“Affinità di convinzioni comuni” l’avrebbe definita il siciliano Don Luigi Sturzo.
Ecco una chiave di lettura per la Manifestazione di Murazzu Ruttu a Randazzo.
Chi avesse sfidato la calura del pomeriggio di domenica 22 giugno, avrebbe potuto constatare di persona che è questo è stato l’oggettivo cemento che lega anime varie e diverse nella pur ambivalente definizione di “sicilianismo”.
Esistono volendo sintetizzare diverse visioni riguardo il senso e le prospettive di quest’area politico-culturale. Una più autenticamente politica che tende attraverso il ricordo a legare in un filo di memoria e idealità le due realtà di ieri e di oggi, ben cogliendone le profonde diversità.
E traendo da questo confronto anche occasione per descrivere e contornare il futuro politico ed organizzativo dell’Area e della Sicilia tutta.
Un futuro che deve essere sì rivoluzionario ma non meno intransigentemente pacifico e democratico.
Vi è poi invece un altro tipo di approccio che si è appalesato anche negli interventi di quest’anno a Murazzu Ruttu. Si tratta più di un atteggiamento, di una prassi legata al filo della generalità, degli auspici, dei ricordi e di certo modo retorico di essere sicilianisti che non vuole o non sa definire prospettive, tattiche e strategie e vola a vista.
Una diversità che, del resto, neppure gli organizzatori, gli Indipendentisti du Frunti Nazziunali Sicilianu hanno celato a margine della loro consueta sintesi consuntiva della manifestazione.
Quest’anno l’F.N.S. ha affidato le fila del ragionamento, della chiosa e della proposta politica al suo Vice Segretario, Fabio CANNIZZARO.
Si è trattato , crediamo Noi, di una indicazione politica su cui anche certuni dovranno riflettere. E’ la prova ( ma non ce ne era bisogno) del fatto che l’F.N.S. non è solo ed esclusivamente come ama talvolta insinuare qualcuno “ il Partito di Scianò “, ma è come è sempre stato una realtà plurale dove vivono, si formano dirigenti politici e in cui si contornano temi, proposte che dettano le parole d’ordine seguite poi da molti.
Dunque riassumiamo il senso dell’Intervento di Fabio Cannizzaro che è appunto espressione sintetica quanto compiuta della posizione idealmente più ricca ma anche operativamente concreta e politicamente propositiva ascoltata a Randazzo.
Tale accuratezza non è da escludere derivi a Cannizzaro anche dal fatto di essere animatore dell’unico “think tank” dell’Area Sicilianista e Indipendentista: FOCUS TRINAKRIA.
Bene Cannizzaro ha esordito ricordando la figura, il sacrificio di Antonio CANEPA , Carmelo ROSANO e Giuseppe LO GIUDICE.
I Tre EVISTI, militanti- militari dell’Esercito Volontario per l’Indipendenza della Sicilia ( E.V.I.S.) che lì perirono.
Poi si è posto è a posto ai presenti, e non solo al loro, subito una domanda: Veniamo a Murazzu Ruttu solo per Commemorare?
Ha risposto di No. Ha detto che non siamo e tutti non dovrebbero essere lì solo per quello.
Ha poi continuato dicendo accalorato, gridandolo nel megafono che utilizzava, che certo occorre commemorare e NON DIMENTICARE quei Martiri ma più e meglio occorre ATTUALIZZARNE il sacrifico ed affinarne, rapportandolo all’oggi, il patrimonio ideale e politico.
E’ poi, in questa chiave, passato ad analizzare la situazione politica e ciò che è accaduto nell’anno che è trascorso dall’ultimo incontro dello scorso 2007.
Cannizzaro ha spiegato che questo 2008 ha visto mutare il quadro istituzionale e politico siciliano. La “batteria” di elezioni che abbiamo visto succedersi hanno determinato nuovi equilibri istituzionali e politici , anche se tutti interni alle forze e ai gruppi del centralismo.
Occorre dunque che ci si interroghi su cosa fare.
Cannizzaro ha tenuto a chiarire che occorre non inseguire, tampinare i partiti cosiddetti autonomisti e/o i loro leader.
La nostra e la loro strada sono separate da alcuni temi programmatici irrinunciabili.
Temi che se non sono sposati non permettono, a nessuno, di essere ed agire da e per conto del Popolo e della Nazione Siciliana.
I quattro item indicati da ‘u Vici Sikritariu F.N.S. sono:
NO AL PONTE SULLO STRETTO che minaccia la integrità geopolitica della Nazione Siciliana
NO ALLA CONTRORIFORMA STATUTARIA
LOTTA CONTRO LA MAFIA E A TUTTE LE MAFIE
LOTTA PER LA DIFESA DEI DIRITTI CULTURALI DEL POPOLO SICILIANO
Chiarito ciò Cannizzaro ha detto che occorre agire in virtù di questi punti per ridare alla Sicilia, alla Nazione Siciliana rappresentanza e voce, in modo nuovo, ovviamente non violento e convintamente pacifico.
Ecco come si deve e può inverare lo SPIRITU DI MURAZZU RUTTU, di cui egli aveva già scritto in un suo intervento pubblicato da questo Blog e ripreso e rilanciato da molti sulla “rete”.
Ecco la chiave dell’immortalità per il pensiero e lo spirito di Lo Giudice, Rosano e Canepa . Ecco come il sangue fecondo di quei martiri fruttificherà nell’oggi e più ancora nel domani della sicilia e dei Siciliani.
Sono poi seguiti altri interventi tra cui quello interessante quanto però leggermente prolungato dell’On. Natoli. Alcuni, la gran parte di questi interventi svolti da singoli,o esponenti di piccoli gruppi hanno più sposato la visione antitetica a quella FNS di cui Cannizzaro si è fatto interprete. E pur tuttavia vi sono fondati motivi di speranza, che vengono non tanto dalla possibilità o dalla convinzione di poter mutare l’atteggiamento culturale e di prassi di questi sicilianisti quanto dalla presenza a Randazzo e ancor più dai contatti presi quotidianamente con diversi Siciliani che stanno maturando un loro pensiero sulla Questione Siciliana comprendendo che essa è Questione Nazionale.
Particolarmente si tratta di giovani studenti, universitari e delle scuole medie secondarie, che si avvicinano all’Indipendentismo e al Sicilianismo con entusiasmo ideale e voglia di fare.
Cosa del resto testimoniata anche a Murazzu Ruttu da interventi come quelli di Gianluca Castriciano e di Claudio Crisafulli.
A costoro, a tutti i Giovani siciliani e no, dobbiamo offrire visione politica, strategie percorse e percorribili, possibilità di intravedere soluzioni, solo così si potrà cambiare la Sicilia in termini di libertà ed autodeterminazione.
Il “pessimismo cosmico” il “sociologismo nebuloso”, il “rivoluzionarismo verboso” sono solo parte di una ritualità che attraversa certi settori sicilianisti e che trova a Murazzu Ruttu uno sfogo per posizioni che non possono e non hanno reali sbocchi.
E pur tuttavia a Randazzo è prevalso appunto, pur nella differenza e differenziazione delle analisi e delle posizioni, anche per rispetto a quei martiri “ lo spirito di pluralità” volutamente garantito come “spirito di tribuna” dagli Indipendentisti du Frunti Nazziunali Sicilianu.
E ciò senza mai però dimenticare che il tema politico, nei termini giustamente posti da ‘u F.N.S., è però chiaramente contornato e non ammette, no può ammettere sbandamenti.
ANTUDU!
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