Riceviamo da TRINAKRIUS e ben volentieri pubblichiamo.
Anche quest’anno ‘u Frunti Nazziunali Sicilianu – Sicilia Indipinnenti ha dato appuntamento a tutti i Siciliani, di tenace concetto, a Murazzu Ruttu presso Randazzo, domenica 22 giugno 2008 alle ore 17,00, per l’ attesa e tradizionale manifestazione durante la quale saranno ricordati, i Martiri dell’E.V.I.S. - .
Ci riuniremo, quindi intorno al CIPPO dedicato ai Caduti dell’ Esercito Volontario per l’ Indipendenza della Sicilia, e qui convergendo, da tutta quanta la Sicilia e anche dall’estero, dai luoghi della nostra “Diaspora”, speriamo sempre più numerosi, cittadini e delegazioni di Patriote e Patrioti.
Tutto ciò per ricordare ed inverare, cogliendone le lezioni per il presente ed il futuro, il drammatico contesto nel quale, 63 anni fa, il 17 giugno 1945 furono uccisi: Antonio CANEPA , docente della Università di Catania, alias MARIO TURRI, Comandante dell’Esercito Volontario per l’Indipendenza della Sicilia e di cui quest’anno ricorre il Centenario della nascita; Carmelo ROSANO , studente Universitario, laureando in Economia e Commercio e Vice Comandante dello stesso E.V.I.S. e Giuseppe LO GIUDICE, Studente Ginnasiale e Volontario.
Se il tragico evento che portò alla morte dei TRE Evisti è l’occasione commemorativa, va però detto e ricordato che con il tempo, con il fluire degli anni, dei decenni la manifestazione di Randazzo è “maturata”, via via assumendo , grazie anche all’ostinata volontà di continuità garantita dagli Indipendentisti F.N.S., un valore crescente, divenendo, prima, occasione per ricordare anche altri Militanti dell’E.V.I.S. come Francesco ILARDI e Raffaele DI LIBERTO ( che morirono in circostanze diverse ma nello stesso tormentato periodo) e poi via via TUTTI i Caduti, conosciuti e no, che sacrificarono la loro vita nelle manifestazioni di piazza svoltesi nelle varie Città della Sicilia (per tutti facciamo il nome di Antonio Spampinato) e nei non pochi momenti della guerriglia indipendentista che si sarebbe conclusa soltanto dopo la emanazione dello Statuto Speciale di Autonomia, avvenuta, com’è noto, il 15 maggio del 1946.
MURAZZU RUTTU ha dunque assunto, di fatto, il ruolo, di momento simbolico ma anche politico, più importante del e nell’immaginario dei Sicilianisti e degli Indipendentisti.
Al punto che mancare alla manifestazione significa, in concreto, rinunciare a qualcosa di vitale importanza e, nei fatti, perdere contatto con la continuità d’azione della lotta indipendentista.
Dunque MURAZZU RUTTU è un LUOGO SACRO, fisico e metaforico,spirituale.
Posto ciò appare evidente che esso rappresenti, e sintetizzi lo “spirito dei tempi “che, attualmente, l’area Indipendentista siciliana vive.
Non deve, e non ha in realtà stranizzato, il fatto, ad esempio, che, negli ultimi due lustri, alcuni settori, fortunatamente marginali, abbiano tentato, in ogni modo, di boicottare la Manifestazione. Questi tentativi non sono riusciti in quanto sono prevalsi il senso di responsabilità di tutti i partecipanti e lo spirito patriottico di tutti i partecipanti.
Ci riuniremo, quindi intorno al CIPPO dedicato ai Caduti dell’ Esercito Volontario per l’ Indipendenza della Sicilia, e qui convergendo, da tutta quanta la Sicilia e anche dall’estero, dai luoghi della nostra “Diaspora”, speriamo sempre più numerosi, cittadini e delegazioni di Patriote e Patrioti.
Tutto ciò per ricordare ed inverare, cogliendone le lezioni per il presente ed il futuro, il drammatico contesto nel quale, 63 anni fa, il 17 giugno 1945 furono uccisi: Antonio CANEPA , docente della Università di Catania, alias MARIO TURRI, Comandante dell’Esercito Volontario per l’Indipendenza della Sicilia e di cui quest’anno ricorre il Centenario della nascita; Carmelo ROSANO , studente Universitario, laureando in Economia e Commercio e Vice Comandante dello stesso E.V.I.S. e Giuseppe LO GIUDICE, Studente Ginnasiale e Volontario.
Se il tragico evento che portò alla morte dei TRE Evisti è l’occasione commemorativa, va però detto e ricordato che con il tempo, con il fluire degli anni, dei decenni la manifestazione di Randazzo è “maturata”, via via assumendo , grazie anche all’ostinata volontà di continuità garantita dagli Indipendentisti F.N.S., un valore crescente, divenendo, prima, occasione per ricordare anche altri Militanti dell’E.V.I.S. come Francesco ILARDI e Raffaele DI LIBERTO ( che morirono in circostanze diverse ma nello stesso tormentato periodo) e poi via via TUTTI i Caduti, conosciuti e no, che sacrificarono la loro vita nelle manifestazioni di piazza svoltesi nelle varie Città della Sicilia (per tutti facciamo il nome di Antonio Spampinato) e nei non pochi momenti della guerriglia indipendentista che si sarebbe conclusa soltanto dopo la emanazione dello Statuto Speciale di Autonomia, avvenuta, com’è noto, il 15 maggio del 1946.
MURAZZU RUTTU ha dunque assunto, di fatto, il ruolo, di momento simbolico ma anche politico, più importante del e nell’immaginario dei Sicilianisti e degli Indipendentisti.
Al punto che mancare alla manifestazione significa, in concreto, rinunciare a qualcosa di vitale importanza e, nei fatti, perdere contatto con la continuità d’azione della lotta indipendentista.
Dunque MURAZZU RUTTU è un LUOGO SACRO, fisico e metaforico,spirituale.
Posto ciò appare evidente che esso rappresenti, e sintetizzi lo “spirito dei tempi “che, attualmente, l’area Indipendentista siciliana vive.
Non deve, e non ha in realtà stranizzato, il fatto, ad esempio, che, negli ultimi due lustri, alcuni settori, fortunatamente marginali, abbiano tentato, in ogni modo, di boicottare la Manifestazione. Questi tentativi non sono riusciti in quanto sono prevalsi il senso di responsabilità di tutti i partecipanti e lo spirito patriottico di tutti i partecipanti.
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Quest’anno essere a Randazzo, a Murazzu Ruttu, assume poi nuove significanze.
Molto, infatti, è cambiato, nel bene e nel male, nell’ultimo anno, anche nel quadro politico ed Istituzionale, a Palermo, a Roma, a Bruxelles e nel Mondo.
Oggi, ad esempio, che ci piaccia o no, la Sicilia Istituzionale è Governata da un Presidente che si dichiara AUTONOMISTA.
E se è presto per parlare di effetti e/o risultati per il nuovo Esecutivo siciliano è pur vero, che poste le premesse politiche, dettate dai programmi e dalle scelte fatte, diciamo che è verosimile pensare che ci sia ben poco da attendersi dai cosiddetti partiti autonomisti a Roma come a Palermo, fatte ovviamente alcune eccezioni.
Gli pseudo-autonomisti com’è noto avvallano quella pesante, concreta minaccia alla integrità geopolitica della Sicilia, della Nazione Siciliana, che è il Ponte sullo Stretto di Messina.
Ponte che è oltre a tutto individuato come priorità anche dalla nuova compagine di Governo Romana, guidata da Silvio Berlusconi ( Berlusconi Quater N.d.A.).
Una vera, incalcolabile IATTURA che minaccia Noi Siciliani tutti.
Sono questi temi che si incontrano ed incrociano con altri, come quelli dello Stato di Salute dell’Area Indipendentista.
Inutile negare tuttavia che non bisogna stancarsi di ricercare spunti di analisi e di valutazione circa il valore e l’essenza della linea politica e strategica dell’Indipendentismo.
Ciò anche in virtù della moltiplicazione dei soggetti politici che si dicono( dire è facile, fare e agire di conseguenza molto meno ) appunto Sicilianisti e/o Indipendentisti. Sarebbe questo un tratto positivo se si trattasse di veri Indipendentisti e non come talvolta può accadere d’individui o piccoli gruppi che per dirla con le parole di un vecchio leader comunista del meridione continentale, Amadeo Bordiga, amano, più che militare e fare politica, "generalare".
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Oggi in realtà occorrerebbero invece forza politica e determinazione democratica nei fini. Un eventuale clima di rissa e di meschinità d’ogni tipo contribuirebbe a rendere le nostre rivendicazioni più deboli e meno incisive.
Nondimeno Noi restiamo convinti che comunque la battaglia democratica per l’Autodeterminazione del Popolo Siciliano vada combattuta senza tregua.
In questi anni abbiamo compreso, poi, come Indipendentisti che le ricette del vecchio, glorioso movimento “separatista” siciliano, inteso, come lo fu, nella prima metà del scorso secolo, rappresenterebbero una risposta, politica e organizzativa, purtroppo inadeguata alla soluzione della QUESTIONE SICILIANA quale si presenta agli inizi del Terzo Millennio.
QUESTIONE SICILIANA che rimane, ricordiamolo, una “QUESTIONE NAZIONALE”.
Siamo certi, senza peccare d’immodestia, che l’Indipendentismo moderno cammina di pari passo con la Società Siciliana in evoluzione.
Occorre oggi la capacità di ri-determinare le linee di priorità; definire le azioni necessarie ed utili da mettere, socialmente e politicamente, in campo per difendere “ i fondamentali” diritti e prospettive del Popolo e della Nazione Siciliana.
Ferma restando l’attenzione, la solidarietà e la ricerca di forme di collaborazione con gli altri gruppi sicilianisti, di buona volontà, Noi continuiamo la nostra lotta politica e la nostra mobilitazione all’ esclusivo servizio del nostro Popolo.
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Ci sembra comunque doveroso accennare ad alcune priorità politiche per Noi inderogabili come ad esempio :
NO AL PONTE SULLO STRETTO che minaccia la integrità geopolitica della Nazione Siciliana
NO ALLA CONTRORIFORMA STATUTARIA
LOTTA CONTRO LA MAFIA E A TUTTE LE MAFIE
LOTTA PER LA RINASCITA DELLA NAZIONE SICILIANA E PER IL SUO IMMEDIATO REINSERIMENTO NEL MEDITERRANEO, IN EUROPA E NEL MONDO
Precisato ciò occorre, a nostro avviso, che un EVENTO come quello di MURAZZU RUTTU, possa segnare, in questo 2008, l’occasione per coloro che avvertono questi PUNTI come necessari al recupero della VOCAZIONE al confronto e al dialogo .
E’ ciò mentre crescente è anche l’interesse verso la Manifestazione proveniente da settori dell’establishment culturale ufficiale che, da qualche tempo,specie dopo il recente scritto di Andrea Camilleri su Canepa e i fatti di Murazzu Ruttu, si spingono, sia pur trepidanti, a riflettere sul suo senso e significato, anche se ancora sono in gran parte obnubilati dalla propaganda italianista.
Alla luce di tutte queste novità crediamo sia importante e inderogabile che tutta l’area sicilianista oggi, si interroghi seriamente su cosa significa recarsi a MURAZZU RUTTU e su cosa questo raduno rappresenta. Noi crediamo, come sopra scritto, che esso abbia valori ampi e diversi.
Certo è innegabile che l’evento ha una valenza simbolico-emotiva.
Infatti non possiamo dimenticare che il CIPPO si è via via mutato in un vivente, pulsante PANTHEON della e per la NAZIONE SICILIANA in sintonia ed in continuazione ideale con lo storico PANTHEON di Piazza San Domenico, a Palermo, che Gramsci tanto ammirò come espressione della consapevolezza di sé del Popolo Siciliano.
A Randazzo il sentimento di gratitudine per coloro che hanno sacrificato la loro vita per la Causa Siciliana si è unito e cementato all’ amore di questi Martiri, di ogni tempo e luogo, per la nostra Nazione.
Il Cippo è divenuto così costruzione reale, monumento alla SICILIA, alla NAZIONE SICILIANA. Ma c’ è anche altro.
Senza, di fatto, negare o sottovalutare la dimensione simbolica va detto che a RANNAZZU, a MURAZZU RUTTU, si celebra, in modo volutamente informale anche una riconosciuta, assodata occasione di incontro.
Potremmo dire, con una qualche dose di approssimazione, che la giornata di Randazzo ha qualche punto di contatto con lo svolgimento, sia pure informale, di un raccolto ma intenso Giuramento di Fedeltà ai Nostri Ideali.
Ciò è frutto anche, permetteteci di dirlo, della vocazione e della lungimiranza del più puro Indipendentismo.
Solo se comprendiamo questa complessa pluralità di significanze potremo vivere, in modo corretto, il valore e l’impatto della MANIFESTAZIONE di RANDAZZO.
Per Noi Indipendentisti è oggi più che mai necessario difendere, consolidare e vivificare il senso d'identità del nostro Popolo e della Nazione Siciliana, che trova qui a Murazzu Ruttu una sintesi invidiabile dal forte impatto allegorico .
Noi siamo qui a Randazzo per ricordare agli altri, amici ed avversari, ma anche a Noi stessi il perché della nostra Scelta.
Il perché siamo dei Patrioti Siciliani che sanno e che vogliono impegnarsi e sacrificarsi per il BENE COMUNE della Sicilia e dei Siciliani.
Ed è proprio questo SPIRITO DI SACRIFICIO che noi celebriamo, ricordiamo ed inveriamo a RANDAZZO, presso il CIPPO.
Coloro che si riuniscono a Murazzu Ruttu debbono e possono riconoscersi nella comune militanza ideale rappresentata e sintetizzata dal contemporaneo garrire delle bandiere dell’E.V.I.S. e di quella nazionale siciliana giallo-rossa con in entrambe presente il nostro simbolo millenario:la TRINAKRIA.
Noi TUTTI dobbiamo qui a Murazzu Ruttu tenere vivi gli imprescindibili ideali di libertà nazionale,di Patria Siciliana e di giustizia sociale e sostanziale per il nostro Popolo.
Abbiamo l’obbligo di non trascurare che questa è rimasta una delle rare occasioni in cui il Popolo Siciliano può riflettere del e sul disegno di dipendenza di stampo coloniale che con la complicità delle élite siciliane ascarizzate, il potere centrale economico-politico ci ha imposto facendoci diventare COLONIA INTERNA delle regioni e del sistema politico, economico e finanziario del Nord Italia Continentale.
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Domenica 22 giugno 2008, a partire dalle ore 17,00, ritroviamoci TUTTI, ancora una volta, sotto le bandiere Siciliane, a MURAZZU RUTTU e offriamo un FIORE GIALLO ai nostri Martiri.
Sempre e ovunque deve prevalere ‘u SPIRITU IMMURTALI DI MURAZZU RUTTU!
Palermu, 09 Giugnu 2008
T R I N A K R I U S
W ’u Frunti Nazziunali Sicilianu!
Onore ai caduti dell’E.V.I.S.!
W la SICILIA INDIPINNENTI!
ANTUDU!
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