mercoledì 26 giugno 2013

FUTURO E PRESENTE, ATTRAVERSO L'ESPERIENZA DI ALBERTO SCANDONE




Dopo un inizio periglioso dovuto anche all'indisponibilità, improvvisa quanto inattesa, dei locali della Sala Rossa di Palazzo Reale ( sede dell’Assemblea Regionale Siciliana ) il dibattito sul tema:“Quando il futuro governava il presente”, organizzato dalla  Società Fabiana Siciliana, si è poi svolto nei locali della Facoltà Teologica, grazie anche all'operosa sensibilità di don Giuseppe Bellia.
 L’incontro è stata anche l'occasione per presentare l'interessante, documentato  saggio di Aldo Bondi, dal titolo “Tra Gramsci e Teilhard. Politica e fede in Alberto Scandone 1942-1972”.
Partendo dall’esperienza  politica, culturale e giornalistica  dell’intellettuale  Alberto Scandone, prematuramente scomparso nel 1972, nel disastro aereo di Montagna Longa, all'età di appena trenta  anni, si è riflettuto sulla sua esperienza, sul suo modo di affrontare e porre interrogativi morali, culturali e politici nella società italiana, prima, e siciliana poi.
E' emerso dal vivido racconto dei relatori che lo conobbero un quadro a tutto tondo di Scandone, cattolico, uomo di sinistra, campione di dialogo culturale, politico e religioso.
I lavori sono stati ben moderati dal docente universitario  e appassionato divulgatore culturale, Antonio Matasso
Sono intervenuti:il giornalista Franco Nicastro, il già citato  don Giuseppe Bellia, il pastore valdese Peter Ciaccio, lo scrittore e già giornalista de L'Ora,  Ignazio Coppola, due esponenti di punta dell'ex PCI, che ben conobbero Scandone:  l'On. Nino Mannino e il Sen. Michele Figurelli, nonché l’ex ministro socialista Valdo Spini, presidente della Fondazione Circolo Rosselli  che ebbe una intensa, fraterna frequentazione politica giovanile con Scandone  ed infine il già citato autore Aldo Bondi.
Difficilmente si può rendere qui l'inteso clima di partecipazione che si è venuto a determinare  durante i lavori tra relatori e pubblico.
Un pubblico attentissimo che ha avuto modo di cogliere a pieno l'importanza della figura umana, morale e politica di Scandone.
Un intellettuale che fu sottratto troppo presto alla vita da un destino tragico quanto beffardo.
Qualcuno si è chiesto quale sarebbe potuto essere nel nostro passato, se solo fosse vissuto più a lungo, il peso ed il ruolo di Scandone nella vita del PCI e più in generale della Società Siciliana ed Italiana.
Davvero, quella di oggi,è stata un ottima occasione di cultura e divulgazione. C'è da sperare che siano sempre più occasioni come queste nel panorama culturale palermitano e siciliano.


TRINAKRIUS

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