Per Noi Socialisti Sicilianisti dell’Istituto
di Cultura Politica per la Questione
Siciliana –xQS si impone, liberi dall’immediatezza dei dati
elettorali una valutazione politica sui dati emersi dalle elezioni per il
rinnovo del Parlamento Siciliano dello scorso 28 ottobre c.a.
Una prima considerazione è
legata ovviamente ad alto, altissimo astensionismo dei Siciliani.
E’ un dato che più che
demonizzato e stigmatizzato va analizzato e se possibile compreso nelle sue
dinamiche e ragioni. Più della metà
delle donne e degli uomini di Sicilia hanno ritenuto che nessuno dei candidati
o candidate presidente come anche le liste in lizza sapessero o potessero
rappresentare i loro interessi, bisogni o aspirazioni.
E’ questo un dato evidente,
oggettivo e soprattutto incontrovertibile che dovrebbe fare ragionare tutti i
soggetti politici nessuno escluso.
Eppure malgrado ciò occorre
che in democrazia, se non constano palesi violazioni o impedimenti, anche in
casi come questo, riconoscere i risultati come espressione della volontà
liberamente espressa dalla maggioranza dei Siciliani.
La vittoria come Presidente della Regione
Siciliana di Rosario CROCETTA non può dunque essere negata o sminuita, Egli, piaccia o no, è il Presidente liberamente
eletto dalla maggioranza dei Siciliani. Altro discorso si può e, a nostro avviso, si deve fare nell’analizzare il peso politico specifico dell’alleanza che ha
portato Crocetta e le liste che lo sostenevano alla vittoria. Crediamo si
tratti di una VITTORIA che senza togliere nulla a CROCETTA e alla sua storia segni elementi di lineare continuità nell’esercizio di prassi politiche consocianti e consociative. Prassi che tanto, troppo male hanno fatto alla
Sicilia e ai Siciliani. Diciamo questo senza particolare piacere ma constatando
che posto ciò la "palla" passa ora a Crocetta che dovrà impegnarsi, per come sa e
può, per smentire questi nostri fondati dubbi.
In attesa che CROCETTA
riesca a smentire o meno questa facile ,
sin qui, analisi, se dei vincitori ci
sono stati in termini politici ma anche oggettivamente quantitativi, dobbiamo
riconoscere che questi sono stati i “Grillini”.
Conquistando, infatti, ben
15 seggi sono i trionfatori, discussi ma oggettivi, delle elezioni siciliane.
Tutti ora li attendiamo
alla prova dei fatti.
Crediamo, senza pregiudizi
di sorta, che dovranno superare il loro “qualunquismo” se vorranno realmente
cambiare la Sicilia
e il suo sistema politico.
Pensiamo alle recenti
discussioni sullo stipendio dei politici , tema più propagandistico che reale e
che rischia di essere meramente accessorio rispetto agli sprechi concreti e
continuati di un sistema fattosi “casta”.
Il nostro è un
atteggiamento non ideologico né prevenuto, Noi attendiamo il movimento 5S, i suoi
nuovi deputati regionali, l’intera A.R.S. alla prova dei fatti.
Non lanciamo “fatwe” , ma
analizziamo e continueremo ad esaminare scelte e proposte guardando solo
allo interesse della Patria Siciliana e del Popolo Siciliano e soprattutto delle
sue classi più disagiate e deboli.
E’ tuttavia ovvio che non è
questo quadro emerso dal voto del 28 ottobre il nostro quadro ottimale di
riferimento.
Noi siamo e restiamo per
definire e costruire uno SCHIERAMENTO SICILIANO
E SOVRANISTA D’ALTERNATIVA , orientato all’Autodeterminazione e
socialmente ispirato che difenda i diritti dei Siciliani e soprattutto ,
appunto, dei suoi ceti più deboli.
Ceti più deboli che solo
risolvendo la Questione Siciliana
potranno ottenere la reale, concreta giustizia economica, sociale e politica
che meritano e cui anelano.
Permetteteci, adesso, un breve inciso sulle polemiche, dipanatesi
prima, durante e dopo il voto, nella cosiddetta “area sicilianista”, polemiche
che definire squallide è poco.
Queste non ci appassionano.
E infatti non ce ne siamo fatti coinvolgere, ma, in sé, spiegano, almeno in parte, il perché la gente,
a ragion veduta, orienti altrove le proprie scelte di cambiamento.
TRINAKRIUS