Crediamo che un siffatto modo di agire andava pensato, pianificato e realizzato solo dopo che fosse stata determinata politicamente, comunitariamente una condivisa linea d’indirizzo per Messina e il Messinese.
Sembra invece che qui si sia proceduto diversamente, cioè la cosiddetta riflessione sul Piano Strategico altro non è che il tentativo sia pure in gran spolvero di forzare il riconoscimento e la istituzionalizzazione di taluni “desiderata” espressi da alcuni settori politico-burocratici che li vogliono appunto “prescrivere” all’intera città di Messina e non solo.
A nostro giudizio nessuno può e deve sottrarre ai Messinesi il diritto di operare le proprie scelte e di farre valere i propri diritti e i propri interessi.
Diciamo ciò senza alcun malanimo ma fermamente convinti di queste ragioni.
Abbiamo riflettuto e riflettiamo e invitiamo a riflettere, infatti, su come sia concretamente impossibile, ad oggi , pensare e delineare leggiamo testualmente dalla stampa “lo scenario per lo sviluppo futuro della città dello Stretto attraverso le specifiche attribuzioni tematiche: l'organizzazione fisica della città e le infrastrutture materiali; le infrastrutture immateriali della ricerca e dell’innovazione; i servizi per lo sviluppo locale dei territori e le reti per la solidarietà e l’impresa sociale.”.
Peraltro non ci pare che nessuno abbia ancora detto l’ultima, definitiva parola sull’ipotesi del Ponte sullo Stretto che a sé vincola e subordina ogni credibile ipotesi di sviluppo per Messina. Come altresì pensiano che sia oggi in grado di prevedere sismi e calamità né quantificarne la potenza.
Purtroppo non sono pochi quelli che danno per scontata la realizzabilità del Ponte-Iattura.
Vanno anche oltre: pensano già ad una iinnaturale ed artificiosa REGIONICCHIA DELLO STRETTO ad usum partitocratrico.
In questo contesto apparirebbero provocatori i tentativi di ammannire a Siciliani e Calabresi, a Reggini e a Messinesi tutta una serie di tecnicismi e di studi precotti sulle “magnifiche sorti progressive” del Moloch ponte e della non meno improbabile Area dello stretto.
In realtà tutto ciò non fa che dimostrare quanto poco certi settori della politica politicata e della burocrazia tengano in conto la volontà dei Messinesi che sono contrari sia al Ponte che alla REGIONICCHIA DELLO STRETTO.
Scelte che m0dificherebbero innaturalmente anche geograficamente disarticolerebbe la Sicilia e la Calabria rendendo un inferno la vita di qua e di là dello Stretto e condannando di fatto Messina alla morte economica e sociale.
Fermo restando che né i siciliani né i calabresi hanno rinunciato al diritto ad esprimere la propria volontà con uno specifico referendum.
I Messinesi vogliono difendere la loro antica, nobile città punta avanzata della Sicilia tra i due mari. Sono stanchi delle solite parolone che anziché promuovere progresso provocano arretramento e disperazione.
Ecco perché Noi du Cumitatu Missinisi du Frunti Nazziunali Sicilianu – “Sicilia Indipinnenti “ siamo scettici e critici con con la proposta di"MESSINA 2020, VERSO IL PIANO STRATEGICO".
Ecco perché invitiamo tutti i Missinisi a VIGILARE affinché il futuro loro e dei loro figli non sia deciso nel chiuso di questo piano strategico né di altri lontani dalla “questione messinese” e dalla “Questione Siciliana”.


Missina, 23/04/2009





CUMITATU MISSINISI FNS


mercoledì 22 aprile 2009

FOCUS TRINAKRIA NON PARTECIPA ALLA MANIFESTAZIONE CONTRO IL G8 DI SIRACUSA

RICEVIAMO E VOLENTIERI POSTIAMO
Focus Trinakria, think tank del Sicilianismo e dell’Indipendentismo progressivo siciliano concorda con le motivazioni di ordine politico espresse dagli Indipendentisti progressisti du Frunti Nazziunali Sicilianu – “Sicilia Indipinnenti“ e nell’occasione chiarisce che anche i suoi iscritti non aderiranno alla manifestazione promossa, a Siracusa, dal COORDINAMENTO REGIONALE SICILIANO “CONTRO G8”.

Hanno ben ragione gli Indipendentisti F.N.S. nel loro dettagliato documento a rilevare che nella piattaforma del Coordinamento Regionale Siciliano “Contro G8” non c’è alcun riferimento o solo accenno al fatto che il G8 che si svolge in Sicilia, in una Nazione senza stato.

Anche Noi di Focus Trinakria, dunque, ci dissociamo dalla prospettiva asiciliana e antisiciliana offerta in quest’occasione a Siracusa, città siciliana e concordiamo con gli amici del F.N.S. nel dire che essere, dunque, schierati con quelli del Coordinamento Regionale Siciliano “Contro G8” non sarebbe in alcun modo comprensibile per chi è e si propone, come appunto Noi, quotidianamente, come Indipendentista.

W LA SICILIA!

W SIRACUSA, CITTA’ SICILIANA!

W TUTTE LE NAZIONI SENZA STATO CHE LOTTANO DEMOCRATICAMENTE PER IL LORO FUTURO!


Palermo, 22 Aprile 2009




FOCUS TRINAKRIA

domenica 19 aprile 2009

Perche’ gli Indipendentisti du Frunti Nazziunali Sicilianu– “Sicilia Indipinnenti” non partecipano alla manifestazione...





...contro il G8 che si svolgera’ nella nobile citta’ siciliana di Siracusa


RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO CON CONVINZIONE


Noi Indipendentisti du Frunti Nazziunali Sicilianu – “Sicilia Indipinnenti “, progressisti, non intendiamo aderire alla manifestazone promossa dal COORDINAMENTO REGIONALE SICILIANO “CONTRO G8” in base ad una valutazione politica d’ordine generale da cui non dobbiamo né vogliamo prescindere.Se , infatti, non riusciamo ad essere d’accordo con la logica degli organizzatori del G8 sinceramente non ci sentiamo neppure di concordare pienamente con la piattaforma del coordinamento”contro G8”.Nel documento del Coordinamento Regionale Siciliano “Contro G8” rileviamo che non c’è alcun riferimento, collegamento o anche solo richiamo al fatto che il G8 che si svolge in Sicilia ha luogo in una nazione senza stato.Ora tacere o “dimenticare” ciò a nostro avviso significa, in buona sostanza, dare una percezione alterata di quella che realmente è la situazione sociale, politica ed economica che si vive in Sicilia.A questo punto ci domandiamo perché gli animatori, i “No global” del Coordinamento Regionale Siciliano “Contro G8”evitino accuratamente nel loro documento –piattaforma di parlare della dimensione nazionale siciliana.E’ ovvio, a nostro avviso, che tutto ciò non è né dettato da ingenuità né è tanto meno casuale .Alla luce di ciò pur avendo Noi alcuni punti di contatto con la loro analisi , come forza indipendentista, non possiamo sottoscrivere il loro punto di vista.Se lo facessimo perderemmo concretamente, la nostra funzione politica.Se infatti Noi indipendentisti militanti du Frunti Nazziunali Sicilianu – “Sicilia Indipinnenti “accettassimo ciò avalleremmo di fatto la stessa negazione e quindi disarticolazione della questione nazionale siciliana .Noi non possiamo accettare che la contestazione al G8 che si svolge nella città siciliana di Siracusa, parte della Nazione Siciliana, sia posta e praticata sulla base di una piattaforma preconfezionata fuori dalla Sicilia che sorvola ed evita di affrontare l’elemento d’analisi fondamentale e ciò i motivi storici, economici e politici che specificano il perché l’Arcipelago Siciliano, sia trattato oggi come una colonia.Non comprendiamo come si possa, infatti, parlare di colonialismo come fanno quelli del Coordinamento Regionale Siciliano senza citare la evidente nostra dimensione nazionale. Temiamo ciò dipenda proprio, o anche, dal fatto che i soggetti, politici e sociali, che animano lo stesso Coordinamento Regionale Siciliano siano, apertamente, ideologicamente schierati contro il Sicilianismo e di fatto contro ogni tipo di Sicilianità, cioè contro ogni forma di Autodeterminazione, politica e sociale, che non sia da loro, dai loro maîtres á penser, eterodiretta.E’ ovvio , evidente che Noi non possiamo accettare un simile, umiliante punto di vista. Non cambieremo il nostro atteggiamento neppure nel caso in cui qualche gruppo sicilianista dovesse aderire a questa piattaforma. Ognuno si prenderà le proprie responsabilità politiche e morali. Per l’F.N.S. questa piattaforma resta fortemente asiciliana e antisiciliana.Anche Noi du F.N.S. come quelli del Coordinamento Regionale Siciliano siamo fortemente contrari all’intempestiva decisione del G8 sull’ambiente di riunirsi in Sicilia. In Sicilia, nel comprensorio siciliano aretuseo dove,però, ricordiamo anche ai “no global”che sono stati proprio Governi Italiani di tutti i tipi , forze politiche, di destra, di sinistra e di centro, con mentalità centralista hanno fatto un feroce, sistematico, visibile scempio di ambiente, di salute ,di legalità democratica. Strumentalizzando i bisogni e le speranze del Popolo Siciliano.E nessuno, ma proprio nessuno, ha in merito nulla da insegnarci dato che Noi du F.N.S., soli, nel silenzio di tutti ,denunciammo pubblicamente già nel 1979 le terrorizzanti nascite di bimbi malformati, ad esempio, nelle aree interessate alle produzioni petrolchimiche, parte martoriata della “nazione senza stato” Sicilia.Del resto mai Noi abbiamo smesso di reclamare il nostro diritto all’autodeterminazione anche in termini ambientali.Né può o deve sfuggire, e neppure dovrebbe sfuggire a quelli del Coordinamento Regionale Siciliano, né ad eventuali collaboratori “locali” che dal riconoscimento della dimensione nazionale siciliana discendono una serie di conseguenze sociali e d’analisi che ad essi sfuggono quasi del tutto o che fanno “affrontare” loro la situazione siciliana in modo falsato in base ai loro soggettivi convincimenti.A tutti costoro raccomandiamo ancora una volta di percepire meglio la nostra irrisolta questione nazionale ed il ruolo di quella invirtuosa economia di dipendenza di cui appunto la zona industriale aretusea è non casuale paradigma.Anzi crediamo che ciò accada di proposito.noi crediamo piuttosto che ciò accada di proposito in una Terra, in una Nazione note e rinomate in ogni angolo del mondo, sin da sempre, e dove continua una sciente, sistematica , voluta distruzione dell’economia siciliana in favore degli interessi del Capitalismo, familistico e non, del Centro-Nord Italia senza tenere nel minimo conto le reali necessità del Popolo Siciliano.Condizioni per ottenere le quali si è ricorso sopratutto alla rapina sistematica, allo sfruttamento delle risorse collettive e nazionali siciliane come gli Idrocarburi o alla decisione di fare della Sicilia, del siracusano, del comprensorio gelese, inquinate e inquinanti raffinerie a cielo aperto.Raffinerie che come da copione si installano nella colonia –Sicilia.In cambio della loro complicità–avallo non pochi ascari hanno ricevuto premi, denari, prebende.Non si è creata vera produttività, ne vero lavoro né vera occupazione. Si è messo in piedi un devastato e devastante apparato assistenzialista di tipo politico ed economico.Sappiamo che appariremo a taluni anche spiacevoli ma va detto che in base a questa analisi dobbiamo dire, a voce alta, che mentre i G-ottini si barricheranno dentro il castello Maniace dell’isola di Ortigia i contestatori , a loro volta e modo, si asserraglieranno nel loro castello ideologico.Peccato che i settori politici che sono contrari alla globalizzazione selvaggia non vogliano, né sappiano superare i loro ideologismi, i loro pregiudizi verso la Sicilia e i Siciliani.A quanti di loro sono in buona fede ci permettiamo di rivolgere il seguente messaggio: Voi, attraverso un mix composito tra l’antropometrico e certo razzismo differenzialista, finite per smentire, negare quella parte, non piccola, di Società Siciliana virtuosa in cui vivono, convivono Antimafia ed Amor di Patria Siciliano insieme all’ansia di giustizia sociale e la voglia , non mediata, di autodeterminazione politica e nazionale.La vostra insensibilità, le vostre appannate lenti colorate antisiciliane sottraggono così a molti, siciliani e no, anche nel e del movimento No Global, l'occasione, umana e politica, di guardare alla Sicilia fuori dalla trincea ottriata del centralismo piemontesista e risorgimentalista.Nessun accenno poi al nesso che però per Noi è inscindibile tra Ambiente e globalità. Un nesso, non scontato, che mette concretamente a repentaglio oltre che l’ambiente anche la biodiversità e con essa la imprescindibile pluralità delle culture, e della cultura siciliana.Perché neppure un accenno a ciò? Davvero non cogliete il nesso?Temiamo sia davvero così.Il nostro annientamento culturale, a cui contribuite con il vostro miope silenzio, dimostra quanto in concreto voi siate, per certi versi, più globali e globalisti, di quanto Voi stessi possiate pensare!Noi invece difendiamo come valore sociale, politico e antiglobalista il nostro diritto ad esistere, persistere, resistere in nome del diritto umano del Popolo Siciliano alla propria cultura, materiale e no, che è poi diritto umano alla diversità proclamata e praticata in Sicilia come nella nostra ampia Diaspora per il Mondo.Né siamo indietro neppure riguardo la riflessione sulle occupazione militari italiane di ampie parti del territorio siciliano ( fummo tra i primi ad essere, difatti, a manifestare a Sigonella anche se non in funzione filo-URSS ), funzionale al ruolo di colonia assegnato alla Sicilia su cui si può tornare a riflettere in rapporto anche alla rinnovata centralità della Sicilia nel e per il Mediterraneo.Per tutti questi fondanti motivi noi non saremo, alla manifestazione di Siracusa, intorno a quella piattaforma che non ci convince e che non riteniamo affatto affascinante.Essere, dunque, schierati con quelli del Coordinamento Regionale Siciliano “Contro G8” non sarebbe in alcun modo comprensibile per chi è e si propone come Indipendentista o anche solo sicilianista.E infatti anche stavolta Noi indipendentisti, progressivi e progressisti, du Frunti Nazziunali Sicilianu – “Sicilia Indipinnenti “ restiamo solo ed esclusivamente al servizio del Popolo Siciliano, dei suoi bisogni e dei suoi desideri.

Palermo, 19/04/2009



FRUNTI NAZZIUNALI SICILIANU- “SICILIA INDIPINNENTI

martedì 14 aprile 2009

KI FARI? 1999: UNA ANALISI DOPO 10 ANNI ANCORA ATTUALE







Nell’oramai lontano 1999, a novembre, il numero unico del periodico “Il Siciliano” editato nella bella città di Riposto pubblicava un intervento di Fabio Cannizzaro , oggi Vice Segretario F.N.S..
Sono trascorsi quasi dieci anni eppure l’analisi di Cannizzaro è e resta attuale.

Riflettere su scritto e sulla attualità a 10 anni da allora sembra doveroso ed è appunto ciò che “laquestionesiciliana” vuole fare riproponendoVi integralmente quell’articolo ancor oggi lungimirante.

BONA LITTURA





Ricercare la Vera Unità Sicilianista


Rifiutando Logiche Carrieristiche e Personalismi





Esistono all'interno del sicilianismo divergenze profonde, significative di natura non solo tattica ma anche strategica.
Tali divergenze hanno prodotto forme, momenti politici ed organizzativi diversi e spesso divergenti. Queste sono state avvertite, da molti, nel movimento, come la causa della "debolezza" del sicilianismo.
E' una analisi che come sicilianista e dirigente du Frunti Nazziunali Sicilianu - Sicilia 'Ndipinnenti non mi sento assolutamente di condividere. L'irriducibilità del sicilianismo ad un solo soggetto politico è un dato di fatto, che, in quanto tale, non deve essere nè esaltato nè demonizzato, esso va, semmai, analizzato. Nel farlo occorre conto che esistono due diverse, opposte idee e prospettive di unità.
Una mira più all'unificazione dei movimenti sicilianisti; l'altra proiettata, invece, verso l'unità dei militanti sicilianisti, cioè verso l'unità del Popolo Siciliano.
Ricapitoliamo: le due teorie hanno quindi fini e referenti diversi. La prima di tipo verticale e verticistico pone come suo orizzonte di riferimento l'elettoralismo; l'altra, invece, orientata socialmente esprime una tensione orizzontale e lineare. Gli "unificazionisti" ritengono che occorra tentare l'incontro, la sommatoria di tutte le forze sicilianiste esistenti in un "contenitore-partito" che, in virtù, di un assioma-dogma, già di per sè garantirebbe, in sede elettorale, il successo del sicilianismo. E' per contendersi il modello tentato da "Noi Siciliani" poi micragnosamente imploso ed i cui epigoni, divisi in più
tronconi, l'uno contro l'altro armati, sono spesso attraversati da personalismi e/o collateralismi.
E' questa ipotesi, a mio, a nostro avviso, venata di determinismo. Ci troviamo innanzi ad una teoria profondamente quanto irrazionalmente sbilanciata. I suoi fautori confondono, infatti, il pur importante "mezzo-momento" elettorale con la totalità del progetto, politico ed ideale, sicilianista. Così facendo costoro dimenticano o sottovalutano le ragioni ed il senso della lotta sociale e politica dei sicilianisti nella realtà quotidiana. Essi mostrano quindi una accanita propensione che sfocia, poi, quasi inevitabilmente, nel mero impegno elettoralistico con i suoi strascichi qualunquistici e squalificanti. Volti spesso e volentieri non solo a frenare l'azione politica ma addirittura a soffocare la scelta indipendentista diluendola e mortificandola intorno a ragionamenti opportunistici. L'altra ipotesi, invece, apertamente propugnata da 'u Frunti Nazziunali Sicilianu ma anche, ad esempio, dall'Alleanza per la Sicilia Democratica, si aggettiva e si qualifica diversamente.
Per Noi l'unità è e resta un valore fondante, irrinunciabile ma appunto per questo motivo va costruita con attenta ponderazione, partendo da un progetto di Società equo, libero e che muova dal basso; cioè dai militanti sicilianisti: dagli uomini e dalle donne parte di questa avanguardia politica del Popolo Siciliano che condividono un tale progetto.
Si comprenderà meglio, ora, che non ci troviamo innanzi a sottigliezze, a
sofismi.
La questione è politicamente sostanziale e riguarda il futuro stesso del sicilianismo. Potremmo mai pensare ad un partito unico in cui non si colga all'unisono, senza remore ne tatticismi, ad esempio, l'importanza di una lotta senza quartiere al fenomeno mafioso?
Domandiamoci dunque Unificazione od unità?
Noi Indipendentisti du F.N.S. crediamo che, al di là, delle differenze politiche ed organizzative, accettare o transigere verso la logica "elezionista" significherebbe sacrificare ed immiserire le nobili ragioni, politiche, economiche, culturali e sociali del sicilianismo. Ragioni che, ricordiamolo, sono espressione politica coerente dell'irrisolta QUESTIONE SICILIANA. Confondere, allora, come fanno certi settori, sicuramente minoritari, le aspirazioni, i bisogni del nostro Popolo con le paturnie elettoralistiche di gruppi, comitati e/o singoli è una volgarizzazione del sicilianismo sia esso indipendentista, autonomista o federalista poco importa. Tale propensione al carrierismo, sia pure ammantata da un generico, qualunquistico regionalismo senz'anima cozza con il nostro Ideale, con la nostra azione, con la nostra storia oltrechè confligge con i bisogni del popolo Siciliano. Non potendo, non volendo Noi Indipendentisti rinunciare alle nostre ragioni ideali, politiche ed organizzative, da tempo, pienamente confortati, dagli esiti del nostro X congresso nazionale, abbiamo scelto di operare ed adoperarci per l'unità dei sicilianisti operando attraverso il proselitismo nella società siciliana, diversamente da altri non siamo interessati al gioco, del tutto autoreferenziale, delle "scatole sicilianiste".
Gioco dove "Generali" sicilianisti senza eserciti, senza prospettive ma sempre ottimi piazzisti di se stessi e dei loro minuscoli entourage brigano per riproporre i vecchi modelli della partitocrazia centralista.




Fabio Cannizzaro

domenica 12 aprile 2009

AUGURI DI BUONA PASQUA!





"LAQUESTIONESICILIANA" AUGURA UNA

BUONA PASQUA DI RESURREZIONE

ALLA SICILIA, AI SICILIANI E AL MONDO INTERO!

sabato 11 aprile 2009

PONTE, INFRASTRUTTURE ED INFRASTRUTTURALITA'





RICEVIAMO DA 'U CUMITATU MISSINISI DU F.N.S.

E VOLENTIERI POSTIAMO




Alla luce del luttuoso evento sismico che, in questi giorni, ha colpito l’Abruzzo e la sua popolazione, gli Indipendentisti del Cumitatu Missinisi du Frunti Nazziunali Sicilianu – “Sicilia Indipinnenti” ritengono che sia grave e da irresponsabili in un territorio come quello dell’Area in cui ricade lo Stretto ad alto, altissimo pericolo sismico(come scientificamente dimostrato e ampiamente ripreso dalla stampa) insistere per la Realizzazione del PONTE-IATTURA.
La tragedia abruzzese può oggi servire da monito e permettere di andare oltre l’idea di costruire il Ponte sullo Stretto di Messina superando definitivamente ed archiviando quella valutazione di taluni, limitati settori politico-burocratici, che in tempi recenti hanno rilanciato la vecchia MITOLOGIA INFRASTRUTTURALISTA.
MITOLOGIA INFRASTRUTTURALISTA che ha concretamente, storicamente fallito e che in ogni modo è cosa diversa, antitetica dal volere infrastrutture socialmente, comunitariamente utili.
Nel caso specifico del PONTE però motivi di ordine tecnico, sociale, culturale ed economico si uniscono appunto a motivi di pubblica incolumità e testimoniano e dimostrano l’inutilità e l’assurdità della spesa richiesta.
Malgrado tutto ciò taluni continuano a propugnare il rilancio del mito ponte, grande “feticcio” di tutte le INFRASTRUTTURE.
INFRASTRUTTURE che sembra siano tornate ad essere, per alcuni, una sorta di panacea e palingenesi, usata come una sorta di “clava propagandistica
In realtà l’uso retorico e verbalistico del termine priva lo stesso concetto di INFRASTRUTTURA di credibilità ed incisività .
Cosa che fa riflettere Noi Indipendentisti del Cumitatu Missinisi du F.N.S., ma dovrebbe far riflettere TUTTI I SIICLIANI, dato che di INFRASTRUTTURE, VERE, COMUNITARIAMENTE UTILI la Sicilia ha estremo bisogno.
Occorre però Intendersi bene su quali abbisognino realmente ai Siciliani e quali siano funzionali invece a certe, limitate elitè politico-burocratiche.
Cogliamo quindi l’occasione per AUGURARE A TUTTI BUONA PASQUA, auspicando UNA PRONTA RICOSTRUZIONE PER L’ABRUZZO.
Speriamo, quindi, di poterCi regalare un FUTURO SENZA PONTE e CON INVECE UTILI INFRASTRUTTURE PER TUTTI I SICILIANI E PER L’INTERO ARCIPELAGO SICILIANO.

Missina, 11/04/2009





‘U Cumitatu Missinisi du
Frunti Nazziunali Sicilianu – "Sicilia Indipinnenti"

venerdì 10 aprile 2009

MOLDAVIA: KI FU’?













laquestionesiciliana” vuole essere un “diario” di navigazione che si offre e offre idee e attenzione ai settori, culturali e politici, più sensibili dell’Indipendentismo progressivo, progressista e travagghista siciliano.
Sin da quando decidemmo di avviare questa nostra “navigazione” crediamo di non aver lesinato, in nessuna occasione, attenzione ai diversi fatti storici, politici, culturali che riguardano non solo la Nazione Siciliana ma anche la più ampia e correlata realtà internazionale e delle nazioni abrogate .
In questa linea, in questi giorni, ci stiamo interrogando su quanto accade per ora in Moldavia e vogliamo qui riproporvi un articolo di
Stefano Magni intitolato:” Moldavia, il silenzio dell’Ue e della Nato” presente sul sito del quotidiano L’Opinione” (
www.opinione.it ) e pubblicato sull'edizione cartacea n° 74 del 09 Aprile 2009 .



Seguiremo poi insieme le successive e future prospettive!


BONA LITTURA!









Repressa a Chisinau la ribellione pro-europea, Bucarest sotto accusa

Moldavia, il silenzio dell’Ue e della Nato








Una nuova rivoluzione è scoppiata alle porte dell’Europa, in Moldavia (nome ufficiale: Repubblica Moldova). Questa volta non è “di velluto” come le precedenti ribellioni nell’ex Patto di Varsavia, Serbia, Georgia, Ucraina, Kirghizistan, ma un moto improvviso e violento che è culminato con l’assalto al palazzo presidenziale e alla sede del Parlamento nella capitale Chisinau. Secondo le autorità, i moti hanno provocato un morto (una donna) e 270 feriti. La causa, come nei precedenti casi di Paesi ex sovietici, è un’elezione parlamentare in cui il Partito Comunista, discendente diretto del potere sovietico, ha vinto con più del 50% dei voti, garantendosi il prossimo presidente, la maggioranza parlamentare e l’esecutivo. L’opposizione, costituita da una coalizione di partiti liberali e filo-europei, scende in piazza perché si sente vittima di una frode elettorale. L’Osce non conferma né smentisce del tutto queste accuse. Il portavoce dell’Organizzazione in Moldavia, Matti Sidoroff, ha dichiarato che il processo elettorale abbia rispettato i principali standard internazionali, ma il 6 aprile, durante lo spoglio, aveva anche citato casi di “indebita pressione amministrativa” nel voto. L’opposizione locale, invece, parla direttamente di brogli e intimidazioni ai danni degli elettori, soprattutto al di fuori della capitale. Il segretario del Partito Liberale, Vlad Filat, ha dichiarato alla Reuter che: “le autorità non hanno rispettato i patti stipulati con il presidente Voronin” per permettere all’opposizione l’accesso alle liste dei votanti. Ora, lo stesso Filat, non esclude che le autorità procedano con “arresti sia dei leader politici che dei militanti dell’opposizione, per mantenere alta la pressione, dare un esempio su come intendono trattare chi dovesse decidere di protestare”. Gli arresti di oppositori, dopo il martedì di fuoco, sono già a quota 193 (secondo l’agenzia russa Ria Novosti) e potrebbero essere molti di più. Tra i fermati figurerebbe anche il leader del partito d’opposizione Azione Popolare, Sargiu Mocanu.
Una volta ripreso il controllo della situazione e delle sedi istituzionali, le autorità comuniste moldave sono passate al contrattacco, denunciano il “golpe” e si dicono pronte a usare la forza. Seguendo il solito schema, additano la responsabilità di un nemico esterno che starebbe complottando per rovesciare il governo. Non mancano le accuse lanciate a Cia e servizi segreti britannici (il capro espiatorio classico di tutti i regimi post-comunisti) e su questo Mosca soffia sul fuoco. Ieri un esponente di spicco del partito Russia Unita (quello di Vladimir Putin e Dmitri Medvedev) dichiarava che lo scopo dell’insurrezione è: “Indebolire l’influenza della Russia nei paesi della ex Unione Sovietica affinché intorno alla Russia non vi siano più Stati filorussi”. Il partito putiniano ha ribattezzato arbitrariamente la rivolta “rivoluzione lilla” (visto che “in Moldavia crescono i lilla”) per sottolineare la continuità con le rivoluzioni “colorate” (rosa e arancione) di Georgia e Ucraina, tutte, secondo la propaganda russa, “pilotate dalla Cia”. Per il presidente uscente moldavo Vladimir Voronin, il nemico più vicino da incolpare è la Romania: il suo ambasciatore è già stato dichiarato “persona non grata” e sono stati negati i visti di ingresso ai cittadini rumeni. E non è un caso che si scelga di scaricare la responsabilità su Bucarest, perché la Moldavia ha una maggioranza di lingua neolatina, una bandiera uguale a quella del vicino europeo e una storia di appartenenza alla Romania dal 1918 fino alla II Guerra Mondiale. La Romania fu già accusata di alimentare le insurrezioni moldave negli ultimi anni dell’Urss, quando la popolazione, nel 1988, avviò un vasto movimento di protesta per ripristinare l’uso della propria lingua neolatina al posto del russo ufficiale. Nel 1991, quando la Moldavia dichiarò la propria indipendenza dall’Urss e chiese il ritiro della XIV armata sovietica dal territorio della Transnistria, i russi intervennero militarmente, separarono, di fatto, la regione al di là del Dniestr dal resto del Paese e minacciarono ancora la Romania. “Possiamo arrivare a Bucarest in due ore” affermava più volte il generale Alexandr Lebed durante quella guerra. Gli schieramenti di oggi sono all’incirca analoghi a quelli del 1991-’92, con i comunisti moldavi dalla parte dei russi e i partiti liberali che aspirano alla riunificazione con la Romania e vogliono entrare nell’Unione Europea. I Russi sono sempre militarmente presenti nella Transnistria e possono intervenire ancora per poi dichiarare l’indipendenza della regione moldava a maggioranza russa, come hanno fatto con la Georgia nel 2008. Per ora si limitano a dare appoggio incondizionato al presidente Voronin. Attualmente, dunque, ci ritroviamo con un Paese membro dell’Ue e della Nato, la Romania, direttamente minacciato dal presidente moldavo, a sua volta appoggiato dalla Russia e dal suo enorme potere di intimidazione militare. E’ un test notevole per la tenuta dell’Unione Europea allargata ai suoi 27 membri e della Nato, allargata a 28 membri. Ma finora l’unica dichiarazione ufficiale di Bruxelles invitava entrambe le parti (ma soprattutto gli insorti filo-europei) alla moderazione. La Nato non si pronuncia. E anche Obama, appena tornato dal suo viaggio in Europa, resta in silenzio.








Stefano Magni




NENTI KUNTI, NENTI PUNTI!






Riceviamo dagli Indipendentisti du Frunti Nazziunali Sicilianu - "Sicilia Indipinnenti" un interessante contributo grafico dall'evidente valore politico che Vi riproponiamo convinti che rappresenti una veloce quanto chiara sintesi del NO INDIPENDENTISTA al PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA.

Ancora una volta gli Amici du F.N.S. dimostrano ( ma non era necessario) di muoversi lungo una linea programmatica originale, indipendente e INDIPENDENTISTA !


BONU TRAVAGGHIU!


ANTUDU!

giovedì 9 aprile 2009

FOCUS TRINAKRIA AUGURA BUONA PASQUA E INVITA ...


RICEVIAMO E CONVINTAMENTE POSTIAMO










...TUTTI AL CONSUMO
CONSAPEVOLE E COMUNITARIO ANCHE
DEI PRODOTTI DOLCIARI SICILIANI





Focus Trinakria, think tank del Sicilianismo e dell’Indipendentismo democratico siciliano nell’augurare buona pasqua ai Siciliani e alle Siciliane indirizza il suo oramai tradizionale INVITO al CONSUMO DI PRODOTTI SICILIANI e segnatamente in occasione della festa di prodotti della TRADIZIONE DOLCIARIA SICILIANA ( CASSATA, CANNOLI,ECC..).
<< Questo appello è ancor più importante, quest’anno, che la crisi travolge e coinvolge anche la già fragile economia siciliana. >> - ha dichiarato il Presidente del sodalizio, Fabio Cannizzaro-
<< Tuttavia per evitare facili generalizzazioni ricordiamo che il nostro non è un appello all’autarchia semmai, come sempre, - ha concluso Cannizzaro - un invito al CONSUMO CONSAPEVOLE e COMUNITARIO>>.
W LA SICILIA
E BONI FESTI ‘PPI TUTTI



Palermo, 09 Aprile 2009









FOCUS TRINAKRIA

lunedì 6 aprile 2009

PASQUA IN SICILIA

RICEVIAMO E BEN VOLENTIERI RILANCIAMO


E' ANCHE UNA GRANDE OCCASIONE PER IL RILANCIO MORALE, CULTURALE, POLITICO E TURISTICO DEI VALORI DELLA SICILIANITA'

L'Associazione Culturale Sicilia-Catalunya rivolge un invito alle istituzioni ma soprattutto alle famiglie, agli operatori dell'accoglienza, della ristorazione, del turismo, ai titolari e agli addetti degli esercizi pubblici e ai cittadini tutti affinchè, in occasione della ricorrenza delle festività pasquali, si ripropongano e si valorizzino le tradizioni religiose, culturali e folkloristiche che sono proprie del Popolo Siciliano.
Fermi restando i valori religiosi della CRISTIANITA' che sono al di sopra di tutto e di tutti, l'Associazione Sicilia-Catalunya rivolge un caloroso appello affinchè in questo contesto abbiano la loro meritata centralità e ogni attenzione le tradizioni popolari. Ed, in particolare, le tradizioni DOLCIARIE tipiche della Sicilia, che sono testimonianza, esse stesse, della identità culturale della Nazione Siciliana. Ad iniziare dalla CASSATA SICILIANA (appunto) che è riconosciuta come la regina della pasticceria a livello internazionale. Tantoppiù che i maestri dolciari siciliani hanno compreso che la CASSATA SICILIANA è tanto più competitiva e vincente quanto più è preparata con prodotti genuini siciliani, provenienti da un'agricoltura ecologicamente e biologicamente corretta.
Va anche detto che il turista in Sicilia cerca la Sicilia ed i suoi prodotti. Ed i suoi valori. E non le cattive imitazioni dei prodotti continentali.
Accanto, quindi, ai valori della Cristianità ai quali è legata, ovviamente, la festa di Pasqua, l'Associazione Sicilia Catalunya auspica la tutela ed il rilancio della gastronomia e dei dolci tipici della Nazione Siciliana. Il che, in un momento di crisi, non è poco. Soprattutto se si considerano le ricadute in termini occupazionali e di lavoro ed in termini di produttività e di qualificazione dell'offerta turistica. Ovviamente, dalla rivalutazione del dolce siciliano scaturiscono la rivalutazione e il rilancio dell'agricoltura siciliana, oggi vittima della subordinazione agli interessi dell'agricoltura settentrionale.

Palermo, 6 Aprile 2009
IL PRESIDENTE
(Giancarlo Alagna)

ASSOCIAZIONE CULTURALE SICILIA CATALUNYA
Via Brunetto Latini, 26 - 90141 PALERMO - Tel. 091-329456
associazionesiciliacatalunya@email.com

venerdì 3 aprile 2009

COSA FARANNO GLI INDIPENDENTISTI F.N.S. ALLE PROSSIME ELEZIONI EUROPEE?






ECCO ALCUNE RIFLESSIONI ED INFERENZE SUL TEMA ELABORATE DA “LAQUESTIONESICILIANA






Diverse persone si chiedono (e ci chiedono) nell’area dell’Indipendentismo e del Sicilianismo quali scelte elettorali farà una organizzazione militante prestigiosa e di riferimento quale indubitabilmente è ‘u Frunti Nazziunali Sicilianu – “Sicilia Indipinnenti”.

Taluni di costoro lo fanno poiché realmente curiosi di sapere quali siano le valutazioni du F.N.S., altri forse anche perché timorosi che la discesa du FRUNTI, nell’agone elettorale, sottrarrebbe spazio e visibilità ai loro probabili “stratagemmi” elettoralistici.

Comunque sia non abbiamo, al momento, scoop né risposte da offrirvi anche se della cosa abbiamo parlato sia con Pippo Scianò che con Fabio Cannizzaro, rispettivamente segretario e vice segretario F.N.S.-

Ambedue sono stati attenti e disponibili con Noi senza però “sbottonarsi” più di tanto.

Ci Appare chiaro, alla luce dell’esperienza maturata in questi anni, che ‘u F.N.S., la sua dirigenza , confermata e rinforzatasi in occasione del recente XIII° congresso, perseguono una linea strategica chiara che, in virtù anche degli ultimi accadimenti sociali, economici e politici, può e vuole concedere sempre meno alle improvvisazioni.

I dirigenti F.N.S. ci hanno fatto chiaramente intendere che non è più questa la stagione per la presenza di candidati indipendentisti e realmente sicilianisti in altre liste come anche non è più la stagione per alleanze stiracchiate, anche federaliste in cui si viene imbarcati all’ultimo istante con simboli compositi e con programmi che poco o nulla parlano di Sicilia.

Proprio per evitare ciò nel giugno 2008, in tempi non sospetti, Cannizzaro offrì in articolato intervento(“UNA PROPOSTA PER LE ELEZIONI EUROPEE A TUTTI I POPOLI E LE NAZIONI ABROGATE DELLA FORMA STATO ITALIA") diversi spunti di riflessione ai diversi movimenti federalisti ed indipendentisti senza però ricevere risposte plausibili.

Su tutto ciò gli Indipendentisti du F.N.S. hanno riflettuto e comunque continuano a riflettere.

Non escludiamo che possano esservi persone, partiti o gruppi che ostentando trionfalismo facciano intendere che certo sicilianismo sia rappresentabile per procura in qualsiasi lista, con qualsiasi programma e con qualsiasi sigla.

E’ questa una ipotesi, metodologicamente e politicamente, inaccettabile per l’F.N.S., il quale è convinto che la vera lotta per l’Indipendenza della Sicilia debba essere condotta con serietà, con coerenza e con lealtà ponendo in primo piano anche la questione morale.-

Quella del F.N.S. non è alterigia politica ma la maturata convinzione, dettata da 45 anni ininterrotti di esperienza e militanza, che solo i Siciliani posso rappresentare e combattere le battaglie dei Siciliani.

La coerenza, la costanza, l’onestà di intenti e fini, l’impegno antimafia e l’attenzione ai bisogni sociali sono, da sempre, alcune delle caratteristiche che connotano in positivo l’F.N.S. ed è questo il motivo per cui, Noi de “laquestionesiciliana” pur auspicando la possibile presentazione sotto il loro simbolo di liste F.N.S. tuttavia saremo solidali con qualunque scelta d’azione politica l’F.N.S. deciderà di intraprendere ben sapendo quanto gli stiano a cuore obiettivi come: il Diritto ad un Futuro di Libertà, di Progresso per la SICILIA e i SICILIANI.

Un fine che questo nostro modesto “DIARIO” si sente di sottoscrivere in pieno.

IL BLOG

"laquestionesiciliana"


DEDICATA A TRE GRANDI SANTE PROTETTRICI SICILIANE L’ASSOCIAZIONE CULTURALE “SICILIA CATALUNYA”





RICEVIAMO E BEN VOLENTIERI POSTIAMO





Il Consiglio Direttivo dell’Associazione Culturale “SICILIA CATALUNYA” ha deciso con apposita delibera, di “intitolare” a tre grandi Sante Protettrici Siciliane l’Associazione stessa, nel solco dell’antica tradizione che soleva dedicare ad uno o più Santi le iniziative di solidarietà e ed i SODALIZI con finalità umanitarie e sociali.
I nomi delle Sante “prescelte” sono, in ordine alfabetico, Sant’Agata, patrona di Catania e co-patrona di Palermo; Santa Lucia, patrona di Siracusa, protettrice della vista e molto venerata in tutta la Sicilia, ma anche in Italia, in Europa e nel Mondo. Ed infine Santa Rosalia, patrona della Città di Palermo.
Ed il cui culto, com’è noto, è esteso a numerose città europee e mediterranee.
«Vorremmo al riguardo ribadire che l’Associazione è fondamentalmente laica e rispettosa del pluralismo culturale e religioso» ha dichiarato il Presidente Giancarlo Alagna, che ha così proseguito: «La nostra decisione di dedicarla a tre grandi Sante Siciliane vuole essere un sincero atto di solidarietà nei confronti di quanti perorano i valori della spiritualità in un’epoca nella quale si tende a privilegiare il materialismo dominante»
Alagna ha concluso affermando:
«Ovviamente il nostro è soprattutto un omaggio ai sentimenti religiosi e alle tradizioni che caratterizzano l’identità culturale di tutto quanto il Popolo Siciliano, che nelle manifestazioni religiose ritrova un forte momento di unità e di consapevolezza di sè».