Riceviamo da Fabio Cannizzaro e volentieri diamo diffusione
Capita talvolta di voltare lo sguardo indietro anche a chi come Noi, facendo politica, vive proiettato nel presente e nel possibile futuro.
Ieri riflettendo ho ricordato che tra qualche settimana ricorrerà il decimo anniversario della scomparsa di Luigi Cudia ( già sono trascorsi dieci anni???)
Ricordo ancora quando in piena campagna elettorale, per le elezioni allora provinciali, la notizia della sua morte ci raggiunse nella sede di Via Brunetto Latini, a Palermo.
Quella stessa sede che tante volte lo aveva visto protagonista ,garbato e attento, di riunioni e dibattiti.
LUIGI, il Signor CUDIA, come lo chiamavamo ,Noi giovani con rispetto, era morto!
Ricordo il tributo che andammo a porgere a casa della figlia e del genero.
E ho scolpita nella mente, come se fosse ieri, l’immagine di quel corpo esanime eppure ancora capace di esprimere signorilità come in vita.
Di Luigi Cudia, si dovrà tornare a parlare e non poco.
Egli ha rappresentato per gli Indipendentisti , soprattutto della mia generazione e di quelle a me precedenti, il punto vitale, operante di contatto tra l’esperienza del vecchio, vero M.I.S. ( Movimento per l’Indipendenza della Sicilia) quello per intenderci di Andrea Finocchiaro Aprile, Antonino Varvaro, Francesco Restuccia e Attilio Catrogiovanni e la nuova esaltante sfida politica che fu la nascita di quel partito Indipendentista democratico e militante che è il FRUNTI NAZZIUNALI SICILIANU – SICILIA INDIPINNENTI ( FRONTE NAZIONALE SICILIANO – SICILIA INDIPENDENTE).
Egli fu un affezionato seguace , nel senso, più vero, alto e nobile, di Andrea Finocchiaro Aprile, al quale lo legò, fino alla morte di questo, e oltre, un affetto profondo.
A Luigi ( mi scuserà Signor Cudia se approfitto ora per darle del Tu) si deve la registrazione fonografica dell’ultimo discorso conosciuto di Andrea Finocchiaro Aprile, poco prima della Morte.
Egli fu dapprima strenuo sostenitore del M.I.S. salvo poi non senza struggenti sofferenze dover ammettere ed accettare, negli anni ’60 del secolo scorso, che quell’esperienza si era definitivamente e irreversibilmente consumata.
Ciò lo portò con il suo stile fatto di correttezza e aplomb a chiedere l’iscrizione al FRONTE NAZIONALE SICILIANO – SICILIA INDIPENDENTE dove, poi ,avrebbe militato per il resto della sua Vita, sino a divenirne ascoltato e apprezzato Presidente.
Anche nella vita professionale e familiare Egli profuse il meglio di sé, al punto che coloro che lo conobbero hanno tutti aneddoti edificanti da raccontare.
Ora che sta per ricorrere il decimo anniversario della Tua morte, Luigi non me ne vorrai se ho bruciato gli altri sul filo di lana nel ricordarTi.
Ma Tu sappi che sei stato per me, giovane indipendentista, un modello e una “cifra stilistica”.
Questo volevo dirti LUIGI , insieme al fatto che non solo NON TI HO, NON TI ABBIAMO DIMENTICATO.
E che cerchiamo, secondo il tuo esempio, di dare forma alla tua, alla nostra speranza: quella appunto di vedere un giorno libera, cioè consapevole e prospera, la nostra bella Patria di Trinakria!
Ieri riflettendo ho ricordato che tra qualche settimana ricorrerà il decimo anniversario della scomparsa di Luigi Cudia ( già sono trascorsi dieci anni???)
Ricordo ancora quando in piena campagna elettorale, per le elezioni allora provinciali, la notizia della sua morte ci raggiunse nella sede di Via Brunetto Latini, a Palermo.
Quella stessa sede che tante volte lo aveva visto protagonista ,garbato e attento, di riunioni e dibattiti.
LUIGI, il Signor CUDIA, come lo chiamavamo ,Noi giovani con rispetto, era morto!
Ricordo il tributo che andammo a porgere a casa della figlia e del genero.
E ho scolpita nella mente, come se fosse ieri, l’immagine di quel corpo esanime eppure ancora capace di esprimere signorilità come in vita.
Di Luigi Cudia, si dovrà tornare a parlare e non poco.
Egli ha rappresentato per gli Indipendentisti , soprattutto della mia generazione e di quelle a me precedenti, il punto vitale, operante di contatto tra l’esperienza del vecchio, vero M.I.S. ( Movimento per l’Indipendenza della Sicilia) quello per intenderci di Andrea Finocchiaro Aprile, Antonino Varvaro, Francesco Restuccia e Attilio Catrogiovanni e la nuova esaltante sfida politica che fu la nascita di quel partito Indipendentista democratico e militante che è il FRUNTI NAZZIUNALI SICILIANU – SICILIA INDIPINNENTI ( FRONTE NAZIONALE SICILIANO – SICILIA INDIPENDENTE).
Egli fu un affezionato seguace , nel senso, più vero, alto e nobile, di Andrea Finocchiaro Aprile, al quale lo legò, fino alla morte di questo, e oltre, un affetto profondo.
A Luigi ( mi scuserà Signor Cudia se approfitto ora per darle del Tu) si deve la registrazione fonografica dell’ultimo discorso conosciuto di Andrea Finocchiaro Aprile, poco prima della Morte.
Egli fu dapprima strenuo sostenitore del M.I.S. salvo poi non senza struggenti sofferenze dover ammettere ed accettare, negli anni ’60 del secolo scorso, che quell’esperienza si era definitivamente e irreversibilmente consumata.
Ciò lo portò con il suo stile fatto di correttezza e aplomb a chiedere l’iscrizione al FRONTE NAZIONALE SICILIANO – SICILIA INDIPENDENTE dove, poi ,avrebbe militato per il resto della sua Vita, sino a divenirne ascoltato e apprezzato Presidente.
Anche nella vita professionale e familiare Egli profuse il meglio di sé, al punto che coloro che lo conobbero hanno tutti aneddoti edificanti da raccontare.
Ora che sta per ricorrere il decimo anniversario della Tua morte, Luigi non me ne vorrai se ho bruciato gli altri sul filo di lana nel ricordarTi.
Ma Tu sappi che sei stato per me, giovane indipendentista, un modello e una “cifra stilistica”.
Questo volevo dirti LUIGI , insieme al fatto che non solo NON TI HO, NON TI ABBIAMO DIMENTICATO.
E che cerchiamo, secondo il tuo esempio, di dare forma alla tua, alla nostra speranza: quella appunto di vedere un giorno libera, cioè consapevole e prospera, la nostra bella Patria di Trinakria!
CIAO LUIGI,
ANTUDU!
Fabio Cannizzaro
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