...IN MATERIA DI PETROLIO E DI RAFFINERIE. OPPORTUNA LA "SVOLTA" IMPRESSA DAL GOVERNO REGIONALE.
La recente polemica sul Federalismo Fiscale, voluto dalla LEGA NORD in nome - soprattutto, se non unicamente, - dell'interesse della PADANIA, ha visto a poco a poco spuntare quasi dal nulla un nuovo protagonista: il Governo della Regione Siciliana, che pone sul tappeto il problema delle ACCISE, nell'ambito di quello più grande del PETROLIO Siciliano in ogni sua fase (dalla estrazione alla raffinazione). E che rimane davanti al Governo Italiano con la schiena diritta.
Per la "raffinazione", i dati del 2006 dell'Unione Petrolifera parlano chiaro. La Sicilia, infatti, raffina il 37% della lavorazione totale dell'talia e il 12% di quella dell'Unione Europea. Per la cronaca, la Sicilia consuma complessivamente 4 milioni di tonnellate di petrolio (sulle 37 raffinate) e contribuisce per il 46% del gettito nazionale.
E' grave, inoltre, il fatto che si contino 46 mila tonnellate di petrolio raffinato per le quali nè lo Stato nè la Regione Siciliana incassano alcuna accisa nè l'I.V.A., perchè tutto il movimento avviene off-shore. Ci pare una situazione insostenibile ed eccessivamene finalizzata agli interessi dei "PETROLIERI".
A questo punto, ben vengano le prese di posizione della Regione Siciliana a difesa dei diritti e degli interessi generali del Popolo Siciliano, che, - come ha giustamente evidenziato qualche attento giornalista, - vede passare sotto il proprio naso tanta ricchezza senza ricavarne nulla o quasi. E ben venga la difesa dello Statuto Siciliano nella versione originaria in quanto i fatti ne hanno confermato la validità e l'attualità.
Per il raggiungimento dell'uno e dell'altro obiettivo sono necessari, però, il coinvolgimento del Popolo Siciliano ed anche la sua mobilitazione. Quello che viviamo è, infatti, un appuntamento con la Storia ed è anche un'occasione irripetibile di dare un colpo d'ali alla ripresa economica siciliana.
Per la "raffinazione", i dati del 2006 dell'Unione Petrolifera parlano chiaro. La Sicilia, infatti, raffina il 37% della lavorazione totale dell'talia e il 12% di quella dell'Unione Europea. Per la cronaca, la Sicilia consuma complessivamente 4 milioni di tonnellate di petrolio (sulle 37 raffinate) e contribuisce per il 46% del gettito nazionale.
E' grave, inoltre, il fatto che si contino 46 mila tonnellate di petrolio raffinato per le quali nè lo Stato nè la Regione Siciliana incassano alcuna accisa nè l'I.V.A., perchè tutto il movimento avviene off-shore. Ci pare una situazione insostenibile ed eccessivamene finalizzata agli interessi dei "PETROLIERI".
A questo punto, ben vengano le prese di posizione della Regione Siciliana a difesa dei diritti e degli interessi generali del Popolo Siciliano, che, - come ha giustamente evidenziato qualche attento giornalista, - vede passare sotto il proprio naso tanta ricchezza senza ricavarne nulla o quasi. E ben venga la difesa dello Statuto Siciliano nella versione originaria in quanto i fatti ne hanno confermato la validità e l'attualità.
Per il raggiungimento dell'uno e dell'altro obiettivo sono necessari, però, il coinvolgimento del Popolo Siciliano ed anche la sua mobilitazione. Quello che viviamo è, infatti, un appuntamento con la Storia ed è anche un'occasione irripetibile di dare un colpo d'ali alla ripresa economica siciliana.
GIUSEPPE SCIANO'
Segretario FNS
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