Amiche, Amici,
Si vanno moltiplicando in
questi giorni gli appelli all’unità d’azione delle forze sicilianiste, seppure
latamente intese. Questo modo di offrirsi al confronto politico con proposte
dal marcato tono elettoralistico non ci stupiscono né meravigliano.
Sono per lo più iniziative
rivolte, a grandi linee, un po’ a tutti: Siciliani, sicilianisti e pure agli
indipendentisti.
La
gran parte di questi “appelli” affondano le loro “radici” in dei quadri di
riferimento che sono chiaramente, spesso innegabilmente autonomisti.
Il
senso di molti di questi ragionamenti possono, anzi essere considerati, senza
difficoltà, una perorazione per un “ritorno alle origini”non tanto del
movimento sicilianista quanto dei tanti, diversi, gli uni contro gli altri armati movimenti autonomisti.
E
tuttavia Noi leggiamo in queste iniziative degli elementi di utile chiarezza,
dato che dovrebbero, logicamente, politicamente allontanare da essi i soggetti
che si dicono e che sono indipendentisti. O almeno così dovrebbe essere.
E
invece malgrado ciò taluni settori “indipendentisti” sebbene senza più nessuna possibilità
di fraintendimento, condividono e sposano, inverosimilmente, analisi ed
aspirazioni autonomiste, che avranno come effetto verosimile la perpetuazione
del’attuale sistema di relazioni politiche di potere.
Questi
“indipendentisti”, spesso verbosamente agguerriti, specie sui social network
e/o in rete, con le loro scelte fanno correre alla Sicilia, ai Siciliani
all’area politico-culturale indipendentista, il concreto rischio di essere
percepiti, tutti indistintamente, come “truppe cammellate” per gruppi,
movimenti autonomisti che così potranno uscire
dall'impasse, in cui essi stessi si sono cacciati a seguito dal loro scarso
impegno a favore di quella Sicilia e di quei Siciliani che dicevano di volere
tutelare e difendere e che non hanno, in concreto, né tutelato né appoggiato
quanto avevano promesso, sebbene, taluni di loro, addirittura, fossero al
Governo e in posizione tutt'altro che defilata tanto a Roma quanto a Palermo.
Stando
così le cose il “quadro” non è dei più incoraggianti e sarebbe ben strano che
Noi, come la stragrande maggioranza degli Indipendentisti, sposassimo o anche
solo accettassimo silenziosamente una siffatta linea, che dal nostro angolo
visuale, se accolta, sarebbe davvero “autocastrante” in termini
politici.
La
nostra “pietra di paragone” è dunque la questione della coerenza politica tra
detto e fatto che fa emergere le tante contraddittorietà politiche che
sovrastano, a nostro avviso, il senso di simili, sempre uguali riflessioni, al
punto che immancabilmente si individua nella vittoria di queste “linee”
quasi automaticamente, guarda un po’, la vittoria dell'intero Popolo Siciliano.
Noi come espressione
pacifica, democratica della tradizione più militante dell'Indipendentismo
siciliano rifiutiamo, ovviamente, questa “pseudo-logiche” e crediamo che avrebbe
poco “senso politico” legare il futuro dell'area indipendentista a
simili prospettive.
Qui si tratta di questioni
politiche che vanno, oggettivamente, concretamente, oltre i purismi presunti o
le diffidenze e che abbracciano dati sostanziali irrinunciabili.
Segnaliamo, a viso aperto,
dunque, come “insanabili, stridenti contraddizioni” le scelte operate da
taluni “indipendentisti” che sostengono siffatte linee e che ne avranno
di strada da fare per conciliare gli ideali dichiarati con le prassi
perseguite.
Tuttavia, come è nostro
costume, non ci limitiamo a contestare ma, semmai, offriamo agli
Indipendentisti come anche agli autonomisti, che non si rassegnano
all'avvilente presente, e a tutti i Siciliani di tenace concetto UN PROGETTO
ALTRO, DIVERSO, ALTERNATIVO, TRAVERSALE E PARTECIPATO.
Progetto che passa
esemplarmente attraverso un ATTO POLITICO E parimenti SIMBOLICO di grande
importanza. Ci riferiamo alla RICHIESTA FATTA A Pippo SCIANO', leader
carismatico dell'Indipendentismo Siciliano, DI CANDIDARSI ALLA PRESIDENZA DELLA
REGIONE E DI GUIDARE UN RASSEMBLEMENT INDIPENDENTISTA E SICILIANO.
E’ del resto nostra maturata
convinzione che in questo momento storico-politico, esistano DUE DIVERSE, non
sovrapponibili “LINEE”: una AUTONOMISTA ( pur declinata secondo varie,
mutevoli “osservanze”) e quindi, sic
et simpliciter, oggi, ben calata nel quadro delle relazioni politiche date
ed un'altra INDIPENDENTISTA o PATRIOTTICA, che dir si voglia, orientata
schiettamente a determinare le condizioni possibili di una VERA ALTERNATIVA.
Un’ALTERNATIVA SICILIANA
popolare, democratica, vocata all'autodeterminazione e fieramente avversaria
degli immarcescibili equilibri dati.
Lanciamo, dunque, una CHIAMATA
A RACCOLTA di TUTTE LE FORZE INDIPENDENTISTE SICILIANE perché sotto la guida di
Pippo SCIANO' diano battaglia democratica per la Patria e il Popolo
Siciliano, incalzando tutti, autonomisti compresi, e lottando per una SICILIA
ANTIMAFIOSA, AUTODETERMINATA, RICCA, FLORIDA, PACIFICA ED APERTA LA MONDO IN VIRTÙ DELLE SUE
TRADIZIONI E DELLA SUA MEMORIA COLLETTIVA.
ANTUDU!
Messina, 19 luglio 2012
TRINAKRIUS