domenica 4 ottobre 2009

NO AL DISSESTO IDROGEOLOGICO MA PARIMENTI ...

...NO A QUELLO ETICO, POLITICO E SOCIALE CHE RISCHIA DI TRAVOLGERE LA SICILIA E I SICILIANI



Questo blog ritiene i fatti legati alla sciagura dell’alluvione del messinese un evento inatteso eppure paradigmatico, per molti versi, del DISSESTO SICILIANO, idrogeologico ma anche politico.
I fatti di Giampilieri e Scaletta Zanclea sono solo l’ultimo, stavolta terribile nella sua dolorosa evidenza, segnale di come certi circuiti politico-burocratici siano incapaci e quindi citando Pannella (chissà se ne sarà felice?) capaci di tutto.
Vedere, leggere e/o ascoltare le dichiarazioni rilasciate dai vari “satrapi” di turno della partitocrazia, di quelli che sono al e il potere la dice lunga e offre, con immediatezza anche ai più distratti, quanto questi siano complessivamente incapaci di cogliere sia i reali termini della questione sia le loro evidenti implicazioni.
Questi “ras” partitocratrici certo si commuovono, corrucciano ma non sanno, non possono o non vogliono trarre le reali conseguenze da quanto accaduto. Sin da subito la gran parte di essi si autoassolvono, collettivamente solidali tra di loro più che con le popolazioni colpite.
Temiamo che sia proprio il concetto di “bene comune”che sfugge fatalmente loro.
Del resto, da troppo tempo, sono stati “educati” ed abituati alla pratica, colonizzante e coloniale, delle pratiche correntizie, di cordata e/o personalistiche.
Inamovibili, senza una opposizione sociale e politica degna di questo nome a fargli da contraltare, costoro sanno bene che dai governi, da qualsivoglia governo non hanno da temere né interventi né reprimende, dato che sono i loro “voti”che questi governi, queste maggioranze e questo andazzo puntellano.
Le vittime di Giampilieri e Scaletta Zanclea sono una sorta di “effetto collaterale”, vittime di un “fuoco amico” politico-burocratico non espressamente voluto ma ricercato, di fatto, attraverso scelte dissennate.
Taluni, infatti, hanno finto di non sapere o realmente non sapevano, cose ambedue gravi, che le scelte, tutte le scelte, politiche e amministrative, hanno sempre conseguenze.
Crediamo possa essere questa l’ulteriore, non cercata prova di quanto il vigente sistema di potere, centralista e monoideologico, con le sue maggioranze ed opposizioni virtuali, a Roma come a Palermo, siano davvero una IATTURA.
C’è da sperare che i Messinesi e con essi tutti i Siciliani, di tenace concetto, in occasione delle prossime, future scadenze elettorali mantengano e serbino memoria dell’ignavia e/o della superficialità di questi piccoli e grandi “proconsoli”.
E’ giunto il momento, pacificamente e democraticamente, di GIRARE PAGINA.
Un evento terribile e luttuoso come questo mostra, con tutta evidenza, più di mille dotte analisi, perché l’indipendentismo siciliano, progressivo e socialmente orientato, non può, non vuole e non deve schierarsi, per nessun motivo e a nessun titolo, dalla parte di chi, a vario titolo, anche imitando i nostri temi, in concreto, la Sicilia conculca o sfrutta.
Oggi che il re è nudo i cosiddetti indipendentisti e/o sicilianisti che hanno scelto di salire sul carro della partitocrazia comprenderanno, se in buona fede, e non abbiamo motivo di dubitarne, che la loro scelta è stata improvvida e sbagliata.
Il ruolo dell’ indipendentismo è oggi, in ogni parte dell’arcipelago siciliano, di guidare una reale opposizione sociale, istituzionale e politica per sciogliere democraticamente, pacificamente il grumo irrisolto della QUESTIONE SICILIANA, proiezione coessenziale di una QUESTIONE NAZIONALE e di una QUESTIONE SOCIALE.
Noi siamo l’unico CREDIBILE ARGINE all’imperante DISSESTO ETICO, POLITICO E SOCIALE in Sicilia e parimenti l’unica occasione di reale discontinuità politica rispetto al sistema, consociativo e consociante, dell’ immarcescibile, coloniale circuito politico-burocratico in Sicilia.
TRINAKRIUS

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