RICEVIAMO, DA TRINAKRIUS, E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO
IL 5 e 6 giugno ad Algeri si terrà la Conferenza Ministeriale del Forum Mediterraneo. Undici i Paesi che vi partecipano e che si vedranno rappresentati, appunto, dai Ministri degli Esteri.
Tra questi Paesi ricordiamo oltre all’Italia anche la vicina Malta.
Anche se non c’è, secondo tradizione, un’Agenda fissa è verosimile pensare che tra i temi che saranno discussi vi sarà oltre l’immancabile situazione Medio Orientale anche quello, coordinato e correlato ,dello sviluppo e del possibile futuro per e dell’Unione del Mediterraneo.
A nessuno può e deve sfuggire che i temi in discussione e in particolare quello dell’ Unione del Mediterraneo sono centrali e cruciali sia per il futuro dell’intero bacino del Mediterraneo che anche per l’Europa,
Centrale e collegata anche la questione spinosa quanto ineludibile della ventilata ,preventivata (ed auspicata) presenza in questa Unione di Israele.
I diversi argomenti sembrano dunque interfacciarsi , confondersi e mischiarsi. Pensiamo, ad esempio, a qual è l’atteggiamento della Turchia nei confronti dell’ Unione del Mediterraneo in riferimento anche all’agognata adesione alla U.E. .
Ora l’appuntamento di Algeri, a cui parteciperanno anche osservatori come la Libia è un’occasione che non va sottovalutata o taciuta.
Sarebbe stato utile che in un simile , utile frangente la Sicilia avesse modo e occasione di fare sentire e pesare la sua voce politica ed istituzionale sia pure come Regione Speciale della e nella forma-Stato Italia.
Temi e intersezioni come queste richiederebbero un PUNTO DI VISTA SICILIANO sui temi in questione.
Ciò è ancor più urgente se ci si sofferma a riflettere sul fatto che in realtà le posizioni espresse dalla politica, e per suo conto dalla Diplomazia Italiana, sono, spesso e volentieri, posizioni, oggettivamente, concretamente, fuori dagli interessi e dai bisogni della Sicilia e dei Siciliani ed espressione coerente di un sistema di interessi politico-economici orientati verso il Nord-continentale d’Italia.
Ora l’ Unione del Mediterraneo è ad avviso Nostro un utile, interessante occasione per i Paesi ma anche per le Realtà Nazionali Rivierasche, abrogate e no,(Sicilia,Catalogna, Sardegna ecc..) di pensare e determinare una forma, nuova e sostenibile di futuro comune.
Noi crediamo che l’ Unione del Mediterraneo debba divenire una REALTA’ DI PESO in termini politici, economici e geo-sociali.
Certo la sfida mira a nostro avviso all’INCLUSIONE, senza se e senza ma, anche e soprattutto di Israele.
E’ questa una sfida che Paesi come Egitto, Tunisia devono e possono accettare e vincere.
Inviteremmo il Presidente della Regione Siciliana almeno ad inviare, a nome della Sicilia e dei Siciliani, un messaggio programmatico di saluto alla Conferenza , un memento politico-diplomatico dal Centro, storico e geografico, del Mediterraneo.
Tra questi Paesi ricordiamo oltre all’Italia anche la vicina Malta.
Anche se non c’è, secondo tradizione, un’Agenda fissa è verosimile pensare che tra i temi che saranno discussi vi sarà oltre l’immancabile situazione Medio Orientale anche quello, coordinato e correlato ,dello sviluppo e del possibile futuro per e dell’Unione del Mediterraneo.
A nessuno può e deve sfuggire che i temi in discussione e in particolare quello dell’ Unione del Mediterraneo sono centrali e cruciali sia per il futuro dell’intero bacino del Mediterraneo che anche per l’Europa,
Centrale e collegata anche la questione spinosa quanto ineludibile della ventilata ,preventivata (ed auspicata) presenza in questa Unione di Israele.
I diversi argomenti sembrano dunque interfacciarsi , confondersi e mischiarsi. Pensiamo, ad esempio, a qual è l’atteggiamento della Turchia nei confronti dell’ Unione del Mediterraneo in riferimento anche all’agognata adesione alla U.E. .
Ora l’appuntamento di Algeri, a cui parteciperanno anche osservatori come la Libia è un’occasione che non va sottovalutata o taciuta.
Sarebbe stato utile che in un simile , utile frangente la Sicilia avesse modo e occasione di fare sentire e pesare la sua voce politica ed istituzionale sia pure come Regione Speciale della e nella forma-Stato Italia.
Temi e intersezioni come queste richiederebbero un PUNTO DI VISTA SICILIANO sui temi in questione.
Ciò è ancor più urgente se ci si sofferma a riflettere sul fatto che in realtà le posizioni espresse dalla politica, e per suo conto dalla Diplomazia Italiana, sono, spesso e volentieri, posizioni, oggettivamente, concretamente, fuori dagli interessi e dai bisogni della Sicilia e dei Siciliani ed espressione coerente di un sistema di interessi politico-economici orientati verso il Nord-continentale d’Italia.
Ora l’ Unione del Mediterraneo è ad avviso Nostro un utile, interessante occasione per i Paesi ma anche per le Realtà Nazionali Rivierasche, abrogate e no,(Sicilia,Catalogna, Sardegna ecc..) di pensare e determinare una forma, nuova e sostenibile di futuro comune.
Noi crediamo che l’ Unione del Mediterraneo debba divenire una REALTA’ DI PESO in termini politici, economici e geo-sociali.
Certo la sfida mira a nostro avviso all’INCLUSIONE, senza se e senza ma, anche e soprattutto di Israele.
E’ questa una sfida che Paesi come Egitto, Tunisia devono e possono accettare e vincere.
Inviteremmo il Presidente della Regione Siciliana almeno ad inviare, a nome della Sicilia e dei Siciliani, un messaggio programmatico di saluto alla Conferenza , un memento politico-diplomatico dal Centro, storico e geografico, del Mediterraneo.
O forse chiediamo troppo?
TRINAKRIUS
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