lunedì 28 febbraio 2011

'U CUMITATU MISSINISI FNS SU COLLEGAMENTI E TRASPORTI ...




Il Responsabile del Cumitatu Missinisi du Frunti Nazziunali Sicilianu – “Sicilia Indipinnenti” e Vice Segretario Poliitico del FNS , Prof. Fabio Cannizzaro parlando, a Messina, ad un gruppo di simpatizzanti, ha ribadito quanto centrale ed importante sia per FNS, per l’indipendentismo militante, progressivo e progressista, messinese, la questione dei trasporti, dei collegamenti, interni ed esterni, e la loro sostenibilità sociale ed economica.
Pochi come le donne e gli uomini di Messina e dei Territori dei Comprensori Messinesi
possono intendere, così bene ed immediatamente, quanto importante, centrale e imprescindibile sia oggi la questione dei trasporti in e per la Sicilia.
Ecco perché ‘U Cumitatu Missinisi du FNS pone, oggi, al centro della sua iniziativa e mobilitazione politica questioni concrete come il NO al Ponte sullo Stretto, la piena, completa messa in Sicurezza delle Autostrade siciliane, il vero, completo rilancio dei collegamenti navali, ferroviari e stradali e con essi la questione imprescindibile della defiscalizzazione degli Idrocarburi, proprietà esclusiva del Popolo Siciliano, che può trovare ragione e sintesi nella concretezza della proposta della BENZINA A 50 CENT di euro
.”
Parlando a questo gruppo di simpatizzanti, in una casa privata , Cannizzaro ha aggiunto:
‘U Cumitatu Missinisi du FNS rifiuta facili scorciatoie come fanno altri gruppi, movimenti e comitati, preferendo una democratica, pacifica, rigorosa coerenza contraria a questo sistema coloniale di relazioni politiche e di potere”.
“ La questione dei collegamenti e dei trasporti è dunque una nostra evidente priorità politica, dato che questa con l’odiosa disparità che produce permette, concretamente, a tutti i Siciliani, a tutte le Siciliane di cogliere, con immediatezza, le forme del vigente NEOCOLONIALISMO possibile però è bene ricordarlo solo grazie alla fattiva collaborazione, a Roma come a Palermo non meno che a Messina, delle attuali elité politiche siciliane ascare
”.
Continuando il responsabile del Cumitatu Missinisi du FNS ha poi aggiunto:
L’isolamento pervicacemente perseguito, ad esempio, dei Territori Nebroidei, è un altro evidente, patente esempio di questa logica antisiciliana che mira a isolare i Messinesi, i Siciliani e a piegarli alla presunta ineluttabilità di certe, attuali “relazioni”
politiche e che poi sfacciatamente propone la costruzione paradossale, contraddittoria di un PONTE-IATTURA .
Noi rifiutiamo questa “logica” e proponiamo una ALTERNATIVA INDIPENDENTISTA DEMOCRATICA, IN CUI LA SICILIA ISOLA, NON SIA PIÙ ISOLATA NÉ ISOLABILE
!
Cannizzaro ha, infine, concluso il suo intervento affermando: “Ci batteremo, senza sosta, per restituire il diritto alla piena mobilità ai cittadini del Messinese nella convinzione che cambiare è possibile senza alcuna concessione ai vecchi equilibri né alle vecchie logiche

ANTUDU!

Messina, 28 Febbraio 2011







L'Addetto alla Comunicazione e alle P.R.
du Cumitatu Missinisi du F.N.S.

lunedì 21 febbraio 2011

DOMANI, MARTEDÌ 22 FEBBRAIO E’ LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA LINGUA MADRE, TRINAKRIUS, DIRIGENTE FNS, RIFLETTE SULLE PROSPETTIVE




Domani, martedì 22 febbraio ricorre la Giornata Internazionale della Lingua Madre.
E’ quella di questa celebrazione l’occasione per i Siciliani, Indipendentisti e no, per analizzare, in modo comune e condiviso, quale sia lo stato della riflessione legata al riconoscimento e alla tutela della nostra lingua madre, la Lingua Siciliana da parte dello Stato centrale ed in relazione ad esso anche da parte del Governo Regionale Siciliano.
Non occorre essere osservatori particolarmente attenti per constatare che realmente, concretamente ben poco è stato fatto in tale prospettiva, in Sicilia e non solo in Sicilia.
Si è trattato di una semplice mancanza di volontà politica? Non è così semplice, va detto che la situazione è stata oggettivamente ben più complessa.
Alle valutazioni politiche si sono uniti e mescolati anatemi pseudo-culturali e una pervicace tendenza al monoculturalismo esclusivista.
Tutti dati politico-culturali che hanno caratterizzato e connotato in questi ultimi 150 anni la storia linguistica e culturale della forma-Stato Italia, nata dal processo che portò all’egemonia piemontese.
Un processo politico-militare quello dell’annessione al Piemonte che impose una autoreferenzialità monoculturale senza alternative.
Quella dell’unica cultura ufficiale ed ufficializzata fu una prescrizione obbligatoria imposta, a tanti, diversi popoli e culture, anche sulla punta delle baionette e che non ammetteva dilazioni, dubbi o resistenze di sorta.
La Giornata Internazionale della Lingua Madre giunta quest’anno alla sua 12ª edizione si interfaccia quest’anno anche con il 150° anniversario dell’unificazione/annessione italiana.
E’ l’occasione ragionata per fare finalmente giustizia di tante troppe forzature linguistiche, culturali spesso ammantate di pseudo-scientificità che hanno visto apostrofare le lingue madri, come il Siciliano come mere vulgate dialettali o vernacolari e nulla più.
Noi crediamo che in questo 2011 si giunto finalmente il tempo di restituire alla Lingua Siciliana la dignità che le è dovuta e che le è stata troppo a lungo negata.
Crediamo siano maturi i tempi per superare, in modo condiviso, le vecchie logiche assimilazioniste del monoculturalismo.
Del resto si vive oggi una condizione in cui tutti, a parole, evocano, invocano, a giusta ragione, un approccio pluriculturale tra e nelle relazioni tra “noi” e le culture altre. In questo quadro apparirebbe ipocrita ed insensato non sostenere ed applicare la medesima logica per ciò che concerne la tutela, la difesa ed il rilancio della Lingua e della Cultura Siciliana ad oggi inquadrata all’interno della forma-Stato Italia.
E pur tuttavia si palesano, con tutta evidenza, molte difficoltà che rendono evidente la ancora operante sperequazione, in sé illogica ed arbitraria, tra lingua ufficiale e lingue madri come, appunto, il Siciliano.
Nel merito la domanda che molti siciliani e molte siciliane si pongono è: Perché mai dovrei rinunciare alla originalità unica della mia lingua madre?
Molti Siciliani e non solo Noi Indipendentisti du FNS pensano che la conoscenza e la padronanza della nostra Lingua, della nostra Letteratura, della nostra Cultura sia un magnifico, indispensabile “valore aggiunto” che contorna e caratterizza in forma originale ed unica la nostra presenza in un Mondo, complesso e globalizzato, qual è quello d’oggi.
Il fatto che in passato abbiamo subito, insieme ad altri popoli all’interno dell’Italia unificata politiche linguistiche e culturali monoculturali di tipo “invasivo” ci hanno permesso nello sforzo operato da noi non meno ,ad esempio che dai Fratelli e dalle Sorelle Sarde, di sviluppare una forte, condivisa sensibilità per la libertà culturale e linguistica, rifuggendo così dalle logiche che volevano le culture, come le nostre, essere apostrofate come “culture da strapazzo”, secondo il leit-motiv che diverrà, poi, uno dei tratti odiosamente distintivi della pseudo-logica “culturale” nazista.
E’ stata quella dei Siciliani innamorati della loro lingua e della loro cultura una gravosa esperienza di resistenza linguistica,culturale e politica che ci ha visto spesso additati, dileggiati ed insultati.
E pur tuttavia non abbiamo mollato né indietreggiato.
E’stata una fase eroica in cui siamo rimasti concretamente in pochi a difendere il punto.
Oggi che, invece , l’opinione pubblica, diversamente dalla politica e dalla cultura ufficiale, si mostra più attenta, rispettosa e ricettiva dobbiamo e possiamo andare oltre e determinare, appunto come ha iniziato a fare ‘u Frunti Nazziunali Sicilianu – “Sicilia Indipinnenti” , dei percorsi reali di senso e prospettiva linguistico-culturali ed educativi, siamo tanti di più.
FNS si è interrogata senza badare alla popolarità , infatti, a lungo, su quali potessero essere le scelte migliori che favorissero una siffatta prospettiva di rinascita e rilancio culturale.
Un esigenza, spesso più che compresa scimmiottata da altri gruppi, movimenti e camarille sicilianiste e pseudo-indipendentiste.
Tuttavia anche se quasi soli abbiamo sostenuto l’esigenza di allargare e diffondere il più possibile la conoscenza della nostra lingua e con essa della nostra tradizione culturale.
Il nesso fondamentale in tale senso è rappresentato dal rapporto con la Scuola.
In tale senso occorre, a nostro avviso, e fanno fede in tale senso, diversi miei interventi pubblici, in questi ultimi tre lustri, che evidenziavano la necessità di coinvolgere le Istituzioni Scolastiche in modo organico e non più volontaristico superando così anche ridicole ed imbarazzanti tentativi di trasformare in Koinè siciliana condivisa, limitate, fantasiose e talvolta risibili Idioletti.
Sosteniamo che il superamento della privazione culturale passi anche per la organicità e coerenza pedagogica di un approccio linguistico che renda il Siciliano una risorsa al servizio di tutte le scuole, di ogni ordine e grado, pubbliche e private, recuperando alla nostra lingua la sua funzione comunicativa in ogni ambito della vita culturale e sociale del nostro Popolo.
Tutto ciò non è facile.
Portiamo l’esempio delle resistenze opposte e frapposte dall’establishment culturale di e al potere che vede minacciate rendite e cointeressenze assodate e rodate. Tuttavia noi proseguiamo per la nostra strada, anche se non ci nascondiamo le difficoltà, siamo però fiduciosi che il successo ci arriderà dato che la nostra è una sacrosanta lotta per la cultura e la libertà culturale e d’espressione.
Festeggiando dunque la 12ª edizione della Giornata Internazionale della Lingua Madre, speriamo di potere al più presto offrire ai Siciliani risultati concreti, mentre oggi additiamo che nulla è stato fatto , in modo organico e pregnante, anche se il Presidente della Regione è oggi un “autonomista” e il suo partito, anche questo appunto autonomista, è forza numericamente importante della maggioranza di Governo Regionale.
Toccherà puntare allora solo sulle nostre energie etiche, culturali e politiche per dare nuovo lustro e prospettiva alla Lingua e alla Cultura Siciliana.

ANTUDU!





TRINAKRIUS!

venerdì 18 febbraio 2011

LA TRINACRIA E’ IL SIMBOLO STORICAMENTE RICONOSCIUTO DELLA NAZIONE DI SICILIA

La notizia è questa: si propone una legge d'iniziativa popolare per la rimozione dello stemma della Trinacria dalla bandiera della Regione Siciliana.
Leggiamo che l’iniziativa è patrocinata e promossa da Sandro Oliveri, Vice Presidente del Consiglio Comunale di Palermo ed esponente del MPA.
Le fonti di stampa ci permettono di ricostruire abbastanza chiaramente il “ragionamento” che sta dietro a questa proposta.
Oliveri- si legge - sostiene che la ragione che lo ha mosso nella sua “crociata” può essere ritrovata nelle origini del simbolo della nostra Trinacria o Triquetra che sono pre-cristiane e a sua detta in antitesi “con la cultura e l'essenza del cristianesimo, che vogliono assolutamente preservare”.-
Sicuramente il vice presidente del Consiglio comunale di Palermo, Capitale storica della Nazione Siciliana deve essere un buon credente e cristiano e tuttavia gli chiediamo e ci chiediamo: E’ davvero la Trinacria, il simbolo della Triscele così oltraggiosamente offensiva della sensibilità cristiana?
Ci viene di rispondere di No, dato che mai nei tempi e nella storia, la TRINACRIA, simbolo riconosciuto di una Nazione, di cultura e tradizione cristiana , qual’è la nostra Madrepatria Sicilia ha mai offeso i Siciliani né gli altri Cristiani.
E allora perché questo accanimento ora?
Non ci faremo interpreti del pensiero altrui, tuttavia temiamo che, volenti o nolenti, scelte e iniziative siffatte generino e/o alimentino, in ogni caso, da sé, una sorta di “repulsa” verso la nostra identità, la nostra memoria.
La cosa che più ci colpisce e che questo affondo oggettivamente ”antisiciliano” venga da un esponente che appartiene ad un movimento che si professa autonomista e che dovrebbe avere considerazione e un maturato rispetto appunto per la Sicilia, i suoi bisogni e la sua storia, i suoi acclarati simboli.
Ci chiediamo: l’intero MPA palermitano e siciliano sono sulla stessa lunghezza d’onda? E il Presidente Lombardo è d’accordo o contrario?
Speriamo davvero che si tratti di un mero tatticismo, dato che se davvero le motivazioni fossero pienamente quelle addotte e riportate dai media allora ci troveremmo davvero davanti ad un integralismo religioso cristiano ma specularmente “talebano” che ricorda da vicino , nello sviluppo logico, scelte come quelle dei talebani afgani che distruggevano opere d’arte pre-mussulmane perché offensive, a loro detta, della loro religione.
E’ ovvio che come Indipendentisti, pacifici , progressisti quanto idealmente intransigenti Noi contrasteremo, con tutti i mezzi democratici, politici e della ragione questa insana proposta convinti che la Sicilia, non teme alcun “raccolta di firme”, dato che mantiene salda, orgogliosamente la sua bandiera della Trinacria e con essa le sue assodate radici cristiane,
Ieri, Oggi e Sempre!

ANTUDU!




TRINAKRIUS

martedì 8 febbraio 2011

GLI INDIPENDENTISTI FNS E LA SCUOLA SICILIANA …



Chi conosce e segue l’attività politica svolta da ‘u Frunti Nazziunali Sicilianu – “ Sicilia Indipinnenti sa bene quanto centrale e fondamentale sia per Noi la questione dell’Istruzione e della Cultura.
E’ quello dell’attenzione per il mondo della Scuola, uno dei dati che connota e differenzia FNS dalle e rispetto alle tante ( troppe! ) sigle, gruppi e acronimi, neo-autonomisti e pseudo-indipendentiste, che oggi sorgono come funghi.
Noi di FNS, infatti, non ci limitiamo ad una generica giaculatoria pro lingua e/o scuola siciliana ma abbiamo sviluppato e continuamente affiniamo la nostra proposta educativa e didattica indipendentista orgogliosi di essere Siciliani e parimenti pluralisti e aperti al Mondo.
Noi crediamo che possa e debba essere rimodulato e affinato, in tale chiave, l’intero sistema di Istruzione e Formazione per i Siciliani.
Diversamente da altri gruppi politici e sociali noi non abbiamo rendite di posizione né interessi da tutelare, ciò ci permette di avere una proposta innovativa,originale, peculiare all’altezza sia delle aspirazioni dei Siciliani che dei tempi.
Noi proponiamo, senza aggravi enormi, che la nostra Lingua Materna sia insegnata nelle scuole, private e pubbliche, di ogni ordine e grado.
Pensiamo, inoltre, senza livore quanto nettamente, che i paradigmi di Scuola oggi imperanti in Italia, non siano utili per la Sicilia ed i Siciliani.
In merito la nostra proposta politica è originalmente chiara: NOI DU F.N.S. PROPONIAMO LA PIENA REGIONALIZZAZIONE DELLA SCUOLA SICILIANA.
E’ evidente che l’iniziativa Indipendentista FNS non è al rimorchio di quelle tradizionali ma semmai propone soluzioni reali e vocate al nostro oggi, come sintesi complessa di memoria comunitaria, identità nazionale originale e volontà di contaminazione culturale e sociale.
FNS oggi che vede molti “pseudo-indipendentisti”cedere ad un “populismo internettiano” , qualunquista, confuso e confusionario e spesso neo-ascaro, rivendica di avere, proporre e militare una IDEA DI FUTURO PER LA SOCIETA’ SICILIANA e con essa, certamente, PER LA SUA SCUOLA e dunque PER IL SUO FUTURO.
E ciò anche per fare la differenza tra un Indipendentismo, serio, concreto, militante e certo indipendentismo verbalista e decorativo, che urla, ma non propone né lotta!

ANTUDU!




TRINAKRIUS