Per meglio aiutare a contornare e chiarire quale è la nostra idea di Sicilia pubblichiamo qui un interessante articolo di Fabio Cannizzaro, oggi Presidente di Focus Trinakria, e ripreso dal blog “ indipendenzasicilia-fns.ilcannocchiale.it “ precedentemente pubblicato sul numero unico in attesa di registrazione del periodico du F.N.S.“ A Nazioni Siciliana “del gennaio 1999 dal titolo - LA NOSTRA IDEA DI " NAZZIONI "-
A nessuno sfugge l'importanza di una definizione teorica di ciò che intendiamo per Nazione, che dia spessore e riconoscibilità politica alla nostra azione quotidiana.
Del resto anche il concetto di Nazione ha risentito e non poteva essere altrimenti 'd'un lato dei macromutamenti geopolitici e dall'altro della più generale riflessione filosofica ed ideale.
Domandiamoci allora cosa -si intende correntemente e cosa invece intendiamo, in modo più articolato, Noi sicilianisti di progresso, quando parliamo di Nazioni, di Nazione Siciliana?
Negli anni, nei decenni s'è accreditata, nell'immaginario collettivo, un'idea generale di Nazione come un'insieme di persone legate tra loro esclusivamente dalla condivisione o di un comune patrimonio storico-culturale o da comuni aspirazioni e/o dalla comune appartenenza ad uno stesso ceppo etnico.
Una tale definizione oggi veicolata dai dizionari e dalle enciclopedie, ci induce, ad una, pur breve, riflessione su quella concettualizzazione che racchiude in sé alcuni antichi pregiudizi ideologici che ancora oggi pesano sull'azione e sulla riflessione politica.
L'idea canonica di Nazione, su esposta, risente ancora dello " spirito " in cui , durante il periodo romantico, maturò e si fortificò l'idea "moderna" di nazione come oggi la conosciamo.
Questa. visione canonica ignora però di fatto la dialettica tra le classi sociali che ogni società possiede fisiologicamente in sé .
Essa quindi individua le aspirazioni, i bisogni e gli interessi di un popolo come dettati monoliticamente da una volontà unica.
In realtà sappiamo, che una tale visione, per dirla con un eufemismo è edulcorata ed è inoltre la meno adatta a rendere il senso più vivo di una società reale. L'idea di nazione che invece Noi peroriamo , elaborata da Ber Boronchov, un sionista di matrice marxista, sostiene che per " Nazione" abbia ad intendersi:
" UN GRUPPO DI PERSONE, COSTITUITOSI STORICAMENTE, CON UN PASSATO COMUNE E LA CUI VITA ECONOMICA SI È SVILUPPATA IN CONDUZIONI DI PRODUZIONE COMUNI E LA CUI VITA SPIRITUALE HA OTTENUTO, PERCIÒ IL CARATTERE DI UNA CULTURA COMUNE. "
Una tale lettura è ne siamo convinti più concreta e meglio rende i flussi delle forze sociali siciliane e no.
La nostra idea di Nazione, quindi, meglio fotografa il complesso reticolo di funzioni che individuano una nazione.
Come si può facilmente notare, quest'analisi non mortifica ma anzi esalta e valorizza i fattori produttivi nazionali, che contribuiscono, al pari degli altri a delineare una linea di sviluppo materiale e quindi indirettamente anche culturale. Questo senza però ignorare anche le diverse volontà politiche ché si agitano in ogni società e nazione, abrogata e no.
La nostra analisi non mira ad esorcizzare la dicotomia tra lotta nazionale e lotta sociale. Ci rendiamo ben conto che l'una non è risolvibile immediatamente nell'altra e viceversa. Ciò che Noi ci proviamo a fare e di tentare una composizione tra le due forme di lotta, nei termini di un confronto tra utopie, intese come interazione tra due reali, concrete- possibilità di cambiamento dell'esistente e dei suoi rappcrti. In quest'ottica, esse, possono e devono trovare un punto d'incontro , nella comune considerazione, che solo il mutamento delle condizioni socioeconomiche è in grado di produrre una duratura, apprezzabile modificazione delle esistenti strutture politiche e statuali, favorendo così a pieno i processi politici dell'Autodeterminazione dei Popoli. Certo non può apparire casuale, né infatti lo è, la scelta dell'idea di nazione boronchoviana, tra le varie, tante idee veicolate nel e dal dibattito politologico. Abbiamo preferito e non poteva essere altrimenti una analisi del fenomeno. nazionalé che fosse di matrice mediterranea e sociale, capace anche al di là del più specifico dato ideologico , però di rendere la complessità stratificata delle aspirazioni di tutti i Popoli e di tutte le Nazionalità abrogate, non ultime tra queste. anche quelle dei Popoli Palestinese e Tibetano.
Noi Popolo Siciliano, non soli, ma insieme con tutte le Nazionalità abrogate. Noi mondo negato e troppo spesso odiato.
Noi tutti, parafrasando il poeta Emanuele Gagliano, Ebrei del sud del Mondo, troviamo nell'idea veicolata da Boronchov una sintesi robusta dei nostri status nazionali e dei nostri bisogni e diritti sociali, l'uni e gli altri, ad oggi. ancora, ostinatamente negati.
E' questo un metodo d'analisi del reale che su cerando le consapevoli mistificazioni delle storiografie ufficiali, recupera le radici sociali e democratiche delle nostre memorie collettive e nazionali.
Radici che però caliamo nella imprescindibile realtà della produzione, dando così robustezza sociale alla nostra scelta di lotta politica per fa libertà e quindi per una. sempre più diffusa. condivisa e partecipata forma di umana democrazia , in cui non ci siano finalmente più Popoli sfruttatori e Popoli sfruttati.
Del resto anche il concetto di Nazione ha risentito e non poteva essere altrimenti 'd'un lato dei macromutamenti geopolitici e dall'altro della più generale riflessione filosofica ed ideale.
Domandiamoci allora cosa -si intende correntemente e cosa invece intendiamo, in modo più articolato, Noi sicilianisti di progresso, quando parliamo di Nazioni, di Nazione Siciliana?
Negli anni, nei decenni s'è accreditata, nell'immaginario collettivo, un'idea generale di Nazione come un'insieme di persone legate tra loro esclusivamente dalla condivisione o di un comune patrimonio storico-culturale o da comuni aspirazioni e/o dalla comune appartenenza ad uno stesso ceppo etnico.
Una tale definizione oggi veicolata dai dizionari e dalle enciclopedie, ci induce, ad una, pur breve, riflessione su quella concettualizzazione che racchiude in sé alcuni antichi pregiudizi ideologici che ancora oggi pesano sull'azione e sulla riflessione politica.
L'idea canonica di Nazione, su esposta, risente ancora dello " spirito " in cui , durante il periodo romantico, maturò e si fortificò l'idea "moderna" di nazione come oggi la conosciamo.
Questa. visione canonica ignora però di fatto la dialettica tra le classi sociali che ogni società possiede fisiologicamente in sé .
Essa quindi individua le aspirazioni, i bisogni e gli interessi di un popolo come dettati monoliticamente da una volontà unica.
In realtà sappiamo, che una tale visione, per dirla con un eufemismo è edulcorata ed è inoltre la meno adatta a rendere il senso più vivo di una società reale. L'idea di nazione che invece Noi peroriamo , elaborata da Ber Boronchov, un sionista di matrice marxista, sostiene che per " Nazione" abbia ad intendersi:
" UN GRUPPO DI PERSONE, COSTITUITOSI STORICAMENTE, CON UN PASSATO COMUNE E LA CUI VITA ECONOMICA SI È SVILUPPATA IN CONDUZIONI DI PRODUZIONE COMUNI E LA CUI VITA SPIRITUALE HA OTTENUTO, PERCIÒ IL CARATTERE DI UNA CULTURA COMUNE. "
Una tale lettura è ne siamo convinti più concreta e meglio rende i flussi delle forze sociali siciliane e no.
La nostra idea di Nazione, quindi, meglio fotografa il complesso reticolo di funzioni che individuano una nazione.
Come si può facilmente notare, quest'analisi non mortifica ma anzi esalta e valorizza i fattori produttivi nazionali, che contribuiscono, al pari degli altri a delineare una linea di sviluppo materiale e quindi indirettamente anche culturale. Questo senza però ignorare anche le diverse volontà politiche ché si agitano in ogni società e nazione, abrogata e no.
La nostra analisi non mira ad esorcizzare la dicotomia tra lotta nazionale e lotta sociale. Ci rendiamo ben conto che l'una non è risolvibile immediatamente nell'altra e viceversa. Ciò che Noi ci proviamo a fare e di tentare una composizione tra le due forme di lotta, nei termini di un confronto tra utopie, intese come interazione tra due reali, concrete- possibilità di cambiamento dell'esistente e dei suoi rappcrti. In quest'ottica, esse, possono e devono trovare un punto d'incontro , nella comune considerazione, che solo il mutamento delle condizioni socioeconomiche è in grado di produrre una duratura, apprezzabile modificazione delle esistenti strutture politiche e statuali, favorendo così a pieno i processi politici dell'Autodeterminazione dei Popoli. Certo non può apparire casuale, né infatti lo è, la scelta dell'idea di nazione boronchoviana, tra le varie, tante idee veicolate nel e dal dibattito politologico. Abbiamo preferito e non poteva essere altrimenti una analisi del fenomeno. nazionalé che fosse di matrice mediterranea e sociale, capace anche al di là del più specifico dato ideologico , però di rendere la complessità stratificata delle aspirazioni di tutti i Popoli e di tutte le Nazionalità abrogate, non ultime tra queste. anche quelle dei Popoli Palestinese e Tibetano.
Noi Popolo Siciliano, non soli, ma insieme con tutte le Nazionalità abrogate. Noi mondo negato e troppo spesso odiato.
Noi tutti, parafrasando il poeta Emanuele Gagliano, Ebrei del sud del Mondo, troviamo nell'idea veicolata da Boronchov una sintesi robusta dei nostri status nazionali e dei nostri bisogni e diritti sociali, l'uni e gli altri, ad oggi. ancora, ostinatamente negati.
E' questo un metodo d'analisi del reale che su cerando le consapevoli mistificazioni delle storiografie ufficiali, recupera le radici sociali e democratiche delle nostre memorie collettive e nazionali.
Radici che però caliamo nella imprescindibile realtà della produzione, dando così robustezza sociale alla nostra scelta di lotta politica per fa libertà e quindi per una. sempre più diffusa. condivisa e partecipata forma di umana democrazia , in cui non ci siano finalmente più Popoli sfruttatori e Popoli sfruttati.
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