lunedì 12 novembre 2007


( da http://indipendenzasicilia-fns.ilcannocchiale.it riceviamo e volentieri pubblichiamo )


Ecco la prosecuzione del confronto dialettico avviatosi con “INGEGNERE VOLANTE “ sul blog “ l’ora del vespro”. Alleghiamo qui la risposta di FABIO/TRINAKRIUS alle ultime riflessioni dell’ INGEGNERE VOLANTE. Per completezza d’informazione aggiungiamo che questa sarà l’ultima replica su questo argomento di FABIO/TRINAKRIUS che invece resta a disposizione per qualsivoglia confronto su temi della Sicilia, del suo futuro e delle prospettive della nostra Area politico-culturale


Egregio INGEGNERE VOLANTE,

Grazie per il tuo apprezzamento per quanto mi riguarda sono convinto che anche questi “scambi” rappresentino occasioni per un confronto composto, non formale quanto proficuo.

Accetto pure, come retaggio e tuo specifico tratto retorico, lo schernirti dall’essere persona colta o fine intellettuale che dir si voglia.

Vengo subito al merito della tua risposta e Ti dico cosa ne penso.

Tu scrivi: “[…] non riesco a capire perché le vostre visioni socialmente orientate siano inseparabili dall'indipendentismo.
Dove sta scritto che l'indipendentismo può avere solo connotati "socialisti"[…]“
Ti rispondo distinguendo tra i due corni del dilemma.

Se d’un canto converrai facilmente sull’immediatezza legata al fatto che le nostre visioni socialmente orientate ( per ‘u F.N.S. in chiave democratica e progressista, per Noi di Focus Trinakria con coloriture laburiste e socialdemocratiche, appunto “travagghiste “) sono mezzo per testimoniare e veicolare la nostra idea di Sicilia del futuro, che vogliamo contribuire a rendere, libera e autodeterminata, .

Quanto poi al fatto che l’indipendentismo potrebbe o dovrebbe avere solo connotati "socialisti". Non credo di aver mai scritto e neppure pensato ciò.
Anzi amo dire spesso e con me i miei amici e compagni che Noi siamo necessariamente parte del processo e non tutto il processo di autodeterminazione.

Noi siamo pacifisti, democratici, progressisti alcuni di noi anche ”travagghisti” (o laburisti che dir si voglia), ma mai ci penseremmo di negare altre scelte ideali sia per gli indipendentisti come anche per i centralisti.

Cosa diversa e se mi chiedi se io abbia fiducia e volontà di divulgare, diffondere e propagandare nell’area come anche nella società siciliana le idee e i programmi, da me e dalle organizzazioni, politiche e culturali, a cui sono vicino propugnate. In tal caso Ti dico. certo che credo in quello che faccio. Cosa che del resto penso accada anche a Te.

Nel tuo intervento leggo poi : “[…]Quando poi parli di "Unione dei Sicilianisti,che tanto sa di quel “ pansicilianismo autonomista “ che tanto male fa, da anni, alla Sicilia,spacciando per sicilianiste proposte in realtà antisiciliane", a quali proposte ti riferisci esattamente? […] “
Vorrei poterti rispondere citando solo uno o due casi sporadici o particolari.

Ma sia Io che Tu ben sappiamo che io mi riferisco ad un complessivo, generale atteggiamento, ad un habitus politico che coinvolge, ampi, troppo ampi settori, della politica legata sia ad organizzazioni pseudo-autonomiste come quelle create da alcuni ex esponenti della partitocrazia italiana come anche a certi incongrui atteggiamenti praticati e messi in campo anche da settori che d’un canto si propongono come “vestali “ della purezza e dell’esegesi indipendentista e poi si perdono e proiettano , a livello locale, in alleanze anche spregiudicate con forze unitarie e partitocratriche.

Comprenderai bene che non è solo o tanto questione di nomi quanto di prassi e abitudini politiche. E pur tuttavia credo di essere stato oltre modo chiaro.

Poi continui e scrivi: “ […] Per quanto attiene poi ai risultati elettorali e/o politici dell'unità, io ritengo che al popolo non interessino i programmi, ma i fatti[…].”

I fatti? Davvero qui temo,pur coltivando robustamente la vocazione alla dialettica, di non potere e non volere seguirti sino in fondo.

Se ben comprendo Tu sostieni che i fatti dovrebbero sopravanzare i programmi.

Perdonami ma i fatti non sono mai neutrali.

I Fatti sono sempre frutto, volenti e anche nolenti, di idee e scelte.
Idee, ideali e scelte che, in politica, si traducono in programmi che,soli, possono offrire una proposta, quella sì reale, per la soluzione dei problemi e dei bisogni, nel nostro caso, della Nazione e del Popolo Siciliano.

Sul merito poi di quella “presenza univoca sulla scena politica “ che Tu pensi possa fare da “catalizzatore della crescente consapevolezza di sé del Popolo Siciliano “.

Noi crediamo che ciò in linea di principio potrebbe, bada bene POTREBBE, esser vero se però le condizioni con cui e da cui parte un simile processo di unità e/o rassemblement fossero altre e ben diverse da quelle oggi in campo.

Attualmente si propone solo di realizzare l’ennesima, mera sommatoria di sigle, gruppi senza neppure, lo ribadisco, discutere almeno di programmi se non vogliamo parlare di ideali.

Permettimi poi di dirti, in tutta sincerità, da indipendentista, che la tua successiva riflessione poco mi convince.

Tu scrivi: “[…] In fondo, le coalizioni esistono. Al governo dell'Italia ci stanno in questo momento il diavolo e l'acqua santa. Eppure al fine di mantenere in piedi interessi loschi loro sì riescono a stare uniti. E non dovrebbero riuscirci i sicilianisti, che hanno a cuore interessi ben più nobili? […] “

Credi ciò debba essere il nostro paramentro d’azione e/o aggregazione?

Davvero pensi che i sicilianisti, gli Indipendentisti, tutti gli indipendentisti non siano in grado, neppure di pensare, qualcosa di diverso, migliore e più coerente rispetto a quello che fanno e disfanno i Partiti italiani e centralisti?

Quanto poi alla tua domanda (che mi aspettavo) sulla nostra recente alleanza, alle scorse elezioni amministrative di Palermo, con Leoluca Orlando, Ti risponderò, senza giri di parole , e anzi Ti ringrazio per avermi offerto l’ennesima occasione per chiarire, , il senso lineare e spiegherò anche necessario di quella nostra scelta.

Vedi INGEGNERE VOLANTE, ‘u Frunti Nazziunali Sicilianu – Sicilia Indipinnenti alleato, in quell’occasione, con “SICILIA DEMOCRATICA in EUROPA” ha lealmente sostenuto la candidatura a Sindaco di Leoluca Orlando.

Lo abbiamo fatto, non alla carlona, ma a seguito di un ragionamento politico ben chiaro.

Si prospettava, sin da subito, una Campagna dura che offriva però l’occasione, a Noi indipendentisti democratici, progressisti e travagghisti che ci riconosciamo nel programma du F.N.S., di affermare e veicolare una schietta presenza indipendentista ad un ampio numero di Siciliani, quelli appunto che vivono, operano e votano nella nostra amata Capitale: Palermo.

Si poneva dunque la necessità di dare voce e visibilità all’Indipendentismo dato che tutte e dico tutte le altre organizzazioni, sicilianiste, sia quelle scese in campo che quelle rimaste in comoda contemplazione, si guardavano bene dal dichiararsi e proporsi come indipendentiste.

‘U F.N.S. decise dunque di percorrere, come al solito, la strada meno facile ma l’unica che offriva l’occasione di battersi da Indipendentisti per la Città di Palermo.

Del resto anche la lista sicilianista che presentava un suo candidato a sindaco e che strizzava l’occhio anche ai nostri voti, aveva esplicitamente per mezzo del suo candidato, escluso di essere indipendentista.

Noi ci siamo schierati come al solito solo per la Nazione ed il Popolo Siciliano, il fatto poi che nella coalizione animata da Leoluca Orlando noi trovammo ascolto e rispetto per le nostre scelte e per i nostri ideali spiega il perché di quella scelta, che non essendo meschini, rivendichiamo.

Fu una scelta non facile, forse anche sofferta, ma che ci vide attenti e impegnati.

Il risultato non è stato certo esaltante quantitativamente ma ne rivendichiamo la necessarietà politica e la qualità è legata al fatto che tutto è stato fatto per dare visibilità alla proposta Indipendentista.

Debbo poi dire che ci fece specie, ma non ci sorprese, l’atteggiamento di certi settori sicilianisti e indipendentisti, che in campagna elettorale come anche dopo, furono zelantemente pronti a criticare ma sempre incapaci di fare altro o anche solo qualcosa “ di indipendentista”.

Al punto che se non ci fossimo esposti Noi, du F.N.S e minor misura di Focus Trinakria, con le nostre facce, essi avrebbero lasciato gli elettori indipendentisti e/o sicilianisti in balia di quei “ presunti autonomisti” che operano quotidianamente, in Parlamento come negli Enti Locali, di fatto contro la Nazione Siciliana e il suo Bene Comune.

Di questi atteggiamenti fanno fede tutta una serie di documenti, anche doviziosamente presenti in rete e ben facilmente recuperabili, che testimoniano l’abitudine, fortunatamente coltivata da pochissimi, al gretto dileggio delle altrui posizioni anche nella nostra Area.

Quanto poi alla questione da Te indicata della “ esclusività monomandataria nel processo di liberazione nazionale “.

E ovvio che sei libero di pensarLa come meglio credi, però devo dirti in sincerità che credo che fosse evidente e chiaro il senso di quanto da me scritto.

Io stigmatizzavo quei comportamenti “personalistici “ che, se vorrai cercare in rete, trovano ampie dimostrazioni sia in alcuni documenti politici come in certi forum.

Ti reputo troppo intelligente e troppo fine intellettuale anche solo per tentare di ribaltare le carte affermando che sarei Io a “ propugnare “ questa esclusività.

StimandoTi devo dunque pensare che Ti occorra tempo per meglio studiare, da esperto della rete quale Tu sei, questi elementi.

Quanto al presunto “dileggio “ vorrei dire che io sviluppo un ragionamento politico, che non chiedo a nessuno di condividere a scatola chiusa, ma che non potrai negare si basa su di una analisi della situazione sia dell’area indipendentista e sicilianista come anche della realtà sociale.

Posso tutto al più portare allo scoperto evidenti incongruenze politiche di forze o gruppi ma mai mi permetto di irridere uomini e donne che non la pensano come me.

Del resto è anche questa parte della “cifra stilistica “ du F.N.S. che, in questi anni difficili, fa sempre più la differenza tra Noi e certi irruenti settori, che conducono, specie in rete, con rodati metodi totalitari, attacchi anche personali a chi come Noi politicamente non la pensa come loro.

Comprendo, per concludere, il senso del tuo invito e pur tuttavia, né per paura né per calcolo, farò i da Te auspicati nomi.

Soprattutto perché così facendo offrirei occasioni di polemica a costoro che mancando di loro peculiari elaborazioni politiche hanno bisogno di polemiche e scontri continui per darsi ed acquisire visibilità.

Come vedi noi sui dati siamo sempre pronti al confronto.
Del resto Ti basterà ripercorrere, attraverso la stampa e internet, i mesi trascorsi per costruire un quadro completo di quanto detto e per farti in piena libertà una tua idea in proposito.
Spero di essere stato esauriente e ho fiducia che, da adesso in poi, potremo confrontarci, senza pregiudizi, anche su altri temi in spirito di amicizia e di collaborazione.

Antudu!


FABIO/TRINAKRIUS


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