martedì 17 marzo 2009

IRLANDA. NO ALLA VIOLENZA. NO AL TERRORISMO. SÌ ALLA LOTTA PER...

...L’INDIPENDENZA DEI POPOLI E DELLE NAZIONALITÀ SENZA STATO,CON METODI PACIFICI E DEMOCRATICIE CON SPIRITO EUROPEISTICO.

“U FRUNTI NAZZIUNALI SICILIANU SICILIA INDIPINNENTI” non ha difficoltà ad ammettere la logica e il dato di fatto, in base ai quali in ogni singola realtà STAUALE, nel Mondo, esistono condizioni storiche, politiche, istituzionali, legislative, culturali, economiche, - nonché etniche, religiose, geografiche et similia, - specifiche, diverse, distinte e separate. Queste situazioni ovviamente dovranno essere conosciute e valutate, caso per caso, prima di esprimere giudizi sulle tipologie e sulle modalità di lotta adottate in conseguenza dalle forze e dai movimenti più direttamente interessati e che si battono per l’INDIPENDENZA del rispettivo Popolo e della rispettiva NAZIONALITÀ. O se si battono per ottenere il rispetto dei Diritti fondamentali, di volta in volta violati dallo Stato dominante.Diverso appare, però, il caso della ripresa della lotta armata e del terrorismo avvenuta proprio in questi giorni, in IRLANDA da parte dei gruppi armati dei Nazionalisti più intransigenti. Al riguardo l’FNS ribadisce il convincimento che nell’ambito dell’Europa, - ed in particolare nell’ambito dell’Unione Europea, - ogni rivendicazione di indipendenza, da parte dei Popoli e delle Nazionalità senza Stato, debba essere portata avanti senza ricorrere alla violenza e avvalendosi di sistemi e di metodi di lotta pacifici e democratici.Ogni altra scelta (stragismo, terrorismo, lotta armata e via dicendo) sarebbe moralmente e giuridicamente riprovevole. Oltre che controproducente per il raggiungimento dagli obiettivi non solo dell’indipendenza in sé, ma anche per l’ottenimento del riconoscimento di diritti fondamentali in tempi brevi. E sarebbe, - ci sia consentito di parlare in modo esplicito, - anacronistico. E nettamente contraria a quella che è la volontà reale dei Popoli, nel cui nome si agisce. In quanto questi ultimi condannano la violenza, anche e soprattutto quando praticata proprio dagli Indipendentisti, nei quali i Popoli hanno riposto (e si spera ripongano nel futuro) tutta la propria fiducia e le proprie speranze.Va tuttavia, detto che l’Europa ed il Parlamento di Bruxelles non possono continuare ad ignorare i diritti e le esigenze dei Popoli e delle Nazioni senza Stato, esistenti nell’ambito dei Paesi, i cui rappresentanti gestiscono la stessa U.E.Nazionalità e Popoli, ai quali, l’Europa moderna dovrebbe essere grata, perché senza il loro contributo pluri-secolare e talvolta plurimillenario non vi sarebbe stata l’attuale CIVILTÀ EUROPEA. E forse neppure quella COSCIENZA EUROPEA, in forza della quale le Nazioni (“abrogate” con la violenza e con l’inganno) vogliono oggi partecipare direttamente ed in prima persona alla UNIONE EUROPEA.Ci sia infine consentito di ribadire che l’EUROPA sarà veramente moderna, forte e competitiva quando e se potrà contare sul contributo e sulla partecipazione diretta delle NAZIONI e dei Popoli oggi “senza un proprio Stato” ed emarginati.



Il Segretario Politico F.N.S.
(Giuseppe Scianò)

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