NOTE A MARGINE DEL CONVEGNO “SICILIA TRA BISOGNI SOCIALI INEVASI ED IDENTITÀ NEGATA”
Lo
scorso 23 dicembre organizzato da Noi Socialisti Sicilianisti dell’Istituto di
Cultura Politica per la Questione Siciliana
- xQS si è svolto, com’è noto, a Galati Mamertino, cittadina del versante
messinese dei Nebrodi, un convegno sul tema : “Sicilia tra bisogni sociali inevasi ed identità negata”.
E’
stata l’occasione per avviare una road map sul futuro del Socialismo in
Sicilia.
Futuro
che per Noi coincide con la possibilità che settori, sempre più ampi, del
movimento socialista siciliano prendano,
alla fine, coscienza dell’esistere e persistere di una specifica, originale
Questione Siciliana.
E
muovendo da questa consapevolezza, poi, si impegnino politicamente per
portare, con scelte ed iniziative adatte , questa a soluzione.
A
Galati Mamertino i socialisti sicilianisti hanno riflettuto, dialetticamente
insieme, ad altri compagni ed ospiti, del passato, del presente e soprattutto
del futuro dei Siciliani.
In
questa chiave Galati Mamertino ha
rappresentato una prima importante occasione di confronto.
Chi
ha partecipato all’incontro ha potuto
constatare, di persona, che se su molte cose Noi compagni e compagne ci siamo
trovati d’accordo mentre su altre sono apparse diversità di vedute e di
analisi.
Eppure
queste diversità d’opinioni, d’analisi non sono state vissute, a Galati
Mamertino, come dati di semplice, mera
criticità ma casomai come occasione per un confronto aperto a futuro pregnanti
convergenze.
Del resto l’analisi della situazione e della
realtà siciliana che Noi Socialisti Sicilianisti proponiamo è basata su una
circostanziata riflessione sugli ultimi 150 anni di storia del nostro Popolo.
Una storia che, per Noi, parla di
privazione economica, di alienazione culturale e di sfruttamento sociale.
Un
modello di relazioni di tipo coloniale prima e neo-coloniale dopo paradigmatico
nel suo divenire e persistere.
Noi
come Socialisti Sicilianisti comprendiamo che questa nostra analisi della
realtà e della situazione siciliana non è quella canonica, sposata e praticata,
fino a ieri, da ampi settori della sinistra italiana in Sicilia e tuttavia, i
compagni, le compagne , cui riconosciamo buona fede e amore sincero per la
verità e la libertà di tutti, non esclusa quella dei Siciliani, sappiamo
sapranno, se liberi dalle lenti colorate di un datato pregiudizio, riconoscere la realtà e la bontà evidente delle nostre analisi sociali volte
a determinare un originale divenire socialista per la Sicilia.
Noi ci rivolgiamo,dunque, con rispetto ed attenzione, a queste compagne,
a questi compagni, e non chiediamo loro conversioni
di alcun tipo come, del resto, speriamo
che loro non chiedano a Noi di rinunciare alla nostra analisi sulle cause che
determinarono e continuano a determinare le condizioni in cui la nostra Isola versa
anzi è tenuta.
In
tale chiave avvertiamo però la necessità , anzi il dovere di proporre, a questi
compagni come al resto della società siciliana, soluzioni politiche concrete che permettano di
portare a soluzione la Questione Siciliana ,
distinguendola da quella meridionale e risolvendo con essa i bisogni e le
aspirazioni comunitarie del nostro popolo.
Tutto
ciò senza che da Socialisti, da Siciliani e Sicilianisti noi ci sottraiamo,
neppure per un minuto, dall’avere una
coscienza di classe.
Ecco
il senso innovativo e profondo dell’incontro di domenica 23 dicembre.
Attraverso
il rispetto, la pratica non manierata del dialogo e della dialettica, a Galati
Mamertino abbiamo rilevato e constatato che si sta verificando, grazie anche al
nostro impegno, anche se non esclusivamente per nostro merito, un processo di COSCIENTIZZAZIONE
, che inizia a traversare, trasversalmente , la sinistra siciliana, sia essa
sicilianista o no.
Ecco
perché chi è stato a Galati Mamertino ha rilevato come si sia respirata una “aria” di dialogo fattiva, criticamente
orientata nel senso della buona volontà tra Noi Socialisti Sicilianisti e i
compagni che si riconoscono in altre tradizioni, specificatamente in quelle
della sinistra italiana in Sicilia.
E’
l’inizio di un processo, aperto a tutti coloro che vorranno esserne parte, né scontato né immediato. Si tratta, pertanto,
della fase iniziale di un dialogo volto a determinare le condizioni possibili
che possano portare a pensare alla nascita di una originale, importante forma
politico.-organizzativa autonoma dei Socialisti Siciliani che conduca, in
prospettiva, alla nascita del Partito Socialista dei Siciliani.
Ben
sappiamo che una simile prospettiva, per quanto sia inscritta nel divenire
stesso, sociale e politico, della
Sicilia e della sinistra nell’Isola, troverà resistenze, titubanze e
determinerà incertezze conservatrici, tuttavia tutti Noi dobbiamo ammettere che
dopo Galati Mamertino si è aperto, per il Socialismo in Sicilia, la possibilità
concreta, praticabile di un “nuovo” inizio comune.
Inizio
che può connaturare in sé il giusto
riconoscimento delle ragioni dell’equità sociale, del socialismo nella
democrazia, con le aspirazioni alla
libertà e all’autodeterminazione nell’autogoverno dei Siciliani oltre che la piena difesa, senza se e senza ma, delle ragioni del lavoro e dei lavoratori,
contro lo sfruttamento come anche contro la cancrena mafiosa.
Lo
spirito che ha conformato ed ha animato i lavori al convegno di Galati
Mamertino è la “ratio” che , a nostro avviso, determinerà, in grandi linee, le priorità dei prossimi dieci anni per il
Socialismo in Sicilia, se questo vuole essere guida e indirizzo per Noi e per
le future generazioni di siciliani.
Fabio Cannizzaro