L’Indipendentismo progressista organizzato nell’FNS respinge le prevaricazioni, le grevi provocazioni che in questi giorni , ancora, una volta giungono contro i Siciliani e i meridionali camuffate da rivendicazioni culturali.
Intendiamoci la provocazione sviluppata da taluni settori politici del Nord riguardo insegnanti e “dialetti” non sposta né sottrae, in alcun modo, senso alla battaglia culturale e politica perorata dal nostro blog e da forze politiche come ‘u F.N.S. o da pochi altri sodalizi culturali come FOCUS TRINAKRIA per l’insegnamento, nelle scuole di ogni ordine e grado, della lingua e della cultura siciliana.
Ciò che certi “nordisti” affermano e perorano con il loro stile e la loro “teoresi “ non ha nulla a che fare con il nostro modo di intendere la questione culturale e linguistica.
La loro è un opzione che Noi, da sempre,rifiutiamo.
Per Noi l’insegnamento della nostra Lingua Madre, invece, è una risorsa comunitaria non escludente ma coinvolgente che non si può e mai si dovrà imporre sulla punta delle lance ma che è semmai un “valore aggiunto” per tutti ,siciliani e no.
Del resto è nostra convinzione che le scelte, le opzioni perorate e sostenute dal nordismo e dai suoi tanti alleati, dichiarati e taciti, dimostrino in modo sempre più chiaro e lampante che queste forze sono al servizio , al pressoché esclusivo servizio dei poteri forti continentali e nello specifico dei poteri economici nordisti.
La questione cosiddetta del “dialetto” ( per ciò che ci riguarda voglio sottolineare, però, che la nostra è e resta una lingua ) cela interessi legati alla poco virtuosa ricerca di egemonia che il Nord mette in campo oggi senza più pudore. Egemonia che vede uno dei terreni strategici di “confronto” nell’istruzione e/o formazione.
E’ una battaglia quella scatenata da certi settori nordisti che NOI Indipendentisti progressisti, organizzati ‘nto lu F.N.S. non solo non condividiamo nei modi, nei toni e nelle forme ma che va contro gli oggettivi interessi del Popolo e della Nazione Siciliana, oltre che dei fratelli del Meridione Continentale.
Come Indipendentisti progressisti Noi abbiamo il dovere, d’un canto, di contestare certo modo di fare Nordista e dall’altro di rifiutare, come reazione, il MONOCULTURALISMO e il MONOLINGUISMO che si pongono e sono posti come uniche possibili opzioni in campo.
Esistono posizioni altre che non sono risolvibili, sic et simpliciter, nei due opposti e speculari, "stoltismi", quello di certo nordismo e quello centralista.
Noi diciamo invece che per difendere i diritti CULTURALI, LINGUISTICI delle Nazioni senza Stato, delle Minoranze Allogene , e dei meridionali in genere occorrono atti conseguenti che non offendano né ledano nessuna identità o cultura.
Vorremmo che i media, i commentatori, i settori più democratici e sensibili dell’Opinione Pubblica ne tenessero conto e soprattutto ne dessero conto.
Il federalismo, la lotta per l’Autodeterminazione di Popoli e Nazioni, come quello Siciliano, pre-esistono , persistono, resistono e sicuramente anche sopravvivranno a certe vulgate intese come paradigmi nord centrici.
Affermiamo , quindi, che c’è , vive, opera, nella forma-stato Italia, un Federalismo,un Indipendentismo aperto al mondo, siciliano e patriottico eppure non nazionalista, capace di essere lievito per sé e per gli altri.
Senza Nemici ma apertamente avversario dell’Arbitrio, della Menzogna, delle Mafie e di ogni odiosa Discriminazione culturale, politica o economica.
Intendiamoci la provocazione sviluppata da taluni settori politici del Nord riguardo insegnanti e “dialetti” non sposta né sottrae, in alcun modo, senso alla battaglia culturale e politica perorata dal nostro blog e da forze politiche come ‘u F.N.S. o da pochi altri sodalizi culturali come FOCUS TRINAKRIA per l’insegnamento, nelle scuole di ogni ordine e grado, della lingua e della cultura siciliana.
Ciò che certi “nordisti” affermano e perorano con il loro stile e la loro “teoresi “ non ha nulla a che fare con il nostro modo di intendere la questione culturale e linguistica.
La loro è un opzione che Noi, da sempre,rifiutiamo.
Per Noi l’insegnamento della nostra Lingua Madre, invece, è una risorsa comunitaria non escludente ma coinvolgente che non si può e mai si dovrà imporre sulla punta delle lance ma che è semmai un “valore aggiunto” per tutti ,siciliani e no.
Del resto è nostra convinzione che le scelte, le opzioni perorate e sostenute dal nordismo e dai suoi tanti alleati, dichiarati e taciti, dimostrino in modo sempre più chiaro e lampante che queste forze sono al servizio , al pressoché esclusivo servizio dei poteri forti continentali e nello specifico dei poteri economici nordisti.
La questione cosiddetta del “dialetto” ( per ciò che ci riguarda voglio sottolineare, però, che la nostra è e resta una lingua ) cela interessi legati alla poco virtuosa ricerca di egemonia che il Nord mette in campo oggi senza più pudore. Egemonia che vede uno dei terreni strategici di “confronto” nell’istruzione e/o formazione.
E’ una battaglia quella scatenata da certi settori nordisti che NOI Indipendentisti progressisti, organizzati ‘nto lu F.N.S. non solo non condividiamo nei modi, nei toni e nelle forme ma che va contro gli oggettivi interessi del Popolo e della Nazione Siciliana, oltre che dei fratelli del Meridione Continentale.
Come Indipendentisti progressisti Noi abbiamo il dovere, d’un canto, di contestare certo modo di fare Nordista e dall’altro di rifiutare, come reazione, il MONOCULTURALISMO e il MONOLINGUISMO che si pongono e sono posti come uniche possibili opzioni in campo.
Esistono posizioni altre che non sono risolvibili, sic et simpliciter, nei due opposti e speculari, "stoltismi", quello di certo nordismo e quello centralista.
Noi diciamo invece che per difendere i diritti CULTURALI, LINGUISTICI delle Nazioni senza Stato, delle Minoranze Allogene , e dei meridionali in genere occorrono atti conseguenti che non offendano né ledano nessuna identità o cultura.
Vorremmo che i media, i commentatori, i settori più democratici e sensibili dell’Opinione Pubblica ne tenessero conto e soprattutto ne dessero conto.
Il federalismo, la lotta per l’Autodeterminazione di Popoli e Nazioni, come quello Siciliano, pre-esistono , persistono, resistono e sicuramente anche sopravvivranno a certe vulgate intese come paradigmi nord centrici.
Affermiamo , quindi, che c’è , vive, opera, nella forma-stato Italia, un Federalismo,un Indipendentismo aperto al mondo, siciliano e patriottico eppure non nazionalista, capace di essere lievito per sé e per gli altri.
Senza Nemici ma apertamente avversario dell’Arbitrio, della Menzogna, delle Mafie e di ogni odiosa Discriminazione culturale, politica o economica.
TRINAKRIUS