sabato 7 luglio 2012

¿NO CAMBIARÁN?




Un breve rispettosa quanto critica chiosa ai lavori del IV° congresso Siciliano di Rifondazione Comunista da parte del nostro blog, espressione del “travagghismu” indipendentista siciliano.


Inizia oggi e si concluderà domani 8 luglio a Palermo  il IV° Congresso Siciliano del Partito della Rifondazione Comunista.
Il tema dell’assise dei Comunisti della Rifondazione in Sicilia riguarda il   costruire il polo della alternativa e della sinistra, anche in prospettiva delle imminenti elezioni per il rinnovo del Parlamento Siciliano.
Questo blog, notoriamente indipendente, indipendentista e travagghista,vicino alle posizioni di sodalizi politico- culturali come Focus Trinakria e xQS,  augura ai delegati e militanti di Rifondazione buon lavoro e vuole offrire loro alcuni, sintetici  quanto critici spunti di riflessione.
Troviamo molto interessante il tema del dibattito, tuttavia ci sentiamo di chiedere alla dirigenza di Rifondazione Siciliana come mai tutto questo ritardo nell’analisi sulla QUESTIONE SICILIANA e sul suo riconoscimento?
Ovvero, perché siete ancora tra i più zelanti assertori di una “osservanza” centralista antisiciliana? Canone che può essere ed anzi è, una delle con-cause che hanno portato in Sicilia all’assottigliarsi della presenza e della pregnanza politica dei comunisti e della sinistra in genere.
Sarebbe dunque, utile anche se crediamo non sia uno dei temi in cima alla vostra Agenda discutere di sinistra, di cambiamento, di lotta politica e di alternativa mutando “copernicanamente” la prospettiva e volgendola, finalmente, definitivamente, a favore del Popolo Siciliano e delle sua specifiche esigenze, che di per sé non è e non vuole significare né chiusura al Mondo né egoismo.
Chissà se Rifondazione Comunista Siciliana vorrà e saprà trovare la propria “VIA GIALLO-ROSSA” al socialismo.
 Una via antimafiosa, popolare e per questo finalmente siciliana.
 Siamo sicuri che in Rifondazione come anche negli altri partiti della sinistra siciliana sono presenti ed operano “compagni” e “compagne” che condividono questa analisi e che però hanno paura di esporsi temendo dileggio ed ostracismi.
A costoro diciamo che non è tempo di pavidezze e come blog “travagghista” ed indipendentista, senza alcun tatticismo,  diciamo loro, nel rispetto delle loro appartenenze e scelte, che una “manca” siciliana e dei Siciliani non solo è possibile ma sarebbe anzi utile e necessaria, oggi più che mai per risolvere la QUESTIONE SICILIANA che è parimenti QUESTIONE NAZIONALE IRRISOLTA e QUESTIONE SOCIALE INCANCRENITA.


IL BLOG
laquestionesiciliana


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