domenica 20 aprile 2008

UNA ANALISI INDIPENDENTISTA DEL VOTO E DELLA SITUAZIONE POLITICA IN SICILIA.



Dopo il voto del 13 e 14 aprile 2008 non basta, non può bastare più accusare l’MPA, come fanno taluni, di copiare i temi e gli item dell’Indipendentismo.
Occorre, più e meglio, una analisi politica dettagliata sul come e sul perché la partitocrazia centralista e con essa, in particolare, l’MPA( che ne è parte) hanno vinto in Sicilia.
Faremmo un cattivo servizio a Noi stessi ed ai Siciliani se imputassimo la vittoria di costoro solo, ed esclusivamente, al loro essere, espressione e sintesi, di un sistema di potere ( cosa che indubitabilmente sono ), ma ciò finirebbe per spiegare solo in parte il loro enorme successo.
Dobbiamo quindi andare un po’ oltre i cliché.
Certo dobbiamo pure ammettere poi che, nello specifico, l’MPA, di per sé, per il semplice dirsi, proporsi ed essere veicolato per essere forza autonomista e/o sicilianista, coglie consensi di alcuni settori, sociali e politici, che sicilianisti evidentemente sono.
Come ad esempio spiegare il fatto che tanti , troppi cosiddetti “sicilianisti”, in prossimità di questa campagna elettorale, si sono eclissati , scomparendo da sedi di partito, dai blog, dai forum per riapparire solo a cose fatte, con quella coerenza e purismo, proprio solo del dopo.
Dove si erano nascosti?
Dobbiamo ammettere che si siano fatti sedurre dalla “sirena autonomista” dell’MPA o dobbiamo accettare un’altra verità ancor ben più cruda. E cioè quella che in questa nostra AREA si predica bene e si razzola male, anzi malissimo finendo talvolta poi, oltre e al di là delle parole per farsi “ascari tra gli ascari”?
Crediamo che vi siano, ragioni ed esempi, per dire che sia l’una che l’altra ipotesi sono state messe, in quest’occasione, in campo.
Ma andiamo un po’ oltre ed interrogandoci sul perché questi settori, pur consistenti, non hanno saputo o voluto andare oltre la proposta dell’MPA e più in generale del “centralismo “ romano, avvicinandosi, ad esempio, nell’unica competizione in cui era possibile, quella per il Senato, al Rassemblement rappresentato dalla lista “ PdSud-AM” in cui ad esempio erano presenti gruppi Sicilianisti e anche gli Indipendentisti du Frunti Nazziunali Sicilianu – Sicilia Indipinnenti?
Partiamo dal dato che oramai il sistema di potere, di cui l’MPA è parte e bastione è una realtà consolidata mentre il Rassemblement del PdSud-AM é nato a ridosso delle ultime Elezioni.
Questo è un primo dato da tenere in conto e da non sottovalutare.
A ciò si aggiunga poi che le occasioni, per le donne e gli uomini di Sicilia, per conoscere il programma e le proposte del Cartello del PdSud sono state esigue, per non dire pressoché nulle.
Questi due dati già servono a determinare il contesto per cui il Rassemblement del PdSud ha poi totalizzato “solo” 3.736 voti pari in termini percentuali allo 0,149 %.
Ma davvero domandiamoci, poste queste premesse: abbiamo veramente perso?
Partendo, e non poteva essere altrimenti, da un punto di vista Indipendentista, quello appunto du Frunti Nazziunali Sicilianu – Sicilia Indipinnenti dobbiamo dire che crediamo di No.
Certo non abbiamo l’ardire di dire e pensare che si sia trattato di una affermazione ma sicuramente, date le condizioni, di una dignitosa presenza nel e sul territorio.
Abbiamo dimostrato di essere vivi e presenti nella nostra Terra.
Sta ora a noi capitalizzare in termini politici questo “score”minimo di partenza.
Dicemmo subito, in campagna elettorale, ai nostri, nelle nostre riunioni e assemblee, che il nostro primo scopo, come F.N.S., era evidente e manifesto, e cioé quello di dare rappresentanza e riconoscibilità politica all’INDIPENDENTISMO Siciliano.
In ciò credo siamo riusciti,ottenendo un RISULTATO POLITICO comunque rispettabile.
L’obiettivo dell’F.N.S. era dunque quello di restituire rappresentanza elettorale all’INDIPENDENTISMO.
C’era poi un altro evidente, importante motivo che ci spingeva ad essere presenti.
‘U Frunti Nazziunali Sicilianu – Sicilia Indipinnenti, e con esso i suoi alleati nel Cartello del PDSUD- AM erano e restano tra le poche, pochissime forze che potevano e poi realmente hanno saputo e voluto spendersi , in questo round elettorale, per contrastare il bipolarismo italianista e centralista.
Malgrado una Legge elettorale “truffa” fatta appunto per sottrarre presenza e rappresentanza ai Popoli ( specie del Sud, della Sicilia e della Sardegna), alle Nazioni, e ai Cittadini, abbiamo lottato rappresentando credibilmente la Sicilia Reale, unici a far ciò nel cosiddetto panorama sicilianista, e unici, poi, Noi du Frunti Nazziunali Sicilianu – Sicilia Indipinnenti, nell’ambito dell'indipendentismo siciliano.
Mentre Noi ci assumevamo l’onere/onore di dare visibilità all’azione e alla prassi politica indipendentista altri sceglievano il comodo, autoreferenziale ruolo di spettatori, e spesso, per giunta, pontificanti.
Infallibili poiché, come al solito, completamente statici e assenti dall’agone elettorale e politico.
Non sarà che gli stessi che dopo aver provato, in tutti i modi e le salse a presentarsi, sia prima alle Politiche e poi alle elezioni per il rinnovo del Parlamento Siciliano non ci sono riusciti? E che quindi si sono dedicati all’astensione non avendo trovato di meglio?.
Dimostrando che tutto sommato è sempre valida la vecchia storia della volpe e l’uva.
Noi abbiamo fatto una scelta,coraggiosa e leale. E ci siamo impegnati, con i nostri nomi, volti e con le nostre azioni per restituire visibilità politica all’ideale della Sicilia Nazione.
Ora ad urne chiuse possiamo dire che l’astensionismo è ben altra cosa.
E’ anche probabile che certi appelli all’astensione abbiano avuto il retrogusto di una pura gelosia sia pure ammantata da sociologismi ricchi di pseudo-dottrina.
Talvolta è sembrato trattarsi di un nuovo, specifico goffo tentativo di evitare il discredito nei loro stessi confronti cercando parimenti di accreditare alcuni gruppetti quasi fossero i rappresentanti, le “vestali” dell’odierno Indipendentismo Siciliano.
Tentativo non riuscito. La bufala è apparsa subito a tutti evidente!
Detto ciò vorrei però chiarire che queste nostre osservazioni critiche non sono motivate da alcun pregiudizio, ma semmai si fondano sulla esigenza di fare un’analisi completa della realtà politico-elettorale siciliana.
Chiarito ciò vorremmo però condurre più a largo e in modo più proficuo la nostra analisi post elettorale.
Essendo Noi Indipendentisti du F.N.S. un partito ( oltre che un movimento) la nostra analisi sarà legata ad una visione politica, e non solo ad un'analisi sociologica.
Dobbiamo riflettere sul fatto che il messaggio che Noi abbiamo veicolato era scientemente rivolto ad un bacino elettorale socialmente eterogeneo.
Esso non aveva connotazioni di classe , né in senso censuario né in senso di mera caratterizzazione politica.
Ciò è evidente ed ha permesso quindi che il voto dei nostri elettori fosse , nel modo più puro possibile, un evidentemente chiaro VOTO D’OPINIONE.
Voto ancor più prezioso se ci si sofferma a pensare che abbiamo vissuto, prova né fa l’oscuramento totale ed assoluto,l'ostilità dei grandi mezzi di comunicazione, che ci hanno completamente ignorati e snobbati.
Sappiamo certo che la nostra comune campagna, e questo lo diciamo anche, con fraternità, agli amici meridionalisti e sicilianisti, non è stata esente da imprecisioni. Pensiamo, ad esempio, al fatto che il Cartello del PdSud se è , come indubitabilmente è, una aggregazione politica autonoma, non equiparabile ne tanto meno subordinata ad altre organizzazioni italianiste e/o centraliste, esse deve sempre più e meglio rappresentare le proprie proposte non comparandosi, come hanno fatto taluni, troppo spesso, a quelle degli altri.
Ciò ancor più per il fatto che, e su questo Noi Indipendentisti F.N.S., insistiamo esiste una evidente, chiara distanza ideologica e programmatica tra Noi e tutti ( ma proprio tutti) gli altri.
Ora dobbiamo riflettere, insieme ai nostri alleati, sul futuro anche in vista non nascondiamocelo della prossima, ravvicinatissima scadenza amministrativa che vedrà i Siciliani chiamati al rinnovo di 8 Amministrazioni e Consessi provinciali e di diversi, importanti Comuni Siciliani.

ANTUDU!
TRINAKRIUS

2 commenti:

Orazio Vasta ha detto...

a rarika
Blog di Orazio Vasta,blog libero e pensante,siciliano nazionalitario e internazionalista,nonviolento e antimafioso,zona franca per la poesia e per il gusto di vivere...

mercoledì 23 aprile 2008
Se il Vesuvio non esaudisse i LORO pensieri...



Stamattina,abbiamo pubblicato lo "scritto" che segue,volutamente,senza fornire alcun dato sulla fonte. Volevamo vedere la reazione...Abbiamo ricevuto tante e-mail...Qualcuno crede che l'abbiamo realizzato noi del blog... Diciamo subito,che tale "scritto" è stato segnalato a questo blog da una giovane professoressa della Romagna, indignata ,anzi :"come dite voi siciliani, SCHIFIATA!". La professoressa,che ringraziamo per la segnalazione,si dice "SCHIFIATA" anche "dal consenso elettorale che in Terra di Romagna ha ricevuto il 13-14 aprile la Lega Nord"... Ma,la prof. si chiede e ci chiede: "come può l'Mpa allearsi con la Lega di Bossi?"...Ritornando alla paternità dello "scritto",ecco la fonte: http://celticwarrior4.splinder.com
...e,di seguito il post così com'è pubblicato dal sito denominato "TRINCEA PADANA" ,dove,nella home, domina il simbolo elettorale della Lega-Mpa (SIC!)... COMMENTATE GENTE,COMMENTATE...!
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10/01/2008
Se il Vesuvio non esaudisse i nostri desideri...
L'arma segreta della Padania contro la Terronia: la catena di vulcani padani sommersi che tiene sotto scacco il Mar Tirreno
"Proprio nel mezzo del Mar Tirreno, ad una latitudine che corrisponde all’incirca a quella della città di Cosenza, il fondo marino è fratturato e si espande ad una velocità di circa 20 cm all’anno. Il fenomeno è così particolare che suscita la meraviglia dei ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Nuovo materiale risale dalle profondità della Terra e fuoriesce da una lunga frattura creatasi nella crosta del mare, spingendo a destra e a sinistra quella già presente. Il processo è del tutto simile a quello che avviene nel cuore dei grandi oceani, come nell’Oceano Atlantico e nell’Oceano Pacifico. Le "immagini magnetiche" cui fanno riferimento i ricercatori sono quelle che si ottengono, attraverso strumenti posti su aerei e navi, rilevando l’intensità del campo magnetico a destra e a sinistra della frattura. Tale valore varia in rapporto all’evolversi nel tempo del campo magnetico della Terra e rimane impresso nelle rocce vulcaniche ricche di ferro che, salendo dal mantello terrestre, solidificano ai bordi della frattura. Poiché le anomalie sono esattamente simmetriche rispetto alla faglia, ciò permette di seguire l’evolversi dell’apertura della crosta marina. Le ricerche hanno dato modo di capire che fino a poco più di un milione di anni fa la frattura del Mar Tirreno ha spinto a destra e a sinistra la crosta marina ad una velocità che non ha confronti sul nostro pianeta. Di solito infatti, l’espansione degli oceani avviene ad una velocità di pochi centimetri all’anno (il record era di 6 cm annui) e dunque 20 cm annui supera di gran lunga ogni misura sin qui fatta. Che il Mar Tirreno fosse soggetto ad un processo di "padanizzazione oceanica" era noto da tempo ai geologi. Il fenomeno è iniziato ben dieci milioni di anni fa e con accelerazione e rallentamenti è andato avanti fino ai nostri tempi, accompagnato dalla nascita di vulcani padani sottomarini, dall’apertura di fratture profonde e dalla rotazione in senso antiorario dell’Appennino meridionale. Le nuove elaborazioni sviluppate dai ricercatori INGV, non solo confermano che il fenomeno è avvenuto in tempi geologicamente recentissimi, ma anche che è avvenuto a velocità superiore al previsto, tanto da segnare il record mondiale delle velocità di espansione dei fondali oceanici. Questa scoperta, al di là del valore scientifico, confermato dalla tempestiva pubblicazione sulla prestigiosa rivista internazionale "Geology", assume una particolare importanza perché la zona interessata dall’espansione si trova a ridosso del più grande vulcano europeo: il Marsili, un gigante padano sommerso ancora più grande dell’Etna (50 km di lunghezza e 3000 m di altezza). Lì, alla profondità di 3500 metri, c’è la piana abissale su cui si è innalzato il Marsili meno di un milione di anni fa. Grandi eruzioni di questo vulcano padano ancora attivo causerebbero maremoti e disastri vari in tutta la Terronia!"

Pubblicato da Orazio Vasta mercoledì, aprile 23, 2008

Orazio Vasta ha detto...

Quale 25 Aprile... in Sicilia?
Ci siamo, anche in Sicilia, il rito
della ricorrenza del 25 Aprile, dei festeggiamenti per la liberazione dal fascismo e dal nazismo, del ricordo della Resistenza partigiana.
Anche in Sicilia, manifestazioni,convegni e volantini all'insegna della ritrovata libertà dopo il ventennio nero, la fame e la guerra.
Ma, quale 25 Aprile si ricorda e si festeggia in Sicilia?
Quando nel Nord Italia era attiva la "Resistenza", in Sicilia, il Popolo di Sicilia,almeno da un anno, era impegnato in ben altra tipologia di Resistenza:la Resistenza Siciliana-cancellata dalla memoria storica dei Siciliani e dai libri di storia dell'italica scuolaimposti ai nostri figli- fu combattuta contro l'Italia badogliana e togliattiana, che chiedeva ai giovani dell'Isola di versare altro sangue per "la Patria", ma questa volta contro i "nuovi nemici",i nazifascisti.
I giovani Siciliani contro questa prospettiva insorsero, insorsero con le armi, occupando i municipi, proclamando intere zone della Sicilia- vedi Comiso- territori liberi, autogestiti,"Repubbliche".
Non solo, tutta l'Isola fu scossa dalla rivolta popolare contro la fame e, in alcuni episodi, come a Palermo(nella foto sopra) il regio esercito della ritrovata Italia"democratica" ha represso con vere e proprie stragi queste rivolte siciliane, altro che "Bella ciao"!
In questo contesto si sviluppò- anche se fra mille contraddizioni- un forte movimento di massa indipententista, il MIS (Movimento per l'Indipendenza della Sicilia) e un piccolo esercito gerrigliero, l'"Esercito Volontario indipendentista Siciliano"-EVIS- artefici di una decisa lotta contro lo Stato colonialista italiano, lotta culminata con la concessione dello Statuto speciale di Autonomia.
Quale 25 Aprile... in Sicilia?
Quale "Resistenza"?
Quella dei giovani Siciliani contro la guerra e la fame o quella delle "Brigate Garibaldi" del Nord Italia?
Quale "Liberazione" devono ricordare e festeggiare i Siciliani, che, dal 1943 al 25 Aprile '45 e oltre, sono stati riempiti di piombo dalla "nuova"
Italia antifascista?
Insomma:come, quando e perchè, in Sicilia, è avvenuta la "Liberazione" tanto celebrata in questigiorni?
In verità, anche se è una verità che non fa tantopiacere, e a tanti, è che il 25 Aprile, anche il 25Aprile, è stato imposto alla Sicilia e ai Siciliani.
Ed è una verità oggettiva... mentre le brigate partigiane sfilavano festose e vittoriose a Milano e a Torino, in Sicilia la mafia, sulla pelle dei siciliani,
collaborava con il "nuovo" apparato politico,
lo stesso apparato politico che gestirà l'affaire bandito Giuliano,la strage di Portella delle Ginestre,l'uccisione di tanti sindacalisti, l'assassinio
della stessa Autonomia Siciliana...
Quale 25 Aprile...in Sicilia?
Orazio Vasta