Riteniamo utile ed importante il recentissimo rapporto sull’allargamento della Commissione Europea che torna a ribadire, ancora una volta, che il governo turco di Ankara è ben lontano dall’aver soddisfatto quelle minime condizioni che potrebbero aprire le porte dell’Europa Comunitaria al Governo di Ankara.
E’ un dato importante che spazza il campo dalla propaganda PRO o CONTRO per introdurre nel dibattito elementi concreti ed oggettivi.
La Commissione Europea, infatti, diversamente dagli xenofobi in servizio permanente effettivo pone l’accento su due elementi che fanno propendere Bruxelles per un NO prudente all’ingresso di Ankara nella U.E.-
Diritti minimi insufficienti e limitata libertà d’espressione sono questi gli “ elementi democratici “ al momento non sufficientemente garantiti dal Governo della Turchia ai suoi stessi cittadini. Come vedete nulla a che vedere con preconcette chiusre culturali, etniche o religiose.
Ed è proprio questa la posizione pragmatica ma ferma appunto sposata dal nostro Blog.
E’ importante oggi schierarsi apertamente a favore delle conclusioni della Commissione dato che ampi settori dell’Opinione Pubblica europea invece sviluppano altri ragionamenti, a nostro avviso, per nulla congrui e coerenti. Penso al battage fatto da ampi settori della stampa cosiddetta “liberal” europea che pur riconoscendo veri gli appunti mossi dalla Commissione pensano si debbano ignorare visto che oggi la Turchia è uno dei pochi alleati fedele all’occidente nel mondo mussulmano.
Fa specie ascoltare e leggere siffatte analisi che mostrano con tutta evidenza quanto poco certuni hanno imparato dalla storia contemporanea.
A nostro avviso derogare dal rispetto attento e puntuale di questi “prerequisiti” democratici per l’adesione alla costruzione europea vuole dire proiettare Noi con la stessa Turchia indietro di decenni in nome di presunti vantaggi tattico-strategici.
Una forma di realpolitik che non ci convince. Noi non possiamo abbassare i nostri standard, piegare alla ragione militare i nostri più basilari valori della convivenza civile. Non possiamo né dobbiamo permetterlo!
Anzitutto per il rispetto, enorme ed assoluto, che nutriamo per il Popolo Turco e per il suo cammino verso forme sempre più avanzate di democrazia.
Se Noi europei accettassimo tutto ciò condanneremmo i settori più aperti e sensibili della società turca ad un rapido ridimensionamento se non alla scomparsa incalzati dall’inorgoglito sciovinismo del nazionalismo turco.
E’ nostra opinione che il cammino democratico del Popolo Turco verso la piena democrazia passa anche per il NO europeo, per nulla preconcetto, ad una adesione a queste condizioni.
Permetteteci di scrivere che il dato religioso o confessionale è un dato importante a ben vedere solo e proprio per coloro che sono i “pasdaran” dell’adesione turca a tutti i costi.Costoro credono che acquisendo la benevolenza del Governo di Ankara ne faremo un fedele alleato per noi occidentali.
Sia i sostenitori del No come quelli del SI quindi condividono a ben vedere la medesima anche se speculare logica. Noi invece crediamo che la religione professata dalla gran parte del popolo turco , quella mussulmana non sia né un ostativo né una condizione favorevole in sé da valutare. Tutt’al più si tratta di un oggettivo dato di fatto.
Ci chiediamo e chiediamo alle “ belle anime” del progressismo ultras perché perorare il SI della Turchia nella U.E e non porre pure contestualmente all’ordine del giorno l’Ingresso di Israele nella U.E?
Perché questa evidente disparità? Forse che Ben Gurion è meno simpatico di Kemal Atatürk? Attendiamo risposta.
1 commento:
ah la romania ed altre dell'est si e la turkia no!
a livello economico politico monetario ankara è molto meglio messa rispetto alla romania & co.
Il problema è di semplice bigottismo pseudo-cristiano, sono state troppe le pressioni fatta dalla chiesa e dal papa in prima persona affinche la turchia nnn venisse annessa all'europa. E i politici europei, bigotti tanto quanto gli italiani, hanno chinato il capo e abbassato la testa x nn perdere questa importante riserva di voti.
E anche la chiesa il problema della politica, xkè ha uno posizione dominante e riesce a veicolare l'elettorato.
Se vogliono partecipare alla nostra vita politica...che paghino le tasse e l'ici e rinuncino a 8per mille diretto!!!
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