...MA IL GOVERNO REGIONALE NON TRASCURI LA PROPOSTA DI COSTITUIRE TUTTO IL TERRITORIO SICILIANO IN ZONA FRANCA INTEGRALE, CHE E' TUTTA UN'ALTRA COSA.
Gli Indipendentisti di lu Frunti Nazziunali Sicilianu ritengono positiva la istituzione, in Sicilia, delle ZONE FRANCHE URBANE, che, se bene strutturate e ben distribuite sul territorio, possono costituire altrettanti "POLI" di sviluppo compatibile, di lavoro, di produttività e occupazione, oltre che diventare fattori trainanti per l'economia di altre più vaste aree siciliane oggi in crisi.
Detto questo, però, l'FNS ritiene doveroso puntualizzare che queste ZONE FRANCHE, nonostante la denominazione e gli indiscussi meriti, niente hanno a che vedere con l'antica, gloriosa e sempre più valida ed attuale proposta sicilianista della "SICILIA - ZONA FRANCA". Proposta, questa, perorata, fra gli anni Sessanta e gli anni Settanta del secolo scorso, dall'Economista Giuseppe FRISELLA VELLA e dal deputato regionale Modesto SARDO. Il quale ultimo presentò all'ARS anche uno specifico disegno di legge per una coraggiosa proposta di LEGGE-VOTO. Disegno di legge che, dopo i primi entusiasmi ed i primi qualificati consensi, rimase SURGELATO nei meandri del Parlamento Siciliano. Probabilmente perchè troppo valido. Neppure il deputato proponente osò riesumarlo.
Le vicende dell'economia in campo internazionale, la massiccia ripresa economica di Paesi e di Aree Regionali della UE che si sono, appunto, costituite in ZONE FRANCHE, inducono l'FNS a ribadire l'esortazione al Governo guidato da Raffaele LOMBARDO e all'Assemblea Regionale Siciliana a rielaborare e rilanciare l'antica proposta, che tende a fare della Sicilia il Centro motore dell'Economia Mediterranea e Sud Europea e che non è incompatibile con altre iniziative intraprese dalla Unione Europea.
Va puntualizzato che il nuovo progetto di "SICILIA - ZONA FRANCA INTEGRALE" dovrà essere eco-sostenibile e compatibile con le altre vocazioni del territorio. Dovrà essere, inoltre, programmato, controllato e rispettoso della legislazione sociale, con particolare riferimento alla normativa vigente a tutela del lavoratore e della vita dell'Uomo.
Una ZONA FRANCA, insomma, al servizio della Sicilia, del Sud-Italia e degli altri Paesi dei tre Continenti (ASIA, EUROPA ed AFRICA) che gravitano, appunto, sul Mediterraneo. E non viceversa.
Gli Indipendentisti di lu Frunti Nazziunali Sicilianu ritengono positiva la istituzione, in Sicilia, delle ZONE FRANCHE URBANE, che, se bene strutturate e ben distribuite sul territorio, possono costituire altrettanti "POLI" di sviluppo compatibile, di lavoro, di produttività e occupazione, oltre che diventare fattori trainanti per l'economia di altre più vaste aree siciliane oggi in crisi.
Detto questo, però, l'FNS ritiene doveroso puntualizzare che queste ZONE FRANCHE, nonostante la denominazione e gli indiscussi meriti, niente hanno a che vedere con l'antica, gloriosa e sempre più valida ed attuale proposta sicilianista della "SICILIA - ZONA FRANCA". Proposta, questa, perorata, fra gli anni Sessanta e gli anni Settanta del secolo scorso, dall'Economista Giuseppe FRISELLA VELLA e dal deputato regionale Modesto SARDO. Il quale ultimo presentò all'ARS anche uno specifico disegno di legge per una coraggiosa proposta di LEGGE-VOTO. Disegno di legge che, dopo i primi entusiasmi ed i primi qualificati consensi, rimase SURGELATO nei meandri del Parlamento Siciliano. Probabilmente perchè troppo valido. Neppure il deputato proponente osò riesumarlo.
Le vicende dell'economia in campo internazionale, la massiccia ripresa economica di Paesi e di Aree Regionali della UE che si sono, appunto, costituite in ZONE FRANCHE, inducono l'FNS a ribadire l'esortazione al Governo guidato da Raffaele LOMBARDO e all'Assemblea Regionale Siciliana a rielaborare e rilanciare l'antica proposta, che tende a fare della Sicilia il Centro motore dell'Economia Mediterranea e Sud Europea e che non è incompatibile con altre iniziative intraprese dalla Unione Europea.
Va puntualizzato che il nuovo progetto di "SICILIA - ZONA FRANCA INTEGRALE" dovrà essere eco-sostenibile e compatibile con le altre vocazioni del territorio. Dovrà essere, inoltre, programmato, controllato e rispettoso della legislazione sociale, con particolare riferimento alla normativa vigente a tutela del lavoratore e della vita dell'Uomo.
Una ZONA FRANCA, insomma, al servizio della Sicilia, del Sud-Italia e degli altri Paesi dei tre Continenti (ASIA, EUROPA ed AFRICA) che gravitano, appunto, sul Mediterraneo. E non viceversa.
GIUSEPPE SCIANO'
Segretario FNS
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