Fra le iniziative, adottate da lu FRUNTI NAZZIUNALI SICILIANU – “SICILIA INDIPINNENTI” per ricordare la ricorrenza del 727° Anniversario della Rivoluzione del Vespro, un ruolo centrale riveste certamente la tradizionale celebrazione della Santa Messa in suffragio delle VITTIME e dei CADUTI della stessa Rivoluzione e della successiva guerra.La suddetta cerimonia religiosa avrà luogo alle ore 13 di MARTEDÌ 31 marzo 2009, proprio all’interno della Basilica del Santo Spirito, sul cui Sagrato, appunto il 31 MARZO del 1282, scoccò la prima “storica” scintilla della Rivoluzione più famosa del secolo 13°.Alla Rivoluzione, com’è noto, avrebbe poi, fatto seguito la lunghissima guerra che si sarebbe protratta per ben novant’anni, con la sola breve interruzione della Pace di Caltabellotta (31 agosto 1302). Dal 1282 al 1372 la Sicilia, infatti, dovette, a seconda delle circostanze, confrontarsi sui campi di battaglia e sul mare con le principali potenze europee e con diversi Stati italiani dell’epoca.Il Popolo Siciliano, la Nazione Siciliana, seppe compiere prodigi di valore ancora oggi riconosciuti ed ammirati dagli studiosi di tutto il Mondo. Pur se bisogna lamentare il fatto che, in Sicilia, - anche per questa gloriosa pagina di storia, - prevale la prassi del silenzio o, peggio quella della disinformazione. Avviene addirittura che si privilegi il racconto orrendo di una enorme strage di FRANCESI, ispirata da una terribile XENOFOBIA, improbabile in una Sicilia, multiculturale, pluriculturale, plurilinguistica, multi-etnica e plurireligiosa.Il tutto a discapito della verità e dell’immagine del Popolo Siciliano.***In coincidenza con la data del 31 marzo, - come ormai avviene da qualche anno, - i Siciliani della DIASPORA, in qualsiasi parte del Mondo si trovino (soprattutto negli STATES), ricorderanno al Rivoluzione del Vespro promuovendo a loro volta cerimonie religiose e/o iniziative culturali.***Alle iniziative, che si svolgeranno a Palermo ed in altre Città, quest’anno partecipa ufficialmente anche l’Associazione Culturale SICILIA – CATALUNYA, recentemente costituitasi e presieduta dal Dr. GIANCARLO ALAGNA. Dalle vicende del Vespro, infatti, trae origine anche la lunga tradizione di amicizia e di scambi fra la Sicilia e la Catalogna che si protrae da secoli. E che non si è mai interrotta.Oggi anzi se ne vorrebbe un più ampio e definitivo rilancio. Ed in tale direzione si sta lavorando da più parti.***Altre qualificate adesioni all’iniziativa sono pervenute da parte di Esponenti della Società Civile e del Mondo della Cultura nonché da parte di semplici cittadini.Sarà presente il Presidente dell’ FNS, Corrado MIRTO che è il maggiore studioso vivente della Guerra del VESPRO e che per molti anni è stato Docente di Storia Medievale dell’Università di Palermo.
...non è la questione di una qualunque regione: è una questione nazionale per risolvere la quale occorre preventivamente risolvere il diritto all'esistenza del Popolo Siciliano, nel rispetto della identità, delle peculiarità, delle speranze, delle esigenze proprie.
lunedì 30 marzo 2009
PALERMO 31 MARZO 2009, ORE 13
Fra le iniziative, adottate da lu FRUNTI NAZZIUNALI SICILIANU – “SICILIA INDIPINNENTI” per ricordare la ricorrenza del 727° Anniversario della Rivoluzione del Vespro, un ruolo centrale riveste certamente la tradizionale celebrazione della Santa Messa in suffragio delle VITTIME e dei CADUTI della stessa Rivoluzione e della successiva guerra.La suddetta cerimonia religiosa avrà luogo alle ore 13 di MARTEDÌ 31 marzo 2009, proprio all’interno della Basilica del Santo Spirito, sul cui Sagrato, appunto il 31 MARZO del 1282, scoccò la prima “storica” scintilla della Rivoluzione più famosa del secolo 13°.Alla Rivoluzione, com’è noto, avrebbe poi, fatto seguito la lunghissima guerra che si sarebbe protratta per ben novant’anni, con la sola breve interruzione della Pace di Caltabellotta (31 agosto 1302). Dal 1282 al 1372 la Sicilia, infatti, dovette, a seconda delle circostanze, confrontarsi sui campi di battaglia e sul mare con le principali potenze europee e con diversi Stati italiani dell’epoca.Il Popolo Siciliano, la Nazione Siciliana, seppe compiere prodigi di valore ancora oggi riconosciuti ed ammirati dagli studiosi di tutto il Mondo. Pur se bisogna lamentare il fatto che, in Sicilia, - anche per questa gloriosa pagina di storia, - prevale la prassi del silenzio o, peggio quella della disinformazione. Avviene addirittura che si privilegi il racconto orrendo di una enorme strage di FRANCESI, ispirata da una terribile XENOFOBIA, improbabile in una Sicilia, multiculturale, pluriculturale, plurilinguistica, multi-etnica e plurireligiosa.Il tutto a discapito della verità e dell’immagine del Popolo Siciliano.***In coincidenza con la data del 31 marzo, - come ormai avviene da qualche anno, - i Siciliani della DIASPORA, in qualsiasi parte del Mondo si trovino (soprattutto negli STATES), ricorderanno al Rivoluzione del Vespro promuovendo a loro volta cerimonie religiose e/o iniziative culturali.***Alle iniziative, che si svolgeranno a Palermo ed in altre Città, quest’anno partecipa ufficialmente anche l’Associazione Culturale SICILIA – CATALUNYA, recentemente costituitasi e presieduta dal Dr. GIANCARLO ALAGNA. Dalle vicende del Vespro, infatti, trae origine anche la lunga tradizione di amicizia e di scambi fra la Sicilia e la Catalogna che si protrae da secoli. E che non si è mai interrotta.Oggi anzi se ne vorrebbe un più ampio e definitivo rilancio. Ed in tale direzione si sta lavorando da più parti.***Altre qualificate adesioni all’iniziativa sono pervenute da parte di Esponenti della Società Civile e del Mondo della Cultura nonché da parte di semplici cittadini.Sarà presente il Presidente dell’ FNS, Corrado MIRTO che è il maggiore studioso vivente della Guerra del VESPRO e che per molti anni è stato Docente di Storia Medievale dell’Università di Palermo.
727° ANNIVERSARIO DELLA RIVOLUZIONE DEL VESPRO
Palermo, 30-03-2009
ASSOCIAZIONE CULTURALE SICILIA CATALUNYA
Via B. Latini, 26 – 90141 PALERMO – Tel. 091 329456
E -mail: associazionesiciliacatalunya@email.com
venerdì 27 marzo 2009
FOCUS TRINAKRIA: A BARCELLONA P.G. CONTRO IL RACKET PER UN NUOVO VESPRO NAZIONALE SICILIANO
A FIANCO DEI MANIFESTANTI DI BARCELLONA P.G.
PER CONTRIBUIRE A DETERMINARE
UN NUOVO VESPRO NAZIONALE SICILIANO
Focus Trinakria, think tank del Sicilianismo e dell’Indipendentismo progressivo siciliano invita tutti i Siciliani, della provincia di Messina e no, a partecipare NUMEROSI alla manifestazione che si svolgerà a Barcellona P.G. il prossimo 31 marzo c.a. –
La manifestazione contro il racket vedrà una serie d'interventi lungo l’arco di tutta la giornata sia presso il teatro dei Salesiani "Vittorio Currò"che nelle piazze della Città e arriverà all'acme infine alle 20,15 con una fiaccolata fino a piazza Duomo, dove il corteo incontrerà l'arcivescovo La Piana.
Ciò che a Noi di Focus Trinakria preme qui sottolineare e rimarcare è che il Sicilianismo e l’Indipendentismo progressivo e progressista che Noi rappresentiamo, esprimiamo e per cui orgogliosamente ci battiamo è APERTAMENTE, SCHIETTAMENTE CONTRO OGNI MALAVITA, MAFIA E/O RACKET ( alias PIZZU).
Detto ciò vorremmo inoltre sottolineare che, per una strana, sicuramente non ricercata congiuntura, la manifestazione di Barcellona P.G si svolgerà nel giorno appunto del 727° anniversario della grande Rivoluzione Nazionale Siciliana meglio nota come “Rivoluzione del Vespro”.
Un giorno appunto, quello del 31 marzo, che per Noi di Focus Trinakria ha una valenza simbolica enorme.
Cogliamo quindi l’occasione di questa concomitanza per ribadire che la lotta alla mafia, ai “pizzi” sono per Noi Indipendentisti democratici, pacifici e non violenti, la precondizione necessaria per dare il via, pacificamente, democraticamente, ad un nuovo Vespro delle coscienze e della politica che restituisca ai Siciliani la dignità, la loro floridezza, e la consapevolezza di essere Popolo tra i Popoli e Nazione (Siciliana).
Questa consapevolezza, dunque, passa inevitabilmente appunto per la necessaria, preventiva liberazione dalla cancrena mafiosa oltre che da quelle del neocolonialismo e della cattiva politica centralista e populista.
Una manifestazione, pertanto, come quella di Barcellona P.G. è , dunque, l’occasione per creare alcune delle condizioni per rendere possibile una Nuova democratica, pacifica Rivoluzione del Vespro in Sicilia.
Perché la Libertà da tutte le sopraffazioni, ieri come oggi, è per la Sicilia, la Nazione Siciliana l’ occasione di rivendicare, ricercare ed esigere onestà nella dignità, consapevolezza e quindi libertà.
Ben venga indi l’iniziativa promossa nella città di Barcellona P.G.a cui sinceramente plaudiamo ed aderiamo.
ANTUDU!
Palermo, 27/03/2009
FOCUS TRINAKRIA
giovedì 26 marzo 2009
LA PROPOSTA DEL SEGRETARIO F.N.S. SULLE ISOLE MINORI
Gli Indipendentisti di LU FRUNTI NAZZIUNALI SICILIANU - SICILIA INDIPINNENTI rinnovano la propria convinta solidarietà ai Cittadini delle Isole Minori dell’Arcipelago Siciliano in lotta per ottenere collegamenti navali ed aerei più adeguati. E per potere godere di quei servizi essenziali, senza i quali si arretrerebbe ulteriormente la qualità della vita. E la vita stessa. E si negherebbe un futuro migliore alle giovani generazioni.I contratti con le Società di Navigazione devono tener conto di un ampio e puntuale VENTAGLIO di ESIGENZE, di interessi e di diritti fondamentali. Quali, appunto, quelli relativi alla Scuola, all’assistenza sanitaria e a quella ospedaliera, agli approvvigionamenti alimentari ed idrici e alla fornitura altri beni e servizi che, con apposita legge, non dovrebbero mai più essere interrotti. Neppure in caso di forza maggiore. Servizi, i cui costi, per il cittadino, dovrebbero essere inferiori a quelli praticati sulla terraferma. E non viceversa. Quando le Società non sono nelle condizioni di adempiere a tali oneri contrattuali dovrebbero scattare, nel giro di qualche ora, gli interventi della Protezione Civile, quelli dello Stato e quelli della Regione Siciliana.Anche in caso di scioperi o di maltempo. Se necessario, ogni Capitaneria di porto della Sicilia dovrà essere nelle condizioni di assicurare i servizi ed i collegamenti navali con navi militari. Analoga “prontezza” occorrerà adottare per i Collegamenti Aerei.In questo contesto l’ FNS sollecita la realizzazione dell’AEROPORTO delle EOLIE nella Piana di Milazzo o in altra area nella Provincia di Messina. Un Aeroporto che sia al servizio appunto delle EOLIE , e che sia anche al Servizio dell’AREA NEBRODENSE e della stessa Città di Messina (la città, cioè, che si vorrebbe fare sparire con il PONTE-IMBUTO).Per dare corso a tutte queste iniziative si deve attivare, però, prima di tutti gli altri, la Regione Siciliana, che fino a questo momento ha affrontato il problema (drammatico, ma vivo e palpitante) delle Isole Minori senza l’adeguata cultura, senza l’orgoglio e senza la consapevolezza della SICILIANITÀ e della MEDITERRANEITÀ.Vorremmo, con l’occasione ribadire anche che la regolarità dei servizi fondamentali assicurerebbe la CONTINUITÀ delle PRESENZE TURISTICHE per tutti i 12 mesi dell’anno.
Il Segretario Politico FNS
mercoledì 25 marzo 2009
LA RISPOSTA A TRINAKRIUS DELL' ABATE
Noi de “laquestionesiciliana”, pur non concordando su alcune sue analisi e riflessioni, tuttavia lo riproponiamo a Voi convinti che tutti debbano farsi una idea su questi temi, che sono poi i temi centrali per il futuro della Nazione Siciliana e dei Siciliani
RINGRAZIAMO L’ABATE VELLA E BONA LITTURA!
martedì 24 marzo 2009
INTERVENTO DI TRINAKRIUS SUL FUTURO DELLA NAZIONE SICILIA E DEL SICILIANISMO
BONA LITTURA
il tuo blog è per me una occasione oramai consueta di lettura che offre a me come a molti altri occasioni di confronto e/o riflessione. E così è stato anche per il post intitolato “AAA” .
In questo tuo scritto sollevi più d’uno interessante quesito che dovrebbe, a mio avviso, interessare l’intera area sicilianista.
In buona sostanza Tu parti da alcuni assunti che Io e credo parecchi altri non ci sentiamo pienamente di sottoscrivere.
E cioè dalla tesi che l’MPA e il suo Leader appartengano o siano riconducibili alla tradizione, alla storia ed alla prassi sicilianista.
Mi permetto, in amicizia, di farTi notare che Tu nel divenire del tuo post poni quasi come scontata questa appartenenza.
Io e molti altri invece, la mettiamo fortemente in dubbio.
Comprenderai che questo non è certo un dettaglio. E rischia, infatti, di condurre la tua analisi, comunque stimolante, fuori pista.
Mi permetto di aggiungere che trovo erronea e troppo “generosa” la differenziazione che fai tra la Presidenza Lombardo e il suo movimento.
A me pare invece che emerga chiaramente una forte comunanza d’intenti.
Certo caro Abate tu sei liberissimo ovviamente di pensarla come meglio credi ma resta questa stretta comunanza e identificazione tra “Patri” e “criatura” che a me e non solo a me appare lampante.
Posti questi necessari chiarimenti tu rilevi la presunta trasformazione dell’MPA in “partito nazionale”(cioè italiano). Ma picchì ki “oj” ‘zoccu è?
Davvero credi sia o sia mai stato qualcosa di diverso?
Se è così Ti invito a riflettere sul fatto che l’MPA il suo cosiddetto “autonomismo”, in concreto, ad oggi hanno fatto ben poco per i Siciliani, la Sicilia ed il loro ben comune.
Certo non sono mancate le animate dichiarazioni di principio spolverate anche di sicilianismo.
Ma poi si è visto in azione a Palermo come a Roma un partito e il suo leader in altre faccende affaccendati che hanno perso l’occasione di battersi per la causa siciliana.Ed è politicamente inaccettabile che la IATTURA DEL PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA sia stata presentata come una richiesta sicilianista, avanzata dai siciliani stessi. Quando invece è risaputo che il PONTE IMBUTO danneggerà la Sicilia anche in materia di collegamenti e di trasporti. Ed è ancora più risaputo che con il pretesto della REGIONICCHIA DELLO STRETTO si vuole smembrare la Sicilia ed annullare l’identità ed il ruolo della nobile città di Messina, regina dello Stretto.Ed al Popolo Siciliano si nega il diritto di esprimere la propria volontà con un Referendum.
Insomma caro Abate, come ben puoi notare, c’è poco da stare allegri.
Ricordo a me stesso che quando si costruisce una casa si comincia dalle “fondamenta” e non dal “tetto”.Analoga considerazione vale per un movimento politico che dovrà condurre la difficile lotta per la rinascita della Sicilia.
Vedi: affermare come fai Tu, in buona fede, che dovremmo ricercare tramite un “AAA” un leader, “capace di lottare per la sua terra con abnegazione e determinazione" mi sembra che sottovaluti il fatto che sono prioritari e irrinunciabili la partecipazione, il contributo e la lotta del Popolo tutto.
Inoltre caro Abate non debbo ricordare a Te quanto abbondanti siano in quest’area geopolitica i leader autoproclamati e/o caudilli potenziali.
E’ in atto un processo inflativo di leadership vere e più spesso presunte.
Motivo? Il personalismo esasperato a cui non si trova freno dato che molti di costoro si atteggiano a eredi di Andrea Finocchiaro Aprile o di Antonio Canepa e si autonominano leader di partiti, sette,camarille o gruppi dei quali spesso esiste solo la sigla. Ed è stata complessivamente questa sottovalutazione delle forme organizzative, cioè della forma partito, a permettere il proliferare del morbo del più becero personalismo nella nostra Area Politico-Culturale.
In questo quadro desolante esistono delle eccezioni soprattutto nel variegato mondo giovanile. ‘U Frunti Nazziunali Sicilianu – “Sicilia Indipinnenti” ha l’onore di essersi battuto sempre, senza trucchi, per rivendicare L’Identità, i Valori e la continuità politico organizzativa della Sicilia Nazione e del Sicilianismo.
Da 45 anni,l’F.N.S. lotta dal basso, senza risorse ovvero con le sole risorse della coerenza per affermare la Verità, la Libertà della Sicilia e dei Siciliani dal bisogno, da certo colonialismo e dalla piovra mafiosa.
E non si lascia bloccare da quella parte, per altro modesta, di cosiddetti, autoproclamati, leader sicilianisti e/o indipendentisti che hanno scatenato contro di Noi ,contro ‘u F.N.S., specie in questi ultimi anni, una violentissima, denigratoria, offensiva campagna.
Non si contano , specie sul Web, su siti, forum e quant’altro generalizzazioni o peggio manipolazioni ed insulti gratuiti riguardanti l’FNS.
Con la tua onestà intellettuale caro Abate comprenderai che il problema della Leadership è virtuale se non si cura prima l’organizzazione di una INIZIATIVA POLITICA DI TIPO “NAZIONALE”(cioè Siciliana).
In questa chiave saranno poi le militanti, i militanti , avanguardia del Popolo Siciliano ad unirsi, aggregarsi e poi a selezionare una classe dirigente ed una Leadership.
E ovvio che io penso che quest’organizzazione esista già e sia ‘u F.N.S., Tu puoi ovviamente avere idee altre o diverse.
In questa chiave, comunque Tu la pensi,comprenderai e converrai quanto inopportuno sia avanzare oggi candidature a prescindere dalle personalità delle personalità di volta in volta proposte.
Non mettiamo dunque il carro davanti ai buoi.
Ti offro questo mio complessivo, radicale dissenso con fraterno rispetto e spero che Tu e molti altri vorrete rispondere, discuterne e/o contraddirmi.
Antudu!
W la Sicilia e il suo diritto al futuro!
W la Nazione Siciliana!
martedì 17 marzo 2009
“SÌ AD ISRAELE E PALESTINA AI GIOCHI DEL MEDITERRANEO”
FOCUS TRINAKRIA, think tank del Sicilianismo e dell’Indipendentismo progressivo siciliano, valuta in modo ovviamente negativo il fatto che Israele e con essa anche i Palestinesi ( vittime di una sorta di “fuoco amico” )sembra siano stata "esclusi" dalla partecipazione ai prossimi Giochi del Mediterraneo che si svolgeranno in quel lì di Pescara dal 26 giugno c.a.
Le motivazioni addotte se fossero quelle lette e cioè che la presenza di Israele va "evitata"per paura di un possibile boicottaggio, ai giochi, da parte dei Paesi musulmani sarebbero gravi quanto davvero incredibili.
Resta viva in Noi la speranza che sia solo una boutade, ma ciò non ci impedisce di domandarci, domandare agli oltre 20 Paesi del Mediterraneo che partecipano a questi "Giochi", vera Olimpiade Panamediterranea: Davvero nel XXI° secolo si può parlare di Mediterraneo escludendo alcune sue realtà politiche, culturali, religiose e/o sportive?
Noi siamo certi di NO. Siamo a tal punto convinti di ciò che crediamo che il nostro essere Siciliani, la nostra Memoria, Storia e Posizione Geopolitica ci debbano vedere, e debbano vedere il Governo Regionale, Il Parlamento Siciliano impegnati convintamente ed attivamente per evitare la sciagura dell'esclusione di Israele( e della Palestina ) dai Giochi di Pescara.
FOCUS TRINAKRIA chiede, quindi, al Presidente della Regione, al Presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana ai capigruppo A.R.S. di maggioranza e di opposizione di compiere atti e fatti conseguenti affinché la Sicilia si batta, ufficialmente, autorevolmente per, la partecipazione di ISRAELE ( e con essa la PALESTINA) ai Giochi del Mediterraneo.
Occorre mettere in campo anche l'ipotesi che il Governo, la politica e l'Opinione Pubblica siciliane,qualora Israele fosse ulteriormente discriminata e infine esclusa dai giochi, chiedano agli atleti, alle donne e agli uomini di sport figli di Sicilia, che parteciperanno ai GIOCHI di compiere un atto simbolico, forte come doveroso, quale quello di gareggiare nelle varie loro discipline indossando però una fascia contenente le bandiere di SICILIA, ISRAELE, PALESTINA. In modo comunque da farli essere presenti e ben visibili ai Giochi di Pescara.
Così la Sicilia, gli Atleti Siciliani si farebbero portatori e veri tedofori dello spirito sportivo e di fratellanza mediterranea .
Speriamo la politica e il Governo Siciliano guardino, in questo frangente, oltre il loro giardinetto e così restituiscano spazio reale al ruolo della Sicilia nel Mediterraneo, da sempre centrale e non solo geograficamente.
Palermo, 17 Marzo 2009
FOCUS TRINAKRIA
IRLANDA. NO ALLA VIOLENZA. NO AL TERRORISMO. SÌ ALLA LOTTA PER...
“U FRUNTI NAZZIUNALI SICILIANU SICILIA INDIPINNENTI” non ha difficoltà ad ammettere la logica e il dato di fatto, in base ai quali in ogni singola realtà STAUALE, nel Mondo, esistono condizioni storiche, politiche, istituzionali, legislative, culturali, economiche, - nonché etniche, religiose, geografiche et similia, - specifiche, diverse, distinte e separate. Queste situazioni ovviamente dovranno essere conosciute e valutate, caso per caso, prima di esprimere giudizi sulle tipologie e sulle modalità di lotta adottate in conseguenza dalle forze e dai movimenti più direttamente interessati e che si battono per l’INDIPENDENZA del rispettivo Popolo e della rispettiva NAZIONALITÀ. O se si battono per ottenere il rispetto dei Diritti fondamentali, di volta in volta violati dallo Stato dominante.Diverso appare, però, il caso della ripresa della lotta armata e del terrorismo avvenuta proprio in questi giorni, in IRLANDA da parte dei gruppi armati dei Nazionalisti più intransigenti. Al riguardo l’FNS ribadisce il convincimento che nell’ambito dell’Europa, - ed in particolare nell’ambito dell’Unione Europea, - ogni rivendicazione di indipendenza, da parte dei Popoli e delle Nazionalità senza Stato, debba essere portata avanti senza ricorrere alla violenza e avvalendosi di sistemi e di metodi di lotta pacifici e democratici.Ogni altra scelta (stragismo, terrorismo, lotta armata e via dicendo) sarebbe moralmente e giuridicamente riprovevole. Oltre che controproducente per il raggiungimento dagli obiettivi non solo dell’indipendenza in sé, ma anche per l’ottenimento del riconoscimento di diritti fondamentali in tempi brevi. E sarebbe, - ci sia consentito di parlare in modo esplicito, - anacronistico. E nettamente contraria a quella che è la volontà reale dei Popoli, nel cui nome si agisce. In quanto questi ultimi condannano la violenza, anche e soprattutto quando praticata proprio dagli Indipendentisti, nei quali i Popoli hanno riposto (e si spera ripongano nel futuro) tutta la propria fiducia e le proprie speranze.Va tuttavia, detto che l’Europa ed il Parlamento di Bruxelles non possono continuare ad ignorare i diritti e le esigenze dei Popoli e delle Nazioni senza Stato, esistenti nell’ambito dei Paesi, i cui rappresentanti gestiscono la stessa U.E.Nazionalità e Popoli, ai quali, l’Europa moderna dovrebbe essere grata, perché senza il loro contributo pluri-secolare e talvolta plurimillenario non vi sarebbe stata l’attuale CIVILTÀ EUROPEA. E forse neppure quella COSCIENZA EUROPEA, in forza della quale le Nazioni (“abrogate” con la violenza e con l’inganno) vogliono oggi partecipare direttamente ed in prima persona alla UNIONE EUROPEA.Ci sia infine consentito di ribadire che l’EUROPA sarà veramente moderna, forte e competitiva quando e se potrà contare sul contributo e sulla partecipazione diretta delle NAZIONI e dei Popoli oggi “senza un proprio Stato” ed emarginati.
Il Segretario Politico F.N.S.
PEACE PROCESS UNDER ATTACK - IL PROCESSO DI PACE SOTTO ATTACCO
In questa chiave, ribadendo questo nostro profondo convincimento vogliamo riportare qui una articolo pubblicato su AN PHOBLACHT, il settimanale dello SINN FÉIN sui luttuosi eventi verificatisi nel Nord d’Irlanda con la ripresa della violenza omicida.
Articolo in cui lo SINN FÉIN ,ribadisce le proprie posizioni democratiche e pacifiche e che Noi Vi proponiamo nella lingua originale e comunque corredato da una nostra traduzione a senso.
A scanso d’equivoci informiamo poi tutti che abbiamo chiesto espressamente l’autorizzazione all’Editor del settimanale per poter qui riportare, nel blog, l’articolo firmato da Laura Friel e che dallo stesso periodico repubblicano ci è giunta esplicita autorizzazione.
A seguire editiamo poi, in apposito post, anche la presa di posizione du FRUNTI NAZZIUNALI SICILIANU – “SICILIA INDIPINNENTI” su questi stessi fatti e la analisi politica che ne fa il Partito Indipendentista.
BUONA LETTURA!
PEACE PROCESS UNDER ATTACK
By Laura Friel
“SINN FÉIN will will not be deflected from its republican and democratic objectives,” Gerry Adams said after two gun attacks threatened to destabilise the Peace Process and undermine political progress in the North.A gun attack at a British Army barracks in Antrim Town, in which two British soldiers were killed and four other people injured, including two civilians, has been claimed by the micro group calling itself the ‘Real IRA’.
Sinn Féin has a strategy to bring about an end to British rule in our country by peaceful and democratic means – Gerry Adams
Four British soldiers came under fire from automatic weapons as a pizza delivery service arrived at the barracks gates around 9pm on Saturday night. Two British soldiers died at the scene. A 32-year-old Polish worker and a local teenager were seriously injured in the gunfire.The barracks is one of a number which are under consideration for closure as part of continuing demilitarisation moves in the North.On Monday, 48 hours later, a PSNI officer nStephe Carroll was shot dead after responding to a call claiming that a house was under attack by stone throwers in the Lismore Manor housing estate in Craigavon. Two PSNI vehicles arrived at the scene and Carroll was shot in the head as he left his vehicle and died at the scene. The group calling itself the ‘Continuity IRA’ said they had carried out the shooting.Slamming the attacks as an attack on the Peace Process, Gerry Adams said that those responsible have no support and no strategy to achieve a united Ireland. “Their intention is to bring British soldiers back onto the streets, destroying the progress of recent times and plunging Ireland back into conflict.“Irish republicans and democrats have a duty to defend the Peace Process. Sinn Féin has a strategy to bring about an end to British rule in our country by peaceful and democratic means.“The Peace Process was built not least because of the willingness of republicans to take risks and to be strategic and long-sighted. Our responsibility is to defend it and the progress that has been made towards achieving national and democratic rights.”Addressing the North’s Assembly, the Sinn Féin leader said it is a time for calm and thoughtful but decisive leadership. “The Peace Process was built against the odds. It will endure. That is our responsibility. We will not be deflected,” said Adams.Describing himself as “an unrepentant and unapologetic republican”, the Sinn Féin president said as a republican he wants to see an end to British rule and for there to be unity between orange and green.“That can be achieved by peaceful and democratic means and Sinn Féin is wedded to that,” said Adams.
Commenting on power-sharing, Adams pointed out that, while different political aspirations continue, “We are, as republicans and unionists, united in an effort to make politics work, to set aside divisions and differences and, in an ongoing process, to build peace based on equality.”While the process is not perfect and even difficult at times, “I believe that all of us, collectively, have successfully constructed a political strategy and a way forward to deal with the issues that are pressing down on our people.“Saturday’s attack was a deliberate and calculated attack on the Peace Process. It was wrong. The perpetrators want to destroy the hard-won progress of recent years. The progress made for the people of this island and the people of the North cannot be surrendered. There is a huge onus on us to make politics work.“There is also an onus on the British Government and the PSNI to resist any temptation to return to the bad practices of the past or to sideline the Peace Process or the political leaders. This means that the transparency and accountability arrangements around the PSNI must be adhered to and actively promoted.”The republican leader continued:“Sinn Féin will – not just here and in the media, but in the communities that it represents – go toe to toe with those who would try to drag the people of this island, particularly in the North, back into conflict.“The popular will is for peaceful political change, the popular will is for democratic change. It is our responsibility to deliver for all the people whom we represent.”Earlier, Sinn Féin Chief Negotiator and deputy First Minister Martin McGuinness described the gun attacks as “totally and absolutely wrong”.Martin McGuinness said:“I was a member of the IRA but that war is over now. The people responsible for Saturday night’s incident are clearly signalling that they want to restart that war. They do not have the right to do that.”Speaking in the Dáil, Sinn Féin TD Caoimhghín Ó Caoláin said that the tiny unrepresentative groups responsible for the attacks would neither derail the Peace Process nor divert Irish republicans from the strategy which they have adopted democratically. “The Irish Republican Army leadership and Volunteers have long since declared that the war is over”, he said, adding that the killings lacked any legitimacy.“The tiny splinter groups that carried out these attacks are pursuing a militarist agenda, primarily designed to justify their own existence and perpetuate their own factions.“They are totally divorced from republicans throughout Ireland and abroad. They have nothing to offer but misery in their attempts to drag back into conflict the communities they falsely claim to represent.“These groups will not succeed in their attempts to derail the Peace Process which has the full support of the overwhelming majority of the Irish people and of all political parties.
“True Irish republicans will not be diverted from the peace strategy we have adopted democratically and pursued successfully. That strategy is designed to advance, by peaceful and democratic means, the cause of Irish unity, including the removal of the British Army, which should have no role in Ireland.”
IL PROCESSO DI PACE SOTTO ATTACCO
DI LAURA FRIEL
" Lo SINN FÉIN non desisterà dai suoi obiettivi repubblicani e democratici”, ha detto Gerry Adams dopo che due agguati a colpi di pistola hanno minacciato di destabilizzare il Processo di Pace e minare il progresso politico nel Nord Irlanda
Un agguato a colpi di pistola ad una caserma dell’ Esercito Britannico nella Città di Antrim nella quale due soldati britannici sono stati uccisi e quattro altre persone ferite, inclusi due borghesi, è stato rivendicato da un micro-gruppo della 'Real Ira”.
Quattro soldati britannici sono stati attaccati a colpi di armi automatiche da individui travestiti da fattorini per la consegna di pizze arrivati presso i cancelli di caserma circa alle 21,00 di sabato sera.
Due soldati britannici sono morti lì. Un lavoratore polacco di 32 anni ed un adolescente del posto sono rimasti feriti seriamente.
La caserma è una di quelle che è in predicato per la chiusura in virtù del continuo processo di demilitarizzazione del Nord Irlanda.
Lunedì, 48 ore più tardi, un ufficiale della PSNI, Stephen Carroll è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco dopo avere risposto ad una chiamata che informava che una casa era fatta segno di lancio di pietre a Lismore Manor presso Craigavon,
Due mezzi della PSNI arrivarono alla scena e Carroll fu colpito alla testa appena lasciò il suo veicolo morendo sul colpo . La rivendicazione è giunta dal gruppo cosiddetto di ‘Continuity IRA’ .
L’esecuzione di questi attacchi rappresenta un attacco al Processo di Pace, ha detto Gerry Adams, i responsabili non hanno nessun appoggio e nessuna strategia per realizzare una Irlanda unita.
La "loro intenzione è quella di riportare i soldati britannici nelle strade, intanto che distruggono di nuovo i progressi ottenuti di recente ricacciando l'Irlanda nel conflitto.
" I Repubblicani irlandesi e democratici hanno il dovere di difendere il Processo di Pace.
Lo Sinn Féin ribadisce di avere una strategia per mettere fine al dominio britannico nel nostro paese in modo pacifico e democratico.
"Il Processo di Pace è andato avanti grazie alla buona volontà dei repubblicani di correre rischi ed avere una visione strategica e di lungo periodo . La nostra responsabilità è quindi quella di difendere il processo di pace e con esso i progressi che sono stati fatti realizzando i diritti nazionali e democratici.
Presiedendo un’Assemblea al Nord , il leader dello Sinn Féin ha detto che è il tempo per la calma e per una linea riflessiva quanto rigorosa.
"Il Processo di Pace è stato forgiato nelle disparità. Resisterà. Quella è la nostra responsabilità. Noi non saremo desisteremo “ ha detto Adams .
Descrivendosi come "un impenitente e poco diplomatico repubblicano" di unapologetic, il il presidente dello Sinn Féin ha detto che come repubblicano lui vuole assistere alla fine del governo britannico e per vedere l’unità tra le due parti d’ Irlanda.
"Quello può essere realizzato con mezzi pacifici e democratici e lo Sinn Féin è unito al processo di pace ", ha detto Adams.
Facendo commenti sulla condivisione del potere, Adams ha detto ciò, mentre le diverse aspirazioni continuano,
"Noi siamo, come repubblicani e unionisti, uniti nello sforzo di fare un lavoro politico, accantonare le divisioni e le differenze e, nel processo in corso, costruire pace basata sulla uguaglianza."
Sebbene il processo non sia perfetto ed anche a volte difficile "io credo, che tutti di noi, collettivamente abbiamo costruito con successo una strategia politica ed un modo diretto di affrontare i problemi che premono sulla nostra gente.
L'attacco di sabato era un intenzionale e calcolato attacco al Processo di Pace. Era un calcolo errato.
Gli esecutori vogliono distruggere i difficili progressi ottenuti negli anni recenti
I progressi fatti per la gente di questa isola e le persone del nord Irlanda non possono fermarsi.
C'è una responsabilità enorme su noi per fare il lavoro politico.
C'è anche una responsabilità sul Governo Britannico e la PSNI per resistere alla tentazione di ritornare alle cattive abitudini del passato o in subordine sull Processo di Pace o sui leader politici.
Questo vuole dire che la trasparenza e le sistemazioni di responsabilità circa la PSNI devono essere condivise ed attivamente promosse." Il leader repubblicano continuando: "Lo Sinn Féin vuole - non solo qui e nei media, ma nelle comunità che rappresenta - isolare quelli che vogliono tentare di ritrascinare la gente di questa isola, particolarmente nel nord, nel conflitto.
"La volontà popolare è per un cambiamento politico pacifico, la volontà popolare è per cambiamento democratico. È nostra la responsabilità per aiutare tutte le persone che noi rappresentiamo."
Più prima, il negoziatore principale dello Sinn Féin e deputato primo ministro Martin McGuinness ha descritto l’attacco con armi da fuoco "come totalmente ed assolutamente sbagliato." ha detto Martin McGuinness:
"IO ERO UN MEMBRO DELL'IRA MA QUELLA GUERRA È FINITA ORA. LE PERSONE RESPONSABILE PER L'ATTENTATO DI SABATO SERA CHIARAMENTE STA SEGNALANDO CHE LORO VOGLIONO RICOMINCIARE QUELLA GUERRA. LORO NON HANNO IL DIRITTO DI FARE CIO’".
Parlando nel Dáil ( Parlamento) il TD dello Sinn Féin, Caoimhghín Ó Caoláin ha detto che i piccoli gruppi non rappresentativi responsabili per gli attacchi vogliono sviare il Processo di Pace ma non devieranno i repubblicani irlandesi dalla strategia che loro hanno scelto democraticamente.
"Il comando dell’ Esercito Repubblicano Irlandese e i Volontari hanno da molto tempo dichiarato che la guerra è finita", Egli ha detto, quando ha aggiunto che alle uccisioni è mancata qualsivoglia legittimità.
"I piccoli gruppi impazziti che hanno eseguito questi attacchi stanno intraprendendo una linea di condotta militarista, principalmente pensata per giustificare la loro propria esistenza e perpetuare le loro fazioni.
"Costoro sono totalmente separati dai repubblicani in tutta l'Irlanda ed all'estero. Loro non hanno niente da offrire
Se no il disagio derivanti dai loro tentativi di ritrascinare nel conflitto le comunità che dicono falsamente di rappresentare.
"Questi gruppi non riusciranno nei loro tentativi di fare deviare il Processo di Pace che ha il pieno appoggio della maggioranza schiacciante delle persone irlandesi e di tutti i partiti politici.
I "veri repubblicani irlandesi non saranno sviati dalla strategia di pace che noi abbiamo adottato democraticamente ed abbiamo perseguito con successo. Quella strategia è progettata per avanzare, in modo pacifico e democratico , la causa di unità irlandese, compreso l’allontanamento dell'Esercito britannico che non dovrebbe avere più un ruolo in Irlanda."
lunedì 16 marzo 2009
HA SIDO FUNDADA LA ASOCIACIÓN CULTURAL SICILIA CATALUÑA
Estamos hablando de la Asociación Cultural Sicilia Catalunya.
Se trata de un sujeto organizativo que se connota por la originalidad de los objetivos y también del modo de entregué y proponerse.
Entre sus objetivos aquel de reenvidar el "centralidàd" de Sicilia en el "centralidad" intercontinental del Mediterráneo como "lugar" natural de encuentro entre Pueblos, Civilización y Continentes diferentes, teniendo en la debida cuenta la defensa y la reafirmación de los derechos fundamentales del Pueblo Siciliano, de la Nación Siciliana.
De particular cualidad ha sido, por ejemplo, la conferencia de presentación desarrollada él, a Palermo, algunos tiempo atrás, en los locales del hotel Europa a la presencia de muchos amigos e simpatizante.
Los trabajos han sido dirigidos por el Presidente Giancarlo Alagna, un médico y un convencido partidario de la autodeterminación de las suertes sicilianas.
Entre los huéspedes recordamos, entre los otros, Jordi Mirò , Uriel Bertran y Antonio Pagano sin pero subvalorar o sottacere la presencia en sala de personalidad como Bartolo Sammartino (indimenticato defensor del ratio de la especialidad esttutaria siciliana en el Parlamento Siciliano) o todavía Pippo Scianò, líderes F.N.S y personalidad entre las más atentas y coherentes del independentismo siciliano, en fin también pasando por la presencia de una serie de muchos sujetos atraída indudablemente por el evocatività del acontecimiento y también pensamos de la presencia de llamada, nota, Parlamentario Catalán, Uriel Bertran.
Parlamentario que no casualmente ha sido acogido, con gran simpatía, de un gran aplauso de la platea.
De su parte, por lo demás, Beltran tiene bien merecido los aplausos desarrollando una interesante relación en el curso del que los acontecimientos más importantes de la historia de Cataluña y su orgullosa lucha han sido recordados por la Independencia.
En tal llave soy alguno no faltado las referencias al presente y al futuro de la Nación de Cataluña.
También aplaudido a Jordi Mirò, estimado intelectual, apóstol de la interacción política y cultural entre las Naciones y amigo de toda la vida de Sicilia que recientemente ha sido nombrado "Presidente Honorario" de la asociación.
Contempló, ha asegurado, en el curso de su intervención, su lleno, total empeño en infundir su experiencia y su entusiamo en las iniciativas de la Asociación Siculo-Catalana.
Atento y puntual también el General Antonio Pagano, Director del conocido y estimado periódico meridionalista "Dos Sicilie."
A lo largo de las directoras trazaran por Alagna se ha desenvuelto un siguiente debate que ha visto partícipes y activas interlocutorias personalidades como Pino Lo Bello, "histórico" ejecutivo sindical, el escritor y publicista engagé Ignazio Coppola; la doctora en Ciencias Económica Irene Mistretta ; la experta en Ingeniería ambiental, Agostina Porcaro; Fulvio Alagna y el arquitecto Delia Rini.
Particularmente interesante ha sido luego la decisión, espontánea y no abonada tomada por las cumbres de la asociación apenas nata, de permitir, en esta ocasión, de también intervenir a los mismos trabajos a un amplio abanico de sujetos externos, a menudo atados a muchos "nuancè" del pensamiento y la regla cultural sicilianista.
Entre éste recordamos: Salvador Morana, Salvatore Lo Casto, Lorenzo Mercurio, Gian Luca Castriciano (que se ha prestado amablemente también como traductor) Roberto La Rosa y el editor de Mesina Rino Baeli.
Particularmente estimado también el momento en cuyo el Presidente Dr. Alagna ha dado lectura de la relación y el mensaje de buen trabajo y disponibilidad a colaborar, le mandado del Prof. Corrado Mirto, columna intelectual del área Independentista y estimado presidente du Frunti Nazziunali Sicilianu - Sicilia Indipinnenti, que incluso encontrándose, en aquel rompeolas, fuera Palermo, por anteriores empeños de carácter cultural.
Además podemos testimoniar que el desarrollo de este "Mitin-congreso" se ha articulado y desarrollado también fuera de las intervenciones a los micrófonos. Y tiene igualmente entusiastas y ocupados como los Relatores Oficiales algunos Activistas de la recién nacida Asociación, Giovanni Basile, Ángelo Severino, Giuseppe Sorrentino, Rosalía D’ Antoni, Sami Pishva, Leonardo D’angelo y otros, de los que no estamos capaz de citar nombres y apellidos, arriesgarse en igualmente interesantes discusiones y ahondamientos con el público presente en sala y en el Hall.
En este contexto vivaracho y atento, ha sido particularmente estimada la "despensa histórica" del Prof. Corrado Arrayán del título "1282. Principio de la alianza y la amistad entre Sicilia y el Catalunya."
A los Amigos de la Asociación Cultural Sicilia Catalunya van las felicidades de buen trabajo y por lo que puede contar de llena atención y disponibilidad del blog "laquestionesiciliana."
Por contezza y corrección reconducimos aquí la y mail de la asociación por eventuales contactos o informaciones: associazionesiciliacatalunya@email.com
¡BUEN TRABAJO!
¡W Sicilia!
¡W Cataluña!
E’ STATA FONDATA L’ASSOCIAZIONE CULTURALE SICILIA CATALOGNA
Stiamo parlando dell'Associazione Culturale Sicilia Catalunya.
Si tratta di un soggetto organizzativo che si connota per l'originalità dei fini e anche del modo di porsi e proporsi. Tra i suoi fini quello di rilanciare la “centralità” della Sicilia nella “centralità” intercontinentale del Mediterraneo, come “luogo” naturale di incontro fra Popoli, Civiltà e Continenti diversi, tenendo nel debito conto la difesa e la riaffermazione dei diritti fondamentali dal Popolo Siciliano, della Nazione Siciliana.
Di particolare pregio è stata, ad esempio, la conferenza di presentazione svoltasi, a Palermo, qualche tempo fa, nei locali dell'Hotel Europa alla presenza di tanti amici e/o simpatizzanti.
I lavori sono stati diretti dal Presidente Giancarlo Alagna, un medico ed un convinto sostenitore dell’autodeterminazione dei destini siciliani.
Tra gli ospiti ricordiamo, tra gli altri, Jordi Mirò, Uriel Bertran ed Antonio Pagano senza però sottovalutare o sottacere la presenza in sala di personalità come l’On. Sammartino ( indimenticato difensore della ratio della specialità statutaria siciliana nel Parlamento Siciliano) o ancora Pippo Scianò, leader F.N.S.,e personalità tra le più più attente e coerenti dell’Indipendentismo siciliano, passando poi anche per la presenza di una serie di diversi soggetti attratti sicuramente dall’evocatività dell’evento e pensiamo anche dalla presenza di richiamo, appunto, Deputato del Parlamento Catalano, Uriel Bertran.
Deputato che non casualmente è stato accolto, con grande simpatia, da un grande applauso della platea. Da parte sua, del resto, Beltran ha ben meritato i plausi svolgendo una interessante relazione nel corso della quale sono stati ricordati gli avvenimenti più importanti della storia della Catalogna e della sua fiera lotta per l’Indipendenza.
In tale chiave non sono certo mancati i riferimenti al presente ed al futuro della Nazione di Catalogna.
Applaudito anche Jordi Mirò, stimato intellettuale, apostolo dell’interazione politica e culturale tra le Nazioni, e amico di vecchia data della Sicilia che è stato recentemente nominato “Presidente Onorario” dell’Associazione stessa.
Mirò, ha assicurato, nel corso del suo intervento, il suo pieno, totale impegno nel trasfondere la sua esperienza ed il suo entusiamo nelle iniziative dell’ associazione siculo-catalana.
Attento e puntuale anche il Generale Antonio Pagano, Direttore del noto ed apprezzato periodico meridionalista “Due Sicilie”.
Lungo le direttrici tracciate da Alagna si è dipanato un successivo dibattito che ha visto partecipi ed attivi interlocutori personalità come Pino Lo Bello, “storico” dirigente sindacale, lo scrittore e pubblicista engagé Ignazio Coppola; la dottoressa in Scienze Economiche Irene Mistretta; l’Esperta in Ingegneria ambientale, Agostina Porcaro; il Dottore in Giurisprudenza Fulvio Alagna e l’Architetto Delia Rini.
Particolarmente interessante è stata poi la decisione, spontanea e non scontata presa dai vertici della associazione appena nata, di permettere, in quest’occasione, di intervenire ai propri lavori anche ad un ampio ventaglio di soggetti esterni , spesso legati a diverse “nuancè” del pensiero e della prassi culturale sicilianista.
Tra questi ricordiamo: Salvatore Morana, Salvatore Lo Casto, Lorenzo Mercurio, Gian Luca Castriciano ( che si è gentilmente prestato anche come traduttore), Roberto La Rosa nonché l’editore messinese Rino Baeli.
Particolarmente apprezzato anche il momento in cui il Presidente Dr. Alagna ha dato lettura della relazione e del messaggio di buon lavoro e di disponibilità a collaborare, inviatogli dal Prof. Corrado Mirto, colonna intellettuale dell’area Indipendentista e apprezzato presidente du Frunti Nazziunali Sicilianu – Sicilia Indipinnenti ,che pur trovandosi, in quel frangente, fuori Palermo, per precedenti impegni di carattere culturale.
Possiamo inoltre testimoniare che lo svolgimento di questo “Meeting-Convegno” si è articolato e sviluppato anche al di fuori degli interventi ai microfoni.
Ed hanno avuto parimenti consensi entusiasti ed impegnati al pari dei Relatori Ufficiali alcuni Attivisti della neonata Associazione (Giovanni Basile, Angelo Severino, Giuseppe Sorrentino, Rosalia D’Antoni, Sami Pishva, Leonardo D’Angelo ed altri, dei quali non siamo in grado di citare nomi e cognomi).
I quali si sono cimentarsi in altrettanto interessanti discussioni ed approfondimenti con il pubblico presente in sala e nella Hall.
In questo contesto vivace ed attento, è stata particolarmente apprezzata la “dispensa storica” del Prof. Corrado Mirto dal titolo «1282. Inizio dell’Alleanza e dell’amicizia fra la Sicilia e la Catalunya».
Agli Amici dell’Associazione Culturale Sicilia Catalunya vanno gli auguri di buon lavoro e per ciò che può contare di piena attenzione e disponibilità del blog “laquestionesiciliana”.
Per contezza e correttezza riportiamo qui la e mail dell’associazione per eventuali contatti o informazioni: associazionesiciliacatalunya@email.com
BONU TRAVAGGHIU!
W ‘a Sicilia,!
W a Catalunya!
venerdì 13 marzo 2009
MAFIA: QUESTO È IL PROBLEMA
In questi giorni da parte dell’opinione pubblica e dei Massmedia, giustamente, è stata data molta attenzione alla ricorrenza del 61° anniversario del MARTIRIO del Sindacalista PLACIDO RIZZOTTO, assassinato a CORLEONE il 10 marzo del 1948, appunto, dalla Mafia. Ed il cui cadavere fu recuperato soltanto il 13 dicembre del 1949 in una delle “FOIBE” di ROCCA BUSAMBRA.
L’FNS ha, con l’occasione, ricordato l’impressionante numero di sindacalisti e di dirigenti politici “assassinati” dalla mafia nel solo periodo che va dal 1944 alle soglie degli anni 50 del secolo scorso: Andrea RAJA, ucciso a Casteldaccia (PA) il 6 agosto 1944; Nunzio PASSAFIUME, ucciso a TRABIA (PA) il 7 giugno 1945; Agostino D’ALESSANDRO, ucciso a FICARAZZI (Pa) l’11 settembre 1945; Giuseppe LO CICERO, ucciso a MAZZARINO (Cl) il 25 Novembre 1945; Giuseppe PUNTARELLO, ucciso a VENTIMIGLIA DÌ SICILIA (Pa) il 5 dicembre 1945; Antonino GUARISCO, ucciso a BURGIO (Ag) il 7 marzo 1946; Pino CAMILLERI, ucciso a NARO (Ag) il 28 giugno 1946; Giovanni CASTIGLIONE e Girolamo SCACCIA, uccisi ad ALIA (Pa) il 22 settembre 1946; Giuseppe BIONDO, ucciso a Santa NINFA (Tp) il 2 ottobre 1946; i fratelli Giovanni, Giuseppe e Vincenzo SANTANGELO (una vera strage familiare) uccisi a BELMONTE MEZZAGNO (Pa) il 2 NOVEMBRE 1946; Giovanni SEVERINO, ucciso a JOPPOLO GIANCAXIO (Ag) il 25 novembre 1946; Paolo FARINA, ucciso a COMITINI (Ag) il 28 novembre 1946; Nicolò AZOTI, ucciso a BAUCINA (Pa) il 21 dicembre 1946; Accursio MIRAGLIA, ucciso a SCIACCA (Ag) il 4 gennaio 1947; Pietro MACCHIARELLA, ucciso a FICARAZZI (Pa) il 19 febbraio 1947.1
A tale impressionante elenco di Martiri vanno aggiunti i nomi delle tante, troppe vittime dello stesso periodo e dei periodi successivi. Ed è stato aggiunto il nome di Carmelo Battaglia erroneamente escluso dalla prima stesura dall’elenco di cui alla legge regionale n. 20 del 1999. Battaglia fu assassinato il 24 marzo del 1960 a Tusa, mentre a dorso di un mulo si recava a lavorare.
***
Certamente un capitolo a se stante costituisce la strage di Portella della Ginestra, avvenuta il 1° maggio del 1947. una strage per la quale gli Indipendentisti FNS ritengono che si debbano ancora chiarire molti aspetti e che va condannata senza riserve. I nomi delle 11 vittime anche in questo caso andrebbero ricordati, - in ogni città e paese della Sicilia, - uno per uno, perché dietro ogni nome c’è un volto, una storia, una famiglia, una vita intensa. Anche se breve. Ma vi è, soprattutto, il gravissimo “VULNUS” dalla Mafia, dal Banditismo, dai poteri occulti contro la Società Civile Siciliana e contro la Sicilia stessa.
***
La ricorrenza degli anniversari ci obbliga ad alcune specifiche riflessioni e a domandarci se la mafia sia stata definitivamente sconfitta, dopo tante lotte, dopo tanti sacrifici e tante vittime. Molti martiri meritano di essere considerati come dei veri e propri Eroi. Molti i Martiri anche fra le Forze dell’Ordine e fra i Magistrati.
***
Non vi sono dubbi sul fatto che nella lotta contro la Mafia si siano conseguiti grandi risultati e successi, inimmaginabili nella prima metà del secolo scorso.
Ed anche, se vogliamo, negli anni immediatamente successivi. Quando i silenzi e le connivenze con la MAFIA erano maggiori di quanto non lo siano ai giorni nostri.
Uno di questi risultati, - forse il maggiore, - è il fatto che oggi la coscienza civile del Popolo Siciliano (nella sua stragrande maggioranza) condanni severamente e respinga sdegnosamente il fenomeno mafioso, la cultura mafiosa. Nonché i complici, i capi ed i “soldati” della Mafia stessa.
Non possiamo però negare che il territorio sia ancora “controllato” quasi totalmente dalla mafia. Non possiamo negare che in Sicilia la vita economica sia in gran parte e pesantemente condizionata dalla mafia. Non possiamo negare che la legislazione vigente, - non adatta fondamentalmente alle effettive esigenze della realtà siciliana, - amplifichi la sfera d’azione della mafia e spesso le crei nuovi spazi.
Ecco perché, da parte dell’FNS, si chiede che il Corpo Legislativo, vigente in Sicilia, non sia la brutta copia di quello programmato e realizzato per altre realtà “geo-politiche”, ambientali, economiche, sociali e geografiche.
E che sia, invece un Corpo Legislativo, specifico, finalizzato a dare adeguata risposta alle effettive esigenze del Popolo Siciliano. Compresa quella, prioritaria, di contrastare la mafia.
Non va trascurato, infine, il problema dell’etica prevalente nella “politica politicata” sempre più criticabile. Anche perché questa ultima accetta e fa proprie alcune delle “regole” mafiose, come quelle della lottizzazione, del tangentismo, del clientelismo scientifico, della strumentalizzazione del bisogno del “controllo” del territorio inteso come SERBATOIO di voti e di AFFARI personali, personalizzati e “riservati” ai CLAN di appartenenza.
Ovviamente esistono le eccezioni; ma si sa: le eccezioni spesso confermano la regola.
Per i veri sicilianisti, nella lotta alla mafia, deve prevalere ovunque e comunque il principio che la Sicilia deve essere contro la mafia perché la magia è contro la Sicilia.
E perché la Sicilia non sarà mai veramente libera, se non si sarà, prima, “liberata” dai tentacoli della Mafia.
Palermo 13 marzo 2009
Nota1 Come “fonte” abbiamo utilizzato l’interessante servizio giornalistico di DINO PATERNOSTRO “LA SICILIA” del 20 luglio 2008 (pag. 33).
FOCUS TRINAKRIA A FIANCO DELLA NAZIONE E DEL POPOLO DEL TIBET
Focus Trinakria, think tank del Sicilianismo e dell’Indipendentismo progressivo siciliano non poteva dimenticare il 50° anniversario della insurrezione di Lhasa e dell’avvio ufficiale della DIASPORA umana, politica e culturale del Popolo Tibetano.
Noi di Focus Trinakria, da tempo abbiamo riflettuto sulle diverse, varie analogie storico-politiche tra la Sicilia, al momento dell’annessione al Piemonte, e il Tibet fagocitato dalla Repubblica Popolare Cinese.
Sicilia e Tibet,infatti, sia pure in momenti storici e cronologici diversi, ambedue NAZIONI note e riconosciute vennero invase e “brutalizzate”da contingenti militari attraverso scienti, documentate politiche di e del TERRORE.
Queste sono è ovvio le evidenze storiche innegabili e le analogie di partenza tra le due diverse, lontane situazioni.
Certo il diverso fluire degli eventi ha reso diversi i destini dei nostri due Popoli sebbene alcuni dati come ad esempio l’amore dei Siciliani e dei Tibetani per le loro Patrie, Memorie, Culture ed Identità resistono e persistono malgrado tutto e al di là di tutto.
Oggi la Sicilia non vive più, al contrario del Tibet, la violenza poliziesco-militare, la brutalità più evidente quale ad esempio è ancora sperimentata dal Popolo Tibetano, dagli uomini e dalle donne che sono picchiati,sterilizzati, conculcati.
Noi però viviamo ancora le resistenze nei confronti, anche solo, della volontà espressa da molti di Noi di recuperare la nostra Identità, Memoria ed Autodeterminazione, anche solo, linguistica o culturale ( si veda la pesante bagarre scatenatasi, quest’estate, nella citta siciliana di Capo d’Orlando quando un Sindaco provò solo a cambiare il nome di Garibaldi dalla toponomastica cittadina sostituendo l’intitolazione di una piazza con un evento storico “non congruo” alla vecchia vulgata risorgimentalista).
Lo scorrere del tempo da quella ferita del 1860 ha permesso ai Siciliani con la fine della diretta eredità del Regno di Piemonte e la sostituzione di questo con la Repubblica e anzi con la conquista dell’Autonomia, come PACTUM bilaterale, di trovare condizioni di vita meno difficili che però non hanno risolto, da sé e di per sé, la questione dell’Imperialismo economico e politico interno alla forma stato Italia e con essa la QUESTIONE SICILIANA.
Alla luce di tutto ciò appare evidente che pochi Popoli, poche Nazioni, al pari dei Siciliani, sanno e possono comprendere, umanamente, storicamente le attuali sofferenze del Tibet e dei Tibetani.
Ed è appunto dalla nostra Sicilia, dal nostro Arcipelago, dalla nostra organizzazione culturale che rappresenta l’area sicilianista progressista e pacifista che giunge in occasione, appunto, dei 50 anni da quel 10 marzo 1959 la piena, sentita solidarietà al POPOLO TIBETANO,alla sua DIASPORA e al suo Leader il DALAI LAMA.
Il nostro appello, oggi, è rivolto essenzialmente alla Cina, alla Repubblica Popolare Cinese perché i suoi dirigenti sappiano e vogliano percorrere la strada del REALISMO POLITICO riconoscendo, finalmente,non solo nominalmente, il valore dell’Identità, della Cultura e della specificità politica e religiosa del Tibet, restituendo, quindi, ai Tibetani il diritto ad un futuro di libertà ,pace e prosperità.
W IL TIBET, W LA SICILIA!
W TUTTE LE NAZIONI SENZA STATO CHE LOTTANO DEMOCRATICAMENTE PER IL LORO FUTURO!
Palermo, 09 Marzo 2009
focustrinakria@yahoo.it
IL NO INDIPENDENTISTA F.N.S. AL PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA
Aveva ragione l’intelligenza pervicace di Albert Einstein quando lo portava ad affermare che è più facile spezzare un atomo che un pregiudizio.
Ed è appunto questo il caso del mito dell’utilità presunta ( e ad oggi tutta da dimostrare) del Ponte sullo Stretto di Messina.
La questione torna oggi all’attenzione dei media anche per la accanita, pervicace volontà dell’attuale Governo di rilanciare l’iniziativa che dovrebbe portare alla costruzione dell’opera.
Il Ponte ci vede, come Frunti Nazziunali Sicilianu – "Sicilia Indipinnenti",da sempre, democraticamente, pacificamente quanto risolutamente contrari.
Ciò che caratterizza la posizione della nostra organizzazione politica, anche all’interno della stessa area sicilianista, è la riflessione e l’analisi legata ai motivi del nostro NO.
‘U F.N.S., infatti, valuta l’ipotesi Ponte una vera e propria IATTURA ecologica, sociale, economica e culturale.
Motivi d’ordine ecologico, tecnico-costruttivi, considerazioni d’opportunità, costi, vantaggi e svantaggi da Noi pensati in chiave collettiva e comunitaria sono tra le ragioni che Noi adduciamo per dire No convintamente al progetto.
Queste però non sono le sole motivazioni che ci spingono al No.
Secondo Noi, in una ottica d’insieme che compenetra tutti i motivi succitati, vi è anche il fatto, né secondario né accessorio, che il Ponte minaccia l’identità e l’integrità geografica, storico-culturale della Sicilia e con essa il dato inscindibile e correlato della percezione che della nostra Terra abbiamo e avremo Noi Siciliani ed avranno gli Altri, il Mondo in futuro.
Una immagine, una percezione quella della Sicilia che è parte fondante e fondamentale della Cultura non solo siciliana ma di diverse società anzi del Mondo intero.
Appare evidente dunque che la posta in ballo è enorme. Noi Indipendentisti progressivi e progressisti du F.N.S. muovendo da queste constatazioni affermiamo che il progetto ponte mette in pericolo non solo dunque l’identità, la memoria collettiva e condivisa e la percezione della Sicilia che ne ha il Mondo quanto anche alcuni dei pilastri della stessa cultura mediterranea e mondiale.
Appare triste e fa specie che un simile patrimonio e retaggio sia aggredito "garibaldinescamente"( e qui il caso di dirlo) a colpi di maggioranza parlamentare da un Governo che sembra neppure porsi il problema della centralità culturale internazionale della Sicilia e delle chiare, diverse implicazioni legate alla disarticolazione della sua realtà geografica.
È un atto di violenta, innaturale ed immotivata antropizzazione neo-coloniale, una antistorica hausmanizzazione del tessuto della nostra intera Nazione, internazionalmente nota e riconosciuta.
Comprendiamo bene che una siffatta analisi faccia storcere il naso a più d’un centralista. Malgrado ciò sosteniamo convintamene che il NO perorato da ‘u F.N.S. sia, a tutto oggi,il punto di vista più corretto ed esaustivo di affrontare, in Sicilia, la questione ponte.
Quanto poi ad alcuni dei cosiddetti gruppi per il NO AL PONTE, senza voler sottovalutare né tanto meno denigrare o snobbare nessuno, ci consta, però, dati alla mano, che questi, spesso e volentieri, fino ad ieri, hanno posto in essere politiche di mera natura tattica, legate al tentativo, operato ed operante, di mettere uno o più cappelli all’intero movimento, cioè di imporre a questo una egemonia politico-culturale.
Simili atteggiamenti hanno così finito per fare avvertire come "settario" l’intero movimento con il risultato di sottrarre a questo credibilità, energie come anche intelligenze ed esperienze. Come ricaduta si è avuto l’indebolimento dell’intera campagna antiponte che invece tra gli uomini e le donne di Sicilia e Calabria gode, oggi come ieri, di consenso e considerazione.
Occorre e occorrerà anche in futuro domandarsi il perché di siffatti atteggiamenti.
A nostro avviso ciò è frutto di due spinte diverse interne alle aree politico-culturali che hanno provato ad egemonizzare la battaglia sociale e politica di coloro che si oppongono al ponte.
Una è di natura contingente, politica e pratica legata al fatto che talune delle organizzazioni politiche e sociali " di riferimento" di queste aree avevano ed hanno interesse a partecipare all’inevitabile "piatto ricco" legato alle commesse e i lavori.
L’altro motivo è di natura ideologica ed è concretizzazione, emanazione di un diffuso, trasversale pregiudizio antisiciliano, un vero e proprio complesso d’inferiorità indotto e nelle associazioni centraliste praticato, spesso, con ascaro zelo,che produce un senso di ferina voluttà a metà tra il sadico e il masochista a infliggere offese ai Siciliani ed ai loro diritti siano essi costituzionali, politici come anche a quelli sociali ed economici. Costoro pensano così di emendarsi di quel "peccato primigenio" toccato loro in sorte con la "lotteria della nascita": l’ESSERE SICILIANI.
Siffatta serie complessa di fatti e motivi sola può dare contezza dell’atteggiamento altrimenti incomprensibile messo in atto dalla autoproclamata e censurante leadership di taluni cosiddetti gruppi per il NO al ponte.
Atteggiamenti che con i vari "pigghia e lassa" (stop and go), rapportati alle tattiche romane e partitocratriche, hanno finito per permettere ai "pontieri", grazie anche al valido contributo dei grandi media siciliani e delle loro proprietà, di riorganizzarsi e tornare, grazie al "governo amico" alla carica.
Questi dei cosiddetti gruppi per il NO AL PONTE, solo ora, un po’ tardivamente pensiamo Noi, provano a rimettere il dentifricio nel tubetto.
È di tutta evidenza che gli errori fatti sono insanabili ma è pur vero che perseverare ha qualcosa se non di diabolico di stolto!
Occorre allora mutare registro. Bisogna superare l’appiattimento operato su certe posizioni politiche centraliste e restituire la campagna contro la Iattura Ponte al suo valore sociale e popolare più ampiamente inteso.
Abbisogna però stavolta che l’intero movimento rifletta sul valore della nostra piattaforma e che in virtù di essa, non perché la nostra, ma perché la più coerente, si avvii una campagna che EUROPEIZZI, MEDITERRANIZZI ed INTERNAZIONALIZZI la Questione Ponte , contribuendo, grazie all’interessamento attivo dell’Opinione Pubblica Internazionale a fare si che l’argomento sia, per lo meno, oggetto di un doveroso REFERENDUM POPOLARE che coinvolga tutti i Siciliani e i Calabresi.
Dobbiamo dire e fare dire in giro per il Mediterraneo ed il Mondo, ad intellettuali, artisti, politici che in ballo sono temi fondanti e per nulla accessori come la difesa dell’Identità e dell’Integrità geografica della Sicilia.
Identità ed Integrità che sono inestricabilmente connesse all’Identità culturale della Sicilia ma anche del Mediterraneo, dell’Europa, dell’Occidente e dell’Oriente, cioè del Mondo tutto.
Si minaccia l’ esistenza di luoghi geografici della rinomata NAZIONE SICILIANA e PATRIMONIO DELL’UMANITA’ TUTTA sin dai tempi dei poemi cosiddetti "omerici".
Ci chiediamo: è dato all’ attuale Governo, alla sua maggioranza ( fatta anche di cosiddetti autonomisti siciliani) e ai gruppi politici ed economico-industriali pro-ponte di distruggere, modificandolo irrimediabilmente un siffatto, tramandato "bene" paterno e materno, Patrimonio del Popolo e della Nazione Siciliana ma anche dell’Umanità tutta?
Noi crediamo di No e invitiamo ognuno, anche certi settori redivivi del NO AL PONTE ad una mobilitazione, stavolta senza se e senza ma, che anzi coinvolga tutti coloro che sono contro il ponte, senza discriminanti né fumi ideologici solo nell’esclusivo interesse della Sicilia e dei Siciliani e della Sua Identità geografica, culturale e storica che è per ciò stesso PATRIMONIO di tutti i Popoli e di tutte le Nazioni.
F.N.S. “NO” ALLA CENTRALE NUCLEARE IN SICILIA ANCHE PER L’ALTISSIMA SISMICITÀ DEL TERRITORIO.
A prescindere da tante altre considerazioni, soprattutto in materia di sicurezza e di salute dell’uomo, è doveroso fare rilevare che la decisione diventa ancora più arrogante ed assurda se si considera che la Sicilia è ricchissima di fonti energetiche rinnovabili, alternative a quelle nucleari e a quelle derivanti dal PETROLIO.
La Sicilia, peraltro, è anche esportatrice di energia elettrica. A ciò si aggiunga il timore che la eventuale centrale nucleare, con l’aria che tira, diventi il “Cavallo di Troia” per fare ospitare in Sicilia anche le scorie di altre centrali.
Ovviamente va stigmatizzato senza riserve il comportamento, passivo, omissivo e talvolta compiacente, che nel loro insieme, su un problema così grave, stanno mostrando la classe politica ed i partiti dominanti, l’Assemblea Regionale Siciliana e lo stesso Governo Regionale.
A proposito del Governo Regionali, non si possono non rilevare le contraddizioni del Presidente LOMBARDO, il quale afferma di SUBORDINARE il proprio eventuale “SI” anche all’accertamento delle condizioni di SISMICITÀ, della Sicilia. Un’affermazione, questa, per non dire altro, possibilista e paradossale, che il Presidente del Popolo Siciliano dovrebbe avere il coraggio di trasformare in un forte “NO”. Lasciando al Governo italiano l’ONERE della PROVA.
Più interessante (ma che, scientificamente ed ai fini della sicurezza vale “zero”) è la “CONDITIO” posta da Lombardo di fare svolgere, prima di tutto, un REFERENDUM popolare, specifico, sul quesito “CENTRALI SÌ – CENTRALE NO”.
Referendum, però, che il LOMBARDO, contraddicendosi platealmente, non ha ritenuto e non ritiene necessario per il mostruoso, dannoso e pericoloso PONTE-IMBUTO sullo Stretto di Messina.
A tal proposito e a scanso di equivoci e di SORPRESE va comunque precisato con chiarezza e con fermezza che i REFERENDUM per la Centrale Atomica e per il PONTE vanno regolamentati da LEGGI SPECIALI, sia al fine di COSTITUIRE una valida deroga all’orientamento legislativo statale, limitativo in materia, sia per garantire che la volontà espressa dal Popolo Siciliano in sede referendum sia effettivamente rispettata; senza trucchi ed espedienti “politico-legislativi” che ne vanifichino gli effetti in sede applicativa.
Poste queste premesse, l’FNS invita l’Assemblea Regionale Siciliana, il Governo Regionale, le PROVINCE ed i COMUNI tutti della Sicilia a dire “NO” alla CENTRALE NUCLEARE.
E a sollecitare la utilizzazione e la valorizzazione delle fonti energetiche alternative, delle quali quello Siciliano è il terriotorio potenzialmente più ricco di tuta l’EUROPA.
RIECCOCI: PER NON FARE IL GIOCO DEI BUGIARDI, DEI FALSARI E DI QUANTI VOGLIONO BOICOTTARCI
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CREDIAMO FERMAMENTE CHE IL NOSTRO BLOG DEBBA ESSERE ESPRESSIONE DI SANI PRINCIPI ETICI, DI COMPORTAMENTI LEALI. E CHE DEBBA ESSERE SINCERO,TRASPARENTE, CORRETTO.
CI BATTEREMO AFFINCHÉ PREVALGANO, SU OGNI ALTRA CONSIDERAZIONE, SU OGNI ALTRO TIPO DI SCELTA O DI "POLITICA" I VALORI NEI QUALI CREDIAMO.
VOGLIAMO , IN QUESTO CONTESTO, AVERE L'ONORE DI ESSERE AL SERVIZIO DELLA VERITA'.
Se ci fermassimo definitivamente faremmo, invece, il gioco dei calunniatori, dei bugiardi e dei falsari e di quanti vogliono in un modo o nell'altro boicottarci.
Certamente ci confronteremo dialetticamente anche e soprattutto con quanti la pensano - in buona o in malafede- diversamente da noi. Ma lo faremo civilmente e con il massimo rispetto delle idee altrui e delle persone che manifestano le idee stesse.
Viva la Sicilia !
A N T U D U !
Per il Blog LA QUESTIONE SICILIANA