RIFLESSIONE DI FOCUS TRINAKRIA SUL SENSO E LE POSSIBILI PROSPETTIVE DOPO LA MOZIONE ALL’ARS SULLA RIVOLUZIONE DEL SETTE E MEZZO E LA PROPOSTA DI INSERIRE LA STORIA SICILIANA NEI PROGRAMMI SCOLASTICI
Come Sodalizio Culturale, Focus Trinakria, think tank del Sicilianismo e dell’Indipendentismo democratico siciliano è abituata a valutare concretamente, empiricamente gli atti culturali e i fatti politici.
In questa ottica non possiamo sottacere o sottovalutare il valore della Mozione presentata dall’On. Roberto Corona e da altri 20 deputati della maggioranza all’Assemblea Regionale Siciliana.
Si tratta di un atto in sé rilevante, importantissimo che a prescindere dalle intenzioni e dalle attenzioni ricevute avrà sicuramente un forte impatto politico e culturale per la Sicilia di oggi e di domani.
Parole, concetti, deduzioni contenute nel documento redatto e offerto all’attenzione del Parlamento e della Società Siciliana sono oggettivamente il segno di una maturazione politica e culturale che oggi investe e fiorisce in ampi settori della società e dell’Opinione Pubblica Siciliana e quindi sembra anche nel nostro Parlamento.
E’ dunque importante che questo gruppo di Deputati abbia compiuto un siffatto atto parlamentare che in quanto tale è appunto politico per definizione.
Nel merito crediamo che ricordare come stanno facendo forze politiche come l’F.N.S. e ora anche i Venti Deputati la “RIVOLUZIONE DEL SETTE E MEZZO" del settembre del 1866 sia l’occasione per rintuzzare e rinviare al mittente un tentativo in atto, smaccato ed evidente, portato avanti da certa politica, di utilizzare la storiografia patriottarda e risorgimentalista come una “ ciambella di salvataggio”per il centralismo.
Noi, l’on. Corona e i suoi 20 colleghi deputati, per un altro verso, possiamo tutti opporre all’uso strumentale della storia un’altra visione quella che mira appunto al DIRITTO ALLA VERITA' E ALLA MEMORIA STORICA PER IL POPOLO SICILIANO.
Nello specifico poi dell’atto d’indirizzo presentato all’A.R.S. sentiamo di dovere e potere convenire anche con quella parte del documento parlamentare in cui i succitati Deputati, dopo una rapida ricognizione storica e sociale, con accenni alla logica COLONIALE, non solo auspicano che il Comune di Palermo ( Capitale della Sicilia aggiungiamo Noi ) inserisca nella toponomastica cittadina una piazza che ricordi l’eccidio del 1866 cioè la Rivoluzione del “sette e mezzo” ma con un efficace controllo del rapporto tra causa ed effetto chiedono anche al Governo Regionale, alla sua maggioranza ( di cui fanno parte anch’essi in modo, qualitativamente e quantitativamente, rilevante) di “avviare iniziative tendenti a sviluppare nelle scuole della regione lo studio della storia siciliana anche per rompere , finalmente, la congiura del silenzio e mettere fine al colonialismo culturale nei confronti della nostra Sicilia.”
Più apertamente ancora l’On. Corona in un suo comunicato esplicativo spiega che questo passaggio è funzionale al fatto che è giunto il tempo, se ben comprendiamo, che la Storia Siciliana sia inserita e studiata nei programmi scolastici.
A ciò la mozione impegna il Governo spingendolo “a rompere la congiura del silenzio e a metter fine al colonialismo culturale nei confronti della Sicilia”, attraverso la revisione dei programmi scolastici che “finalmente, non più trascurino lo studio di quei fatti che hanno costruito il nostro passato e la cui conoscenza è essenziale per comprendere il presente, specialmente oggi che la riforma federalista è alle porte”.
Sin da adesso offriamo, senza se senza ma e senza remore, la nostra esperienza e consulenza ( grata e gratuita) alla definizione e messa operativa in atto di una simile, praticata nuova prospettiva educativa e didattica in Sicilia.
Plaudiamo, quindi, alla iniziativa politica senza chiedere a questi Deputati di essere e farsi altro da quello che sono ma semplicemente,laicamente, se sapranno e vorranno, di essere coerenti e conseguenti SOLO al senso e allo spirito di questa mozione che ricorda la “RIVOLUZIONE DEL SETTE E MEZZO” e che, per linguaggio e senso, è anch’essa RIVOLUZIONARIA.
Del resto Noi crediamo che le IDEE hanno sempre conseguenze!
ANTUDU!
W la Sicilia!
Fabio Cannizzaro
Presidente di Focus Trinakria-
‘ppi la Kultura Siciliana ‘nto lu Munnu
2 commenti:
http://rarika-radice.blogspot.com/2008/09/finalmente-allassemblea-regionale.html
"Mi dimetto, il sindaco è razzista"
LAMPEDUSA (AGRIGENTO) - Non è riuscito a mandare giù una frase del sindaco di Lampedusa, Dino De Rubeis, che sarebbe stata pronunciata il 12 settembre scorso in un'intervista: "Non voglio essere razzista, ma la carne dei negri puzza anche quando è lavata".
Così l'assessore alla Cultura, Toni Colapinto, si è dimesso:"Da oggi mi faccio promotore di una campagna - dice l'ex assessore - che ha come slogan 'Puzzo anch'iò. Certo, lo Stato ci ha abbandonati, è giusta la rabbia di chi amministra, ma non si può toccare la dignità delle persone che vengono qui innanzitutto per cercare la vita, ancor prima che il lavoro".De Rubeis ha detto di non aver pronunciato quella frase razzista contro gli immigrati e di essere stato frainteso, "ma ancora stamattina - continua Colapinto, 22 anni, dell'Mpa, come il sindaco - non mi è sembrato per niente interessato a chiedere scusa pubblicamente ed ufficialmente".
Domani a Linosa inizierà la manifestazione di Claudio Baglioni, ÒScià, che da giovedì si sposta a Lampedusa.
"Come farà il sindaco - conclude Colapinto - dopo quello che ha detto a salire sul palco di una manifestazione che tradizionalmente ha per tema accoglienza e tolleranza?"
Fonte: www.lasicilia.it
Pubblicato da Orazio Vasta a rarika -blogmartedì, settembre 23, 2008
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