mercoledì 25 luglio 2012

APPELLO AI 24 ATLETI SICILIANI CHE PARTECIPERANNO ALLE OLIMPIADI DI LONDRA




24 atleti siciliani parteciperanno ai giochi olimpici che cominceranno il prossimo 27 luglio a Londra.
Faranno parte della compagine italiana di 273 atleti e gareggeranno per i colori della Forma-Stato Italia.
I nostri 24 compatrioti sono: Giorgio De Luca, Anita Pistone, Simona La Mantia, Vincenzina Calì, Rosario La Mastra , Emanuele Di Gregorio, Domenico Rao, Anita Pistone, Vincenzina Calì, Gian Nicola Casale, Fabiana Sgroi, Carmela Incerti, Silvia Bosurgi , Maddalena Musumeci, Cinzia Ragusa, Chiara Brancati, Genny Pagliaro, Antonio Scaduto, Valerio Vermiglio, Mauro Maugeri , Claudio Licciardello, Luca Marin,Alessandro Cavallaro , Giuseppe Gibilisco.
A tutti costoro l'augurio di Noi Indipendentisti Progressisti del think-tank  di Focus Trinakria – ‘ppi la Kultura Siciliana ‘nto Munnu, da Siciliani, di ottenere soddisfazioni sportive e la richiesta di solennizzare le loro performance sventolando orgogliosamente la loro, la nostra bandiera materna, quel vessillo giallo-rosso con la Trinacria che è simbolo millenario del nostro essere un Popolo ed una Nazione al centro del Mediterraneo e del Mondo.
Facciamo sì che la nostra identità, la nostra bandiera garrisca anche per e nello Sport olimpico!


Palermo, 24/07/2012




FOCUS TRINAKRIA
ppi la Kultura Siciliana ‘nto Munnu

giovedì 19 luglio 2012

LETTERA APERTA AGLI INDIPENDENTISTI E AI SICILIANI DI TENACE CONCETTO



Amiche, Amici,
Si vanno moltiplicando in questi giorni gli appelli all’unità d’azione delle forze sicilianiste, seppure latamente intese. Questo modo di offrirsi al confronto politico con proposte dal marcato tono elettoralistico non ci stupiscono né meravigliano.
Sono per lo più iniziative rivolte, a grandi linee, un po’ a tutti: Siciliani, sicilianisti e pure agli indipendentisti.
La gran parte di questi “appelli” affondano le loro “radici” in dei quadri di riferimento che sono chiaramente, spesso innegabilmente autonomisti.
Il senso di molti di questi ragionamenti possono, anzi essere considerati, senza difficoltà, una perorazione per un “ritorno alle origini”non tanto del movimento sicilianista quanto dei tanti, diversi, gli uni contro gli altri armati movimenti autonomisti.
E tuttavia Noi leggiamo in queste iniziative degli elementi di utile chiarezza, dato che dovrebbero, logicamente, politicamente allontanare da essi i soggetti che si dicono e che sono indipendentisti. O almeno così dovrebbe essere.
E invece malgrado ciò taluni settori “indipendentisti” sebbene senza più nessuna possibilità di fraintendimento, condividono e sposano, inverosimilmente, analisi ed aspirazioni autonomiste, che avranno come effetto verosimile la perpetuazione del’attuale sistema di relazioni politiche di potere.
Questi “indipendentisti”, spesso verbosamente agguerriti, specie sui social network e/o in rete, con le loro scelte fanno correre alla Sicilia, ai Siciliani all’area politico-culturale indipendentista, il concreto rischio di essere percepiti, tutti indistintamente, come “truppe cammellate” per gruppi, movimenti autonomisti  che così potranno uscire dall'impasse, in cui essi stessi si sono cacciati a seguito dal loro scarso impegno a favore di quella Sicilia e di quei Siciliani che dicevano di volere tutelare e difendere e che non hanno, in concreto, né tutelato né appoggiato quanto avevano promesso, sebbene, taluni di loro, addirittura, fossero al Governo e in posizione tutt'altro che defilata tanto a Roma quanto a Palermo.
Stando così le cose il “quadro” non è dei più incoraggianti e sarebbe ben strano che Noi, come la stragrande maggioranza degli Indipendentisti, sposassimo o anche solo accettassimo silenziosamente una siffatta linea, che dal nostro angolo visuale, se accolta, sarebbe davvero “autocastrante” in termini politici.
La nostra “pietra di paragone” è dunque la questione della coerenza politica tra detto e fatto che fa emergere le tante contraddittorietà politiche che sovrastano, a nostro avviso, il senso di simili, sempre uguali riflessioni, al punto che immancabilmente si individua nella vittoria di queste “linee” quasi automaticamente, guarda un po’, la vittoria dell'intero Popolo Siciliano.
Noi come espressione pacifica, democratica della tradizione più militante dell'Indipendentismo siciliano rifiutiamo, ovviamente, questa “pseudo-logiche” e crediamo che avrebbe poco “senso politico” legare il futuro dell'area indipendentista a simili prospettive.
Qui si tratta di questioni politiche che vanno, oggettivamente, concretamente, oltre i purismi presunti o le diffidenze e che abbracciano dati sostanziali irrinunciabili.
Segnaliamo, a viso aperto, dunque, come “insanabili, stridenti contraddizioni” le scelte operate da taluni “indipendentisti” che sostengono siffatte linee e che ne avranno di strada da fare per conciliare gli ideali dichiarati con le prassi perseguite.
Tuttavia, come è nostro costume, non ci limitiamo a contestare ma, semmai, offriamo agli Indipendentisti come anche agli autonomisti, che non si rassegnano all'avvilente presente, e a tutti i Siciliani di tenace concetto UN PROGETTO ALTRO, DIVERSO, ALTERNATIVO, TRAVERSALE E PARTECIPATO.
Progetto che passa esemplarmente attraverso un ATTO POLITICO E parimenti SIMBOLICO di grande importanza. Ci riferiamo alla RICHIESTA FATTA A Pippo SCIANO', leader carismatico dell'Indipendentismo Siciliano, DI CANDIDARSI ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE E DI GUIDARE UN RASSEMBLEMENT INDIPENDENTISTA E SICILIANO.
E’ del resto nostra maturata convinzione che in questo momento storico-politico, esistano DUE DIVERSE, non sovrapponibili “LINEE”: una AUTONOMISTA ( pur declinata secondo varie, mutevoli “osservanze”) e quindi, sic et simpliciter, oggi, ben calata nel quadro delle relazioni politiche date ed un'altra INDIPENDENTISTA o PATRIOTTICA, che dir si voglia, orientata schiettamente a determinare le condizioni possibili di una VERA ALTERNATIVA.
Un’ALTERNATIVA SICILIANA popolare, democratica, vocata all'autodeterminazione e fieramente avversaria degli immarcescibili equilibri dati.
Lanciamo, dunque, una CHIAMATA A RACCOLTA di TUTTE LE FORZE INDIPENDENTISTE SICILIANE perché sotto la guida di Pippo SCIANO' diano battaglia democratica per la Patria e il Popolo Siciliano, incalzando tutti, autonomisti compresi, e lottando per una SICILIA ANTIMAFIOSA, AUTODETERMINATA, RICCA, FLORIDA, PACIFICA ED APERTA LA MONDO IN VIRTÙ DELLE SUE TRADIZIONI E DELLA SUA MEMORIA COLLETTIVA.

ANTUDU!


Messina, 19 luglio 2012






TRINAKRIUS

sabato 7 luglio 2012

¿NO CAMBIARÁN?




Un breve rispettosa quanto critica chiosa ai lavori del IV° congresso Siciliano di Rifondazione Comunista da parte del nostro blog, espressione del “travagghismu” indipendentista siciliano.


Inizia oggi e si concluderà domani 8 luglio a Palermo  il IV° Congresso Siciliano del Partito della Rifondazione Comunista.
Il tema dell’assise dei Comunisti della Rifondazione in Sicilia riguarda il   costruire il polo della alternativa e della sinistra, anche in prospettiva delle imminenti elezioni per il rinnovo del Parlamento Siciliano.
Questo blog, notoriamente indipendente, indipendentista e travagghista,vicino alle posizioni di sodalizi politico- culturali come Focus Trinakria e xQS,  augura ai delegati e militanti di Rifondazione buon lavoro e vuole offrire loro alcuni, sintetici  quanto critici spunti di riflessione.
Troviamo molto interessante il tema del dibattito, tuttavia ci sentiamo di chiedere alla dirigenza di Rifondazione Siciliana come mai tutto questo ritardo nell’analisi sulla QUESTIONE SICILIANA e sul suo riconoscimento?
Ovvero, perché siete ancora tra i più zelanti assertori di una “osservanza” centralista antisiciliana? Canone che può essere ed anzi è, una delle con-cause che hanno portato in Sicilia all’assottigliarsi della presenza e della pregnanza politica dei comunisti e della sinistra in genere.
Sarebbe dunque, utile anche se crediamo non sia uno dei temi in cima alla vostra Agenda discutere di sinistra, di cambiamento, di lotta politica e di alternativa mutando “copernicanamente” la prospettiva e volgendola, finalmente, definitivamente, a favore del Popolo Siciliano e delle sua specifiche esigenze, che di per sé non è e non vuole significare né chiusura al Mondo né egoismo.
Chissà se Rifondazione Comunista Siciliana vorrà e saprà trovare la propria “VIA GIALLO-ROSSA” al socialismo.
 Una via antimafiosa, popolare e per questo finalmente siciliana.
 Siamo sicuri che in Rifondazione come anche negli altri partiti della sinistra siciliana sono presenti ed operano “compagni” e “compagne” che condividono questa analisi e che però hanno paura di esporsi temendo dileggio ed ostracismi.
A costoro diciamo che non è tempo di pavidezze e come blog “travagghista” ed indipendentista, senza alcun tatticismo,  diciamo loro, nel rispetto delle loro appartenenze e scelte, che una “manca” siciliana e dei Siciliani non solo è possibile ma sarebbe anzi utile e necessaria, oggi più che mai per risolvere la QUESTIONE SICILIANA che è parimenti QUESTIONE NAZIONALE IRRISOLTA e QUESTIONE SOCIALE INCANCRENITA.


IL BLOG
laquestionesiciliana


giovedì 5 luglio 2012

UNO, NESSUNO E CENTOMILA TURIDDI!





UNA RIFLESSIONE, INDIPENDENTE E INDIPENDENTISTA,  DI TRINAKRIUS A 62 ANNI DAL RITROVAMENTO A CASTELVETRANO 
DEL CADAVERE DEL BANDITO GIULIANO



Il 5 luglio di 62 anni fa veniva trovato ucciso in quel lì di Castelvetrano Salvatore Giuliano.
A tanti anni di distanza ampie e fitte restano le zone d’ombra sulla vita e sulla morte del noto bandito e ciò malgrado tanto si sia detto e scritto su di lui.
Qualcuno anche tra i sicilianisti ne ha idealizzato la figura finendo così per perderne il reale, concreto “tratto” storico.
Noi du Frunti Nazziunali Sicilianu – “Sicilia Indipinnenti”, da anni, scriviamo, diciamo e sosteniamo che la figura di Salvatore Giuliano da Montelepre fu la sintesi dei tempi controversi in cui l’uomo visse e tuttavia sarebbe un errore storico e politico, considerarla tout court come la figura di indipendentista.
E’ vero ed è innegabile che Giuliano visse una breve quanto intensa “stagione” indipendentista ma è altrettanto vero che la parte più controversa della sua parabola di bandito ed uomo la visse oramai lontano, conclamatamente lontano dall’indipendentismo e saldamente calato, vuoi scientemente vuoi come pedina, in quella “strategia stragista” parte integrale dei giochi di potere del dopo guerra italiano e centralista.
Detto ciò è evidente che Noi di F.N.S. non plaudiamo né accettiamo a nessuna delle ricostruzioni “accomodate” che vorrebbero fare di “Turiddu” una sorta di “Robin Hood” siciliano.
Per essere chiari il nostro giudizio etico-politico è negativo dato che Giuliano, il bandito Giuliano con il concorso della “sua” banda si macchiò di una strage come quella di Portella della Ginestra, il primo maggio 1947, dove fu versato il sangue innocente di tanti siciliani, di tanti nostri compatrioti, in maggioranza contadini.
Da qualche tempo si discetta su chi furono i “mandanti” di questa strage e si è diffusa la teoria, che Giuliano sarebbe stato “strumento” nelle mani di fascisti e servizi americani.
Nel merito non abbiamo notizie e neppure nutriamo pregiudizi ma continuiamo a credere, fino a prova contraria, che fu materialmente Giuliano a sparare a Portella e che le responsabilità piuttosto che nel quadro geopolitico del tempo vadano e debbano essere ricercate nei mefitici antri della politica centralista e “antropofaga” di quel dopoguerra.
Comprendiamo bene che teorie “complottiste” che chiamano in causa Decima Mas e CIA hanno, comunque, il duplice, convergente vantaggio d’un lato di alleggerire, almeno in parte, la posizione “criminale” di “Turiddu” e dall’altro di  ricondurre la lettura storica del periodo in un quadro più complesso e tuttavia attendiamo se ve ne saranno oggettivi, circostanziati riscontri.
E’ anche evidente  che la teoria  “cospirativa” è oggettivamente, giornalisticamente più avvincente e si fonda su alcune “incoerenze” che si palesano nell’intero divenire dei “fatti”.
Si pensi alle circolate differenti versioni sulla morte del bandito o ancora all’ipotesi girata, che ha portato nel 2011 all’esumazione del cadavere seppellito, che lo stesso Giuliano sarebbe fuggito negli U.S.A.
Molti, dunque, attendono il fatidico 2016 quando dovrebbe venir meno il Segreto di Stato. Vedremo. E’ tuttavia nostra opinione che le “carte” attese potranno al massimo chiarire meglio alcuni punti ma, a nostro avviso,  non aggiungeranno nulla di nuovo né ribalteranno le verità acclarate.
Infine permetteteci , da indipendenti ed indipendentisti, una piccola chiosa sulla “leggerezza” con cui spesso si parla del Giuliano “indipendentista. A mo´ esemplificativo pensate che una nota enciclopedia on line ancora riporta su di lui che […] è stato un brigante siciliano, che sfruttò la copertura di capo dell'EVIS, un gruppo di separatisti attivo principalmente a partire dalla fine della seconda guerra mondiale per le sue azioni criminose[…].
E’ a tutti noto che Egli non fu mai il capo dell’EVIS, eppure quando si parla di Giuliano il pregiudizio, le verosimiglianze, le “romanzature” si aggiungono e prevalgono sulla verità storica. Noi pensiamo che sia tempo di dare voce e spazio alla VERITA’ STORICA sull’uomo, sugli avvenimenti che provocò e in cui fu coinvolto e così anche su quel convulso periodo, senza remore e senza forzature di sorta.


TRINAKRIUS