domenica 25 agosto 2013

CONVEGNO GALATESE SU RIMOZIONE E RIMORSO NELLA GUERRA COLONIALE DI CONQUISTA IN ETIOPIA E SPINTE DELLA MEMORIA TRA PASSATO, PRESENTE E FUTURO

Nei locali della Società Liberale di Mutuo Soccorso di Galati Mamertino, storico sodalizio mutualistico nebrodense fondato nel 1892,  è convenuto oggi, malgrado il contestuale ricorrere delle festività cittadine, un numeroso  ed interessato pubblico per la presentazione, parallela e correlata, di due volumi sulla guerra italiana di conquista in Etiopia. “Tra rimozione e rimorso. Come gli italiani hanno pensato l'Etiopia.” dell’ Aracne editrice e “Lo scrigno africano - La memoria fotografica della guerra d'Etiopia custodita dalle famiglie italiane.editato dall’editore Rubbettino. Il primo scritto e il secondo curato dal prof. Mario Bolognari, dell’Università degli Studi di Messina.
Dopo il saluto del presidente del sodalizio, Salvatore Rivetti si è sviluppata una ricognizione, ampia e a tutto tondo, della vicenda storica coloniale etiopica per intervallare ed interfacciare quei fatti con una riflessione pluridisciplinare sul senso della memoria, del razzismo italiano ed in Italia, rapportando alla vicenda storica le attuali, vive implicazioni sociali e culturali dell’oggi.
Grazie anche al Dott. Giuseppe Ruggeri si è condotta una interessantissima argomentata riflessione che ha volutamente assunto il tono inusuale quanto appassionante di un confronto-dialogo con l’autore-curatore dei due volumi.
Particolarmente apprezzata è stata, dal pubblico galatese, l’introduzione e la contestualizzazione degli eventi storici fatta dal prof. Antonio Baglio, che ben ha reso , ad un uditorio diversificato quanto attento, il quadro storico, politico e sociale di riferimento.
E’ poi è intervenuto il prof. Luciano Armeli, noto intellettuale galatese ed apprezzato autore di libri d’impegno sociale, ricordiamo tra tutti “Le vene violate”, che ha organicamente quanto compiutamente presentato i contenuti dei due volumi.
L’opportunità poi di confrontare ed interfacciare le riflessioni di Ruggeri, Armeli e Baglio con l’Autore- curatore dei volumi, prof. Mario Bolognari ha reso davvero unica ed interessantissima l’occasione di confronto e incontro, che ha travalicato la ritualità tipica delle normali presentazioni di libri.
Prova né è l’articolato, interessantissimo dibattito scaturito che ha visto la partecipazione del Dott. Salvatore Giuseppe Vicario, di  Nino Vicario, del prof. Alfonso Fratacci e del prof. Fabio Cannizzaro.
Ciascuno degli intervenuti ha attenzionato parti, a proprio parere, importanti degli interventi dei relatori con i quali, in un clima dialettico, si è sviluppato un confronto serrato quanto costruttivo.
Era presente ed ha portato il suo contributo fattivo e per nulla rituale anche il Sindaco di Galati Mamertino, Dott. Bruno Natale accompagnato nell’occasione dal Presidente del Consiglio Comunale, Gaetano Emanuele.

Sarà sicuramente il caso di organizzare, a breve, altre occasioni di incontro di questo spessore culturale e di questo valore che arricchiscono la vita culturale, già abbastanza attiva, della bella cittadina di Galati Mamertino.









martedì 20 agosto 2013

TRITTICO NASITANO PER LA LIBERTA’ E LA DEMOCRAZIA: LO STRAORDINARIO CASO DEI FRATELLI DI LENA


Ieri sera nella bella cornice della città di Naso, in piazza Francesco Lo Sardo, davanti ad un pubblico attento e partecipe si è svolta la presentazione dell’interessante volume "Carmelo, Cono e Ignazio Di Lena. Testimoni di libertà", edito dall'Istituto Salvemini sotto l’Alto Patrocinio del Presidente della Repubblica e con il contributo della Regione Siciliana e del Comune di Naso.
E’ stata l’occasione, per nulla rituale, per approfondire o meglio ancora per taluni per conoscere la vita , le aspirazioni e l’impegno di tre straordinari fratelli, figli illustri della bella Naso: Carmelo, Cono ed Ignazio Di Lena.
Ognuno dei tre scelse per proprio conto la strada della militanza politica. Carmelo nel partito socialista, divenendo anche sindaco della Città, Cono come dirigente repubblicano ed animatore insieme ad altri intellettuali de “La Voce Repubblicana” e Ignazio come dirigente del P.C.I.
Attraverso gli interventi e gli input offerti dai relatori si è riusciti ad offrire, anche a coloro che ne sconoscevano le storie, un quadro d’insieme esauriente ed interessante.
Il prof. Antonino Baglio, ha descritto con sagace sintesi la figura di Ignazio Di Lena facendo emergere la sua schietta scelta antifascista, il suo impegno resistenziale e la sua azione politica di dirigente nel partito comunista.
Il  prof. Massimo Cono Pietropaolo, che ha appassionatamente quanto diffusamente relazionato sulla figura di Carmelo Di Lena,che fu poi anche sindaco socialista di Naso,  collegandone ed inquadrandone a tuttotondo la figura, umana e politica, nella temperie dei suoi tempi.
Il prof. Santi Fedele ha relazionato su Cono Di Lena e attraverso lui, la sua vicenda, le sue scelte politiche ha reso un quadro vivido del ruolo che il repubblicanesimo svolse nella storia d’Italia , collocando Cono Di Lena nella nuova generazione di repubblicani che a cavallo tra la presa del potere del fascismo e l’immediato secondo dopoguerra ripensarono e rilanciarono l’idealità repubblicana, ancorandola ai tempi nuovi anche attraverso la fondazione nel 1921 de “La Voce Repubblicana”.
Pregevoli ed indispensabili sono stati inoltre l’intervento del Sindaco di Naso, Daniele Letizia e la sicura quanto sagace moderazione del dibattito con l’inserimento di contributi tutt’altro che accessori del prof. Antonio Pinzone, che ha altresì ringraziato della loro presenza gli eredi Di Lena.
 Al termine delle relazioni si è poi sviluppato un interessante quanto garbato dibattito tra i presenti.
E’ stata davvero un occasione di alta cultura degna della antica, assodata tradizione del centro nebrodense.



Fabio Cannizzaro

mercoledì 26 giugno 2013

FUTURO E PRESENTE, ATTRAVERSO L'ESPERIENZA DI ALBERTO SCANDONE




Dopo un inizio periglioso dovuto anche all'indisponibilità, improvvisa quanto inattesa, dei locali della Sala Rossa di Palazzo Reale ( sede dell’Assemblea Regionale Siciliana ) il dibattito sul tema:“Quando il futuro governava il presente”, organizzato dalla  Società Fabiana Siciliana, si è poi svolto nei locali della Facoltà Teologica, grazie anche all'operosa sensibilità di don Giuseppe Bellia.
 L’incontro è stata anche l'occasione per presentare l'interessante, documentato  saggio di Aldo Bondi, dal titolo “Tra Gramsci e Teilhard. Politica e fede in Alberto Scandone 1942-1972”.
Partendo dall’esperienza  politica, culturale e giornalistica  dell’intellettuale  Alberto Scandone, prematuramente scomparso nel 1972, nel disastro aereo di Montagna Longa, all'età di appena trenta  anni, si è riflettuto sulla sua esperienza, sul suo modo di affrontare e porre interrogativi morali, culturali e politici nella società italiana, prima, e siciliana poi.
E' emerso dal vivido racconto dei relatori che lo conobbero un quadro a tutto tondo di Scandone, cattolico, uomo di sinistra, campione di dialogo culturale, politico e religioso.
I lavori sono stati ben moderati dal docente universitario  e appassionato divulgatore culturale, Antonio Matasso
Sono intervenuti:il giornalista Franco Nicastro, il già citato  don Giuseppe Bellia, il pastore valdese Peter Ciaccio, lo scrittore e già giornalista de L'Ora,  Ignazio Coppola, due esponenti di punta dell'ex PCI, che ben conobbero Scandone:  l'On. Nino Mannino e il Sen. Michele Figurelli, nonché l’ex ministro socialista Valdo Spini, presidente della Fondazione Circolo Rosselli  che ebbe una intensa, fraterna frequentazione politica giovanile con Scandone  ed infine il già citato autore Aldo Bondi.
Difficilmente si può rendere qui l'inteso clima di partecipazione che si è venuto a determinare  durante i lavori tra relatori e pubblico.
Un pubblico attentissimo che ha avuto modo di cogliere a pieno l'importanza della figura umana, morale e politica di Scandone.
Un intellettuale che fu sottratto troppo presto alla vita da un destino tragico quanto beffardo.
Qualcuno si è chiesto quale sarebbe potuto essere nel nostro passato, se solo fosse vissuto più a lungo, il peso ed il ruolo di Scandone nella vita del PCI e più in generale della Società Siciliana ed Italiana.
Davvero, quella di oggi,è stata un ottima occasione di cultura e divulgazione. C'è da sperare che siano sempre più occasioni come queste nel panorama culturale palermitano e siciliano.


TRINAKRIUS