domenica 28 settembre 2008

PAESI BASCHI . E’ DIBATTITO SULLA LOTTA ARMATA







Riprendiamo e pubblichiamo integralmente dalla Rivista on line - PERFETTA LETIZIA –Informazione francescana (riferimento:perfettaletizia.blogspot.com/2008/09/paesi-baschi-e-dibattito-sulla-lotta.html-) un interessante articolo che anzichè enfatizzare la violenza offre un occasione di riflessione politica alla ricerca di quella "USCITA DI SICUREZZA" cui accennava TRINAKRIUS nell'intervento precedente.


BUONA LETTURA!



Dura lettera di due detenuti politici baschi,

pubblicata dal quotidiano Gara.





PEACE REPORTER - È una lettera aperta dal carcere di Cordova. Ma, soprattutto, è stata pubblicata da quotidiano basco Gara, punto di riferimento per la sinistra indipendentista basca. E per questo, le parole che si leggono in quella lettera, il dibattito sul futuro della lotta armata e sul futuro della politica, potrebbero essere l'inizio di una riflessione pubblica e l'epilogo di un lungo periodo di discussione interna al movimento di liberazione nazionale basco. Carmen Gisasola e Joseba Urrusolo si sono allontanati dal Collettivo dei prigionieri, che riunisce, nonostante la dispersione, gli oltre settecento detenuti per causa politica, fra Spagna e Francia. La dispersione, inventata dai socialisti negli anni 80 e continuata fino a oggi, ha reso più difficile il lavoro è politico del gruppo, ma il suo peso politico è, o dovrebbe essere, importante. Anche perché in un qualsiasi processo di pace futuribile, il tema dei presos, dei prigionieri, sarà sempre e comunque sul tavolo. Lo spessore dello scritto risalta scorrendo le righe, quando la critica alla lotta armata e i dubbi sul futuro della politica della sinistra basca vengono espresse in maniera chiara, senza arzigogoli, in un linguaggio spartano e diretto.“Da molto tempo affermiamo che un accordo politico è importante, e della stessa importanza è il futuro della sinistra basca” - è scritto nella lettera, che prosegue - “E siamo convinti che una volta che si arrivi a un accordo politico, non saranno né il mito dell'organizzazione armata, né il mondo dei prigionieri politici, che potranno essere motivo di coesione. Daranno le idee e la forma di agire. E se non avremo successo in questa operazione, se non riusciremo a funzionare come un soggetto aperto, partecipativo, riunendo la maggior base sociale di cui è capace la sinistra basca, allora perderemo il potenziale umano che è il motore del futuro del nostro popolo”.La critica più diretta è a Batasuna, il movimento, più che a Eta. “Non si può pensare – scrivono i due – che la strategia adeguata sia una virata verso discorsi e pratiche da gruppettari, o un ritorno a una politica che dinamita ponti e che cerca il nemico più odioso negli alleati possibili. In Irlanda il Sinn fein è uscito rafforzato dalla decisione che prese a suo tempo, mentre l'Ira Verity and Continuity è quella che è rimasta marginale”. Di qui il richiamo più forte della lettera che viene dal cercere: “Martin McGuiness lo diceva in una intervista al quotidiano Berria: 'dicemmo chiaramente lla nostra gente che non potevamo andare avanti con una stagnate lotta armata per altri venti anni'. ”I due prigionieri hanno preso carta e penna, lo ricordano nelle prime righe della loro missiva, per fare chiarezza su alcune notizie diramate dall'istituzione penitenziaria, senza possibilità di verifica, e diffuse con risalto sui media spagnoli: una specie di raccolta firme molto numerosa fra i prigionieri politici in un documento critico contro la lotta armata. Una versione che non trova conferme. Anche se la posizione che viene espressa, e pubblicata, oggi va in quella direzione. Scegliendo però il destinatario politico, più che l'organizzazione, rivolgendosi più ai militanti, che ai vertici del Movimento di liberazione nazionale bascoIl dibattito è lanciato. Da diversi anni è un tema di discussione interno, ma il fatto che sia il quotidiano Gara a pubblicare il testo della lettera potrebbe significare che le posizioni sono mature, come l'accenno alla frattura dell'Ira è un suggestivo spunto di riflessione su quello che potrebbe riservare il futuro.

1 commento:

Orazio Vasta ha detto...

http://rarika-radice.blogspot.com/2008/09/paesi-baschi-dibattito-sulla-lotta.html