Dopo
un inizio periglioso dovuto anche all'indisponibilità, improvvisa quanto
inattesa, dei locali della Sala Rossa di Palazzo Reale ( sede dell’Assemblea Regionale Siciliana ) il dibattito sul tema:“Quando
il futuro governava il presente”, organizzato dalla Società Fabiana Siciliana, si
è poi svolto nei locali della Facoltà Teologica, grazie anche all'operosa
sensibilità di don Giuseppe Bellia.
L’incontro è stata anche l'occasione per
presentare l'interessante, documentato
saggio di Aldo Bondi, dal titolo “Tra Gramsci e Teilhard. Politica
e fede in Alberto Scandone 1942-1972”.
Partendo
dall’esperienza politica, culturale e giornalistica dell’intellettuale Alberto Scandone, prematuramente scomparso nel
1972, nel disastro aereo di Montagna Longa, all'età di appena trenta anni, si è riflettuto sulla sua esperienza, sul suo
modo di affrontare e porre interrogativi morali, culturali e politici nella
società italiana, prima, e siciliana poi.
E'
emerso dal vivido racconto dei relatori che lo conobbero un quadro a tutto
tondo di Scandone, cattolico, uomo di sinistra, campione di dialogo culturale, politico
e religioso.
I
lavori sono stati ben moderati dal docente universitario e appassionato divulgatore culturale, Antonio
Matasso,
Sono
intervenuti:il giornalista Franco Nicastro, il già citato don Giuseppe Bellia, il pastore valdese
Peter Ciaccio, lo scrittore e già giornalista de L'Ora, Ignazio Coppola, due esponenti di punta
dell'ex PCI, che ben conobbero Scandone:
l'On. Nino Mannino e il Sen. Michele Figurelli, nonché l’ex ministro
socialista Valdo Spini, presidente della Fondazione Circolo Rosselli che ebbe una intensa, fraterna frequentazione
politica giovanile con Scandone ed
infine il già citato autore Aldo Bondi.
Difficilmente
si può rendere qui l'inteso clima di partecipazione che si è venuto a determinare
durante i lavori tra relatori e
pubblico.
Un
pubblico attentissimo che ha avuto modo di cogliere a pieno l'importanza della
figura umana, morale e politica di Scandone.
Un
intellettuale che fu sottratto troppo presto alla vita da un destino tragico
quanto beffardo.
Qualcuno si è chiesto quale sarebbe potuto essere nel nostro
passato, se solo fosse vissuto più a lungo, il peso ed il ruolo di Scandone
nella vita del PCI e più in generale della Società Siciliana ed Italiana.
Davvero,
quella di oggi,è stata un ottima occasione di cultura e divulgazione. C'è da sperare
che siano sempre più occasioni come queste nel panorama culturale palermitano e
siciliano.
TRINAKRIUS