lunedì 19 marzo 2012

PER UNA SCUOLA SICILIANA E DEI SICILIANI INCLUDENTE, FORMATIVA E COMUNITARIA

È all’ordine del giorno per chi come Noi condivide un robusto, motivato punto di vista indipendentista di confrontarsi su di un tema centrale e imprescindibile qual è quello dell’istruzione.
Noi su questo blog, non abbiamo mai fatto mistero di essere favorevoli, favorevolissimi ad un processo di REGIONALIZZAZIONE dell’istruzione in Sicilia.
Spesso in virtù di ciò veniamo dunque tacciati di “provincialismo” e/o di avere una visione “limitata” del “problema”.
Sì perché va detto che oggi l’istruzione, le politiche scolastiche sono vissute come un “problema” all’interno della cornice politica della forma Stato Italia e ciò, da tempo, oramai prescindendo da visioni di destra, sinistra o centro.
Noi che ci riconosciamo come Indipendentisti nelle posizioni politico-organizzative du Frunti Nazziunali Sicilianu, invece, crediamo che l’istruzione sia una “risorsa” e non un “problema”.
E’ di queste settimane, ad esempio, in Sicilia il “dimensionamento” di parecchie istituzioni scolastiche. Sorvoliamo qui sui criteri di scelta e soffermiamo la nostra attenzione, in questo frangente, sul perché e come è stato possibile fare passare appunto i “dimensionamenti”.
La motivazione forte e apparentemente inattaccabile è stato l’appello ad argomenti economico-finanziari.
Si è detto, anche stavolta, non ci sono risorse bastanti per tenere in piedi le vecchie articolazioni burocratiche sul territorio. In base a ciò si sono poi sviluppati complessi ragionamenti dimensionatori e quasi nessuno ha saputo, potuto o voluto fermare il gioco, dire stop e sviluppare un ragionamento diverso come appunto quello che Noi qui sosteniamo.
È vero il denaro scarseggia ( omettiamo di dire qui come e perché …) ma intervenire sull’istruzione sulle scuole, sui finanziamenti per l’istruzione è davvero una strategia inevitabile? Noi, ovviamente, crediamo di NO!

I politici centralisti italiani oggi, con solo alcune, labili sfumature, pensano, dicono, proclamano e attuano il teorema secondo cui l’istruzione al pari di altri settori debba essere amministrata secondo criteri squisitamente economicistici.
Noi diciamo che la scuola deve prescindere da questi “parametri” e deve farlo poiché la scuola si occupa di studenti, che sono il futuro delle comunità e nel nostro specifico della Comunità Nazionale Siciliana.
Spendere per l’istruzione, quindi a ben vedere, è credere ed investire nel futuro, senza proclami ma con concreta determinazione.
Tutto ciò non sta accadendo in Sicilia ed è un trend che né la politica romana né quella “regionista” del Governo di Palermo e dell’A.R.S. hanno neppure provato a mettere in discussione.
NOI Indipendentisti che ci riconosciamo nelle posizioni politico-organizzative du Frunti Nazziunali Sicilianu non accettiamo le burocratizzate solfe legate a standard su spese e costi, non lo facciamo quando si tratta di istruzione, anche se siamo da sempre nemici degli sprechi ( non realizzati da Noi…).
Crediamo che il taglio delle spese produca e produrrà, sempre più, in concreto, un sistema scolastico, in Sicilia come altrove, a diverse velocità favorendo l’invirtuoso consolidamento di cosiddette scuole d’elite e scuole ghetto. Noi coltiviamo invece la lecita attesa di avere, in Sicilia, SCUOLE FUNZIONALI, sempre e comunque.
Solo, infatti, attraverso una SCUOLA INCLUDENTE, potremo recuperare e tesaurizzare al meglio quel senso per Noi nazionale di COMUNITA’ SICILIANA che è nostra preoccupazione sociale, culturale e politica.
I bimbi di oggi, lo ripetiamo, infatti, sono i Cittadini Siciliani di domani e questo non deve essere dimenticato mai, neppure per un attimo, da chi fa politica e che in teoria dovrebbe operare per il nostro “BENE COMUNE”.

Ecco perché la nostra idea di scuola è diversa e si fonda sul progetto di una SCUOLA PER I SICILIANI.


ANTUDU!





TRINAKRIUS

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