martedì 5 febbraio 2008

RIDURRE IN SICILIA IL PREZZO DELLA BENZINA E DEGLI ALTRI DERIVATI DEL PETROLIO PER BLOCCARE LA INFLAZIONE E PER RILANCIARE LA PRODUTTIVITA’.

riceviamo e pubblichiamo
Nel corso di una recente Assemblea spontanea, svoltasi a Palermo nella “storica” sede di Via Brunetto Latini N° 26, numerosi Iscritti e Simpatizzanti di lu Frunti Nazziunali Sicilianu “Sicilia Indipinnenti” (Fronte Nazionale Siciliano “Sicilia Indipendente” ) hanno ,– ancora una volta, - fatto rilevare la esigenza che in Sicilia il prezzo della BENZINA e degli altri derivati del PETROLIO venga ridotto drasticamente al duplice fine di dare un immediato e grosso contributo al contenimento della inflazione e di incoraggiare il rilancio dell’economia.
Non si può negare infatti che in Italia sia invalsa la consuetudine di trasformare in “oggetto” di tassazione e di feroce prelievo fiscale i carburanti di prima necessità ( necessari ai trasporti, alla pesca, all’industria, al turismo, agli impianti termici eccetera) . I pretesti per aumentare le “accise” e i balzelli non si contano più: dalle guerre d’Africa, alle calamità naturali dell’ultimo secolo,ai contratti collettivi di lavoro, alle variazioni dei costi sul mercato internazionale , ai ricatti dei Signori del Petrolio e via dicendo. Con un particolare: gli aumenti del prezzo dei carburanti sono rapidi ed immediati . Le riduzioni dei prezzi sono invece rinviati a data da destinarsi anche dopo il ritorno alla normalità e dopo la fine dell’evento che aveva determinato di volta in volta la maggiorazione del prezzo. Non solo: tutti i balzelli e le accise sono sottoposti a loro volta a tassazione in quanto concorrono a determinare il prezzo finale del prodotto. Le proteste e le lamentele in tal senso sono ovviamente molto diffuse. A NORD come a SUD.
In Sicilia abbiamo pero’ alcuni motivi in più per lamentarci. Per protestare. Per indignarci.
Siamo infatti produttori e raffinatori di prodotto petroliferi. Siamo terra di frontiera,e pertanto abbiamo diritto a trattamenti “specifici” e non alle “discriminazioni” ed alle penalizzazioni...
Abbiamo subito e subiamo danni economici ed ambientali che hanno violentato le vocazioni - e che ne hanno impedito la valorizzazione- delle aree direttamente ed indirettamente destinate agli impianti, alle raffinerie e al PETROLCHIMICO.
Il Popolo Siciliano non fruisce di alcuna delle riduzioni del prezzo del carburante che nelle Regioni Settentrionali sono state adottate ampiamente, ormai da anni.
Intendiamoci. La rivendicazione della riduzione del prezzo della benzina e degli altri derivati del Petrolio è una rivendicazione che l’FNS porta avanti , ininterrottamente , da circa quaranta anni e che va di pari passo con la richiesta di mirare alla realizzazione e alla utilizzazione di fonti energetiche alternative , rinnovabili e NON INQUINANTI. Non è- lA NOSTRA- una richiesta prettamente elettorale . Riteniamo doveroso , però, PRECISARE che è opportuno che tale rivendicazione si metta oggi in maggiore evidenza, proprio perché si avvicinano numerosi appuntamenti elettorali. Anche troppi.Un vero record. Dobbiamo tuttavia evitare che qualcuno pensi di USARLA come una delle solite promesse elettorali . Così come purtroppo hanno la sfacciataggine di fare non pochi partiti ed Uomini Politici ( i quali, in tanti anni di vita parlamentare o talvolta addirittura di Governo, si sono guardati bene dal portare avanti una proposta del genere. Analogamente a quanto hanno fatto con le tante altre rivendicazioni del Popolo Siciliano…). Certamente non possiamo negare ad alcuno di avanzare la proposta della defiscalizzazione o comunque di una drastica riduzione del prezzo della benzina. Ma dobbiamo diffidare di quanti hanno il pessimo vezzo di inserirla allegramente e disinvoltamente nell’elenco di punti programmatici nei quali essi stessi non credono. Sappiamo bene infatti che costoro, si riservano, una volta eletti, di fare ben altro. E anche di più e di peggio. Insomma: al danno vogliono aggiungere la beffa. Sarebbe troppo.
La mancata defiscalizzazione del prezzo della benzina e degli altri derivati del Petrolio, infatti, costituisce oggi un ennesimo esemplare di DIRITTO NEGATO per il Popolo Siciliano. Ed è anche la prova di una DISCRIMINAZIONE , in quanto in Sicilia non vengono applicati neppure quei meccanismi di riduzione dei costi che invece sono applicati altrove nell’ambito del Territorio della Repubblica Italiana. Anche prescindendo dal caso VAL D’AOSTA.

Sarebbe ora di cambiare sistema !


Palermu, 5 Frivaru (febbraio) 2008.
Giuseppe Scianò Sikritariu FNS

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