giovedì 26 giugno 2008

FOCUS TRINAKRIA HA RICORDATO A 50 ANNI DALL'ESECUZIONE LA FIGURA DI IMRE NAGY

IMRE NAGY
1896 - 1958




FOCUS TRINAKRIA,think tank culturale del sicilianismo e dell’indipendentismo democratico e progressista siciliano ha varato un ciclo di seminari e conferenze su di una composita serie di eventi e/o argomenti collegati tra loro dal filo comune del tema: “LA SICILIA TRA IDEE E FATTI NEL “SECOLO BREVE”.
Il primo appuntamento è stato quello, ieri, in occasione del seminario su : IMRE NAGY E LA RIVOLUZIONE UNGHERESE A 50 ANNI DAL SUO ASSASSINIO.
Il seminario si è svolto a Palermo, nei locali di Via Brunetto Latini, 26.
La relazione è stata svolta da Fabio CANNIZZARO, Presidente del sodalizio.
“ La rivoluzione Ungherese del ’56 fu infatti uno degli avvenimenti che ebbe un forte, avvertito impatto sulla Società, disgelando anche a Sinistra, il volto autocratico ed autoritario del comunismo sovietico. Ci sembrava dunque giusto avviare questo ciclo di incontri ricordando Imre Nagy “ ha esordito CANNIZZARO.
“Nagy fu Presidente del Consiglio e leader della Rivoluzione Magiara.
Eric J Hobsbawm definì mirabilmente Nagy un “comunista riformista”.
Infatti non può e non deve essere dimenticato che Egli fu e restò sempre nell’alveo dell’ideologia di sinistra.
Del resto era vissuto a lungo a Mosca e aveva respirato a pieni polmoni l’aria cominternista” - ha proseguito il Presidente di Focus Trinakria.
“ Possiamo dire che Nagy era un uomo d’apparato che quando venne chiamato a ricoprire la massima responsabilità istituzionale di governo in Ungheria attraverso una profonda, sofferta introspezione, mediata anche da vari avvenimenti ed esperienze, maturò una Nuova Visione.
Nuova Prospettiva che grazie a Lui e al suo esecutivo divenne volontà generale di cambiamento che coinvolse e pervase la gran parte del popolo ungherese.
Molto si è scritto e dibattuto sul senso più vero e genuino della rivoluzione ungherese. Noi di Focus Trinakria ovviamente non possediamo una verità ultima e/o ultimativa, semmai preferiamo, invece, analizzare le azioni e le scelte politiche fatte da Nagy, dal suo entourage e dal Governo da Lui presieduto.
Se dunque riduciamo l’angolo visuale a questo ambito notiamo con tutta evidenza che si trattò di un concreto tentativo di AUTORIFORMA, una sorta di PERESTROJKA MAGIARA ante litteram che mirava , in una ottica comunque socialista, a portare l’Ungheria al pluripartitismo e alla neutralità tra i due blocchi “.
CANNIZZARO è poi passato ad analizzare in modo più dettagliato gli effetti che gli eventi ungheresi del ’56 ebbero nel Mondo, sul corpo del movimento operaio e sulla società anche in Sicilia.
Si è trattato di una incursione storiografica e politologica in un mondo, ideale e politico, oggi scomparso, che allora era “spaccato “ in due parti.
“ Divisione dei cui effetti, già negli anni ’40 erano rimaste vittime – ha ricordato CANNIZZARO - le aspirazioni del Popolo e della Nazione Siciliana ( Vyšinskij a Palermo - dicembre 1943 ).
Ebbene i “fatti d’Ungheria” contribuirono, non poco, anche in Sicilia a scuotere equilibri e confini di quel mondo bipolare.”
Molto interessante è stata poi la parte della relazione in cui CANNIZZARO ha contornato il senso del pensiero e della visione di Nagy anche attraverso l’estrapolazione e la lettura di alcuni brani di suoi scritti politici attenzionando la sensibilità dello Statista magiaro per temi come: l’indipendenza, l’eguaglianza dei diritti e l’autodecisione e la riflessione sui colonialismi.
Il seminario si è poi concluso con un piccolo confronto-dibattito con l’uditorio in sala e con un arrivederci alla prossima conferenza del ciclo organizzato da Focus Trinakria.

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