RICEVIAMO E BEN VOLENTIERI POSTIAMO
‘ U Cumitatu Missinisi du Frunti Nazziunali Sicilianu – Sicilia Indipinnenti con l’approssimarsi del 16° anniversario della strage di Via D’Amelio, a Palermo, in cui perirono il giudice Paolo Borsellino e i cinque agenti della scorta ( Claudio Traina, Eddie Walter Cusina, Emanuele Li Muli, Agostino Catalano ed Emanuela Loi ) vuole ribadire da Messina, dal messinese la propria volontà di lottare, politicamente e culturalmente, contro la mafia nonché contro le sue diverse mimetizzazioni e spesso insospettabili ramificazioni.
Anche nella realtà del messinese - prosegue la nota stampa du Cumitatu Missinisi F.N.S. – non si può e non si deve concedere alcuna tregua alle organizzazioni mafiose.
Occorre dire e ripetere, facendo tesoro anche del sacrificio di tanti siciliani come Borsellino ma anche Falcone o il barcellonese Alfano, che la vera vittima della mafia è il POPOLO SICILIANO.
Dunque, attualmente, nel 2008, in un momento in cui la mafia prova ad assumere un “basso profilo”, silenzioso ma non meno insidioso, ebbene oggi è necessario ricordare i “sei eroi “di Via D’Amelio e grazie a ciò tornare a riaffermare l’indifferibile priorità della lotta alla mafia e ad ogni malaffare.
E ciò va detto vale a Palermo come a Gela, a Favara come nelle nostre realtà messinesi.
Del resto sin dalla propria fondazione, nel 1964, quando di mafia si parlava poco, gli Indipendentisti democratici du Frunti Nazziunali Sicilianu – Sicilia Indipinnenti hanno, sempre, fatto della lotta alla mafia, a questa “cancrena”uno dei loro leit-motiv politici caratterizzanti.
Siamo,infatti, convinti che la mafia è uno degli elementi che impediscono al Popolo e alla Nazione Siciliana di essere liberi, prosperi e autodeterminati.
Anche nella realtà del messinese - prosegue la nota stampa du Cumitatu Missinisi F.N.S. – non si può e non si deve concedere alcuna tregua alle organizzazioni mafiose.
Occorre dire e ripetere, facendo tesoro anche del sacrificio di tanti siciliani come Borsellino ma anche Falcone o il barcellonese Alfano, che la vera vittima della mafia è il POPOLO SICILIANO.
Dunque, attualmente, nel 2008, in un momento in cui la mafia prova ad assumere un “basso profilo”, silenzioso ma non meno insidioso, ebbene oggi è necessario ricordare i “sei eroi “di Via D’Amelio e grazie a ciò tornare a riaffermare l’indifferibile priorità della lotta alla mafia e ad ogni malaffare.
E ciò va detto vale a Palermo come a Gela, a Favara come nelle nostre realtà messinesi.
Del resto sin dalla propria fondazione, nel 1964, quando di mafia si parlava poco, gli Indipendentisti democratici du Frunti Nazziunali Sicilianu – Sicilia Indipinnenti hanno, sempre, fatto della lotta alla mafia, a questa “cancrena”uno dei loro leit-motiv politici caratterizzanti.
Siamo,infatti, convinti che la mafia è uno degli elementi che impediscono al Popolo e alla Nazione Siciliana di essere liberi, prosperi e autodeterminati.
Viva i Sei di Via D’Amelio!
Viva la Sicilia!
Abbasso la mafia!
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