domenica 12 ottobre 2008

LA CHIAVE DI VOLTA STA NEL RAPPORTO POLITICO DI INTERDIPENDENZA CHE SAPREMO CREARE TRA EUROPA COMUNITARIA E NAZIONE SENZA STATO SICILIA






PUBBLICHIAMO, SCRITTO DAL NOSTRO TRINAKRIUS, QUESTO INTERESSANTE POST


BUONA LETTURA ! BONA LITTURA!





Come Indipendentisti ben sappiamo che il nostro compito più importante è quello di difendere i diritti del Popolo Siciliano.
Questo compito richiede dedizione, attenzione e preparazione. Ciò è ancor più vero oggi che esistono ed operano, sia pure all’interno della logica di potere, gruppi e cordate che si definiscono “autonomiste”.
Queste hanno conquistato, secondo i soliti parametri “cencelliani ”posti chiave nonché "pattuglie" di rappresentanti istituzionali a Palermo come presso il Parlamento romano.
Eppure malgrado la logica dei numeri e della politica giocherebbe, con tutta evidenza, a loro favore nulla o quasi è cambiato nella e per la Sicilia. Perché?
E’ nostra maturata convinzione che ciò dipenda da dati che prescindono da meri elementi personali e/o tattici ma è legata a fatti strutturali.
Questi gruppi, queste forze non sono se non nominalmente autonomisti in realtà rappresentano, pur con qualche lodevole eccezione, l’ennesima riallocazione di forze, all’interno del rodato schema di potere, della partitocrazia italiana in Sicilia.
Costoro, a Roma come a Palermo, difendono e difenderanno solo gli interessi dei loro sodali, sconoscono per tradizione e prassi l’idea stessa di Bene Comune che per essi solo di rado coincide fortunosamente con il Bene dei loro "amici"
.
E allora, da Indipendentisti, domandiamoci: Che fare?
Privi realmente oggi di qualsivoglia difesa in tutti gli organismi elettivi rappresentativi, a Roma come a Palermo, dobbiamo trovare il modo democratico e pacifico di uscire da questo cul de sac.
Per quel che riguarda l’area dell’Indipendentismo democratico quella per intenderci a cui anche Noi facciamo riferimento, che si rifà organizzativamente all’azione politica portata avanti da ‘u Frunti Nazziunali Sicilianu – Sicilia Indipinnenti, da tempo proponiamo e pratichiamo, in linea, con la realtà socio-politica ed economico culturale dell’Arcipelago Siciliano d’oggi, un progetto di INDIPENDENZA POLITICA che passi per la MEMORIA e per l’AUTODETERMINAZIONE della Sicilia all’interno dei processi aggregativi promossi nell’Unione Europea.
Noi siamo profondamente convinti che una Nazione senza Stato qual è la Sicilia possa trovare la sua Libertà ed Indipendenza politica pacificamente oggi solo all’interno della cornice europea.
Cornice europea che superando i vecchi egoismi nazionalisti degli stati-nazione centralisti restituisca diritti e libertà alle nazioni senza stato troppo a lungo conculcate come appunto la Sicilia.
In questa ottica strategica appare chiaro che l’EUROPA è per Noi Indipendentisti du Frunti Nazziunali Sicilianu – Sicilia Indipinnenti la CHIAVE DI VOLTA per il futuro della Nazione e del Popolo Siciliano.
Va allora da sé che, nel 2009, in occasione del delle prossime Elezioni Europee è per Noi utile e anzi centrale offrire al maggior numero di Siciliane e Siciliani l’occasione di riflettere su questi dati.
Le elezioni per il rinnovo della deputazione europea siciliana è dunque l’occasione politica per dare spazio e visibilità a questo nostro punto di vista indipendentista rappresentato politicamente da ‘u Frunti Nazziunali Sicilianu – Sicilia Indipinnenti.
Un punto di vista che faccia la differenza rispetto alle verbosità autoreferenziali e alle prassi continuiste di certo autonomismo di potere.
Noi dobbiamo e possiamo rappresentare l’alternativa sia all’ascarismo nazionalista della partitocrazia italiana in Sicilia (di destra, sinistra e/o centro) sia all’autonomismo di maniera.
Ben comprendiamo è ovvio che si tratta di una lotta difficile, difficilissima che ci pone politicamente ma ancor più organizzativamente davanti ad ostacoli non facili.
Eppure possiamo e dobbiamo accettare la sfida. Sta a Noi oggi porre all’attenzione di questa classe politica disattenta e indifferente al Bene Collettivo le ragioni di una Agenda politica che guardi al futuro della Sicilia inteso come riscatto e crescita economica e sociale.
Noi siamo proiettati a ricercare per le Siciliane e i Siciliani un futuro di prosperità.
Per fare ciò occorre però democraticamente quanto intransigentemente scardinare i CAPISALDI di una DIPENDENZA COLONIALE che vorrebbe fare di Noi , in eterno, dei “dannati della Terra”.
Per riuscire in ciò dobbiamo mutare non solo la rappresentanza politica ma anche la sua qualità.
Solo così potremo offrire all’opinione pubblica, nostra ed internazionale, il senso di una Sicilia che si possiede e capace di pensarsi volano nel centro del Mediterraneo, oggi ritrovato centro del Mondo.
Se falliremo in ciò saremo condannati , ad infinituum, al ruolo di mero mercato di assorbimento delle produzioni altrui e ad essere una sorta di centro intermodale per le economie del Nord continentale nel Mediterraneo.
Ciò poi significherà per Noi la definitiva scomparsa come Popolo e Nazione.
Possiamo permetterci ciò? Noi du F.N.S. pensiamo di NO!
Per fare ciò dobbiamo, dunque, iniziare a cambiare la nostra rappresentanza istituzionale.
Sarebbe necessario ed utile, a tal fine, che neppure uno degli attuali Eurodeputati siciliani venisse riconfermato e ancor meglio che neppure i loro partiti ( espressioni tutti dell’unico partito reale quello ASCARO ) trovassero più bastanti consensi.
Certo ciò non sarà facile da ottenere ad una manciata di mesi dalla scadenza elettorale del 2009.
Diversamente, infatti, da taluni altri, anche dell’area sicilianista e/o indipendentista, Noi crediamo che, sempre e comunque, alla base di un simile, siffatto cambiamento debba stare una stagione politica e sociale di mobilitazione.
In questa chiave noi chiamiamo, sin da adesso, le donne e gli uomini che militano, simpatizzano per la nostra organizzazione politica ad impegnarsi sempre più e meglio per affermare il punto di vista Nazionale Siciliano. Ma ciò è ovvio che non può e non deve bastare.
Ben comprendiamo che sarebbe utile e necessario che tutti i settori della Società Siciliana, anche quelli economici ed imprenditoriali, sposassero questa analisi e che tutti , ognuno per come vuole, sa o può, contribuissero politicamente ed anche economicamente, attraverso il fundraising, all’impegno per dare rappresentanza, in Europa, e quindi in prospettiva anche in Sicilia e nel Parlamento romano, quella SICILIA ALTRA capace di possedersi e possedere chiavi di sviluppo, crescita e prosperità economica e sociale contro ogni camarilla , mafia e malaffare.
Un ulteriore difficoltà è data anche dal clima indotto che si respira in quella che non a caso Noi chiamiamo la “nebulosa” sicilianista ed indipendentista.
E’ tutto un sorgere e defungere di lì a poco di sigle, acronimi voluti da singoli o piccoli gruppi di sodali che si definiscono più genericamente e furbescamente a seconda della bisogna ora sicilianisti, ora autonomisti e talvolta persino ( solo quando è utile tatticamente ) indipendentisti.
Costoro coltivano il più delle volte impossibili sogni personali di grandeur e altre volte sono indirizzati a ciò da altri gruppi che ritengono che la confusione favorisca la disgregazione elettorale della nostra proposta indipendentista.
Ed effettivamente è così.
Costoro condividono insieme ad una serie di altri soggetti ed elementi la responsabilità ( non invidiabile) di contribuire a tenere sotto giogo la Sicilia.
Ciò è verosimile pensare che accadrà anche stavolta, a ridosso, del momento della presentazione delle liste elettorali per il rinnovo del Parlamento di Strasburgo e Bruxelles.
Noi non abbiamo intenzione di farci trascinare né nel solito groviglio di polemiche né nel gioco autoreferenziale del “purismo” (che spesso poi nella realtà connota i più puri concretamente come i più spuri).
Noi molto più semplicemente proseguiamo come Partito-Movimento per la nostra strada, quella tracciata dal nostro ultimo congresso.
Consapevoli stavolta che malgrado la disparità delle forze in campo, l’ignavia di taluni piccoli caudillos sicilianisti e la montante importanza che nella politica centralista assume come paradigma in negativo il Leghismo ci sia oggi spazio e modo per restituire dignità e futuro ai Siciliani e alla Sicilia.
Una serie di eventi, sondaggi ma anche accadimenti come quelli di quest’estate ( quando nel messinese, a Capo d’Orlando; un coraggioso sindaco ha reintitolato una piazza della città paladina mettendo in discussione così l’intero castello dell’agiografia risorgimentalista e centralista ) ci dicono che monta e cresce, quantitativamente e qualitativamente, il consenso, riscontrabile e constatabile intorno a Noi, e alle nostre prese di posizione ed iniziative.
Iniziative e scelte che coagulano sempre più considerazione, simpatia e approvazione.
Nell’Opinione Pubblica Siciliana, in Patria come nella Diaspora, si va affermando sempre più spiccatamente un ottica, politica e culturale, che vede con favore l’idea di una Sicilia Autodeterminata all’interno del contesto dell’Unione Europea.
Sta a Noi du F.N.S., adesso, dare forma politica e senso compiuto a questo sentire e se è possibile tramutarlo, sin da subito, in rappresentanza istituzionale e politica diffusa, in nome e per conto del Popolo e della Nazione Siciliana, finalmente!



TRINAKRIUS




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