giovedì 31 gennaio 2008

SIAMO STATI TRATTATI COME GLI ABORIGENI, W GLI ABORIGENI !


La notizia fa bella mostra di sé sui quotidiani, relegata forse tra le cosiddette “ esoticità” eppure è in tutto e per tutto una notizia interessante e di rilievo.
Ci riferiamo al fatto che il primo ministro d’Australia, il laburista Kevin Rudd, ha annunciato che chiederà ufficialmente scusa ai Popoli Aborigeni d’Australia. Aborigeni che furono vittime di uno sciente sterminio durante la “colonizzazione”, e sottoposti poi a pesanti discriminazioni fino quasi ad oggi. Famosa e agghiacciante la politica condotta dai “bianchi” nei confronti di tantissimi bambini che in quasi 50 anni ( dalla fine degli anni ’10 a tutti gli anni ’60 del secolo scorso) furono sottratti alle loro famiglie per essere “educati” come “australiani”, cioè bianchi.
Se giungeranno le scuse sembra invece difficile che gli aborigeni abbiano un risarcimento. Da questo orecchio neppure l’esecutivo di Rudd vuole sentirci! E tuttavia le “scuse” rappresentano un punto di svolta apprezzabile.
Ora Focus Trinakria, think tank dell’Indipendentismo democratico, si chiede se una simile sensibilità l’avranno mai nei confronti della Sicilia, dei Siciliani e più ancora in generale nei confronti anche del Meridione Continentale gli eredi di Casa Savoia.
Certo Essi (fortunatamente) non regnano e pur tuttavia potrebbero compiere un atto di forza morale e simbolica chiedendo ai Siciliani e a tutti i Meridionali scusa per quel vero e proprio martoriante genocidio a cui, i "rappresentanti" dei loro Avi, sottoposero il Meridione e la Sicilia.
Furono i Siciliani, i Meridionali di allora, infatti, a subire violenze e soprusi inauditi su cui fu calata una coltre di omertoso silenzio politico, militare e storiografico.

E inutile dire che "laquestionesiciliana" condivide la presa di posizione di FOCUS TRINAKRIA"


ANTUDU!

CASO CUFFARO. NON SI PUO’ APPROFITTARNE PER CALPESTARE LO STATUTO SICILIANO.

riceviamo e volentieri pubblichiamo




In ordine alle notizie e alle polemiche sull’ avvenuta firma del Decreto di DESTITUZIONE da parte del Capo del Governo Italiano, PRODI, nei confronti dell’Ex Presidente della Regione Siciliana, Salvatore CUFFARO, gli Indipendentisti di lu Frunti Nazziunali Sicilianu- Fronte Nazionale Siciliano ,che peraltro ne avevano già chiesto le dimissioni , – ritengono doveroso ribadire che , - anche a prescindere dallo stesso Caso Cuffaro, - a norma dello Statuto Siciliano e ,quindi , della Costituzione Italiana, la competenza in materia è dell’ALTA CORTE PER LA REGIONE SICILIANA. Ciò in forza degli articoli 25,26 e 27 dello stesso Statuto.

Va pure puntualizzato che una eventuale esecuzione del provvedimento del Governo Centrale costituirebbe pure una ulteriore violazione del PACTUM del 1946, che è alla base della “Specialità” dello Statuto suddetto.

Non si possono , infine, trascurare le seguenti considerazioni, di carattere pursempre giuridico ,ma con notevoli implicazioni morali e politiche :
1) – La Legislazione, vigente in Italia e riguardante le altre Regioni e tanti variegati Enti ,- a nostro parere; a giudizio di qualificati costituzionalisti e principalmente in forza dello spirito, della lettera e delle “guarentigie” della CARTA COSTITUZIONALE , - non è affatto applicabile alla Regione Siciliana e al Presidente pro-tempore . Probabilmente non è applicabile neppure ai “ Presidenti” delle Regioni a Statuto ordinario ( in questa sede, tuttavia, il “particolare” non ci interessa molto). In ogni caso bisogna ricordare che NESSUN CITTADINO può essere sottratto al suo Giudice “Naturale”……
2 ) –L’Ex Presidente della Regione, Cuffaro, si è già dimesso (e al suo posto opera legittimamente il Vice Presidente) . Cuffaro, cioè, non è più in carica. Non à più Presidente .Si è auto-destituito. Ed il Parlamento Siciliano ne ha preso atto.
3) – La LEGALITA’ COSTITUZIONALE ed il RISPETTO DELLO STATUTO sono VALORI . SONO PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA DEMOCRAZIA E DELLA CERTEZZA DEL DIRITTO. E PREVALGONO –(DEVONO PREVALERE) - sulle passioni, sulle strumentalizzazioni e sui calcoli politici.
Soprattutto in uno Stato che vuole essere STATO DI DIRITTO…-

Palermo, 31 - 01 – 2008.

Giuseppe Scianò, Segretario FNS


domenica 27 gennaio 2008

CONTO ALLA ROVESCIA PER LA NASCITA DEL KOSOVO INDIPENDENTE

Dopo il recentissimo viaggio a Bruxelles del Primo Ministro del Kosovo sembra oramai solo questione di tempo, anzi di data, perché in Europa si possa finalmente assistere alla nascita di uno Stato Kosovaro .
L’evento sembra comunque previsto per i primi di febbraio.
C’è da sperare che in Kosovo, anche grazie all’aiuto occidentale e in particolare della UE, sarà possibile una vera normalità e assistere nel nuovo, auspicato Stato al rispetto, totale ed assoluto, finalmente. dei diritti umani per Albanesi e Serbi.

sabato 26 gennaio 2008

VERITA’ STORICHE E RISORGIMENTO

Riceviamo e al solito ben volentieri pubblichiamo


IL PUNTO DI VISTA DEL PRESIDENTE DI FOCUS TRINAKRIA A MARGINE DEL RECENTE ARTICOLO DI RICCARDO PARADISI SUL NUOVO QUOTIDIANO “ cronache di LIBERAL “ SU GARIBALDI E SUL RECENTE SAGGIO DI ALDO RICCI SUL NIZZARDO.

Paradisi esordisce usando termini e concetti largamente condivisibili.
Egli, infatti, ravvisa l’importanza che va riconosciuta a determinati processi di cosiddetta “revisione” storica. Cita, infatti, a mo΄ d’esempio l’importante percorso compiuto “ sull’altro volto del Novecento”.
È sempre Paradisi poi che testualmente afferma:” Senza revisionismo ci saremmo dovuti sorbire la storia ufficiale, una lunga teoria di agiografie, di verità preconfezionate “.
Fin qui tutto bene poi però ad un certo punto tono e senso del ragionamento cambiano e ciò avviene segnatamente quando l’Autore abbandona la riflessione generale, teorica e pone la sua attenzione sul cosiddetto “risorgimento”.
Paradisi, fine intellettuale, non nega ( del resto come farlo?) i pregi storiografici della riflessione storica in merito al processo risorgimentale ma sembra divenire ostaggio di quella peculiare sintomatologia che gli anglosassoni chiamano “sindrome di Nimby”(acronimo in lingua inglese delle parole: non nel mio giardino ) secondo la quale aperture culturali, intellettuali e quanto altro spesso valgono solo con riferimento a situazioni generali, ipotetiche e in ogni modo lontane dal proprio “giardino” o vissuto. Sembra proprio questo il caso.
Se ci soffermiamo a leggere quanto scritto da Paradisi non posso, infatti, non notare che l’uomo, l’intellettuale comprende a pieno, ed in profondità, il senso del lavorio storico e culturale di una storiografia contemporanea, aggiungo Io finalmente libera da condizionamenti politici di marca retorica e patriottarda ma non sa o non vuole applicare, fino in fondo, questa sua riflessione al dato risorgimentale depurandolo dall’ideologismo risorgimentalista.
Sia che si tratti di un residuo culturale che di una sciente scelta resta comunque evidente una profonda distonia tra quanto enunciato in termini generali e quanto poi affermato riguardo Garibaldi pietra miliare di certo unitarismo risorgimentalista.
Proseguendo ulteriormente nella sua analisi Paradisi poi lascia cadere, quasi incidentalmente, una riflessione che può e deve indurre un breve, necessario inciso.
Egli, precisamente, scrive:[…] “ Da questo filone benemerito che è il revisionismo abbiamo anche conosciuto gli errori e gli orrori del nostro Risorgimento, le repressioni spietate, i lager dei Savoia addirittura. Abbiamo scoperto che anche questa (una volta) celebratissima pagina di storia patria, è cosparsa di lacrime e sangue ( ma va?). “
L’Autore sembra provi ad applicare qui per contrastare la “voce degli occhi” una sia pur compassata ironia cercando di accreditare che seppure i tanti orrori a lungo celati e misconosciuti perpetrati dalla dinastia savoiarda e dal suo “Grande Piemonte”sono stati commessi essi sono l’ennesima, seppur localizzata espressione dell’ “homo homini lupus” di Thomas Hobbes.
È questo un genere di conclusione che a prescindere, ammesso anche che potessi lasciar da parte il dato specifico, non voglio e non posso sottoscrivere.
Se accettassi questa punto di vista, ogni dato storico anche il più bieco, aberrato ed aberrante, ogni cosa dal Nazismo alla follia staliniana, tutto e ogni cosa troverebbe se non ragione sicuramente una sorta, sia pur involontaria, di giustificazione.
Invito Paradisi a riflettere sul fatto che è questa, anche se involontariamente, la stessa “ratio” che ha ispirato i peggior prodromi del vecchio comunismo kominternista quando è stato chiamato a fare i conti con la storia e con la rivolta morale dei suoi oppositori!
È questo dunque un ulteriore elemento di riflessione.
Procediamo poi oltre e analizziamo il fatto che, sempre secondo Paradisi, sarebbe in atto una sorta di pasticcio per cui, scrive: “[…]Però come la mettiamo se il revisionismo diventa a sua volta vulgata? Conformismo? […] “.
A prova di ciò, introducendo la figura di Garibaldi, Paradisi cita il fatto che: “non si trova in giro più quasi nessuno disposto a dirne bene”. Sfugge forse all’Autore un’altra possibile chiave di lettura di questo quasi “assordante unanimismo” riguardo alla oggettivamente controversa figura di Garibaldi, in altre parole il fatto che ora che la Democrazia Repubblicana ha reso meno asfittico, e poliziesco, l’apparato di protezione sulla e dell’agiografia risorgimentalista sui “padri della patria”, oggi è possibile, studiare, ricercare e dire quelle verità che solo fino agli anni ’40 del secolo scorso avrebbero avuto anche conseguenze penali.
Rifletta su ciò Paradisi e ci faccia sapere la sua opinione.
Quanto poi alla sua delusione in merito al presunto tono dimesso delle celebrazioni del e sul bicentenario garibaldino. Il tema certo si collega alla riflessione storiografica ma ha anche innegabili, evidenti strascichi politici.
A nessuno sfugge,infatti, che il vecchio “verbo risorgimentalista” è stato, strumentalmente cavalcato, nel caso specifico, dall’uscente centrosinistra che ha avuto modo di fare del suddetto bicentenario, secondo quanto sagacemente riportava il quotidiano “LIBERO”, un’occasione di spesa corposa e a dir poco inopportuna.
Detto ciò e superato che non di “ vulgata “ antiunitaria si tratta ma di diffusa, condivisa PRESA D’ATTO STORICA.
Riporto ora volentieri anche quella parte dell’articolo in cui Paradisi parla del libro di Aldo Ricci, pubblicato per i tipi della Palombi editori.
È un libro che può essere ascritto, senza scandalo, alla linea della più tradizionale e consolidata storiografia risorgimentalista.
Non alzo barricate ma la ascrivo, aggiungo, FINALMENTE ad una civile dialettica storiografica, per troppo tempo assente in Italia.
L’opera di Ricci và in ogni caso letta anche se credo non aggiunga né tanto meno sottrae nulla alla nuova, maturata consapevolezza sul ruolo, la figura e l’azione del Marinaio errabondo.
Non entrerò, al pari di Paradisi, qui nel merito specifico di fatti e atti della vita di Garibaldi, ma sin da ora non mi sottraggo al confronto se se ne ravvisasse necessità o utilità né taccio delle tante battaglie “taroccate” e “vinte” dal “Generale”.
Concludendo potrei chiosare scrivendo che il persistere di posizioni storico-politiche arroccate sul valore mitico di Giuseppe Garibaldi sono espressione di “una vulgata antistorica ed ufficiale”. Invece non lo farò.
E non perché sarebbe falso, ma perché se accettassi questa logica contribuirei ad arretrare, e di molto, il dibattito storico-culturale.
Garibaldi è e resta oggi, da ultimo, l’uomo che realmente fu con i suoi pregi, i suoi tanti difetti, le sue ubiquità. Uomo discutibile e oggi finalmente anche discusso. Crediamo sia questo un favore fatto alla Verità Storica ma anche all’ ” uomo “ Giuseppe Garibaldi da Nizza.


26 Jnnaru ( Gennaio )2008

IL PRESIDENTE
( Prof. Fabio Cannizzaro )



FOCUS TRINAKRIA
pri la kultura siciliana ‘nto munnu

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Tel 091329456 - fax 091329456

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venerdì 25 gennaio 2008

GIORNATA DELLA SHOAH 2008. E’ DOVEROSO RICORDARE GLI ORRORI DEL PASSATO;

Riceviamo e convintamente pubblichiamo



MA E’ ALTRETTANTO DOVEROSO APRIRE BENE GLI OCCHI SUI FENOMENI DI ANTISEMITISMO DI NUOVO PRESENTI NELLA REALTA’ POLITICA INTERNAZIONALE.




Nella GIORNATA DELLA MEMORIA della SHOAH gli Indipendentisti di lu Frunti Nazziunali Sicilianu – Fronte Nazionale Siciliano rinnovano la loro solidarietà a tutte le Vittime ed ai loro familiari e ricordano con sincera emozione quella terribile tragedia. RINNOVANO la condanna per i responsabili e per i complici diretti ed indiretti di uno dei più esecrabili delitti collettivi del secolo scorso . Senza attenuanti. Fu quello – infatti- un esempio eloquente del degrado al quale può giungere la Società Umana quando prevalgono la follia sanguinaria, il delirio di onnipotenza e le aberrazioni politiche ed ideologiche. Sottolineiamo che lo stermino di sei milioni di nostri Fratelli Ebrei , con i loro bambini-( i bambini assassinati furono un milione e cinquecentomila !...),- nei Campi nazisti, non può e non deve essere dimenticato . Così come non vanno dimenticate le responsabilità di quanti avevano teorizzato ed alimentato l’ANTISEMITISMO.
Un pensiero particolare va rivolto alle altre Vittime dei Campi di stermino nazisti ( come i 500.000 Nomadi, i 10.000 Testimoni di Geova, i 10.000 omosessuali ed altre migliaia di perseguitati). Non va dimenticato che i Deportati Politici furono circa 4.350.000 e che questi ultimi,pur se in buona parte sopravvissuti, furono sottoposti pure a violenze e a trattamenti disumani. L’FNS rivolge un commosso pensiero – infine- alle migliaia di Siciliani, Ebrei e non, che furono a loro volta Deportati nei Campi nazisti e per i quali non sempre vi è stata la dovuta attenzione.
Il fenomeno dell’ANTISEMITISMO è , – per la sua gravità - ,purtroppo , un UNICUM anche nel raccapricciante mondo della violenza, delle persecuzioni e del razzismo. Ed è anche per questa considerazione che non bisognerebbe mai abbassare la guardia. Né, tanto meno, mettersi il cuore in pace commemorando al meglio le Vittime della SHOAH, spesso “limitandosi “ a quelle del periodo nazista del Secolo scorso.
Ed i “fatti”- e non soltanto le parole, le testimonianze o le opinioni – ci dimostrano che l’ ANTISEMITISMO , più o meno dichiarato, rimane, ancora ai nostri giorni un fenomeno tuttaltro che scomparso. Vivo. E sul quale convergono gli interessi dei fanatici di ogni tipo. Un fenomeno certamente in crescita . Anche nei Paesi democratici e moderni dell’Occidente. E che, comunque, riesce persino a convivere con ideologie e movimenti di tipo variegato, ma fondamentalmente e “fondamentalisticamente” eversivi. Nell’ Occidente come nell’ Oriente, nel Nord come nel Sud del Mondo.
Per completare il quadro ci permettiamo di evidenziare che oggi esiste pure un inquietante “Neo-antisemitismo” dotato di armamento nucleare.
Insomma: non ci sembra che sia il caso di chiudere ancora una volta gli occhi.-


Palermu, 25 Jnnaru 2007.
Giuseppe Scianò, Sikritariu FNS

( scianogiuseppe@aliceposta.it )

mercoledì 23 gennaio 2008

CASO CUFFARO. SI’ ALLE DIMISSIONI IMMEDIATE DA SOTTOPORRE AL VOTO DELL’A.R.S.

Riceviamo e ben volentieri pubblichiamo l'interessante intervento a firma del Sikritariu F.N.S. , Giuseppe Scianò


APPLICABILI GLI ARTICOLI 25,26 e 27 DELLO STATUTO SPECIALE DI AUTONOMIA ? PENSIAMO PROPRIO DI SI’…


Gli Indipendentisti di lu Frunti Nazziunali Sicilianu – Sicilia Indipinnenti ( Fronte Nazionale Siciliano – Sicilia Indipendente ) ritengono che il Presidente della Regione Siciliana, Salvatore Cuffaro, debba immediatamente presentare e sottoporre al voto dell’Assemblea Regionale Siciliana le proprie dimissioni ed ogni valutazione in merito al seguito da dare alla vicenda.
Il tutto senza “Ma”, senza” Se” , senza “Però”.
E non solo per dare un esempio di stile a non pochi Personaggi , più importanti di lui dal punto di vista politico. Ma per contribuire a rimettere il Parlamento Siciliano al centro del GRANDE ED ARTICOLATO dibattito IN CORSO sulla lotta contro la mafia, sulla moralizzazione della vita pubblica e sulla Legalità-, anche “costituzionale”. Sarà l’A.R.S. poi,- a seguito di uno specifico approfondimento del problema,- a dire se non l’ultima, almeno una parola autorevole, “chiarificatrice” e determinante.
A questo compito ovviamente l’A.R.S. dovrà ottemperare nel pieno rispetto delle Regole Costituzionali e Statutarie, nel rispetto del lavoro svolto dalla Magistratura. E soprattutto in sintonia con i principi giuridico-morali a cui si informa la vita democratica in Italia ed in Sicilia.

A TAL PROPOSITO ( QUELLO, CIOE ’ , DELLA LEGALITA’ ) NON DOVREMMO DIMENTICARE L’APPLICAZIONE INTEGRALE E FEDELE DELLO STATUTO SPECIALE DI AUTONOMIA. LA “ LEX LEGUM” , CHE FINO A QUESTO MOMENTO E’ STATA OSTEGGIATA DALLA CLASSE POLITICA , DAI PARTITI E DAGLI UOMINI POLITICI PRESENTI (A QUALSIASI TITOLO E APPARTENENTI AD OGNI IDEOLOGIA E COMUNQUE DOMINANTI), NELLA REGIONE SICILIANA E NELLA STESSA A.R.S.
Gli Articoli 25, 26 e 27 di questo Statuto non sono stati infatti abrogati, non vanno abrogati e riteniamo che non lo possano mai essere in futuro.
Mentre non sembrano affatto applicabili nell’ambito della Regione Siciliana quelle leggi in materia che sono valide per le Regioni a Statuto Ordinario e/o per Enti pubblici di varia natura.-


Palermu, 23.01.2008.
Giuseppe Scianò, Segretario FNS

domenica 20 gennaio 2008

FOCUS TRINAKRIA INVITA I SICULO-AMERICANI AD UN VOTO PRESIDENZIALE “SELETTIVO “ PREFERENDO QUEI CANDIDATI CHE RICONOSCANO LA “QUESTIONE SICILIANA"


Riceviamo e ben volentieri pubblichiamo


IL THINK TANK DELL’INDIPENDENTISMO E DEL SICILIANISMO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA INVITA I SICULO-AMERICANI A VOTARE, ALLE PRESIDENZIALI STATUNITENSI, PER QUEI CANDIDATI CHE SOSTENGANO LE GIUSTE RAGIONI DELLA NAZIONE SICILIANA E DEL SUO POPOLO

Focus Trinakria, sodalizio culturale e THINK TANK dell’indipendentismo siciliano progressista, pacifista e democratico,lancia un appello alla corposa e influente comunità Siculo-Americana affinché, in occasione delle oramai prossime elezioni per il rinnovo della Presidenza degli Stati Uniti d’America voti compatta per quei candidati o candidate che riconoscano e sostengano le giuste ragioni, pacifiche e politiche, del Popolo e della Nazione Siciliana.
Riteniamo che il futuro Presidente degli U.S.A. debba e possa, anche in virtù dei mutati equilibri geo-politici, riconoscere alla Sicilia, centro e al centro del Mediterraneo, la sua specificità istituzionale, politica,economica e sociale.
Riconoscere e contribuire, dunque, a dare finalmente soluzione all’annosa QUESTIONE SICILIANA deve e può essere un impegno, tragli altri, del futuro CAPO della più grande e rappresentativa Democrazia del Mondo.
E’ ovvio che questa iniziativa del nostro sodalizio culturale del sicilianismo di progresso e democratico e ad oggi anche unico THINK TANK militante dell’indipendentismo siciliano si rivolge a quei settori della Società Statunitense di origini e discendenza Siciliana che si riconoscono e sostengono nella nostra azione democratica per l’Autodeterminazione politica ed Istituzionale della Nazione Siciliana a costoro rivolgiamo il nostro invito ad un voto “selettivo” sintetizzabile nello slogan: THE SICILIAN-AMERICANS VOTE FOR THE PRESIDENCY WHO RESPECTS THE SICILIAN NATION (I SICILIANI VOTANO PER LA PRESIDENZA CHI RISPETTA LA NAZIONE SICILIANA).


20 Jnnaru 2008
20 Gennaio 2008


IL PRESIDENTE
( Prof. Fabio Cannizzaro )

venerdì 18 gennaio 2008

IMPORTANTE MOBILITAZIONE DEGLI INDIPENDENTISTI LIGURI DEL M.I.L.


“laquestionesiciliana” è attenta alle iniziative di movimenti identitari e/o indipendentisti, nella forma-Stato Italia, che volgano la loro azione politica pacifica all’affrancamento dei loro Popoli dai simboli di una cultura passatista e centralista


Solidarietà all’iniziativa promossa dal M.I.L. (Movimento Indipendentista Ligure) che propone alla Cittadinanza ligure e genovese che l’area attualmente occupata dalla statua del re Vittorio Emanuele II, in P.zza Corvetto, a Genova, sia utilizzata invece per costruire la metropolitana.
L’iniziativa promossa dagli indipendentisti liguri passa anche per la presenza attiva in loco con volantinaggi ed una raccolta firme.
Noi del blog “laquestionesiciliana” ci sentiamo di comprendere e sostenere le motivazioni del M.I.L. e di Franco Bampi.
Del resto anche qui in Sicilia, ad esempio, il partito Indipendentista più militante, ‘u Frunti Nazziunali Sicilianu – Sicilia Indipendenti sostenne, a Caltanissetta, una iniziativa diversa sia pure di tenore non dissimile che allora, era volta, se non erriamo era il 2004, sempre per la rimozione di un monumento di “ savoiarda memoria”.
Auspicando una rapida e veloce “vittoria “ alla mobilitazione politica, e di buon senso, degli Indipendentisti Liguri giunga loro il nostro fraterno saluto.

Riceviamo e ben volentieri pubblichiamo, scusandoci, con voi lettori, per non aver potuto "postare" prima, causa forza maggiore, questa nota.


12 GENNAIO 2008. NELLA RICORRENZA DEL 160° ANNIVERSARIO DELLA RIVOLUZIONE , CON LA QUALE IL POPOLO SICILIANO RICONQUISTO’ LA INDIPENDENZA “NAZIONALE” E SI DIEDE LA PIU’ MODERNA COSTITUZIONE DELL’EUROPA DEL XIX SECOLO, L’FNS RICORDA QUELL’IMPORTANTE EVENTO E PROTESTA CONTRO LE MANOVRE IN CORSO PER CANCELLARE LA IDENTITA,’- ANCHE GEOGRAFICA, DELLA SICILIA….

MANOVRE ALLE QUALI NON E’ DEL TUTTO ESTRANEA LA CLASSE POLITICA CHE “GESTISCE”, TRASVERSALMENTE ED IN REGIME DI INCIUCIO LA REGIONE SICILIANA. NONCHÉ LO STATUTO SPECIALE VANIFICATO, MUTILATO E TRADITO.


E’ molto triste dover constatare che la ricorrenza del 160° ANNIVERSARIO della grande Rivoluzione indipendentista, - già preannunciata ed esplosa a Palermo e nelle altre Città Siciliane, appunto, il 12 gennaio del 1848,- corre il rischio di essere trascurata o peggio IGNORATA dalle Istituzioni Siciliane ad ogni livello, dalla Cultura Ufficiale e dai mass-media (non da tutti fortunatamente ). Ma quel che è peggio è il fatto che l’anniversario sia SNOBBATO soprattutto dalla Regione Siciliana, la cui Assemblea ha recentemente rinunciato al simbolo della TRINACRIA per inventarsene un altro senza storia e senza significato adeguato.
Gli Indipendentisti di lu Frunti Nazziunali Sicilianu ( Fronte Nazionale Siciliano), invece, si sentono in dovere di sfidare l’ASCARISMO CULTURALE E POLITICO e di ricordare i significati di quella Rivoluzione Siciliana. Anche perché il 160° è un anniversario particolare che coincide con l’accanirsi delle “grandi manovre” per cancellare la “specialità” dello Statuto Siciliano e per “smembrare “ la Sicilia in tre “regionicchie” in funzione anti-siciliana.
Ribadiamo quanto segue:

La RIVOLUZIONE SICILIANA fu la prima in assoluto delle importanti rivoluzioni che avrebbero caratterizzato in EURIOPA l’anno “ 1848” come l’anno “rivoluzionario” per antonomasia.
Fu anche la RIVOLUZIONE più partecipata, organica e maggiormente ricca di contenuti ed anche quella che meglio si può definire come momento fondamentale della LOTTA di LIBERAZIONE NAZIONALE di un POPOLO.Quello SICILIANO.
RIVENDICO’ infatti il diritto alla INDIPENDENZA e quello alla SOVRANITA’ del Popolo Siciliano, della NAZIONE SICILIANA. Condizioni e Requisiti, questi, che erano venuti formalmente meno a seguito della illegittime soppressioni del Regno di Sicilia e della Costituzione del 1812. operate non a caso da Ferdinando di Borbone , il quale fino a quel momento era stato “ Terzo “ come Re di Sicilia e Quarto, come Re di Napoli. E che,- come peraltro è noto,- sarebbe diventato “Primo” del rinato Regno delle Due Sicilie. Proprio per questi motivi Ferdinando divenne per i Siciliani un RE “fedifrago”.
La Costituzione ( per l’esattezza STATUTO COSTITUZIONALE) della Sicilia riaffermava il rispetto dei Diritti Fondamentali dell’Uomo e del Cittadino e la divisione dei poteri fondamentali dello Stato. Recuperava cioè quanto di buono e di attuale aveva contenuto la Costituzione del 1812 e quanto circolasse di meglio e di moderno in quel secolo esprimeva la cultura europea.
Lo Stato Siciliano( Regno appunto di Sicilia con Re da nominare) fu retto provvisoriamente da Ruggero Settimo che fu contemporaneamente “Presidente del Regno” e Padre della Patria (Siciliana).
Lo Stato Siciliano mostrò la propria disponibilità ad accettare proposte CONFEDERALISTE con il vagheggiato Stato italiano eo con più Stati italiani , alla condizione- però- irrinunciabile che questi ultimi avessero riconosciuto la Costituzione, la Indipendenza e la Sovranità della stessa Sicilia.
Il Re di Sicilia, a sua volta, avrebbe dovuto rispettare fedelmente la COSTITUZIONE Siciliana e avrebbe- fra l’altro – dovuto interrompere definitivamente e drasticamente ogni legame con la famiglia e la dinastia di provenienza.
La sconfitta militare avvenne nel 1849 . La resa ufficiale avvenne il 15 maggio di quell’anno. Lo Stato Siciliano era stato sostanzialmente sconfitto dall’Armata di Ferdinando Secondo di Borbone ,- che per l’occasione era stato sostenuto dagli Inglesi, dai Liberali e dagli Unitari di Napoli e delle altre realtà politiche pre-unitarie, contrari alla INDIPENDENZA della Sicilia. Va precisato però che quella sconfitta non fece perdere al Popolo Siciliano i diritti e lo STATUS giuridico e politico che aveva “riconquistato” con tanto valore.
Ne sono prova anche gli onori di Capo di Stato che le autorità britanniche tributarono a Ruggero Settimo al momento del suo arrivo nel porto della Valletta, a Malta, a bordo della nave da guerra inglese BULLDOG. Eppure era stato lo stesso Governo di Londra a mettere i bastoni fra le ruote agli Indipendentisti Siciliani, perché ormai aveva iniziato a realizzare il grande progetto di un Regno d’Italia monolitico ed accentratore da affidare alla Monarchia sabauda. In questo progetto erano previste la distruzione e l’ annessione del Regno delle Due Sicilie in condizioni di subordinazione coloniale. Ed in conseguenza anche la fine dello Stato Indipendente di Sicilia. Un progetto, questo, che non sarebbe mai stato accettato dal Popolo Siciliano e dal Popolo Meridionale come dimostreranno la successiva RESISTENZA e le lotte per l’Indipendenza della Sicilia.

Abbiamo parlato degli avvenimenti del 1848 , ma tanti altri” fatti” storici meriterebbero di essere RIVISITATI. Non già per fare sterrile dietrologia ma per dimostrare a noi stessi ed all’EUROPA del terzo millennio che l’ ASCARISMO CULTURAL- POLITICO , dominante in Sicilia dal 1860 , non può ancora illudersi di avere cancellato definitivamente la memoria storica ed i Diritti imprescrittibili del Popolo Siciliano .-

Palermu, 12 JNNARU (gennaio) 2008.-

Giuseppe Scianò,
Sikritariu (Segretario) FNS

IL NOSTRO PUNTO DI VISTA SUL PROCESSO DI PACE ISRAELO-PALESTINESE


Dopo il recente viaggio del Presidente degli Stati Uniti d’America, George W. Bush in Israele e Cisgiordania è ovviamente il momento dei primi sia pure parziali bilanci.
Durante il suo viaggio nello Stato d’Israele il Presidente statunitense si è dichiarato impegnato, diremmo Noi, senza se e senza ma, per giungere ad una soluzione dell’annosa questione israelo-palestinese.
Arrivare alla pace è il dichiarato obiettivo del Presidente e della sua Amministrazione prima della naturale scadenza del suo mandato.
Ancora una volta Bush ha chiesto ai paesi arabi di "tendere la mano" a Israele, allo Stato Israeliano.
Solo il tempo ci dirà quale effetto avranno le parole dell’uomo ritenuto, non a torto, il più potente del pianeta.
E’ tuttavia è inutile attendersi miracoli repentini. Nondimeno si può comunque, a nostro avviso, essere prudentemente ottimisti.
Certo l’altra richiesta di Bush troverà forse ( chissà ? ) più attenti i Paesi arabi.
Bush chiederà loro, infatti, di aiutare economicamente il Governo dell’Autorità palestinese di Ramallah.
In ogni caso il Presidente Bush come era atteso ha incassato l’appoggio fattivo della democrazia israeliana ( eccezion fatta per l’ultradestra ), delle sue due massime cariche politiche del Paese: il primo ministro Ehud Olmert ed il presidente Shimón Peres nonchè dell’Autorità Nazionale Palestinese.
Di sicuro c’è solo al momento una cosa e cioè la promessa fatta alla partenza da Bush.
Egli ha infatti detto che ritornerà in Israele, a maggio, per partecipare alla celebrazione del 60 anniversario della Fondazione dello Stato d’Israele.
Va Poi sottolineato che gli U.S.A. stanno cercando di trovare soluzioni eque e in tal chiave vanno inquadrate le dichiarazioni di James Jones, inviato U.S.A.per il Medio Oriente, che non ha escluso, a reciproca garanzia delle due parti, l’invio in Cisgiordania di un contingente NATO per monitorare il passaggio tra Israele e l’A.N.P. Una proposta che spazza ogni possibile idea sulla “partigianeria” U.S.A. per Israele.
A margine poi del viaggio del Presidente U.S.A. vanno registrate anche le dichiarazioni dell’inviato speciale del Quartetto per Medio oriente,ed ex primo ministro del Regno Unito, Tony Blair , che si è dichiarato moderatamente ottimista sul processo di pace in Medio Oriente. Egli ha poi inoltre affermato che, a suo avviso, ci sarà un accordo di pace a fine anno.
Blair dopo avere avuto un incontro con George W. Bush ha detto che è del tutto possibile avere un accordo di pace alla fine dell’ anno e quindi prima della fine del Mandato presidenziale di Bush.
Blair ha poi invitato tutti a non sottovalutare in alcun modo nè la determinazione di Bush né quella della Segretaria di Stato, Condoleezza Rice, né tantomeno quella forse più prosaica ma non meno definita delle leadership israeliana e palestinese.
Particolarmente importante e da non sottovalutare poi la dichiarazione di Blair per cui: “ La gente in Israele non vuole pagare qualunque prezzo per il desiderio che ha il mondo che si giunga ad un accordo di pace, e lo capisco perfettamente. Sono un fermo difensore dello Stato dell'Israele, ed un accordo dovrebbe prodursi solo in condizioni che garantiscano la sicurezza di quel Paese.
Sono queste parole equilibrate, di buon senso e sentire, che ci testimoniano come esistano, anche nel corpo della sinistra laburista, socialista e socialdemocratica, una attenta maturata visione del ruolo e dei diritti della democrazia e del Popolo israeliano. Pur tuttavia Infine l’ex premier britannico Blair ha riconosciuto la difficoltà di risolvere lo status di Gerusalemme e insieme ha auspicato per che si metta fine alla "occupazione" dei Territori da parte di Israele.
Noi de “ laquestionesiciliana” siamo da tempo impegnati e con noi da ancor prima le due organizzazioni a cui ci ritroviamo vicini culturalmente e politicamente, Focus Trinakria e Frunti Nazziunali Sicilianu , a dire che occorre trovare una soluzione sintetizzabile in : due Stati, due Popoli, due Democrazie.
Siamo dunque anche Noi speranzosi e fiduciosi che si possa advenire, entro il 2008, ad una soluzione pacifica e negoziata che riconosca parimenti i diritti del Popolo e della Nazione Palestinese e del Popolo e della Nazione Israeliana relegando a ricordo lo strisciante antiebraismo e antisemitismo che spesso pregna e traversa le analisi e i giudizi sulla questione israelo palestinese.
Ciò è importante per Noi indipendentisti che nello Spazio geopolitico mediterraneo e mediorientale intravediamo come fondamentale il nostro ruolo di Società, Popolo e Nazione, sia pure oggi senza Stato.
Si dovranno dunque risolvere le questioni aperte della Road Map. Siamo convinti che ciò sia nell’interesse sia del Popolo Palestinese che di quello Israeliano.

Paci Oj!
Pace Oggi!

NEL 44° ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI ANDREA FINOCCHIARO APRILE



Riceviamo e ben volentieri pubblichiamo

ENNA, 15 gennaio 2008 - Si è concluso nella tarda mattinata di ieri l’attivo seminariale svoltosi
a Enna (presso l’abitazione di un simpatizzante), al quale hanno partecipato esperti di storia della Sicilia dell’area sicilianista e indipendentista della provincia. Lo scopo dell’incontro, e anche del tema dell’attivo, organizzato dal distretto ennese du Frunti Nazziunali Sicilianu "Sicilia 'Ndipinnenti" - Fronte Nazionale Siciliano "Sicilia Indipendente", era quello di approfondire, al di fuori di ogni retorica, la “Figura e il ruolo di Andrea Finocchiaro Aprile nella lotta per l’Indipendenza della Sicilia” negli anni che vanno dal 1943 al 1948.

Ha svolto la relazione introduttiva il segretario provinciale, nonché componente della segreteria nazionale FNS, Angelo Severino, che ha ricostruito in modo eccellente il contesto storico del drammatico dopoguerra siciliano, evidenziando come il Movimento Separatista, riorganizzatosi spontaneamente, e in breve tempo, in tutta la Sicilia, fu capace di riproporre la Questione Siciliana e la rivendicazione del diritto all’Indipendenza del Popolo Siciliano, con chiarezza, con coraggio e con una completezza di analisi e di argomenti che misero in crisi sia le forze militari alleate che tutti i partiti unitari e centralisti italiani che avevano già occupato poltrone governative con un’indecente logica spartitoria, prima ancora che il Popolo Siciliano potesse accedere a libere elezioni.
«Se però il movimento Separatista Siciliano - ha evidenziato Severino - riuscì ad avere il consenso della stragrande maggioranza dei Siciliani; se poté dotarsi di un programma d’avanguardia; se fu capace di formulare proposte ambiziose e nello stesso concrete e attuabili; se creò le condizioni di mobilitazione, anche militare, dei propri giovani; se fu, insomma, il più grande movimento di massa, popolare, democratico e rivoluzionario della Sicilia dell’epoca, il merito va attribuito ad Andrea Finocchiaro Aprile, all’uomo che ne fu il leader carismatico, il coordinatore e il principale animatore».
Il dirigente dell’FNS, durante il suo intervento, ha anche fatto vedere documenti, taluni inediti, sull’azione e sui risultati ottenuti in sede politica in Sicilia, in Italia, in Europa e nel resto del mondo. Severino ha poi letto, visibilmente emozionato, il testo del discorso spontaneo di Andrea Finocchiaro Aprile (considerato il suo testamento politico) che il 25 giugno 1963 era stato registrato da Luigi Cudia, il quale era andato assieme a una decina di fedelissimi ex militanti del vecchio Movimento per l’Indipendenza della Sicilia (quello vero) a porgere gli auguri per l’ottantacinquesimo compleanno al “vecchio” Andrea.
Necessariamente veloce, ma puntuale e rigorosa, la carrellata del relatore sulle iniziative di Andrea Finocchiaro Aprile sulla politica estera (in particolare, le lettere ai capi di Stato e il memorandum alla Conferenza di San Francisco), grazie alle quali fu data rilevanza internazionale alla Questione Siciliana; sulle sfide al sistema dell’imperialismo interno italiano; sulle deliberazioni dei congressi indipendentisti di Taormina e di Palermo; sulla guerriglia separatista dell’EVIS; sull’internamento a Ponza dello stesso Finocchiaro Aprile, di Varvaro e di Restuccia e sul “pactum” dal quale scaturì lo Statuto Speciale.
Sulla specialità dello Statuto, l’oratore ha incentrato la parte finale del proprio intervento, che si è protratto più del previsto. Ma che ha risposto alla sete di notizie del pubblico presente e che ha consentito all’esponente dell’FNS di denunziare all’opinione pubblica i tradimenti e le trame che si consumano alle spalle del Popolo Siciliano. Unanimi gli apprezzamenti positivi, l’adesione e il consenso dei presenti. Severino ha avuto ance modo di fare cenno ai vari episodi riguardanti la partecipazione specifica della Città e della provincia di Enna e alle vicende dell’Indipendentismo Siciliano. Un tema, quest’ultimo, sul quale si è impegnato a ritornarci.
Lunghissimo, quindi, l’applauso al termine della relazione. Successivamente, per ragioni di tempo, si è dato spazio soltanto a tre brevi comunicazioni. Gli altri interventi avranno luogo nel corso di successivi incontri già in scaletta. Ad attivo terminato, il segretario provinciale FNS ha ricordato la proposta che gli Indipendentisti Ennesi hanno avanzato all’amministrazione comunale per far sì che una strada del capoluogo venga dedicata ad Andrea Finocchiaro Aprile e agli altri protagonisti di quella stagione eroica del Popolo Siciliano.


La Redazione giornalistica
du Frunti Nazziunali Sicilianu - "Sicilia 'Ndipinnenti"

sabato 5 gennaio 2008

FOCUS TRINAKRIA PERORA LA COSTITUZIONE DI UNA COMMISSIONE PARLAMENTARE A.R.S. SULLO STATO DELL'EDUCAZIONE IN SICILIA

Focus Trinakria sodalizio culturale e THINK TANK dell'indipendentismo siciliano progressista, pacifista, socialista e democratico, chiede all'Assemblea Regionale Siciliana l’ istituzione di una commissione parlamentare sull'educazione in Sicilia.
Il presidente del Focus Trinakria, Fabio Cannizzaro, chiede, appunto, l’istituzione all'Assemblea Regionale Siciliana di una commissione parlamentare sullo stato dell'esercizio del diritto all'educazione in Sicilia.
Per lui, è necessario che il Parlamento Siciliano analizzi, studi e proponga soluzioni vocate per il tema dell'educazione e dell'istruzione in Sicilia, promuovendo, così, un vero dibattito nella nostra società su questa elemento fondamentale per l'avvenire della Sicilia , della sua gioventù e della sua Società tutta.
Il presidente del FOCUS TRINAKRIA, Cannizzaro, crede che:
" il Parlamento Siciliano abbia il dovere di interrogare se sull'educazione e l'istruzione e il loro stato in Sicilia, collegandosi, come Organo Legislativo e Politico del Popolo Siciliano, alle istanze sociali sul tipo e modello di scuola ed istruzione che possa e debba essere utile realmente a giovani e meno giovani del nostro Arcipelago."
"Ma bisogna rivedere, discutere nuovamente, a nostro avviso, anche, l'idea di contribuzione finanziaria agli studi del Governo Siciliano riportando al centro dell'azione politica ed amministrativa la gestione virtuosa delle scuole e delle università.
Si deve dunque discutere, ex novo, l'intera idea di qualità della formazione ad oggi applicata in Sicilia, collegando la formazione ai bisogni del Territorio."