lunedì 26 marzo 2012

PERCHE' RICORDARE IL 730° ANNIVERSARIO DELLA RIVOLUZIONE DEL VESPRO?







IL SENSO PIU' VERO DELLA COMMEMORAZIONE, ORGANIZZATA DA FNS, NEL 730° ANNIVERSARIO

DELLA RIVOLUZIONE NAZIONALE SICILIANA DEL VESPRO






Il prossimo 31 marzo, come è tradizione quasi da mezzo secolo, 'u Frunti Nazziunali Sicilianu - “Sicilia Indipinnenti”, partito indipendentista e militante, organizzerà a Palermo una cerimonia religiosa per ricordare il 730° anniversario di quel fondamentale momento della Storia Siciliana che fu la Rivoluzione del Vespro.
Questo blog, indipendentista e aconfessionale, non si sottrarrà all'evento che riteniamo, senza tema d'esagerazione, una delle date, fondanti e fondative, della Nazione Siciliana modernamente intesa.
Ecco perché ci saremo ed ecco perché nello specifico derogheremo alla nostra abitudine di non partecipare mai, in modo sincrono, a cerimonie civili e religiose.
Però nel caso specifico, è bene ricordare, che fu appunto da una chiesa, quella stessa Basilica di Santo Spirito, in cui ci ritroveremo il 31 marzo alle 13, che partì la “scintilla” che diede il via alla prima organica rivolta nazionale della storia in quell'oramai lontano 1282.
Ci sembra giusta, dunque, la scelta di F.N.S. di commemorare lì e così questo importantissimo evento.
Ecco perché ci saremo ed ecco spiegato anche perché invitiamo il maggior numero possibile di donne e uomini siciliani a presenziare alla cerimonia.
Si tratta di celebrare una continuità nel sentire collettivo, si tratta di onorare ed inverare il nostro comune patrimonio storico, politico e morale di Siciliani.
Si tratta di ricordare e/o apprendere che la Sicilia, la nostra Terra, la nostra Patria è stata una terra ricca, pacifica in cui i nostri antenati coltivavano il loro giusto orgoglio comunitario e non solo o semplicemente la culla della mafia.
Partecipare alla cerimonia organizzata da F.N.S. significa anche finalmente avere ragione di una “rilettura” della Rivoluzione del Vespro, artata ed artefatta, piegata, a suo tempo, alle esigenze propagandistiche, di un potere nemico della verità' storica.
Il nostro appello è rivolto oggi, dunque, anche ai tanti “intellettuali ciechi”, che negano, sempre più senza convinzione, l'esistere, resistere e persistere di una chiara, evidente tradizione nazionale siciliana, dai contorni originali.
A costoro rivolgiamo l'invito a togliere le “lenti colorate” dell'ideologia e a rileggere con attenzione la vera storia della Rivoluzione del Vespro.
Se lo faranno emergerà un quadro, per loro nuovo, fatto di coraggio, dignità, determinazione politica, popolare ed etica che prima non avrebbero neppure sospettato.
Solo attraverso questo processo di recupero della memoria storica potremo sottrarci a quel destino di sudditanza che altri avevano pensato per Noi e per i nostri figli.
Libereremo, così, la nostra Memoria Collettiva di Popolo e Nazione.
A celebrare il 730° Anniversario ci saranno pure, in prima fila c'è da scommetterci, anche certi settori, ondivaghi e consociativi, che interessatamente si definiscono sicilianisti, indipendentisti ma che in concreto, vedrete anche i prossimità delle prossime elezioni amministrative, si schiereranno, in buon ordine, a fianco della solita “politica politicata”, a mo' di truppe cammellate.
Eppure anche costoro il 31 marzo a Santo Spirito saranno ben accetti e nessuno sarà rimandato indietro, dato che la forza evocativa degli eventi celebrati è tale e talmente forte che i loro “piccoli opportunismi”nulla possono e potranno!
A costoro però, infine rivolgiamo, con educazione, come è nostra abitudine, un monito e per farlo parafraseremo un sagace motto di Oscar Wilde: “Oggi certi sicilianisti ed indipendentisti conoscono il prezzo di tutto ed il valore di nulla.”.
Fuor di polemica, appuntamento, allora, a Palermo alla Basilica di Santo Spirito, insieme e con gli Indipendentisti du Frunti Nazziunali Sicilianu .- Sicilia Indipinnenti” per dire che la Nazione Siciliana e con essa il Popolo Siciliano non hanno dimenticato il valore, il monito di quel sacrificio che in anni lontani fu condotto anche in loro Nome.
Potrei citare altre cento motivazioni che dovrebbero spingervi, spingerci a partecipare alla cerimonia del 31 marzo, ma credo che l'argomento esiziale sia che è GIUSTO ESSERE LI' per ONORARE LA PATRIA SICILIANA, per la quale 730 anni fa i Siciliani non ebbero dubbi nello scendere in strada , nel ribellarsi, nel combattere, nel gridare a viva voce il loro ESSERE NAZIONE.
Torno dunque ad invitarvi a partecipare alla cerimonia e concludo con il grido che fu anche il grido di questa nostra coraggiosa, lunga rivoluzione: ANTUDU!









TRINAKRIUS

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