Questa mattina, un'assemblea spontanea di Iscritti e Simpatizzanti di lu Frunti Nazziunali Sicilianu ha ricordato che il 15 Settembre del 1866, a Palermo e nel circondario, iniziò la grande sommossa popolare che sarebbe stata denominata "RIVOLTA DEL SETTE E MEZZO" per la sua incredibile durata, protrattasi per oltre sette giorni. La "RIVOLTA", com'è risaputo, dopo il successo iniziale, fu domata soltanto il giorno 22, ed in modo tragico, soffocata nel sangue dai massicci "bombardamenti" sulla Città, effettuati con i cannoni della Flotta Militare Italiana e con le artiglierie dell'armata di 40.000 soldati agli ordini del Commissario Regio, Generale Raffaele CADORNA.
Il Governo italiano fu costretto a proclamare lo STATO D'ASSEDIO e ad adottare, nei confronti dei Siciliani, procedure repressive di sapore colonialista. Furono effettuate rappresaglie, persecuzioni, violenze, torture ed esecuzioni sommarie, spesso senza alcun processo. In gran parte, comunque, documentate e sopravvissute alla censura.
Si contarono, alla fine, migliaia e migliaia di vittime. Quella rivoluzione "nazionale" siciliana non è ricordata neppure nella toponomastica cittadina. Ed è stata "rimossa" dalla Cultura Ufficiale.
Partendo da queste considerazioni, l'FNS conferma che farà della Rivoluzione del "Sette e Mezzo" la "TESTIMONIANZA" simbolo di quel fenomeno orrendo che è la cancellazione della memoria storica del Popolo Siciliano. Fenomeno che si è verificato dal 1860 ed è in corso tuttora.
L'FNS ha, infatti, intenzione di portare all'attenzione dell'opinione pubblica internazionale, oltre che notizie ed aggiornamenti sulla persistenza della Questione Siciliana, anche la rivendicazione del DIRITTO alla VERITA' e alla MEMORIA STORICA del Popolo Siciliano.
Il Governo italiano fu costretto a proclamare lo STATO D'ASSEDIO e ad adottare, nei confronti dei Siciliani, procedure repressive di sapore colonialista. Furono effettuate rappresaglie, persecuzioni, violenze, torture ed esecuzioni sommarie, spesso senza alcun processo. In gran parte, comunque, documentate e sopravvissute alla censura.
Si contarono, alla fine, migliaia e migliaia di vittime. Quella rivoluzione "nazionale" siciliana non è ricordata neppure nella toponomastica cittadina. Ed è stata "rimossa" dalla Cultura Ufficiale.
Partendo da queste considerazioni, l'FNS conferma che farà della Rivoluzione del "Sette e Mezzo" la "TESTIMONIANZA" simbolo di quel fenomeno orrendo che è la cancellazione della memoria storica del Popolo Siciliano. Fenomeno che si è verificato dal 1860 ed è in corso tuttora.
L'FNS ha, infatti, intenzione di portare all'attenzione dell'opinione pubblica internazionale, oltre che notizie ed aggiornamenti sulla persistenza della Questione Siciliana, anche la rivendicazione del DIRITTO alla VERITA' e alla MEMORIA STORICA del Popolo Siciliano.
Palermo, 13 Settembre 2008
GIUSEPPE SCIANO'
Segretario Politico FNS
Segretario Politico FNS
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