lunedì 5 novembre 2007

QUALE IDEA DI NAZIONE AUSPICHIAMO…

Per meglio aiutare a contornare e chiarire quale è la nostra idea di Sicilia pubblichiamo qui un interessante articolo di Fabio Cannizzaro, oggi Presidente di Focus Trinakria, e ripreso dal blogindipendenzasicilia-fns.ilcannocchiale.itprecedentemente pubblicato sul numero unico in attesa di registrazione del periodico du F.N.S.“ A Nazioni Siciliana “del gennaio 1999 dal titolo - LA NOSTRA IDEA DI " NAZZIONI "-

A nessuno sfugge l'importanza di una definizione teorica di ciò che intendiamo per Nazione, che dia spessore e ricono­scibilità politica alla nostra azione quoti­diana.
Del resto anche il concetto di Nazione ha risentito e non poteva essere altrimenti 'd'un lato dei macromutamenti geopolitici e dall'altro della più generale riflessione filosofica ed ideale.
Domandiamoci allora cosa -si intende correntemente e cosa invece intendiamo, in modo più articolato, Noi sicilianisti di progresso, quando parliamo di Nazioni, di Nazione Siciliana?
Negli anni, nei decenni s'è accreditata, nell'immaginario collettivo, un'idea ge­nerale di Nazione come un'insieme di persone legate tra loro esclusivamente dalla condivisione o di un comune patri­monio storico-culturale o da comuni aspi­razioni e/o dalla comune appartenenza ad uno stesso ceppo etnico.
Una tale definizione oggi veicolata dai dizionari e dalle enciclopedie, ci in­duce, ad una, pur breve, riflessione su quella concettualizzazione che racchiude in sé alcuni antichi pregiu­dizi ideologici che ancora oggi pesa­no sull'azione e sulla riflessione poli­tica.
L'idea canonica di Nazione, su espo­sta, risente ancora dello " spirito " in cui , durante il periodo romantico, maturò e si fortificò l'idea "moderna" di nazione come oggi la conosciamo.
Questa. visione canonica ignora però di fatto la dialettica tra le classi sociali che ogni so­cietà possiede fisiologicamente in sé .
Essa quindi individua le aspirazioni, i bisogni e gli interessi di un popolo come dettati monoliticamente da una volontà unica.
In realtà sappiamo, che una tale visione, per dirla con un eufemismo è edulcorata ed è inoltre la meno adatta a rendere il senso più vivo di una società reale. L'idea di nazione che invece Noi peroriamo , elaborata da Ber Boronchov, un sionista di matrice marxista, sostiene che per " Nazione" abbia ad intendersi:
" UN GRUPPO DI PERSONE, COSTITUITOSI STORICAMENTE, CON UN PASSATO COMUNE E LA CUI VITA ECONOMICA SI È SVILUPPATA IN CONDUZIONI DI PRODUZIONE COMUNI E LA CUI VITA SPIRITUALE HA OTTENUTO, PERCIÒ IL CARATTERE DI UNA CULTURA COMUNE. "
Una tale lettura è ne siamo convinti più concreta e meglio rende i flussi delle forze sociali siciliane e no.
La nostra idea di Nazione, quindi, meglio fotografa il complesso reticolo di funzioni che individuano una nazione.
Come si può facilmente notare, quest'analisi non mortifica ma anzi esalta e valorizza i fattori produttivi nazionali, che contribuiscono, al pari degli altri a delineare una linea di sviluppo materiale e quindi indirettamente anche culturale. Questo senza però ignorare anche le diverse volontà politiche ché si agitano in ogni so­cietà e nazione, abrogata e no.
La nostra analisi non mira ad esorcizzare la dicotomia tra lotta nazionale e lotta sociale. Ci rendiamo ben conto che l'una non è risolvibile immediatamente nell'altra e viceversa. Ciò che Noi ci proviamo a fare e di tentare una composizione tra le due forme di lotta, nei termini di un confronto tra utopie, intese come interazione tra due reali, concrete- possibi­lità di cambiamento dell'esistente e dei suoi rappcrti. In quest'ottica, esse, possono e devono trovare un punto d'incontro , nella comune con­siderazione, che solo il mutamento delle condizioni socioeconomiche è in grado di pro­durre una duratura, apprezzabile modificazione delle esistenti strutture politiche e statua­li, favorendo così a pieno i processi politici dell'Autodeterminazione dei Popoli. Certo non può apparire casuale, né infatti lo è, la scelta dell'idea di nazione boronchovia­na, tra le varie, tante idee veicolate nel e dal dibattito politologico. Abbiamo preferito e non poteva essere altrimenti una analisi del fenomeno. nazionalé che fosse di matrice mediterranea e sociale, capace anche al di là del più specifico dato ideologico , però di rendere la complessità stratificata delle aspirazioni di tutti i Popoli e di tutte le Nazionalità abrogate, non ultime tra queste. anche quelle dei Popoli Palestinese e Tibetano.
Noi Popolo Siciliano, non soli, ma insieme con tutte le Nazionalità abrogate. Noi mondo negato e troppo spesso odiato.
Noi tutti, parafrasando il poeta Emanuele Gagliano, Ebrei del sud del Mondo, troviamo nell'idea veicolata da Boronchov una sintesi robusta dei nostri status nazionali e dei no­stri bisogni e diritti sociali, l'uni e gli altri, ad oggi. ancora, ostinatamente negati.
E' questo un metodo d'analisi del reale che su cerando le consapevoli mistificazioni delle storiografie ufficiali, recupera le radici sociali e democratiche delle nostre memorie collet­tive e nazionali.
Radici che però caliamo nella imprescindibile realtà della produzione, dando così robu­stezza sociale alla nostra scelta di lotta politica per fa libertà e quindi per una. sempre più diffusa. condivisa e partecipata forma di umana democrazia , in cui non ci siano final­mente più Popoli sfruttatori e Popoli sfruttati.

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